Il club dei cornuti 7 - Il cornuto e la moglie.. l' inizio di una bella storia
di
Andrea2022
genere
incesti
La storia tra Fabio e Fabia (Uniti e complici anche nel nome) era iniziata all'università dove lui, era laureando in ingegneria e lei matricola nella stessa facoltà.
Fabio era il rampollo di una importante famiglia di industriali impegnati nel settore meccanico e chimico mentre lei era di origini assai più modeste; una proletaria insomma che con grandi sacrifici suoi e della sua famiglia, era riuscita ad avanzare, grazie anche alle meritate borse di studio, sino all'università.
Fabio era un ragazzo alquanto introverso e poco divertente e veniva accettato dalle compagnie solo grazie al fatto che quasi sempre era lui ad accollarsi le spese dei loro divertimenti.
Anche le ragazze avevano atteggiamenti altrettanto opportunisti e dopo alcuni tentativi di "accalappiarlo" andati a vuoto, si accodavano sfruttandone le generose risorse economiche.
-Hai visto Fabio che fica quella matricola brianzola?
Si chiama come te Fabia!
Sai nonostante il suo aspetto di ragazza seria acqua e sapone, la da a tutti senza problemi ed anch'io l'ho sperimentata personalmente ieri quando uscendo dalla biblioteca me la sono ritrovata davanti e dopo un "Ciao sono Fabia!" mi si era inginocchiata davanti e mi aveva fatto un pompino prim'ancora che le dicessi il mio nome.. "Ci vediamo ?" mi aveva poi chiesto mentre si leccava le labbra dopo aver ingoiato il mio sperma.-
-E io cosa c'entro?-
Gli aveva chiesto l'amico.
-Tu c'entri eccome se s'entri!
Ho l'impressione che una ragazza dall'aspetto così serio ma in segreto così disinvolta, decisa e anticonformista e che non ti conosce, possa essere la persona giusta per aiutarti a superare la tua timidezza ed affrontare le ragazze in modo più sciolto e sicuro.
Io la vedo stasera e se te la senti, puoi venire a conoscerla insieme a me e poi.. chissà.. decidi tu!-
Superando la propria ritrosia, Fabio aveva accettato di sottoporsi a quell'ennesima prova che riteneva fallimentare in partenza.
Naturalmente, non sapeva che l'amico aveva già parlato alla ragazza dei suoi problemi con le donne.
All'università frequentando corsi di studio diversi, l'aveva incrociata una sola volta ricordandola appena solo per l'abbigliamento non certo alla moda che la faceva apparire scialba e modesta nei suoi vaghi ricordi.
Quando se l'era ritrovata davanti quella sera, aveva strabuzzato gli occhi incredulo che davvero fosse la ragazza che aveva incrociato alcuni giorni prima.
Fabia era alta almeno una spanna sopra di lui con quelle zeppe di almeno dodici centimetri e quella fluente e folta chioma bionda che si ergeva riflettendo la luce come un vello dorato.
Una minigonna vertiginosa di stoffa frusciante nera, le slanciava le gambe dritte ed affusolate velate da autoreggenti color carne.
Una camicia di seta rossa come le scarpe, annodata in vita, metteva in risalto i prosperosi seni che parevano voler bucare il tessuto coi suoi capezzoli piccoli ma puntuti.
Un trucco sofisticato delineava gli occhi di un profondo verde smeraldo mentre le tumide labbra parevano laccate dal rosa naturale della pelle.
Al timido ed imbarazzato approccio di Fabio alle presentazioni, la ragazza aveva risposto in modo espansivo abbracciandolo e baciandolo due volte sulle guance come se fossero vecchi amici.
Dopo cena in un ristorante sui navigli, si erano spostati in un locale accanto dove alcuni giovani comici facevano divertenti sketch di satira politica e la cosa aveva sciolto Fabio che si era finalmente lasciato andare sorridente.
Si era fatto tardi e Fabia, adducendo la scusa di essere stanca, aveva chiesto a Fabio se poteva accompagnarla a casa in Brianza.
Per tutta la prima parte del tragitto, mentre Fabio guidava in silenzio, lei gli parlava ringraziandolo per la bella serata che aveva trascorso.
Prima di giungere a casa però:
-Io abito coi miei e non possiamo andare a casa mia se vuoi però, puoi girare tra cento metri dove c'è uno spiazzo tranquillo in mezzo agli alberi.
Sai Fabio, stasera avevo in programma di scopare col tuo amico ma quando ti ho visto ho cambiato subito idea anche se so che a lui la cosa non sarà piaciuta.
Io però, sono fatta così e se uno mi piace, me lo voglio fare subito.
Non so se lui te lo ha detto ma l'altro giorno, appena l'ho incrociato in biblioteca, gli ho fatto subito un pompino senza neanche chiedergli come si chiamasse.
Ecco! Ora ho voglia di te e se non ci credi senti!-
A quelle parole aveva fatto seguito un gesto repentino con la quale aveva afferrato la mano del ragazzo e se l'era portata sul perizoma completamente zuppo dei suoi umori.
Contemporaneamente, gli aveva portato l'altra mano sulla patta per saggiare la consistenza del suo cazzo e trovandolo molle gli aveva detto:
-Che c'è Fabio.. non ti piaccio?
Ti ho forse intimorito con la mia decisione?
Te l'ho detto, a me non piace esibirmi e vesto sempre in modo dimesso per non suscitare attenzioni che non desidero.
A me piace essere la protagonista attiva della mia sessualità che sfodero, come ti ho già detto in qualunque posto e qualunque momento in cui incontro la persona che mi piace e me la fa tirare e tu, sei una di quelle come puoi verificare dalla mia fica bagnata.-
Fabio senza risponderle, come un automa aveva svoltato a destra e si era fermato nello spiazzo indicato dalla ragazza la quale nel frattempo, gli aveva slacciato i pantaloni e ne aveva estratto il membro decisamente grosso anche se ancora molle.. "Mmm che bel cazzo.. vediamo se riesco a svegliarlo con la bocca..-
Dopo vari tentativi con le dita, le labbra e la lingua protrattisi inutilmente per diversi minuti nei quali la ragazza oltre al sesso molle gli aveva leccato anche i grossi testicoli ricoperti da un folto e ispido pelo nero sino a spingersi oltre il perineo senza successo, si era rialzata e col fiato corto gli aveva detto:
-Fabio, mi dispiace ma sei troppo emozionato e forse è colpa mia e del mio desiderio fuori controllo.
Se vuoi, del tuo amichetto me ne occupo con calma un'altra volta e magari in un posto più tranquillo e adatto come un bel lettone,
Adesso però, ho la micia che sta gocciolando come una fontanella ed è bisognosa di una lingua che la faccia godere e la pulisca e due labbra che ne raccolgano il succo.
A quel punto Fabia, con uno scatto deciso aveva afferrato il ragazzo per la testa e se lo era tirato tra le cosce dove si era fatta leccare sino ad avere tre orgasmi in rapida successione.
Questo è solo l'inizio di questa storia con questo seguito.....
segue
Fabio era il rampollo di una importante famiglia di industriali impegnati nel settore meccanico e chimico mentre lei era di origini assai più modeste; una proletaria insomma che con grandi sacrifici suoi e della sua famiglia, era riuscita ad avanzare, grazie anche alle meritate borse di studio, sino all'università.
Fabio era un ragazzo alquanto introverso e poco divertente e veniva accettato dalle compagnie solo grazie al fatto che quasi sempre era lui ad accollarsi le spese dei loro divertimenti.
Anche le ragazze avevano atteggiamenti altrettanto opportunisti e dopo alcuni tentativi di "accalappiarlo" andati a vuoto, si accodavano sfruttandone le generose risorse economiche.
-Hai visto Fabio che fica quella matricola brianzola?
Si chiama come te Fabia!
Sai nonostante il suo aspetto di ragazza seria acqua e sapone, la da a tutti senza problemi ed anch'io l'ho sperimentata personalmente ieri quando uscendo dalla biblioteca me la sono ritrovata davanti e dopo un "Ciao sono Fabia!" mi si era inginocchiata davanti e mi aveva fatto un pompino prim'ancora che le dicessi il mio nome.. "Ci vediamo ?" mi aveva poi chiesto mentre si leccava le labbra dopo aver ingoiato il mio sperma.-
-E io cosa c'entro?-
Gli aveva chiesto l'amico.
-Tu c'entri eccome se s'entri!
Ho l'impressione che una ragazza dall'aspetto così serio ma in segreto così disinvolta, decisa e anticonformista e che non ti conosce, possa essere la persona giusta per aiutarti a superare la tua timidezza ed affrontare le ragazze in modo più sciolto e sicuro.
Io la vedo stasera e se te la senti, puoi venire a conoscerla insieme a me e poi.. chissà.. decidi tu!-
Superando la propria ritrosia, Fabio aveva accettato di sottoporsi a quell'ennesima prova che riteneva fallimentare in partenza.
Naturalmente, non sapeva che l'amico aveva già parlato alla ragazza dei suoi problemi con le donne.
All'università frequentando corsi di studio diversi, l'aveva incrociata una sola volta ricordandola appena solo per l'abbigliamento non certo alla moda che la faceva apparire scialba e modesta nei suoi vaghi ricordi.
Quando se l'era ritrovata davanti quella sera, aveva strabuzzato gli occhi incredulo che davvero fosse la ragazza che aveva incrociato alcuni giorni prima.
Fabia era alta almeno una spanna sopra di lui con quelle zeppe di almeno dodici centimetri e quella fluente e folta chioma bionda che si ergeva riflettendo la luce come un vello dorato.
Una minigonna vertiginosa di stoffa frusciante nera, le slanciava le gambe dritte ed affusolate velate da autoreggenti color carne.
Una camicia di seta rossa come le scarpe, annodata in vita, metteva in risalto i prosperosi seni che parevano voler bucare il tessuto coi suoi capezzoli piccoli ma puntuti.
Un trucco sofisticato delineava gli occhi di un profondo verde smeraldo mentre le tumide labbra parevano laccate dal rosa naturale della pelle.
Al timido ed imbarazzato approccio di Fabio alle presentazioni, la ragazza aveva risposto in modo espansivo abbracciandolo e baciandolo due volte sulle guance come se fossero vecchi amici.
Dopo cena in un ristorante sui navigli, si erano spostati in un locale accanto dove alcuni giovani comici facevano divertenti sketch di satira politica e la cosa aveva sciolto Fabio che si era finalmente lasciato andare sorridente.
Si era fatto tardi e Fabia, adducendo la scusa di essere stanca, aveva chiesto a Fabio se poteva accompagnarla a casa in Brianza.
Per tutta la prima parte del tragitto, mentre Fabio guidava in silenzio, lei gli parlava ringraziandolo per la bella serata che aveva trascorso.
Prima di giungere a casa però:
-Io abito coi miei e non possiamo andare a casa mia se vuoi però, puoi girare tra cento metri dove c'è uno spiazzo tranquillo in mezzo agli alberi.
Sai Fabio, stasera avevo in programma di scopare col tuo amico ma quando ti ho visto ho cambiato subito idea anche se so che a lui la cosa non sarà piaciuta.
Io però, sono fatta così e se uno mi piace, me lo voglio fare subito.
Non so se lui te lo ha detto ma l'altro giorno, appena l'ho incrociato in biblioteca, gli ho fatto subito un pompino senza neanche chiedergli come si chiamasse.
Ecco! Ora ho voglia di te e se non ci credi senti!-
A quelle parole aveva fatto seguito un gesto repentino con la quale aveva afferrato la mano del ragazzo e se l'era portata sul perizoma completamente zuppo dei suoi umori.
Contemporaneamente, gli aveva portato l'altra mano sulla patta per saggiare la consistenza del suo cazzo e trovandolo molle gli aveva detto:
-Che c'è Fabio.. non ti piaccio?
Ti ho forse intimorito con la mia decisione?
Te l'ho detto, a me non piace esibirmi e vesto sempre in modo dimesso per non suscitare attenzioni che non desidero.
A me piace essere la protagonista attiva della mia sessualità che sfodero, come ti ho già detto in qualunque posto e qualunque momento in cui incontro la persona che mi piace e me la fa tirare e tu, sei una di quelle come puoi verificare dalla mia fica bagnata.-
Fabio senza risponderle, come un automa aveva svoltato a destra e si era fermato nello spiazzo indicato dalla ragazza la quale nel frattempo, gli aveva slacciato i pantaloni e ne aveva estratto il membro decisamente grosso anche se ancora molle.. "Mmm che bel cazzo.. vediamo se riesco a svegliarlo con la bocca..-
Dopo vari tentativi con le dita, le labbra e la lingua protrattisi inutilmente per diversi minuti nei quali la ragazza oltre al sesso molle gli aveva leccato anche i grossi testicoli ricoperti da un folto e ispido pelo nero sino a spingersi oltre il perineo senza successo, si era rialzata e col fiato corto gli aveva detto:
-Fabio, mi dispiace ma sei troppo emozionato e forse è colpa mia e del mio desiderio fuori controllo.
Se vuoi, del tuo amichetto me ne occupo con calma un'altra volta e magari in un posto più tranquillo e adatto come un bel lettone,
Adesso però, ho la micia che sta gocciolando come una fontanella ed è bisognosa di una lingua che la faccia godere e la pulisca e due labbra che ne raccolgano il succo.
A quel punto Fabia, con uno scatto deciso aveva afferrato il ragazzo per la testa e se lo era tirato tra le cosce dove si era fatta leccare sino ad avere tre orgasmi in rapida successione.
Questo è solo l'inizio di questa storia con questo seguito.....
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