Un viaggio a Livorno
di
Marilena C.
genere
dominazione
È successo non più tardi di questo fine settimana. Un'esperienza che un po' siu differenzia dai racconto pubblicati finora, ma che comunque mi va di riportare.
Mamma, quando andiamo a mangiare quelle cose buone? Fatto! Biglietto Olbia-Livorno e mi sono ricordata della puntata de #litaliaamorsi l'abbiamo rivista e preso appunti! Grazie @foodnetworkitalia e @chiarainpentola ci avete fatto tantissima compagnia, ci avete fatto viaggiare con la fantasia e ieri abbiamo provato tutte le prelibatezze proposte. Giornata all'insegna del buon cibo e del divertimento. Fino a tarda sera, quando la famiglia che abbiamo conosciuto e con cui abbiamo passato il pomeriggio e la serata, ci ha riaccompagnato in albergo O meglio, con i loro figli e la mia addormentati in macchina. L'idea era passare a casa loro a lasciare i due bimbi e la moglie, poi lui, il capo famiglia avrebbe accompagnato me e mia figlia. L'insistenza dei nostri accompagnatori mi ha convinta a lasciare da loro anche la mia bimba e andare a prendere i bagagli per dormire tutti in quella casa approfittando dell'ospitalità offertaci e insistita. Una notte risparmiata nella tariffa dell'hotel non ci cambia la vita, ma se si può risparmiare, perché no?
Sbrigate le incombenze alla reception e caricati i bagagli, mentre ci avviavamo verso casa, il tizio ha imboccato una strada che sicuramente portava verso la periferia e non a casa loro. Il percorso da casa all'albergo non era quello del ritorno. Chiedendo spiegazioni, la risposta di Francesco è stata: -Ti dispiace se passiamo un attimo in palestra a prendere due borse di attrezzi che domani mi servono in un paesino qui vicini per il corso che devo tenere li?- Era un commerciante con un box di alimentari al mercato, dove avevamo assaggiato con mia figlia le prelibatezze di cui ci eravamo saziate ed aveva anche una specializzazione come istruttore sportivo con seconda attività; una palestra in città e due in paesini diversi nel circondario. Ovviamente ho acconsentito. Arrivati, ha insistito affinché scendessi a vedere il luogo. La palestra. Avevo sonno. Erio stanca e gli ho detto che volevo andare a casa, lui, però, ho voluto a tutti i costi che scendessi dall'auto. Una volta dentro ha cominciato con gli apprezzamenti nei miei riguardi: -dai Marilena cosa dici se ci divertiamo un po? È da quando ti ho vista che mi hai scombussolato e che ho voglia di fare sesso con te.-
Gli ho detto che non se ne parlava proprio intimandogli di portarmi a casa a prendere la bambina e che per la notte ci saremmo arrangiate con un taxi che ci avrebbe indicato dove sistemarci. Come stavo per uscire mi ha afferrata per un braccio spingendomi e facendomi cadere a terra sul pavimento ammortizzato lo avevo addosso con un suo ginocchio tra le mie cosce. Mi baciava il collo tenendomi i polsi al di sopra della testa. Ho urlato suscitando una sua risata: - cosa pensi che con un'attività come questa non abbia pensato di insonorizzare il locale? Ahahah. Dai che ci divertiamo. Fammi divertire.
Tenendomi i polsi sempre sopra la testa con una sola mano, sempre distesi sul pavimento, ha tolto il ginocchio che mi separava le cosce per infilarci la mano libera a palparmi il sesso. Giravo la testa da una parte all'altra per evitare che incollasse le labbra alle mie e se vi fosse riuscito giuro che sentendo la sua lingua in bocca gliela avrei strappata a morsi.
Mollando la figa e i polsi, mi ha tenuto ferma la testa riuscendo a baciarmi. La sua lingua mi ha visitato la bocca senza che io facessi nulla di quello che mi ero proposta, anzi quella lingua mi mandava in confusione. È allora che è riuscito a sbottonarmi i pantaloni e farsi largo affinché la sua mani vi si infilasse dentro. Con facilità il dito ha trovato l'ingresso della vagina e ci si è immerso fino alla nocca. Ho urlato ancora stringendo le cosce.
-MMMmmssssiiiiiiiii morbida, bollente e stretta, se stringi così un dito figuriamoci il cazzo!-
Le forze cominciavano ad abbandonarmi. Non ha fatto enorme fatica a denudarmi dalla vita in giù e tuffarsi a leccarmi il sesso, baciarmelo e mordicchiare il clitoride, Il porco ci sapeva fare e con alcune lappate mi ha portato all'orgasmo, La sua barba mi pungeva sulla parte più delicata dell'interno cosce Non riuscivo al allargare le gambe, lo tenevo prigioniero. Le mie mani che prima premendo sulla fronte cercavano di respingerlo senza ovviamente riuscirci, adesso premendogli sulla nuca, incollavano ancora di più le sue labbra alla mia figa Un urlo, l'orgasmo è arrivato mandandomi completamente fuori di senno. Le cosce gli stringevano la testa, dimenavo i fianchi come una pazza e gli andavo incontro con il bacino. Mi offrivo al mio ennesimo stupratore e lo volevo. Si è staccato da me quando ancore non avevo finito di venire. L'ho maledetto, ma subito mi si è buttato addosso Classica posizione alla missionaria.
Con due colpi era tutto dentro, mi faceva male ma impazzivo di goduria. L'orgasmo ha ripreso subito e non ho più capito quante volte sono venuta sentendo le carni della vagina che gli avvolgevano le nodosità di quel membro duro come l'acciaio, Mi scorreva bene il vagina sfregandosi contro le pareti, aprendomela, allargandomela. Con la bocca del mio utero che gli baciava la cappella: utero nel quale dopo non saprei calcolare quanto tempo, ha scaricato la sborra con un grugnito che di umano non aveva niente. Era un animale infoiato e l'ho sentito tutto. In macchina mi palpava ancora. Lo respingevo ma non avevo le forze per oppormi seriamente. L?ho sentito litigare con la moglie: - te la sei scopata? Anche lei, porco?
Lui ribatteva: - senti, sei stata tu che hai detto niente stupide gelosie; e sei stata tu che hai cominciato il valzer dei tradimenti. Abbiamo deciso che ognuno si fa le storie che vuole? Allora?-
Concludendo alla fine con un: - dai, porco. Vieni qui. Ti piace ancora il culetto della tua mogliettina? Dai, Allora. Cosa aspetti?-
L'indomani nave mattutina Livorno-Olbia. Devo dire la verità l'idea di tornare a Livorno da sola mi sta stuzzicando parecchio. Devo solo lasciar passare un po' di tempo e trovare una buona scusa. Mi sto organizzando.
Commenti, scambi di idee opinioni o altro MaryCambury@libero.it
Mamma, quando andiamo a mangiare quelle cose buone? Fatto! Biglietto Olbia-Livorno e mi sono ricordata della puntata de #litaliaamorsi l'abbiamo rivista e preso appunti! Grazie @foodnetworkitalia e @chiarainpentola ci avete fatto tantissima compagnia, ci avete fatto viaggiare con la fantasia e ieri abbiamo provato tutte le prelibatezze proposte. Giornata all'insegna del buon cibo e del divertimento. Fino a tarda sera, quando la famiglia che abbiamo conosciuto e con cui abbiamo passato il pomeriggio e la serata, ci ha riaccompagnato in albergo O meglio, con i loro figli e la mia addormentati in macchina. L'idea era passare a casa loro a lasciare i due bimbi e la moglie, poi lui, il capo famiglia avrebbe accompagnato me e mia figlia. L'insistenza dei nostri accompagnatori mi ha convinta a lasciare da loro anche la mia bimba e andare a prendere i bagagli per dormire tutti in quella casa approfittando dell'ospitalità offertaci e insistita. Una notte risparmiata nella tariffa dell'hotel non ci cambia la vita, ma se si può risparmiare, perché no?
Sbrigate le incombenze alla reception e caricati i bagagli, mentre ci avviavamo verso casa, il tizio ha imboccato una strada che sicuramente portava verso la periferia e non a casa loro. Il percorso da casa all'albergo non era quello del ritorno. Chiedendo spiegazioni, la risposta di Francesco è stata: -Ti dispiace se passiamo un attimo in palestra a prendere due borse di attrezzi che domani mi servono in un paesino qui vicini per il corso che devo tenere li?- Era un commerciante con un box di alimentari al mercato, dove avevamo assaggiato con mia figlia le prelibatezze di cui ci eravamo saziate ed aveva anche una specializzazione come istruttore sportivo con seconda attività; una palestra in città e due in paesini diversi nel circondario. Ovviamente ho acconsentito. Arrivati, ha insistito affinché scendessi a vedere il luogo. La palestra. Avevo sonno. Erio stanca e gli ho detto che volevo andare a casa, lui, però, ho voluto a tutti i costi che scendessi dall'auto. Una volta dentro ha cominciato con gli apprezzamenti nei miei riguardi: -dai Marilena cosa dici se ci divertiamo un po? È da quando ti ho vista che mi hai scombussolato e che ho voglia di fare sesso con te.-
Gli ho detto che non se ne parlava proprio intimandogli di portarmi a casa a prendere la bambina e che per la notte ci saremmo arrangiate con un taxi che ci avrebbe indicato dove sistemarci. Come stavo per uscire mi ha afferrata per un braccio spingendomi e facendomi cadere a terra sul pavimento ammortizzato lo avevo addosso con un suo ginocchio tra le mie cosce. Mi baciava il collo tenendomi i polsi al di sopra della testa. Ho urlato suscitando una sua risata: - cosa pensi che con un'attività come questa non abbia pensato di insonorizzare il locale? Ahahah. Dai che ci divertiamo. Fammi divertire.
Tenendomi i polsi sempre sopra la testa con una sola mano, sempre distesi sul pavimento, ha tolto il ginocchio che mi separava le cosce per infilarci la mano libera a palparmi il sesso. Giravo la testa da una parte all'altra per evitare che incollasse le labbra alle mie e se vi fosse riuscito giuro che sentendo la sua lingua in bocca gliela avrei strappata a morsi.
Mollando la figa e i polsi, mi ha tenuto ferma la testa riuscendo a baciarmi. La sua lingua mi ha visitato la bocca senza che io facessi nulla di quello che mi ero proposta, anzi quella lingua mi mandava in confusione. È allora che è riuscito a sbottonarmi i pantaloni e farsi largo affinché la sua mani vi si infilasse dentro. Con facilità il dito ha trovato l'ingresso della vagina e ci si è immerso fino alla nocca. Ho urlato ancora stringendo le cosce.
-MMMmmssssiiiiiiiii morbida, bollente e stretta, se stringi così un dito figuriamoci il cazzo!-
Le forze cominciavano ad abbandonarmi. Non ha fatto enorme fatica a denudarmi dalla vita in giù e tuffarsi a leccarmi il sesso, baciarmelo e mordicchiare il clitoride, Il porco ci sapeva fare e con alcune lappate mi ha portato all'orgasmo, La sua barba mi pungeva sulla parte più delicata dell'interno cosce Non riuscivo al allargare le gambe, lo tenevo prigioniero. Le mie mani che prima premendo sulla fronte cercavano di respingerlo senza ovviamente riuscirci, adesso premendogli sulla nuca, incollavano ancora di più le sue labbra alla mia figa Un urlo, l'orgasmo è arrivato mandandomi completamente fuori di senno. Le cosce gli stringevano la testa, dimenavo i fianchi come una pazza e gli andavo incontro con il bacino. Mi offrivo al mio ennesimo stupratore e lo volevo. Si è staccato da me quando ancore non avevo finito di venire. L'ho maledetto, ma subito mi si è buttato addosso Classica posizione alla missionaria.
Con due colpi era tutto dentro, mi faceva male ma impazzivo di goduria. L'orgasmo ha ripreso subito e non ho più capito quante volte sono venuta sentendo le carni della vagina che gli avvolgevano le nodosità di quel membro duro come l'acciaio, Mi scorreva bene il vagina sfregandosi contro le pareti, aprendomela, allargandomela. Con la bocca del mio utero che gli baciava la cappella: utero nel quale dopo non saprei calcolare quanto tempo, ha scaricato la sborra con un grugnito che di umano non aveva niente. Era un animale infoiato e l'ho sentito tutto. In macchina mi palpava ancora. Lo respingevo ma non avevo le forze per oppormi seriamente. L?ho sentito litigare con la moglie: - te la sei scopata? Anche lei, porco?
Lui ribatteva: - senti, sei stata tu che hai detto niente stupide gelosie; e sei stata tu che hai cominciato il valzer dei tradimenti. Abbiamo deciso che ognuno si fa le storie che vuole? Allora?-
Concludendo alla fine con un: - dai, porco. Vieni qui. Ti piace ancora il culetto della tua mogliettina? Dai, Allora. Cosa aspetti?-
L'indomani nave mattutina Livorno-Olbia. Devo dire la verità l'idea di tornare a Livorno da sola mi sta stuzzicando parecchio. Devo solo lasciar passare un po' di tempo e trovare una buona scusa. Mi sto organizzando.
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