La svolta - Capitolo 7

di
genere
dominazione

Nonostante il lavoro di preparazione fatto, Ettore e Sonia dovettero lavorare parecchio per riuscire a fare entrare il mostruoso plug anale, superando il diametro massimo. Successivamente, rimasero a giocare sadicamente a “dentro & fuori” per almeno un’altra mezzora.
Quando mi sollevai da terra mi sentii stranissima, quel coso era gigantesco e mi rendevo conto che condizionava notevolmente ogni mio movimento, non riuscivo a chiudere le gambe e camminavo come fossi appena scesa da cavallo.
“Trascorrerai la notte qui e domani ti consentirò di levare il plug! Ora videochiameremo Fabio e gli mostreremo l’allargamento finale del tuo buco del culo…”
Ettore mi fece posizionare a pecora con il culo di fronte alla telecamera in modo che, per tutto il tempo della chiamata, Fabio potesse vedere esclusivamente Ettore, Sonia e il mio sedere con il fondo azzurro del plug di vetro. Avviata la videochiamata, pochi secondi dopo Fabio rispose:
“Ciao Fabio! Guarda che sorpresa…finalmente Barbara ha il culo bello aperto come piace a noi!”
“Ciao…oh Santo Cielo!!!”
“È uno spettacolo, vero Fabio! Certo è stata dura, ci è voluta parecchia preparazione, ma alla fine la nostra vacca Barbara ha raggiunto l’obbiettivo. Quindi ora che il culo è pronto, Barbara è degna di essere la mia schiava. Il suo sacrificio merita un premio e considerato il suo lungo periodo di astinenza la scoperò provando la pressione di quell’enormità di vetro che ha nel culo. In tal modo lascerò che sfoghi i suoi istinti lussuriosi cercando di farla sborrare fino a tarda notte…ma non ti preoccupare perché in qualche modo ti renderemo partecipe e domani, raccolta un po’ della sua sborra, te ne invieremo quanto basta per un bel brindisi!
…e comunque più tardi ti videochiameremo, così anche tu potrai godere masturbandoti fino a farti scoppiare la cappella, mentre contempli un vero maschio che monta la tua mogliettina e… tieni a mente che nei prossimi giorni sperimenterà esclusivamente rapporti anali.”
Con la coda dell’occhio riuscivo a vedere Fabio con gli occhi sbarrati fissi sul video.
“Barbara, augura la buonanotte a Fabio…come ti è stato insegnato”
“Buonanotte cornuto! E…comincia ad oliarti il cazzo perché sarà una lunga notte!”
Ettore chiuse la chiamata lasciando Fabio a bocca aperta incapace di poter dire qualcosa.
“Ricordati e non dimenticare mai che, se non vuoi essere punita severamente, ad ogni cazzo di cambio di posizione devi ripulirmi l’uccello dai tuoi umori e dalla mia sborra che rilascerò a rate: esce dal buco ed entra in bocca! È chiaro?”
“Si, è chiaro!”
Non ce la facevo più, avevo la passera in fiamme e non vedevo l’ora di essere scopata, anche duramente. La voglia di poter riavere un orgasmo con un cazzo vero mi stava facendo impazzire. La prima posizione a pecora mi fece scoprire quanto fosse intensa la penetrazione del suo uccello pressato dal vetro che dilatava l’ano, rendendo più stretto il percorso nella mia carne; Ettore mi teneva per i capelli tirandoli a sé e insultandomi mentre il suo uccello, dentro di me, era un implacabile martello.
Non pensavo di poter venire così rapidamente perché bastarono pochi minuti che schizzai:
“Uh, se cominci così, tra non molto sarai uno straccio! …e pensa che questo è solo l’inizio perché ti farò godere e prendere piena coscienza della vacca che stai diventando!”
Intanto, Sonia iniziò a filmare la massacrante cavalcata di Ettore e pochi minuti dopo videochiamò nuovamente Fabio perché assistesse a quell’amplesso fedifrago:
“Fabio!!! Guarda che troia è la tua mogliettina: sta formando un lago nel pavimento!”
In seguito a quelle parole venni ancora copiosamente, urlando e dandomi della troia in preda alla forte eccitazione, esaltata dal dildo che, eccessivamente grosso, non riusciva ad essere espulso ed impediva allo sfintere anale una naturale dilatazione.
Fabio assisteva incredulo, mentre Sonia riprendeva con lo smartphone e raccoglieva parte dell’eiaculato femminile in una boccetta che poi, come promesso, avrebbe portato allo stesso Fabio. Nel mentre Ettore proseguiva la sua opera di umiliazione e demolizione:
“Girati troia! Lecca tutto e ingoia il cazzo, voglio sentire la profondità della tua gola!”
È incredibile come, in preda all’esaltazione sessuale, eseguivo i suoi ordini dimenticando quanto potesse fare schifo mettere in bocca quel pastrocchio di succhi.
“UHHH quanto sei porca!!!...ora girati…a smorza candela, voglio vedere se riesci a cagare il plug mentre mi scopi!”
Filmata anche questa ultima perversione Sonia interruppe la videochiamata e si dileguò.
A tratti Ettore mi faceva impazzire di piacere: mi scopava con cura godendosi ogni singolo movimento pelvico, alternando un ritmo più lento a uno più veloce, affondando completamente o chiavandomi solo di cappella, accarezzandomi il viso e sculacciandomi le natiche violentemente. Un insieme di contrasti da brivido.
Seguitai ad essere travolta da continui orgasmi, posizione dopo posizione, fino allo sfinimento…. ed Ettore mi scopò in ogni dannata posizione!!!
Il suo orgasmo tardò parecchio ad arrivare, complice le frequenti pause, e saranno state le due del mattino quando finalmente giunse il suo orgasmo: aveva sfilato l’uccello ed era scoppiato sulla mia pancia e sui seni arrivando a bagnarmi anche il collo. Sessualmente ero appagata! mi stavo rifacendo di tutto il periodo di astinenza, ma allo stesso tempo ero distrutta perché la giornata era stata pesantissima, il lavoro di allargamento del mio buco del culo ad opera di Ettore e Sonia mi aveva privato di gran parte delle forze necessarie ad affrontare quella intensa notte di sesso.
Andammo insieme a farci la doccia, dopo di che ci sdraiammo sul letto dove, in pochi minuti crollai in un sonno profondo. Fortunatamente il giorno successivo non dovevo andare a scuola: avevo preso due giorni di ferie.
Il mattino seguente fu un vero inferno! Avevo la necessità di rimuovere il plug anale anche per poter espletare i miei bisogni, fare un bel clistere e lavarmi opportunamente. Se per metterlo ci volle parecchio, per levarlo fu altrettanto complicato! Ettore mi riempì di olio ma giocò a lungo per poter allargare il mio buco e facilitare l’uscita del sex toy, senza recarmi troppo dolore, soprattutto nel punto di diametro maggiore.
Una volta ripulita e ancora in accappatoio Ettore mi si fece avanti, mi diede un dolce bacio sulle labbra, poi mi aprì l’accappatoio e proseguì a baciarmi fino ad arrivare al lobo dell’orecchio sinistro. Ero eccitatissima, i miei capezzoli erano turgidi, la mia passerà era bagnata e il mio sedere, che sentivo decisamente aperto, mi doleva ancora. Mentre mi sussurrava all’orecchio, mi afferrò entrambi i capezzoli stringendoli fino a farmi gemere di dolore:
“Il tuo culo è mio! Sarò il primo a sbatterti e voglio essere il primo a farti venire con il culo. Oggi ti renderai veramente conto di essere la mia vacca e mi ringrazierai per questo. Poi contatterai Fabio mentre ti sto inculando e gli dirai quanto ti senti troia.”
Ettore mi aveva fatto mettere a quattro zampe sopra il letto, sul bordo, quindi mi aveva fatto sciogliere e rabbrividire facendo scorrere la sua lingua dal collo lungo la schiena fino al buco del culo che mi aveva penetrato delicatamente. Il calore della sua bocca, con la lingua che insisteva a lungo tutt’intorno e dentro il mio buchetto mi aveva preso al punto di desiderare fortemente il suo uccello dentro di me. In cuor mio speravo che mi scopasse, invece poco dopo sentii l’olio che colava nel canale tra i glutei e scorreva all’interno del sedere che Ettore aveva sapientemente aperto con due dita.
“Lo senti l’olio che riempie le tue pareti anali?”
“Oh sii che lo sento!!! È come una voglia che cresce, una sorta di prurito con un impellente desiderio di …grattare”
“…e il mio cazzone soddisferà i tuoi desideri!”
Subito dopo le sue parole sentii la sua cappella entrare nel mio sedere e penetrare lentamente senza sosta e senza esitazione fino in fondo, fino a sentire i peli delle sue palle sfregare sui miei glutei ed entrare in contatto con le mie labbra.
Tutta la preparazione alla penetrazione anale mi aveva fatto bagnare, i capezzoli e le grandi labbra erano rigonfi. Il ritmo di Ettore era lento ed estenuante. Dopo almeno venti minuti di pecorina mi fece leccare tutto il suo membro: era stato chiaro “niente pompino, ripuliscilo dai succhi che hai lasciato”. Certo perché il bastardo mi aveva fatto godere lentamente, non ero ancora venuta ma minuto dopo minuto gli avevo completamente bagnato le palle. Quell’ordine perverso di ripulire il suo uccello mi aveva fatto sentire una lurida sgualdrina e questo aveva moltiplicato la mia lussuria avvicinandomi sempre di più ad un orgasmo inaspettato. Anche verbalmente non mi contenevo, e infatti pregai Ettore senza ritegno:
“Ti prego scopami oppure fammi masturbare!”
“No cara Barbara! Devi imparare a sborrare con il culo…devi solo volerlo, concentrati! Adesso siediti sopra e inculati: tutto dentro ad ogni affondo e molto lentamente. Ti voglio godere a puntino. Ci saranno molteplici soprese per oggi e stasera ti sentirai uno straccio, consapevole di essere la mia troia!”.
Scendevo e salivo su quel grosso bastone, non sentivo più le gambe che mi dolevano per il lungo lavoro. Squat di fronte, poi di spalle e poi nuovamente con la faccia rivolta verso di lui che disteso sul letto si godeva le mie espressioni di sofferenza e godimento, e mi insultava dandomi continuamente della troia o della cagna. Il lavoro di allargamento dell’ano fatto nelle settimane precedenti aveva facilitato il rapporto anale e aveva abbattuto il muro del dolore dandomi effettivo piacere. Quell’inculata mi piaceva, ma non mi sembrava abbastanza, avrei voluto di più, avrei voluto cambiare buco e venire schizzando fino a prosciugarmi; e quando cominciavo a credere di non poter venire attraverso un rapporto anale, Ettore incrementò potenza e velocità di penetrazione fino a farmi montare un orgasmo sorprendente, mi lasciai andare in un rantolo animale accompagnato dal flusso di umori che uscirono da me come un fiume in piena.
Intervallando con qualche pausa, Ettore aveva continuato a sodomizzarmi cambiando diverse posizioni per poi venire dentro il mio sedere mentre mi sbatteva a pecorina. Trovò anche il tempo di filmare e inviare a Fabio un breve video di trenta secondi, in cui riprendeva il proprio uccello che viaggiava nel mio sedere mentre gridavo “SONO LA TROIA DI ETTORE!” Gli ultimi minuti furono di fuoco, aveva ragione quando diceva che sarei stata uno straccio, quell’inculata mi aveva sfiancato e la giornata sarebbe stata ancora lunga e piena di sorprese.
Continua… (per eventuali commenti o suggerimenti - dukeduke1069@yahoo.com)
di
scritto il
2022-07-26
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