La svolta - Capitolo 5
di
duke69
genere
dominazione
Quella vibrazione era pazzesca, in pochi minuti sentii montare un orgasmo che facevo fatica a contenere e che talvolta bloccava la mia mano a causa dei violenti impulsi; Ettore, ben attento che le cose venissero fatte per bene, interveniva opportunamente per ricordarmi che il movimento della mano non doveva rallentare o fermarsi e anzi dovevo procedere più rapidamente. E infatti, ci volle poco che schizzai prepotentemente tra sedia e gambe di Ettore che, seduto sul tavolo, iniziava ad ansimare sempre più profondamente annunciando, anche lui, di essere arrivato:
“Sto sborrando! Ohm tieni in bocca e ingoia tutto troia!”
Inutile ripetere che odiavo ingoiare sperma, continuava a farmi venire la nausea, tuttavia eseguivo quanto mi ordinava Ettore e questo mi piaceva: gli davo soddisfazione! lui godeva e mi faceva sentire una gran porca. Inoltre ero entusiasta di aver risolto il problema di Fabio, ora la catenella con la chiave stava sul mio collo.
Mi fece dare una veloce risciacquata e poi rientrai a casa.
La sera successiva alle 21.00 in punto dovevo farmi trovare a casa sua. Il giorno dopo, già sfiancata dalla dura giornata lavorativa, mi presentai a casa sua vestita nel medesimo modo del giorno prima. Quando arrivai presso la sala da pranzo trovai una sorpresa: sul tavolo, perfettamente allineati, si trovavano 12 plug anali in vetro. Avevano dimensioni diverse, con la base colorata ed erano posizionati in scala dal più grande al più piccolo:
nella parte di maggiore ampiezza, il più piccolo aveva un diametro di circa 2 cm mentre non riuscivo a guardare all’estremità opposta dove le dimensioni apparivano mostruose, ricordavano quelle di una palla da biliardo ma decisamente maggiore!
Ettore era andato dietro al tavolo e maneggiandone uno in posizione centrale iniziava a spiegare la presenza di quei sex-toy:
“Questo è il tuo imminente futuro e anche il prezzo da pagare per la chiave del cornuto…”
Ero scioccata! sapevo bene a cosa servivano quegli oggetti che fino a quel momento avevo visto solo su sexy shop on line o su film pornografici, ed ero consapevole che, di lì a poco, Ettore mi avrebbe detto che sarei stata destinata a metterli.
“Non credi siano belli, Barbara?”
“Beh, visti così…esteticamente sembrano dei gioielli, ma non credo siano altrettanto piacevoli indosso…” “Ti sbagli cara Barbara! Ne hai mai indossato uno?”
“No!”
“Come immaginavo! Quindi sei vergine…devi avere il culetto abbastanza stretto!?”
“Non ho mai avuto rapporti anali, né con Fabio né prima di lui e non mi è mai capitato di usare un plug anale.”
“Allora stai per vivere una nuova esperienza!”
Intanto, Ettore si era avvicinato, mi aveva afferrato per i glutei e aveva iniziato a baciarmi in bocca, mordendomi le labbra e invitandomi a tirare fuori la lingua che succhiava avidamente.
“Inizialmente ti farà un po’ male e ti darà un po’ di fastidio, ma ti abituerai e ti piacerà! Quelli sono solo degli strumenti per allargare il tuo buco del culo, di cui voglio fare una voragine, un piacere per gli stalloni che ti inculeranno e che di volta in volta ti troverai a soddisfare”
Mentre Ettore proferiva quelle sconvolgenti parole, sentii un suo dito che penetrava il mio buchetto fino ad entrare completamente! A primo impatto la sensazione fu’ fastidiosa ma, mista all’emozione del bacio, riuscì ad eccitarmi: quella sera avrei voluto di più da Ettore, ma mi sarei accontentata solo delle sue dita nel sedere. Ettore confermava il suo elevato livello di perversione perché estraeva il dito dal sedere e me lo ficcava dentro la bocca; ripeté l’azione per altre due volte solo per imporre il suo potere, per rimarcare che ero una sua proprietà e che dovevo essere perfettamente pulita se non volevo sentire il sapore delle mie feci in bocca.
Bastardo!
“Cominciamo da quello più piccolo!”
Ettore lo prese dal tavolo e me lo mise in bocca cercando di lubrificarlo con la mia saliva.
“…lo terrai per due giorni, quindi ritornerai qui per toglierlo e metterne uno più grande. Dovrai tenerlo sempre, ad eccezione di quando farai i clisteri o quando dovrai espletare i tuoi bisogni. Ti accompagnerà per tutta la giornata, a casa come a lavoro, e certamente per tutta la notte, sia per fare il suo lavoro di dilatazione e sia per ricordarti in ogni momento che sei la mia troia. Non dimenticare: il tuo obiettivo è quello di darmi piacere anche a costo di soffrire per raggiungerlo!”
Era la prima volta che un coso del genere penetrava il mio sedere; la sensazione immediata fu’ strana ma considerate le sue modeste dimensioni la penetrazione non mi diede dolore e il plug anale entrò senza troppe difficoltà. Il fastidio si sarebbe sviluppato in seguito, perché sentire costantemente quella presenza vitrea dentro di me diventava irritante anche se, contemporaneamente, mi generava una rilevante voglia di scopare.
“Inutile dire che non potrai fare sesso se non con il mio consenso e solo con chi deciderò io, pertanto nelle prossime tre settimane terremo Fabio costantemente occupato, impegnato a soddisfare un paio di zoccole che ho già selezionato e che gli consumeranno il cazzo facendogli perdere ogni desiderio verso la sua dolce mogliettina. Allo stesso modo Fabio e le due troie si assicureranno che il tuo culo sia sempre pieno…”
La notizia delle due donne mi aveva frastornato e un po’ di gelosia era subentrata in me, tuttavia volevo provare a superare anche quel test e dovevo resistere, almeno finché non avrei gettato la spugna.
Quella sera sperimentai la nuova strana sensazione di avere un corpo estraneo nel sedere, ovunque andassi e ovunque mi trovassi, in strada come in auto. L’irritazione lievitò quando feci rientro a casa, perché l’ascensore era guasto e dovetti fare le scale per arrivare all’appartamento, gradino dopo gradino non riuscii comunque ad abituarmi a quell’oggetto. Rientrai verso le 23.00, ma la sorpresa anale di Ettore non fu’ l’unica, perché ad aprirmi la porta ci fu’ una donna bionda dalle forme giunoniche vestita con una t-shirt bianca aderentissima sulla quale scoppiavano letteralmente due meloni, ovviamente priva di reggiseno e con degli shorts da denuncia. In deshabillé e scalza, sembrava la padrona di casa!
“Piacere! Io sono Ines, Ettore ti avrà parlato di me…”
“Si, Ettore mi ha detto…”
Non potevo crederci! È vero Ettore aveva anticipato la questione ma vederla di fronte…a casa mia!!!...e in totale comodità! Ero nervosa ma dovevo controllarmi e stare al gioco. Era chiaro che ogni episodio avessi vissuto da quel momento in poi non avrebbe fatto altro che mettermi alla prova. E Iris si dimostrò essere da subito una zoccola di prima categoria.
“Vieni Barbara! Ho appena fatto sborrare Fabio…per la seconda volta! Ma non credo lo abbia completamente svuotato e tra un po’ lo prosciugo definitivamente…sai cosa intendo vero? Ah, ah, ah…”
Ines era la classica milf cinquantenne, di bell’aspetto e con le forme abbondanti da modella curvy. Sembrava pure simpatica, tuttavia mi stava rendendo cornuta a casa mia e in mia presenza.
Arrivammo nel soggiorno e Fabio era seduto sul divano, nudo e con solo un asciugamano sul grembo a coprire le intimità.
“Fabio!! La tua mogliettina Barbara è rientrata! con tutte le energie che abbiamo bruciato direi che sarà meglio mangiare qualcosa…anche perché il dopo cena sarà esplosivo!”
Fabio era imbarazzatissimo.
“Ciao Barbara…ehm si mi ricompongo e facciamo qualcosa da mangiare”
Sembrava volersi giustificare o voler spiegare la situazione ma la presenza di Ines e probabilmente il mio saluto un po’ freddo lo avevano bloccato. Così andai a rinfrescarmi per cercare di eliminare un po’ di tensione e un po’ della stanchezza accumulata in tutta la giornata. Se non altro qualcun altro mi preparava qualcosa da mangiare. Per restare più comoda, anche in considerazione della nudità dei miei due coinquilini, mi misi addosso una t-shirt e dei pantaloncini bianchi.
Al mio ingresso in sala, la tavola era apparecchiata e Ines parlava in viva voce allo smartphone; distinguevo nettamente la voce di Ettore che mi salutava e mi invitava a calarmi i pantaloncini, non solo per verificare se il mio culo fosse sempre costantemente pieno, ma anche per mostrare a Fabio e Ines che il mio stato di sottomissione passava anche attraverso quel plug.
Durante la videochiamata, Ines, non soddisfatta di quanto visto, volle ispezionare il plug anale per constatarne le dimensioni, quindi mi fece posizionare a quattro zampe e mi invitò a spingere fuori il sex toy.
“Forza spingi tesoro! Dai…ti aiuto anch’io…e tu continua a spingere…così brava, allarga il buco del culo…”
Mi resi conto che Ines, nella sua azione di “aiuto” esitava a rimuovere il plug cercando di tenerlo fermo nel punto in cui il diametro dell’oggetto era maggiore, solo allo scopo di tormentarmi tenendo allargato il foro anale.
“C’è molto da lavorare Ettore…è ancora bello stretto!”
“Lo so Ines! Ma vedrai che in breve tempo lo allargheremo e faremo di Barbara una vera troia!”
“Non ne dubito Ettore…”
Ettore non perse occasione per umiliare Fabio:
“Fabio! Hai visto il culetto di tua moglie? Cazzo, ce l’hai avuto a tiro per anni e non le hai mai fatto provare la gioia di una inculata…piuttosto: Ines ti sta facendo sborrare?”
Fabio, ormai rosso paonazzo dalla vergogna, rispose alla domanda di Ettore:
“ehm...si, … è instancabile …non mi dà tregua!”
“Che puttana che sei Ines!!! Beh, adesso vi lascio alla vostra cena e …non dimenticate di tappare il culo di Barbara!”
Ettore chiuse la telefonata e, riposizionato il plug anale, iniziammo a mangiare.
La cena trascorse con Ines che era un fiume in piena, non smetteva mai di parlare mentre io e Fabio intervenivamo a domanda o in rare occasioni. Al termine della cena, Ines mi chiese di andare a lavare i piatti ma senza pantaloncini, mettendo in mostra chiappe e plug. Nel frattempo aveva ripreso a segare Fabio, lo faceva in modo estremamente lento, sputando di tanto in tanto sul palmo della propria mano in modo da tenere l’uccello di Fabio sempre lubrificato. Ines era una gran porca, teneva Fabio in un elevato stato di eccitazione attraverso gesti, sguardi, mugolii e frasi del tipo:
“Ho una gran sete tesoro! Ma dobbiamo avere pazienza e far riempire per bene le tue palline perché ho voglia di tanta sborra! ...e domani mattina spremerò per bene i tuoi coglioni, perché ne vorrò ancora!”
Un po’ per la stanchezza e un po’ per il fastidio di vedere quei due fare sesso ininterrottamente e in modo sempre più perverso, andai in camera da letto a riposare. Non ci volle molto che mi addormentai.
Il mattino seguente fui risvegliata dai gemiti di Fabio e dai risucchi che Ines emetteva con la bocca mentre lo spompinava…
Continua…
“Sto sborrando! Ohm tieni in bocca e ingoia tutto troia!”
Inutile ripetere che odiavo ingoiare sperma, continuava a farmi venire la nausea, tuttavia eseguivo quanto mi ordinava Ettore e questo mi piaceva: gli davo soddisfazione! lui godeva e mi faceva sentire una gran porca. Inoltre ero entusiasta di aver risolto il problema di Fabio, ora la catenella con la chiave stava sul mio collo.
Mi fece dare una veloce risciacquata e poi rientrai a casa.
La sera successiva alle 21.00 in punto dovevo farmi trovare a casa sua. Il giorno dopo, già sfiancata dalla dura giornata lavorativa, mi presentai a casa sua vestita nel medesimo modo del giorno prima. Quando arrivai presso la sala da pranzo trovai una sorpresa: sul tavolo, perfettamente allineati, si trovavano 12 plug anali in vetro. Avevano dimensioni diverse, con la base colorata ed erano posizionati in scala dal più grande al più piccolo:
nella parte di maggiore ampiezza, il più piccolo aveva un diametro di circa 2 cm mentre non riuscivo a guardare all’estremità opposta dove le dimensioni apparivano mostruose, ricordavano quelle di una palla da biliardo ma decisamente maggiore!
Ettore era andato dietro al tavolo e maneggiandone uno in posizione centrale iniziava a spiegare la presenza di quei sex-toy:
“Questo è il tuo imminente futuro e anche il prezzo da pagare per la chiave del cornuto…”
Ero scioccata! sapevo bene a cosa servivano quegli oggetti che fino a quel momento avevo visto solo su sexy shop on line o su film pornografici, ed ero consapevole che, di lì a poco, Ettore mi avrebbe detto che sarei stata destinata a metterli.
“Non credi siano belli, Barbara?”
“Beh, visti così…esteticamente sembrano dei gioielli, ma non credo siano altrettanto piacevoli indosso…” “Ti sbagli cara Barbara! Ne hai mai indossato uno?”
“No!”
“Come immaginavo! Quindi sei vergine…devi avere il culetto abbastanza stretto!?”
“Non ho mai avuto rapporti anali, né con Fabio né prima di lui e non mi è mai capitato di usare un plug anale.”
“Allora stai per vivere una nuova esperienza!”
Intanto, Ettore si era avvicinato, mi aveva afferrato per i glutei e aveva iniziato a baciarmi in bocca, mordendomi le labbra e invitandomi a tirare fuori la lingua che succhiava avidamente.
“Inizialmente ti farà un po’ male e ti darà un po’ di fastidio, ma ti abituerai e ti piacerà! Quelli sono solo degli strumenti per allargare il tuo buco del culo, di cui voglio fare una voragine, un piacere per gli stalloni che ti inculeranno e che di volta in volta ti troverai a soddisfare”
Mentre Ettore proferiva quelle sconvolgenti parole, sentii un suo dito che penetrava il mio buchetto fino ad entrare completamente! A primo impatto la sensazione fu’ fastidiosa ma, mista all’emozione del bacio, riuscì ad eccitarmi: quella sera avrei voluto di più da Ettore, ma mi sarei accontentata solo delle sue dita nel sedere. Ettore confermava il suo elevato livello di perversione perché estraeva il dito dal sedere e me lo ficcava dentro la bocca; ripeté l’azione per altre due volte solo per imporre il suo potere, per rimarcare che ero una sua proprietà e che dovevo essere perfettamente pulita se non volevo sentire il sapore delle mie feci in bocca.
Bastardo!
“Cominciamo da quello più piccolo!”
Ettore lo prese dal tavolo e me lo mise in bocca cercando di lubrificarlo con la mia saliva.
“…lo terrai per due giorni, quindi ritornerai qui per toglierlo e metterne uno più grande. Dovrai tenerlo sempre, ad eccezione di quando farai i clisteri o quando dovrai espletare i tuoi bisogni. Ti accompagnerà per tutta la giornata, a casa come a lavoro, e certamente per tutta la notte, sia per fare il suo lavoro di dilatazione e sia per ricordarti in ogni momento che sei la mia troia. Non dimenticare: il tuo obiettivo è quello di darmi piacere anche a costo di soffrire per raggiungerlo!”
Era la prima volta che un coso del genere penetrava il mio sedere; la sensazione immediata fu’ strana ma considerate le sue modeste dimensioni la penetrazione non mi diede dolore e il plug anale entrò senza troppe difficoltà. Il fastidio si sarebbe sviluppato in seguito, perché sentire costantemente quella presenza vitrea dentro di me diventava irritante anche se, contemporaneamente, mi generava una rilevante voglia di scopare.
“Inutile dire che non potrai fare sesso se non con il mio consenso e solo con chi deciderò io, pertanto nelle prossime tre settimane terremo Fabio costantemente occupato, impegnato a soddisfare un paio di zoccole che ho già selezionato e che gli consumeranno il cazzo facendogli perdere ogni desiderio verso la sua dolce mogliettina. Allo stesso modo Fabio e le due troie si assicureranno che il tuo culo sia sempre pieno…”
La notizia delle due donne mi aveva frastornato e un po’ di gelosia era subentrata in me, tuttavia volevo provare a superare anche quel test e dovevo resistere, almeno finché non avrei gettato la spugna.
Quella sera sperimentai la nuova strana sensazione di avere un corpo estraneo nel sedere, ovunque andassi e ovunque mi trovassi, in strada come in auto. L’irritazione lievitò quando feci rientro a casa, perché l’ascensore era guasto e dovetti fare le scale per arrivare all’appartamento, gradino dopo gradino non riuscii comunque ad abituarmi a quell’oggetto. Rientrai verso le 23.00, ma la sorpresa anale di Ettore non fu’ l’unica, perché ad aprirmi la porta ci fu’ una donna bionda dalle forme giunoniche vestita con una t-shirt bianca aderentissima sulla quale scoppiavano letteralmente due meloni, ovviamente priva di reggiseno e con degli shorts da denuncia. In deshabillé e scalza, sembrava la padrona di casa!
“Piacere! Io sono Ines, Ettore ti avrà parlato di me…”
“Si, Ettore mi ha detto…”
Non potevo crederci! È vero Ettore aveva anticipato la questione ma vederla di fronte…a casa mia!!!...e in totale comodità! Ero nervosa ma dovevo controllarmi e stare al gioco. Era chiaro che ogni episodio avessi vissuto da quel momento in poi non avrebbe fatto altro che mettermi alla prova. E Iris si dimostrò essere da subito una zoccola di prima categoria.
“Vieni Barbara! Ho appena fatto sborrare Fabio…per la seconda volta! Ma non credo lo abbia completamente svuotato e tra un po’ lo prosciugo definitivamente…sai cosa intendo vero? Ah, ah, ah…”
Ines era la classica milf cinquantenne, di bell’aspetto e con le forme abbondanti da modella curvy. Sembrava pure simpatica, tuttavia mi stava rendendo cornuta a casa mia e in mia presenza.
Arrivammo nel soggiorno e Fabio era seduto sul divano, nudo e con solo un asciugamano sul grembo a coprire le intimità.
“Fabio!! La tua mogliettina Barbara è rientrata! con tutte le energie che abbiamo bruciato direi che sarà meglio mangiare qualcosa…anche perché il dopo cena sarà esplosivo!”
Fabio era imbarazzatissimo.
“Ciao Barbara…ehm si mi ricompongo e facciamo qualcosa da mangiare”
Sembrava volersi giustificare o voler spiegare la situazione ma la presenza di Ines e probabilmente il mio saluto un po’ freddo lo avevano bloccato. Così andai a rinfrescarmi per cercare di eliminare un po’ di tensione e un po’ della stanchezza accumulata in tutta la giornata. Se non altro qualcun altro mi preparava qualcosa da mangiare. Per restare più comoda, anche in considerazione della nudità dei miei due coinquilini, mi misi addosso una t-shirt e dei pantaloncini bianchi.
Al mio ingresso in sala, la tavola era apparecchiata e Ines parlava in viva voce allo smartphone; distinguevo nettamente la voce di Ettore che mi salutava e mi invitava a calarmi i pantaloncini, non solo per verificare se il mio culo fosse sempre costantemente pieno, ma anche per mostrare a Fabio e Ines che il mio stato di sottomissione passava anche attraverso quel plug.
Durante la videochiamata, Ines, non soddisfatta di quanto visto, volle ispezionare il plug anale per constatarne le dimensioni, quindi mi fece posizionare a quattro zampe e mi invitò a spingere fuori il sex toy.
“Forza spingi tesoro! Dai…ti aiuto anch’io…e tu continua a spingere…così brava, allarga il buco del culo…”
Mi resi conto che Ines, nella sua azione di “aiuto” esitava a rimuovere il plug cercando di tenerlo fermo nel punto in cui il diametro dell’oggetto era maggiore, solo allo scopo di tormentarmi tenendo allargato il foro anale.
“C’è molto da lavorare Ettore…è ancora bello stretto!”
“Lo so Ines! Ma vedrai che in breve tempo lo allargheremo e faremo di Barbara una vera troia!”
“Non ne dubito Ettore…”
Ettore non perse occasione per umiliare Fabio:
“Fabio! Hai visto il culetto di tua moglie? Cazzo, ce l’hai avuto a tiro per anni e non le hai mai fatto provare la gioia di una inculata…piuttosto: Ines ti sta facendo sborrare?”
Fabio, ormai rosso paonazzo dalla vergogna, rispose alla domanda di Ettore:
“ehm...si, … è instancabile …non mi dà tregua!”
“Che puttana che sei Ines!!! Beh, adesso vi lascio alla vostra cena e …non dimenticate di tappare il culo di Barbara!”
Ettore chiuse la telefonata e, riposizionato il plug anale, iniziammo a mangiare.
La cena trascorse con Ines che era un fiume in piena, non smetteva mai di parlare mentre io e Fabio intervenivamo a domanda o in rare occasioni. Al termine della cena, Ines mi chiese di andare a lavare i piatti ma senza pantaloncini, mettendo in mostra chiappe e plug. Nel frattempo aveva ripreso a segare Fabio, lo faceva in modo estremamente lento, sputando di tanto in tanto sul palmo della propria mano in modo da tenere l’uccello di Fabio sempre lubrificato. Ines era una gran porca, teneva Fabio in un elevato stato di eccitazione attraverso gesti, sguardi, mugolii e frasi del tipo:
“Ho una gran sete tesoro! Ma dobbiamo avere pazienza e far riempire per bene le tue palline perché ho voglia di tanta sborra! ...e domani mattina spremerò per bene i tuoi coglioni, perché ne vorrò ancora!”
Un po’ per la stanchezza e un po’ per il fastidio di vedere quei due fare sesso ininterrottamente e in modo sempre più perverso, andai in camera da letto a riposare. Non ci volle molto che mi addormentai.
Il mattino seguente fui risvegliata dai gemiti di Fabio e dai risucchi che Ines emetteva con la bocca mentre lo spompinava…
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