Amico ? (Capitolo 6 - Camilla)
di
Moses
genere
dominazione
Dopo gli episodi iniziali, la nostra vita proseguiva in maniera apparentemente normale, il lavoro e la routine durante la settimana, a parte gli ordini che i nostri Padroni ci davano via elettronica, e che dovevamo eseguire e documentare di cui magari parlerò in seguito, oppure di alcune sporadiche apparizioni di Salvatore o le sue convocazioni in guardiola per Chiara per soddisfarlo con un pompino, ma il fine settimana i nostri Padroni prendevano possesso di noi, in genere il venerdì sera arrivavano a casa nostra e ne prendevano il comando, avevano le chiavi, quindi entravano quando volevano e cominciava il loro dominio su di noi, quella mattina molto presto mi alzai per pisciare e mi trovai davanti Camilla, vestita con un abitino nero cortissimo e tacco 10, era di ritorno da una nottata in discoteca e aveva deciso di fermarsi a "trovare le sue cagne" come disse lei, ci guardava dormire, mi fece cenno di tacere, di levarmi le mutande, di mettermi a quattro zampe e di seguirla, obbedii immediatamente, memore del modo violento di Camilla di dominarci, provava un piacere enorme nel sottometterci, come se fosse spinta da una qualche rivalsa nei nostri confronti, rancori reconditi, alimentati per tanto tempo. Mi precedette verso il bagno, mi fece posizionare a faccia in su con il collo appoggiato sul bordo del water, poi si mise a cavalcioni sulla mia faccia, non aveva intimo, e iniziò a pisciare, un odore acre si impadronì dei miei sensi, ebbi una erezione, dovetti ammettere con me stesso che quel trattamento così degradante aveva l'effetto di scatenare la mia libido, l'urina intanto finiva nella mia bocca nel naso e negli occhi, aveva un sapore forte e acido, sentivo i sospiri di Camilla, come se lavesse trattenuta per molto tempo, quando ebbe finito mi fece girare e mi infilò la testa nel cesso, quindi scatenò, l'acqua diede una ripulita, quindi mi tirò fuori, tirandomi dà capelli, poi mi mise la fica sulla bocca e si fece fare un bidet, quando fu soddisfatta, mi disse di andare a preparare il caffè, che lo avrebbe preso a letto e si avviò verso la nostra (?) camera da letto, mi affrettai a preparare il caffè, ci vollero una decina di minuti, quando con il vassoio e una tazza fumante entrai in camera la scena che vidi fu impressionante, Camilla era seduta sulla faccia di Chiara e le stava dicendo forza cagna infila quella lurida lingua bene su per il mio culo che ho cacato in discoteca e non ho avuto modo di pulirmi per bene, ma tanto ho te per ques io giusto ? Alzò un poco il culo dalla faccia giusto il tempo che Chiara ripreso fiato poté rispondere si Padrona, poi si risedette sorridendo, poi rivolta a me disse forza deficente invece di eccitarti dammi il caffè che si fredda, in effetti vedere Chiara dominata, mi eccitava e mi faceva anche provare una certa soddisfazione, Camilla mentre sorseggiava il caffè infilò due dita nella fica di Chiara, da cui emersero dei geniti soffocati dal culo della Padrona, fece in po' dentro e fuori e poi me li ficcò in bocca dicendomi, senti questa troia come gode a essere trattata così, in effetti la fica di Chiara era un lago, e su vedeva anche senza toccarla, Camilla si tirò su e Chiara poté riprendere fiato, era rossa in volto, Camilla disse forza cagna più dentro quella lingua che quasi non la sento, altrimenti ti frusto a sangue, Chiara si dette da fare, ma per quanti sforzi facesse non soddisfò gli ordini della Padrona, che ad un certo punto si alzò, prese Chiara per i capelli e la trascinò giù dal letto, poi cominciò a prenderla a calci, ovunque, colpi forti e cattivi, cosce, schiena, seni, sedere, e infine si accanì sulla fica e sulla faccia, in poco Chiara era stordita, sanguinante e dolorante, chiedeva di smettere e chiedeva pietà, ma Camilla non aveva pietà, preso da un impulso protettivo, mi avvicinai a Camilla, che si girò e con un calcio terribile alle palle mise fine al mio tentativo di intervento, dopo che ci aveva nuovamente dimostrato chi era il dominante e chi i sottomessi, disse forza cagne veloci a quattro zampe che ora ci divertiamo sul serio, da una borsa tirò fuori uno strapon enorme, lo indossò, sempre dalla borsa tirò fuori un frustino da cavellerizza, ci posizionò a pecora vicini sul divano per essere alla giusta altezza, due colpi di frustino alle nostre chiappe, e poi Camilla lo inseri nella fica di Chiara, l'intrusione fu violenta e improvvisa, e a Chiara mancò il fiato, ma poi Camilla iniziò a scoparla e a frustarla sulla schiena in modo violento, Chiara gemeva e piangeva e strillava per i colpi di frustino, poi repentinamente come era entrata Camilla usci dalla fica sgocciolante di Chiara, si spostò un poco e con la stesa cattiveria me lo piantò nel culo, quasi svenni dal dolore, e urlai, Camilla era ferma dentro di me, poi mi prese per i capelli portandomi vicino alla sua bocca e disse dai cagna adesso ti inculi da sola forza sfondati e ringraziami altrimenti ti castro a calci, cominciai a incularmi piano e a ringraziare la Padrona, poi accelerai, il mio cazzo gocciolava, e il mio culo si stava abituando, al leggero dolore, anzi adesso il dolore che sentivo era quasi un piacere. Poi Camilla inizio anche lei a spingere con forza e bastarono qualche colpo più forte e venni schizzando ovunque, Camilla rideva di gusto, sei proprio una troia, quanto ti piace farti inculare eh ? Io non risposi e non il frustino sibilò sulla mia schiena, tanto risposi soprattutto da Lei Padrona, si lo vedo rispose, mi mise il frustino in bocca e uscì dal mio culo che rimase spalancato, Chiara nel frattempo aveva assistito in silenzio alla mia monta, ma evidentemente l'aveva eccitata, perché nonostante le percosse ricevute, dondolava il sedere in attesa, Camilla la prese per i capelli, le tirò su la testa e le sputò in faccia, maledetta troia, dimmi cosa cazzo vuoi da me adesso, forza dillo, e Chiara abbassò la testa e con voce sommessa disse Padrona inculi anche a me, Camilla le strattonò i capelli, non ho sentito bene, e nemmeno implorare, riprova cagna, Chiara ormai non pensava altro che a quell'enorme cazzo di gomma nel suo culo, lo desiderava, e quindi implorò la prego Padrona mi inculi la prego, Camilla disse visto che mi preghi lo farò, ma ricordati che questo è un premio e che dovrai meritartelo, Chiara disse Si Padrona, farò qualsiasi cosa pur di essere sua, Camilla le andò dietro, puntò lo strapon sul forellino tirò indietro la testa di Chiara dai capelli e spinse con violenza, accompagnò la spinta con queste parole, anche senza sfondarvi questi culi di merda eravate già miei, ora non potrete piu negare che siete due cagne che desiderano solo essere sfondate e che corpo e anima ci appartenete e accelerando il movimento disse adesso cara "amica" mia vieni con il culo mentre ti sto aprendo dai vieni, e Chiara che travolta dai sensi non capiva più nulla con un urlo squirtò e un orgasmo colossale la lascio quasi priva si sensi.
Camilla era assolutamente padrona delle nostre vite, e non perché ci ricattasse o altro, ma perché aveva capito cosa facesse scattare la nostra libidine, cosa volevamo veramente dalla nostra sessualità, dopo esserci ripresi volle godere anche lei, ci rimise a quattro zampe si mise a cavalcioni su di me e si fece leccare da Chiara fino all'orgasmo finale.
Passammo il resto del sabato a servirla per ogni suo bisogno, ogni tanto scriveva sul cellulare e ci guardava sorridendo, non capimmo a chi finché non accaddero altri avvenimenti che racconterò in seguito.
Per suggerimenti e consigli scrivete a
submos1963@gmail.com
Camilla era assolutamente padrona delle nostre vite, e non perché ci ricattasse o altro, ma perché aveva capito cosa facesse scattare la nostra libidine, cosa volevamo veramente dalla nostra sessualità, dopo esserci ripresi volle godere anche lei, ci rimise a quattro zampe si mise a cavalcioni su di me e si fece leccare da Chiara fino all'orgasmo finale.
Passammo il resto del sabato a servirla per ogni suo bisogno, ogni tanto scriveva sul cellulare e ci guardava sorridendo, non capimmo a chi finché non accaddero altri avvenimenti che racconterò in seguito.
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