Mary 5 - la follia continua
di
Marilena C.
genere
dominazione
La notte niente sesso con mio marito, non mi ha chiesto nulla e io non andavo certo a stuzzicarlo nelle condizioni in cui ero. Un'ora sotto la doccia non aveva contribuito a togliermi la stanchezza, la spossatezza e soprattutto l'odore dei miei assalitori, quell'odore che mi ricordava chi e cosa stavo diventando. Quell'odore che mi eccitava. Di maschio estraneo, ma diventato intimo con me per avermi saputa domare.
Incubi! Incubi di militari che in libera uscita si sfogavano con me: uno dopo l'altro in un'interminabile coda di pretendenti pronti a sborrarmi dentro.
Incubi in cui mi facevo il ragazzino insegnandogli io a trattenersi il più possibile prima di scaricarsi dentro la mia vagina, Lui che mi chiedeva di insegnargli a soddisfare bene una donne e io che continuavo a ballargli sul cazzo dimenando i fianchi.
Mai sogno fu più premonitore: due giorni dopo mentre uscivo di casa con mio marito, me lo sono visto arrivare addirittura a casa-
-Marilena!- mi ha chiamato. Ovviamente mio marito, guardandomi perplesso mi ha chiesto ragione di quella conoscenza. Gli ho detto che era il figlio di …. e che l'avevo conosciuto al matrimonio perché si era avvicinato alla madre al tavolo con noi.
Chiedendo a lui come mai fosse lì, ha risposto che era arrivato la sera prima per stare con un suo amico in un altro paesotto a sette chilometri dal nostro, dal quale aveva dormito e che voleva salutarmi visto che era lì. Ha anticipato altre nostre domande dicendoci che i suoi genitori erano partiti per un consulto in un ospedale del nord Italia per il padre e che non sapeva ancora se sarebbe ripartito la sera o l'indomani pomeriggio. Gli ho detto che stavamo uscendo, andando fuori paese per degli affari e che saremo tornati da lì a un paio d'ore.
Al ritorno mio marito, lasciandomi a casa, ha proseguito per il suo ufficio. Cinque o sei passi e il ragazzino mi è comparso a fianco. Tremavo, ma facevo la sostenuta.
Con voce da infastidita gli ho chiesto cosa ci facesse ancora lì. La sua risposta, che mi aspettavo, mi ha fatto comunque traballare.
-Lo sai cosa voglio; adesso arriviamo da te e scopiamo.-
-Tu sei pazzo! Ma per chi mi hai presa? Non dico che potrei esserti madre, ma sono molto più grande di te.-
-Lo so che sei più grande di me ed è per questo che mi piaci molto. Come ho detto a Jimmy in macchina, le donne grandi, sposate mi piacciono molto perché sanno scopare bene. Poi ricordati che non ti ho solo vista mentre ti scopavano altri, ma faccio parte della squadra che te lo ha messo in figa. Anzi, veramente sei stata tu ad infilarti dentro il mio cazzo, mi hai scopato tu e sono venuto troppo in fretta. Oggi facciamo con calma.-
Stavamo per arrivare a casa quando lui con un urlo ed un fischio.... -Anto.... agitando il braccio per far cenno a qualcuno che si avvicinava.
-Lui è Antonello, il mio amico. È più grande di me di un po'; ha ventun anni. Ho dormito da lui. Ovviamente gli ho dovuto spiegare quello che è successo.-
Come si è avvicinato, il nuovo ragazzino, ma più che un ragazzino sembrava un uomo bonsai; già un po' stempiato, con la barbetta poco curata, un abbozzo di codino sulla nuca e alcuni piercing, ha preso parola:
-cazzo......... è davvero bona...! E tu ti sei fatto una cosi? Brutto figlio di puttana...!-
Ahahah... risata di entrambi.
Non appena ho aperto il portoncino d'ingresso mi hanno spinto dentro casa facendomi anche inciampare e cadere appena dentro, all'ingresso e mentre uno si affrettava a chiudere, l'altro mi aiutava a rialzarmi non mancando di farmi sentire le sue mani sui punti più delicati del corpo.
È iniziato così quel giorno il percorso verso la mia camera da letto, verso il letto in cui facevo l'amore solo con mio marito. D'altronde già sull'uscio le parole del ragazzo sedicenne erano state chiare:
-voglio fotterti sul vostro lettone, dove la dai al tuo lui. Me lo fa venire ancora più duro.-
Devo confessarlo, quella richiesta, ma più che richiesta quella decisione unilaterale, metteva anche a me addosso un'eccitazione ancora maggiore delle volte precedenti in cui mi ero sentita preda indifesa godendo smisuratamente nel soddisfare i miei “cacciatori”. Rendeva il tutto ancora più peccaminoso, infernale e mi miei lamentosi: - no dai. Ragazzi, così no. Lì no!- non sono certo bastati a far cambiare la loro strategia.
La risposta di Antonello:
-Bugiarda! Lo vuoi anche tu. Piace anche a te. Altro che no non voglio....ammettilo, non vedi l'ora che qualcuno ti sbatta per bene sul tuo comodo lettone, proprio mentre annusando senti l'odore di tuo marito. Ne ho scopate altre così ed è stato grandioso.-
ha completamente annientato le mie già deboli forze difensive. Ventun anni, ma esperienza da porco navigato; il bastardo.....
Poi, ancora lui, Antonello avvicinando le labbra al mio orecchio:
-anche la mamma di questo coglioncello.-
Thomas ha immediatamente preteso di sapere cosa mi avesse detto l'altro che anticipandomi:
-le ho detto che non andiamo via se prima non ci godiamo anche il suo culo.-
Thomas è apparso tranquillizzato
Sul ciglio del lettone, in piedi, la mano di Antonello che sopra la stoffa di pantaloni e mutandine prendeva possesso della figa e Thomas che dopo avermi tolto il maglione e reggiseno prendeva possesso delle mie tette succhiandomi e mordicchiandomi il capezzolo e impastandomi a mano piena l'altra tetta, mentre istintivamente stringevo le cosce e e sentivo le ginocchia cedere, hanno favorito molto i ragazzi che sbottonandomi i pantaloni e tirandomeli giu fino a metà coscia si godevano lo spettacolo delle mie mutandine fradice ormai arrotolate e infilate tra le grandi e piccole labbra e tra le natiche. Uno di loro, non ricordo più chi, afferrandone l'elastico superiore le tirava verso l'alto r l'indumento pressandomi sul clitoride mandava a passeggio qualsiasi mio tentativo di ragionare ed essere padrona di me stessa. Ero la loro puttana, la loro bambola per il sesso, ma in carne e ossa.
Con una leggera spinta mi hanno buttata sul letto supina e in un attimo li avevo ancora addosso.
Hanno finito di spogliarmi e mentre Thomas ha ripreso i giochini con il seno, Antonello ha affondato la faccia tra le mie cosce con un: - Sei bollenteeee....!-
Thomas si è portato in posizione per favorire la possibilità di farselo prendere in bocca, in ginocchio sul materasso, all'altezza del mio viso me lo poggiava sulle labbra e girando leggermente la faccia gliel'ho preso tutto. Poi, con una leggera torsione del busto, sostenendomi sul gomito lo succhiavo meglio. Lui con una mano sulla nuca provava a dettare i tempi ma ero io che stavo decidendo come succhiarglielo, in base agli stimoli che Antonello con la lingua che si infilava in vagina o leccando sulle labbra oppure mordicchiandomi il clitoride, procurandomi vere e proprie scosse elettriche mi dettava. Ci ho messo davvero poco ad inondargli la faccia con il mio miele di fica.
Immediatamente dopo che Antonello si è sfilato dalle mie cosce andando a verificar il cellulare avendone probabilmente sentito il trillo e beato lui........ io in quei momenti rischio ed ho rischiato l'arrivo di mio marito preoccupato più che altro non mi fosse successo qualcosa di brutto non rispondendogli anche dopo un gran numero di chiamate, non perché sospettasse o sospetti, continuo ad augurarmi, della doppia vita di sua moglie, Thomas ne ha preso il posto nella classica posizione alla missionaria. Mi ha sorpreso: non ha affondato il colpo immediatamente; con il glande giocava sulle labbra della fica. Poi scendeva all'ano e faceva finta di dare la stoccata, per poi risalire alla fica e portare la cappella sul clitoride. Così per un gran numero di volte.
Non ce l'ho fatta a resistere, sentivo le grandi labbra gonfie avevo voglia di sentirmi aperta, di sentire il dolore dell'intrusione del membro in vagina; di sentirlo pulsare tra le mie carni, dpi avvolgerlo, mungerlo, strizzarlo.
Con la ragione in vacanza e dando voce alla libidine del momento gli ho detto:
-ti prego...ENTRE! AFFONDA!-
Non se lo è certo fatto ripetere e non mi aspettavo una fitta di dolore così pungente. Un -AHIII- mi è sfuggito. LUI:
-Siiii dai troiaaa che sono dentroooooo. Goditelo tuttooooo-
Presto il piacere dell'invasione ha preso il posto del dolore e non ho potuto (o voluto come al solito?) accettare il fatto che anche con un sedicenne godevo come una pazza. Anzi: libidine su libidine. Proibito su proibito. Sconveniente su sconveniente per una giovane signora “per bene”.
Antonello ha lasciato che Thomas finisse; si sfogasse.
Non è stato comunque capace di durare molto e mi ha lasciata con un secondo orgasmo che mi stava montando, grugnendo da vero maiale mentre sborrava in fondo alla vagina.
Mi è rimasto sopra ansimando.
Mentre si risollevava lasciandomi, sono partite dalla mia bocca parole che mai avrei voluto dire, ne a Thomas ne a nessuno:
-Con quell'affare che ti ritrovi faresti la felicità di molte donne se solo imparassi a resistere un po' di più e non sborrare così in fretta.-
Per tutta risposta, lui:
-Insegnamelo! La tua fica mi piace moltissimo.-
io: -non qui.-
Mi sono resa conto solo immediatamente dopo aver pronunciato questa frase, che gli stavo dando l'ok per continuare a considerarmi a sua disposizione e che mi sarei concessa a lui ancora.
Antonello mi si è messo dietro. Eravamo distesi a letto su un fianco. Un suo braccio tra il materasso e il mio corpo, sotto l'ascella ad abbrancarmi una tetta. Poi la mano è scesa sulla fica per costringermi a sporgere il culo meglio verso il suo cazzo che con la mano libera mi ha puntato tra le natiche.
Stranamente non mi ha fatto male quando ha spinto, ma un po' dopo, nel vai e vieni si. Dolore passato subiti mentre con una mano mi impastava i seni e con l'altra affondava due dita in vagina.
Carica com'ero per l'orgasmo mancato con Thomas sono venuta subito e mentre venivo lui si è fermato. È rimasto immobile con il cazzo affondato tra le mie natiche, la fica invasa dalle dita e le tette impastate dall'altra sua mano. Quando gli scatti del mio bacino sono cessati, mentre mi mordevo il labbro per non gemere troppo forte, lui ha ripreso a stantuffare con potenza cattiva. Voleva sfondarmi.
Altri due orgasmi mi hanno assalita prima che mi lasciasse il suo seme nell'intestino
Commenti, scambi di idee opinioni o altro MaryCambury@libero.it
Incubi! Incubi di militari che in libera uscita si sfogavano con me: uno dopo l'altro in un'interminabile coda di pretendenti pronti a sborrarmi dentro.
Incubi in cui mi facevo il ragazzino insegnandogli io a trattenersi il più possibile prima di scaricarsi dentro la mia vagina, Lui che mi chiedeva di insegnargli a soddisfare bene una donne e io che continuavo a ballargli sul cazzo dimenando i fianchi.
Mai sogno fu più premonitore: due giorni dopo mentre uscivo di casa con mio marito, me lo sono visto arrivare addirittura a casa-
-Marilena!- mi ha chiamato. Ovviamente mio marito, guardandomi perplesso mi ha chiesto ragione di quella conoscenza. Gli ho detto che era il figlio di …. e che l'avevo conosciuto al matrimonio perché si era avvicinato alla madre al tavolo con noi.
Chiedendo a lui come mai fosse lì, ha risposto che era arrivato la sera prima per stare con un suo amico in un altro paesotto a sette chilometri dal nostro, dal quale aveva dormito e che voleva salutarmi visto che era lì. Ha anticipato altre nostre domande dicendoci che i suoi genitori erano partiti per un consulto in un ospedale del nord Italia per il padre e che non sapeva ancora se sarebbe ripartito la sera o l'indomani pomeriggio. Gli ho detto che stavamo uscendo, andando fuori paese per degli affari e che saremo tornati da lì a un paio d'ore.
Al ritorno mio marito, lasciandomi a casa, ha proseguito per il suo ufficio. Cinque o sei passi e il ragazzino mi è comparso a fianco. Tremavo, ma facevo la sostenuta.
Con voce da infastidita gli ho chiesto cosa ci facesse ancora lì. La sua risposta, che mi aspettavo, mi ha fatto comunque traballare.
-Lo sai cosa voglio; adesso arriviamo da te e scopiamo.-
-Tu sei pazzo! Ma per chi mi hai presa? Non dico che potrei esserti madre, ma sono molto più grande di te.-
-Lo so che sei più grande di me ed è per questo che mi piaci molto. Come ho detto a Jimmy in macchina, le donne grandi, sposate mi piacciono molto perché sanno scopare bene. Poi ricordati che non ti ho solo vista mentre ti scopavano altri, ma faccio parte della squadra che te lo ha messo in figa. Anzi, veramente sei stata tu ad infilarti dentro il mio cazzo, mi hai scopato tu e sono venuto troppo in fretta. Oggi facciamo con calma.-
Stavamo per arrivare a casa quando lui con un urlo ed un fischio.... -Anto.... agitando il braccio per far cenno a qualcuno che si avvicinava.
-Lui è Antonello, il mio amico. È più grande di me di un po'; ha ventun anni. Ho dormito da lui. Ovviamente gli ho dovuto spiegare quello che è successo.-
Come si è avvicinato, il nuovo ragazzino, ma più che un ragazzino sembrava un uomo bonsai; già un po' stempiato, con la barbetta poco curata, un abbozzo di codino sulla nuca e alcuni piercing, ha preso parola:
-cazzo......... è davvero bona...! E tu ti sei fatto una cosi? Brutto figlio di puttana...!-
Ahahah... risata di entrambi.
Non appena ho aperto il portoncino d'ingresso mi hanno spinto dentro casa facendomi anche inciampare e cadere appena dentro, all'ingresso e mentre uno si affrettava a chiudere, l'altro mi aiutava a rialzarmi non mancando di farmi sentire le sue mani sui punti più delicati del corpo.
È iniziato così quel giorno il percorso verso la mia camera da letto, verso il letto in cui facevo l'amore solo con mio marito. D'altronde già sull'uscio le parole del ragazzo sedicenne erano state chiare:
-voglio fotterti sul vostro lettone, dove la dai al tuo lui. Me lo fa venire ancora più duro.-
Devo confessarlo, quella richiesta, ma più che richiesta quella decisione unilaterale, metteva anche a me addosso un'eccitazione ancora maggiore delle volte precedenti in cui mi ero sentita preda indifesa godendo smisuratamente nel soddisfare i miei “cacciatori”. Rendeva il tutto ancora più peccaminoso, infernale e mi miei lamentosi: - no dai. Ragazzi, così no. Lì no!- non sono certo bastati a far cambiare la loro strategia.
La risposta di Antonello:
-Bugiarda! Lo vuoi anche tu. Piace anche a te. Altro che no non voglio....ammettilo, non vedi l'ora che qualcuno ti sbatta per bene sul tuo comodo lettone, proprio mentre annusando senti l'odore di tuo marito. Ne ho scopate altre così ed è stato grandioso.-
ha completamente annientato le mie già deboli forze difensive. Ventun anni, ma esperienza da porco navigato; il bastardo.....
Poi, ancora lui, Antonello avvicinando le labbra al mio orecchio:
-anche la mamma di questo coglioncello.-
Thomas ha immediatamente preteso di sapere cosa mi avesse detto l'altro che anticipandomi:
-le ho detto che non andiamo via se prima non ci godiamo anche il suo culo.-
Thomas è apparso tranquillizzato
Sul ciglio del lettone, in piedi, la mano di Antonello che sopra la stoffa di pantaloni e mutandine prendeva possesso della figa e Thomas che dopo avermi tolto il maglione e reggiseno prendeva possesso delle mie tette succhiandomi e mordicchiandomi il capezzolo e impastandomi a mano piena l'altra tetta, mentre istintivamente stringevo le cosce e e sentivo le ginocchia cedere, hanno favorito molto i ragazzi che sbottonandomi i pantaloni e tirandomeli giu fino a metà coscia si godevano lo spettacolo delle mie mutandine fradice ormai arrotolate e infilate tra le grandi e piccole labbra e tra le natiche. Uno di loro, non ricordo più chi, afferrandone l'elastico superiore le tirava verso l'alto r l'indumento pressandomi sul clitoride mandava a passeggio qualsiasi mio tentativo di ragionare ed essere padrona di me stessa. Ero la loro puttana, la loro bambola per il sesso, ma in carne e ossa.
Con una leggera spinta mi hanno buttata sul letto supina e in un attimo li avevo ancora addosso.
Hanno finito di spogliarmi e mentre Thomas ha ripreso i giochini con il seno, Antonello ha affondato la faccia tra le mie cosce con un: - Sei bollenteeee....!-
Thomas si è portato in posizione per favorire la possibilità di farselo prendere in bocca, in ginocchio sul materasso, all'altezza del mio viso me lo poggiava sulle labbra e girando leggermente la faccia gliel'ho preso tutto. Poi, con una leggera torsione del busto, sostenendomi sul gomito lo succhiavo meglio. Lui con una mano sulla nuca provava a dettare i tempi ma ero io che stavo decidendo come succhiarglielo, in base agli stimoli che Antonello con la lingua che si infilava in vagina o leccando sulle labbra oppure mordicchiandomi il clitoride, procurandomi vere e proprie scosse elettriche mi dettava. Ci ho messo davvero poco ad inondargli la faccia con il mio miele di fica.
Immediatamente dopo che Antonello si è sfilato dalle mie cosce andando a verificar il cellulare avendone probabilmente sentito il trillo e beato lui........ io in quei momenti rischio ed ho rischiato l'arrivo di mio marito preoccupato più che altro non mi fosse successo qualcosa di brutto non rispondendogli anche dopo un gran numero di chiamate, non perché sospettasse o sospetti, continuo ad augurarmi, della doppia vita di sua moglie, Thomas ne ha preso il posto nella classica posizione alla missionaria. Mi ha sorpreso: non ha affondato il colpo immediatamente; con il glande giocava sulle labbra della fica. Poi scendeva all'ano e faceva finta di dare la stoccata, per poi risalire alla fica e portare la cappella sul clitoride. Così per un gran numero di volte.
Non ce l'ho fatta a resistere, sentivo le grandi labbra gonfie avevo voglia di sentirmi aperta, di sentire il dolore dell'intrusione del membro in vagina; di sentirlo pulsare tra le mie carni, dpi avvolgerlo, mungerlo, strizzarlo.
Con la ragione in vacanza e dando voce alla libidine del momento gli ho detto:
-ti prego...ENTRE! AFFONDA!-
Non se lo è certo fatto ripetere e non mi aspettavo una fitta di dolore così pungente. Un -AHIII- mi è sfuggito. LUI:
-Siiii dai troiaaa che sono dentroooooo. Goditelo tuttooooo-
Presto il piacere dell'invasione ha preso il posto del dolore e non ho potuto (o voluto come al solito?) accettare il fatto che anche con un sedicenne godevo come una pazza. Anzi: libidine su libidine. Proibito su proibito. Sconveniente su sconveniente per una giovane signora “per bene”.
Antonello ha lasciato che Thomas finisse; si sfogasse.
Non è stato comunque capace di durare molto e mi ha lasciata con un secondo orgasmo che mi stava montando, grugnendo da vero maiale mentre sborrava in fondo alla vagina.
Mi è rimasto sopra ansimando.
Mentre si risollevava lasciandomi, sono partite dalla mia bocca parole che mai avrei voluto dire, ne a Thomas ne a nessuno:
-Con quell'affare che ti ritrovi faresti la felicità di molte donne se solo imparassi a resistere un po' di più e non sborrare così in fretta.-
Per tutta risposta, lui:
-Insegnamelo! La tua fica mi piace moltissimo.-
io: -non qui.-
Mi sono resa conto solo immediatamente dopo aver pronunciato questa frase, che gli stavo dando l'ok per continuare a considerarmi a sua disposizione e che mi sarei concessa a lui ancora.
Antonello mi si è messo dietro. Eravamo distesi a letto su un fianco. Un suo braccio tra il materasso e il mio corpo, sotto l'ascella ad abbrancarmi una tetta. Poi la mano è scesa sulla fica per costringermi a sporgere il culo meglio verso il suo cazzo che con la mano libera mi ha puntato tra le natiche.
Stranamente non mi ha fatto male quando ha spinto, ma un po' dopo, nel vai e vieni si. Dolore passato subiti mentre con una mano mi impastava i seni e con l'altra affondava due dita in vagina.
Carica com'ero per l'orgasmo mancato con Thomas sono venuta subito e mentre venivo lui si è fermato. È rimasto immobile con il cazzo affondato tra le mie natiche, la fica invasa dalle dita e le tette impastate dall'altra sua mano. Quando gli scatti del mio bacino sono cessati, mentre mi mordevo il labbro per non gemere troppo forte, lui ha ripreso a stantuffare con potenza cattiva. Voleva sfondarmi.
Altri due orgasmi mi hanno assalita prima che mi lasciasse il suo seme nell'intestino
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