L'orgia
di
Lucrezia
genere
orge
Corpi sudati che si strusciano, si toccano, pelle che si fa sensibile al tatto con qualsiasi cosa, con qualsiasi parte del corpo, di qualsiasi corpo.
Mani che accarezzano, afferrano, stringono e poi rilasciano, mani che entrano in cavità per esplorarne i contorni.
E fighe e bocche, rosse, calde e umide, che colano succhi e liquidi che zampillano.
E cazzi che come le mani, accarezzano, si strusciano e poi si infilano in cavità oscure per massaggiarne i contorni e per farsi massaggiare, magari pure da lingue avide.
E poi l'odore, a volte dolce e a volte acre che colpisce i sensi, che arriva al cervello e fa scattare i cazzi e indurire capezzoli e fa esclamare frasi che non avremmo mai pronunciato se non qui.
E poi le voci, le urla, i mugugni ed i sospiri, il piacere espresso in una lingua poco articolata ma che tutti, nessuno escluso, comprende perfettamente.
Il tutto concorre in questa ordalia dei sensi, e questa è l'orgia.
Mani che accarezzano, afferrano, stringono e poi rilasciano, mani che entrano in cavità per esplorarne i contorni.
E fighe e bocche, rosse, calde e umide, che colano succhi e liquidi che zampillano.
E cazzi che come le mani, accarezzano, si strusciano e poi si infilano in cavità oscure per massaggiarne i contorni e per farsi massaggiare, magari pure da lingue avide.
E poi l'odore, a volte dolce e a volte acre che colpisce i sensi, che arriva al cervello e fa scattare i cazzi e indurire capezzoli e fa esclamare frasi che non avremmo mai pronunciato se non qui.
E poi le voci, le urla, i mugugni ed i sospiri, il piacere espresso in una lingua poco articolata ma che tutti, nessuno escluso, comprende perfettamente.
Il tutto concorre in questa ordalia dei sensi, e questa è l'orgia.
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