Il circolo dei cornuti 9 - Un bambino nero da una coppia dalla pelle bianca.

Erano passati quasi venti anni dal momenti in cui era nato il secondo figlio "Mulatto" quando con la mamma gravida, si erano ritrovati tutti (La mamma col marito, l'amante ed il figlio responsabile della gravidanza incestuosa della mamma)nel circolo dei cornuti per festeggiare col pancione orgogliosamente esibito, insieme alle alle mogli gravide di altri cornuti.

Erano stati venti anni di grandi cambiamenti in quella famiglia, dopo la partenza dell'amante che l'aveva messa incinta.

Proprio quel fatto aveva creato nuovi ed inaspettati sviluppi all'interno della coppia.

Il rapporto con Abdul, grazie al fatto che non fosse sposato si era rafforzato al punto che lui stesso era stato messo al corrente del fatto che il marito di Fabia (suo datore di lavoro) era al corrente della loro tresca e che ne era totalmente coinvolto.

Quella rivelazione ovviamente, aveva aperto completamente quel rapporto al punto che Abdul aveva preso a frequentare quella casa quotidianamente prendendo a tutti gli effetti il posto del marito durante le ore non dedicate al lavoro.

Naturalmente Fabio condivideva pienamente quella situazione che rendeva felice la moglie consentendogli di partecipare ai suoi momenti di piacere.

Il loro talamo coniugale oramai veniva occupato quasi esclusivamente da Abdul di notte ed anche nelle ore del giorno in cui facevano l'amore in casa.

Per ovviare parzialmente a quel problema, Fabio aveva provveduto a sostituire il letto con uno in grado di accoglierli tutti e tre durante la notte.

La gravidanza poi, col crescere del pancione, contribuiva ad aumentare la libidine dei tre i quali seppure con motivazioni diverse, si scatenavano abolendo ogni inibizione svelando anche ad Abdul le reali condizioni sessuali di Fabio praticamente impotente con l'impossibilità di essere l'artefice della gravidanza della moglie.

Il fatto di aver chiarito quella situazione con Abdul, era stata vissuta come una vera liberazione da Fabia e suo marito il quale da quel momento, era divenuto il giocattolo bisex di Abdul che sostituendosi allo strap-on della moglie, si prendeva cura di fargli la stimolazione prostatica col suo enorme cazzo procurandogli fuoruscite di sperma simili per quantità e potenza dello spruzzo ad una vera sborrata.

La moglie era entusiasta di come evolvevano le cose ed era oramai un'abitudine che il marito stesso di occupasse di leccare la fica della moglie per prepararla alla durissima verga che il marito stesso in precedenza, aveva fatto indurire con la bocca.

Col crescere della pancia di Fabia, cresceva anche la libidine giunta a toccare sfere inimmaginabile di godimento e perversione.

Il marito era oramai insaziabile di sborra da succhiare direttamente dai buchi sfondati della moglie e lui stesso, prima di addormentarsi accanto agli amanti che continuavano
a scopare, voleva essere montato per schizzare finalmente dal suo cazzo certo senza turgore ma con una parvenza di virilità.

Un paio di mesi dopo il parto, una sera a cena, Abdul aveva espresso il desiderio di dare anche lui un figlio a Fabia.

L'idea aveva subito fatto bagnare la donna tra le cosce mentre il marito aveva avuto una contrazione che pareva preludere ad una erezione vera e proprio.

L'idea li aveva elettrizzati entrambi anche se si sarebbe presentato il problema del colore del nascituro.

Abdul li aveva subito rassicurati che del parto si sarebbe occupata sua madre facendone assumere la maternità ad una sua amica che viveva in campagna ed anche per lo svezzamento e la crescita, avrebbe provveduto lei.

Poi il bambino poteva crescere serenamente come fosse il figlio di Abdul in compagnia della sorellina che in quel momento era in braccio alla mamma che la stava allattando.

Ne era nato un maschietto bello, forte e dalla pelle ambrata che raggiunta la maggiore età avrebbe ingravidata la sorella e la mamma.

Questo è l'oggetto del prosieguo del racconto.

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