Harmony serie privè - l'arrivo a Sodoma
di
Lucrezia
genere
feticismo
Emma ed Eva, due ragazze dell'ottima società della Milano bene, si erano concesse una vacanza premio in uno dei paesi tropicali più in voga e trasgressivi che ci fossero al mondo.
Arrivarono a Sodoma col volo delle sedici in perfetto orario, e svolte le formalità di rito alla dogana, chiesero di essere portate all'hotel Clito dove avrebbero alloggiato.
All'hotel furono subito prese in carico da un solerte funzionario, che in men che non si dica prospettò loro le bellezze naturali del paese, le grazie degli abitanti e non ultime le fantastiche attrazioni dell'hotel stesso, poi le accompagnò alla loro camera.
In camera, una splendida demi suitte con veranda prendisole, camera da letto, anticamera con salottino, antibagno, bagno, cabina armadio, ingresso separato, una favola insomma, trovarono anche un cadeaux in forma di un talloncino in cui si invitavano le gentili signorie vostre a partecipare alla festa esclusiva al club Gomorra.
Si allega alla presente un biglietto con il dress code.
Letto tutto Emma ed Eva rimasero stupite da tanta solerzia e dall'invito così elegante; rimasero pure stupite dalle indicazione del dress cose: "guardate sul letto è tutto lì, ma prima se ne avete necessità potete usufruire delle cure della spa dell'albergo, compreso di massaggi, manicure e coiffeur. Basta presentare il presente talloncino.".
Guardarono sul letto e cacciarono degli urletti di stupore, sul letto c'erano due micro bikini, macché micro, due mini micro string, uno arancione e l'altro verde.
Oddio! Sì misero a ridere le due, poi preso un "coso" Emma iniziò a infilarlo sul corpo nudo.
Un perizoma così basso che l'orlo rimaneva costantemente sotto la zona critica, così la chiamava Emma, e per quanto cercasse di tirarlo su continuava a stare sotto il clitoride, lasciando il suo "giocattolo" preferito allo scoperto e quindi alla vista di tutti.
"Ma sei sicura Eva di questo coso?" chiese Emma all'amica che come lei si stava infilando lo stesso costume, anche se chiamarlo così pareva davvero ridicolo.
"Tranquilla, qui è normale usare questi costumini, l'isola è molto permissiva e se ti vuoi divertire" e sottolineando con la voce divertire, proseguì dicendo "sappi che qui a Sodoma si viene solo per quello" e chiuse l'argomento infilandosi il micro reggiseno, praticamente un "copri capezzoli" ridicolo a vedersi.
Comunque rinfrescate con una doccia, rifatto il trucco le nostre amiche decisero di andare e visto che non c'era più tempo per la spa o altro, si infilarono di nuovo i "così", si allacciarono dei sandali "alla schiava", indossarono i braccialetti col chip di riconoscimento, potendo così essere libere dal portarsi dietro borse, portafogli e documenti e uscirono di camera.
Sulla strada videro che erano le sette di sera e attesero il taxi che sarebbe arrivato di lì a poco, l'aria era piacevole ed anche se erano praticamente nude, la temperatura era calda e dava una sensazione di fresco alla pelle ma senza esagerare, insomma una delizia.
Poco dopo si fece largo tra la folla di vetture di ogni tipo e genere un risciò guidato da un omone dalla pelle ambrata e dai lineamenti molto fini con bei capelli ondulati e mossi dal vento, insomma un figone che fece luccicare gli occhi ad Emma.
Il tipo poi indossava una specie di sospensorio in cuoio che esaltava la sua "dotazione virile", tanto che Eva più smaliziata di Emma non poté trattenersi dal commentare apprezzando ciò che aveva appena visto.
Salite sul risciò e dato l'indirizzo all'uomo questo partì inserendosi nel caos del traffico serale.
Sul risciò Eva trovò subito un cassetto con una buona dotazione di giocattoli erotici, servivano ovviamente ai clienti per trastullarsi nei lunghi percorsi e anche per qualsiasi altro momento o voglia improvvisa avessero.
Stava provando a rilassarsi, quel posto le piaceva, l'atmosfera era rilassata anche se si respirava sesso ad ogni sospiro, Eva invece di rilassarsi non le riusciva proprio, stava sempre eccitata e come una bambina indicava ad Emma ogni novità, ogni stranezza di quel luogo di sfrenate passioni.
Il vigile che nudo e ben dotato, con stivali e cappello d'ordinanza in mezzo ad un incrocio dirigeva il traffico, pensò anche che sarebbe bastato un semaforo ma poi capì che il vigile era più coreografico.
Ma notò anche una coppia che faceva sesso alla "pecorina" in mezzo ad un'aiuola incuranti del traffico e di chi passava, qualcuno anzi stava pure applaudendo.
Eh sì quel luogo era ben strano e ad Emma, Eva pareva una bambina in mezzo ad un negozio di dolci.
Intanto il traffico lento le stava spingendo verso la loro destinazione serale.
Arrivarono dopo tre quarti d'ora, in tutto quel tempo le due donne si erano ambientate e immedesimate con gli usi e costumi del paese; in effetti sbarcarono dal trabiccolo solo dopo aver terminato di darsi piacere con uno dei tanti giocattoli di cui il risciò era dotato, incuranti oramai di chi per una propria passione o per puro caso aveva buttato un occhio sul loro armeggiare, e sui corpi floridi di cui la natura aveva dotato le nostre due giovani ragazze.
Sbarcate dal risciò si trovarono di fronte all'enorme facciata del Club Gomorra.
Continua ...
Arrivarono a Sodoma col volo delle sedici in perfetto orario, e svolte le formalità di rito alla dogana, chiesero di essere portate all'hotel Clito dove avrebbero alloggiato.
All'hotel furono subito prese in carico da un solerte funzionario, che in men che non si dica prospettò loro le bellezze naturali del paese, le grazie degli abitanti e non ultime le fantastiche attrazioni dell'hotel stesso, poi le accompagnò alla loro camera.
In camera, una splendida demi suitte con veranda prendisole, camera da letto, anticamera con salottino, antibagno, bagno, cabina armadio, ingresso separato, una favola insomma, trovarono anche un cadeaux in forma di un talloncino in cui si invitavano le gentili signorie vostre a partecipare alla festa esclusiva al club Gomorra.
Si allega alla presente un biglietto con il dress code.
Letto tutto Emma ed Eva rimasero stupite da tanta solerzia e dall'invito così elegante; rimasero pure stupite dalle indicazione del dress cose: "guardate sul letto è tutto lì, ma prima se ne avete necessità potete usufruire delle cure della spa dell'albergo, compreso di massaggi, manicure e coiffeur. Basta presentare il presente talloncino.".
Guardarono sul letto e cacciarono degli urletti di stupore, sul letto c'erano due micro bikini, macché micro, due mini micro string, uno arancione e l'altro verde.
Oddio! Sì misero a ridere le due, poi preso un "coso" Emma iniziò a infilarlo sul corpo nudo.
Un perizoma così basso che l'orlo rimaneva costantemente sotto la zona critica, così la chiamava Emma, e per quanto cercasse di tirarlo su continuava a stare sotto il clitoride, lasciando il suo "giocattolo" preferito allo scoperto e quindi alla vista di tutti.
"Ma sei sicura Eva di questo coso?" chiese Emma all'amica che come lei si stava infilando lo stesso costume, anche se chiamarlo così pareva davvero ridicolo.
"Tranquilla, qui è normale usare questi costumini, l'isola è molto permissiva e se ti vuoi divertire" e sottolineando con la voce divertire, proseguì dicendo "sappi che qui a Sodoma si viene solo per quello" e chiuse l'argomento infilandosi il micro reggiseno, praticamente un "copri capezzoli" ridicolo a vedersi.
Comunque rinfrescate con una doccia, rifatto il trucco le nostre amiche decisero di andare e visto che non c'era più tempo per la spa o altro, si infilarono di nuovo i "così", si allacciarono dei sandali "alla schiava", indossarono i braccialetti col chip di riconoscimento, potendo così essere libere dal portarsi dietro borse, portafogli e documenti e uscirono di camera.
Sulla strada videro che erano le sette di sera e attesero il taxi che sarebbe arrivato di lì a poco, l'aria era piacevole ed anche se erano praticamente nude, la temperatura era calda e dava una sensazione di fresco alla pelle ma senza esagerare, insomma una delizia.
Poco dopo si fece largo tra la folla di vetture di ogni tipo e genere un risciò guidato da un omone dalla pelle ambrata e dai lineamenti molto fini con bei capelli ondulati e mossi dal vento, insomma un figone che fece luccicare gli occhi ad Emma.
Il tipo poi indossava una specie di sospensorio in cuoio che esaltava la sua "dotazione virile", tanto che Eva più smaliziata di Emma non poté trattenersi dal commentare apprezzando ciò che aveva appena visto.
Salite sul risciò e dato l'indirizzo all'uomo questo partì inserendosi nel caos del traffico serale.
Sul risciò Eva trovò subito un cassetto con una buona dotazione di giocattoli erotici, servivano ovviamente ai clienti per trastullarsi nei lunghi percorsi e anche per qualsiasi altro momento o voglia improvvisa avessero.
Stava provando a rilassarsi, quel posto le piaceva, l'atmosfera era rilassata anche se si respirava sesso ad ogni sospiro, Eva invece di rilassarsi non le riusciva proprio, stava sempre eccitata e come una bambina indicava ad Emma ogni novità, ogni stranezza di quel luogo di sfrenate passioni.
Il vigile che nudo e ben dotato, con stivali e cappello d'ordinanza in mezzo ad un incrocio dirigeva il traffico, pensò anche che sarebbe bastato un semaforo ma poi capì che il vigile era più coreografico.
Ma notò anche una coppia che faceva sesso alla "pecorina" in mezzo ad un'aiuola incuranti del traffico e di chi passava, qualcuno anzi stava pure applaudendo.
Eh sì quel luogo era ben strano e ad Emma, Eva pareva una bambina in mezzo ad un negozio di dolci.
Intanto il traffico lento le stava spingendo verso la loro destinazione serale.
Arrivarono dopo tre quarti d'ora, in tutto quel tempo le due donne si erano ambientate e immedesimate con gli usi e costumi del paese; in effetti sbarcarono dal trabiccolo solo dopo aver terminato di darsi piacere con uno dei tanti giocattoli di cui il risciò era dotato, incuranti oramai di chi per una propria passione o per puro caso aveva buttato un occhio sul loro armeggiare, e sui corpi floridi di cui la natura aveva dotato le nostre due giovani ragazze.
Sbarcate dal risciò si trovarono di fronte all'enorme facciata del Club Gomorra.
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