Prima volta cornuto - Mia moglie preparata
di
iosonoimmaginario
genere
dominazione
Stasera finalmente conoscerai mia moglie. Scrivo conoscerai, ma quello che intendo e’ che te la scoperai di fronte a me.
Io e Silvia siamo rientrati dal lavoro il prima possibile per preparare tutto alla perfezione per la cena, e per preparare mia moglie secondo le tue indicazioni. Silvia è splendida, così provocante con la mini inguinale, le balze della giarrettiera in vista, i tacchi alti che le alzano il culo. Mentre ti aspettiamo glielo tocco di continuo.
"Ha detto che tutto dovrà andare come lui ha programmato. Che devi fargli capire quanto sei disponibile, quanto desideri il suo cazzo."
"Si, ho capito, me l'hai ripetuto cento volte. Se Diego è come me l'hai descritto andrà tutto bene, lo accontenterò in tutto, non preoccuparti. Sono già bagnata, ho una gran voglia di cazzo."
"Sei una porca."
"E tu un maiale, che si eccita ad immaginarmi scopata da un altro. E smettila di toccarmi il culo che mi stai stropicciando tutta la mini."
Suona il campanello, è come una scossa. Andiamo alla porta ad accoglierti. Ti apro, hai portato una bottiglia di rosso. "Benvenuto signor Diego. Non doveva disturbarsi… ma prego, entri."
Richiudo la porta dietro di te, mia moglie è lì in piedi di fronte a noi che sembra una scolaretta, con le mani giunte davanti a sé.
"Mia moglie Silvia."
"Piacere, signor Diego."
"Il piacere è mio, Silvia. Sai, tuo marito mi ha mandato parecchie tue foto. Alcune anche abbastanza rivelatrici, diciamo così, che mostravano le tue doti, molto generosamente. Le foto non mentivano, ne sono contento."
"La ringrazio, signor Diego, è molto gentile."
"Girati, lentamente."
Silvia si volta, dandoti le spalle. Il top si apre sul dietro lasciando la schiena quasi completamente scoperta, fino alla curva del culo, fasciato da una micro gonna attillata che fatica a coprirlo tutto.
"Molto bene. E ora concludiamo il controllo, per verificare se ti sei preparata seguendo tutte le mie indicazioni. Forza, sollevati la gonna in vita, lascia il culo scoperto."
Silvia risponde alla tua richiesta, facendo scorrere le mani sui fianchi. La mini si alza poco per volta, fino a mostrare completamente il culo.
"Brava, niente mutandine, molto bene. Ed un gran bel culo, proprio come nelle tue foto di nudo che mi ha inviato tuo marito."
Silvia mi fulmina con lo sguardo. Non glielo avevo detto, della sue foto provocanti e senza veli che ti ho mandato.
"Grazie. Mi devo girare ora? Vuole controllare davanti?"
"Ah-ah, che solerzia! Non vedete l'ora voi due eh? Che bella coppietta di giovani sposini ubbidienti. Con calma, c'è tempo. Per ora va bene così, riaggiusta la gonna."
Mia moglie fa riscendere la mini, continuando a darci le spalle.
"Puoi girarti ora."
Ti avvicini a lei e la baci, cingendola in vita. È un bacio lungo, intenso.
Vi staccate e la prendi per mano. "Accomodiamoci in sala. Marco, tu portaci un aperitivo e finisci di preparare la cena."
Vado in cucina a farvi due spritz. Vi sento chiacchierare, la fai ridere con un paio di battute.
Quando vi raggiungo mia moglie è seduta di fianco a te, le gambe accavallate. Tu le tieni una mano sulla coscia, la accarezzi risalendo fin a sotto la gonna. Una spallina è scivolata giù, lascia scoperta la tettina fino al capezzolo, mostrando in parte l'areola.
“Appoggia il vassoio sul tavolino.”
Scendi con la mano cingendole il ginocchio e lo spingi a lato, aprendole le cosce.
“Alzati la gonna.”
Silvia ubbidisce subito, probabilmente non aspettava altro. Porta la mini in vita, mettendo la figa in mostra, le gambe spalancate.
“Guardala, la figa di tua moglie in offerta.”
Le accarezzi una coscia, porti la mano alla figa, aprendole le grandi labbra.
“Proprio una bella fighetta, così tutta aperta. Controlliamo quanto si e’ gia’ bagnata.”
La penetri con un dito. Silvia chiude gli occhi, e si lascia andare ad un gemito che prova a soffocare.
Esci, ma torni subito a penetrarla con due dita, andando più a fondo stavolta. Il ditalino è ipnotico, il ritmo regolare, le labbra della figa che si allargano e si richiudono attorno alle tue dita.
Silvia comincia a godere, ed io rimango lì, in piedi, a guardare.
“Ti eccita vedere tua moglie usata come una troia? E’ questo che desideravi? Guarda come gode.”
Togli le dita, e me le mostri. Luccicano dei suoi succhi, bagnate. Gliele porti alla bocca, e te le fai ripulire.
“Corri in cucina ora, servi in tavola.”
A malincuore faccio come dici. Preparo i piatti, e li porto in tavola.
Quando torno in sala hai ancora le dita nella figa di mia moglie, che ora ha riversato indietro la testa, dischiudendo le labbra, il respiro veloce.
“E’ pronto.”
Accelleri il movimento, ora si sente lo sciac-sciac ogni volta che la penetri. Mia moglie si lascia andare, geme di continuo, finche’ ti fermi di colpo.
“Nooooo…”
Tu rimani impassibile.
“Hai sentito tuo marito? Ha detto che e’ pronto, non lo vorrai fare aspettare no?”
Silvia mi guarda, incazzata. “Stronzo.”
Vi alzate, Silvia aggiusta la gonna e vi spostate in sala accomodandovi a tavola.
Per qualche minuto sembra quasi una normale cena fra amici, tu guidi la conversazione, ci chiedi di noi, si chiacchiera tranquilli.
Ad un tratto lasci le posate nel piatto. “Non male la cena, qualcosa di giusto lo sai fare, cornuto.”
Anche mia moglie allora si ferma. Ti alzi da tavola portandoti alle sue spalle. Le accarezzi dolcemente le braccia.
Una spallina era già calata, lasciandole il seno in mostra fino al capezzolo. Ora la fai scendere ancora, scoprendole del tutto la tetta. La raccogli nella mano, la palpi, sollevandola verso di me e poi facendola ricadere. Tiri l'altra spallina, la fai scendere, scoprendo anche quel seno. Io guardo mentre tu da dietro le afferri entrambe le tettine, muovi le mani in un gesto circolare, il seno si stringe, poi si solleva, ed infine torna giù nella sua posizione naturale.
Silvia ha di nuovo chiuso gli occhi, si sta godendo il momento. Incominci a giocare coi capezzoli, li stuzzichi con le dita, li afferri, tirandoli in avanti di qualche centimetro, sollevandole il seno.
"Marco, guarda come si fa toccare tua moglie. Mi ha visto oggi per la prima volta e già si è fatta mettere le dita in figa, ed ora si fa palpare le tette. È proprio una gran troia, non credi?"
Io sono così eccitato che mi dico subito d'accordo. "Si, hai ragione."
"Dillo a tua moglie allora."
"Silvia, sei una troia."
(Continua. Per suggerimenti e due chiacchiere mi trovate a iosonoimmaginario @ protonmail.me
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Io e Silvia siamo rientrati dal lavoro il prima possibile per preparare tutto alla perfezione per la cena, e per preparare mia moglie secondo le tue indicazioni. Silvia è splendida, così provocante con la mini inguinale, le balze della giarrettiera in vista, i tacchi alti che le alzano il culo. Mentre ti aspettiamo glielo tocco di continuo.
"Ha detto che tutto dovrà andare come lui ha programmato. Che devi fargli capire quanto sei disponibile, quanto desideri il suo cazzo."
"Si, ho capito, me l'hai ripetuto cento volte. Se Diego è come me l'hai descritto andrà tutto bene, lo accontenterò in tutto, non preoccuparti. Sono già bagnata, ho una gran voglia di cazzo."
"Sei una porca."
"E tu un maiale, che si eccita ad immaginarmi scopata da un altro. E smettila di toccarmi il culo che mi stai stropicciando tutta la mini."
Suona il campanello, è come una scossa. Andiamo alla porta ad accoglierti. Ti apro, hai portato una bottiglia di rosso. "Benvenuto signor Diego. Non doveva disturbarsi… ma prego, entri."
Richiudo la porta dietro di te, mia moglie è lì in piedi di fronte a noi che sembra una scolaretta, con le mani giunte davanti a sé.
"Mia moglie Silvia."
"Piacere, signor Diego."
"Il piacere è mio, Silvia. Sai, tuo marito mi ha mandato parecchie tue foto. Alcune anche abbastanza rivelatrici, diciamo così, che mostravano le tue doti, molto generosamente. Le foto non mentivano, ne sono contento."
"La ringrazio, signor Diego, è molto gentile."
"Girati, lentamente."
Silvia si volta, dandoti le spalle. Il top si apre sul dietro lasciando la schiena quasi completamente scoperta, fino alla curva del culo, fasciato da una micro gonna attillata che fatica a coprirlo tutto.
"Molto bene. E ora concludiamo il controllo, per verificare se ti sei preparata seguendo tutte le mie indicazioni. Forza, sollevati la gonna in vita, lascia il culo scoperto."
Silvia risponde alla tua richiesta, facendo scorrere le mani sui fianchi. La mini si alza poco per volta, fino a mostrare completamente il culo.
"Brava, niente mutandine, molto bene. Ed un gran bel culo, proprio come nelle tue foto di nudo che mi ha inviato tuo marito."
Silvia mi fulmina con lo sguardo. Non glielo avevo detto, della sue foto provocanti e senza veli che ti ho mandato.
"Grazie. Mi devo girare ora? Vuole controllare davanti?"
"Ah-ah, che solerzia! Non vedete l'ora voi due eh? Che bella coppietta di giovani sposini ubbidienti. Con calma, c'è tempo. Per ora va bene così, riaggiusta la gonna."
Mia moglie fa riscendere la mini, continuando a darci le spalle.
"Puoi girarti ora."
Ti avvicini a lei e la baci, cingendola in vita. È un bacio lungo, intenso.
Vi staccate e la prendi per mano. "Accomodiamoci in sala. Marco, tu portaci un aperitivo e finisci di preparare la cena."
Vado in cucina a farvi due spritz. Vi sento chiacchierare, la fai ridere con un paio di battute.
Quando vi raggiungo mia moglie è seduta di fianco a te, le gambe accavallate. Tu le tieni una mano sulla coscia, la accarezzi risalendo fin a sotto la gonna. Una spallina è scivolata giù, lascia scoperta la tettina fino al capezzolo, mostrando in parte l'areola.
“Appoggia il vassoio sul tavolino.”
Scendi con la mano cingendole il ginocchio e lo spingi a lato, aprendole le cosce.
“Alzati la gonna.”
Silvia ubbidisce subito, probabilmente non aspettava altro. Porta la mini in vita, mettendo la figa in mostra, le gambe spalancate.
“Guardala, la figa di tua moglie in offerta.”
Le accarezzi una coscia, porti la mano alla figa, aprendole le grandi labbra.
“Proprio una bella fighetta, così tutta aperta. Controlliamo quanto si e’ gia’ bagnata.”
La penetri con un dito. Silvia chiude gli occhi, e si lascia andare ad un gemito che prova a soffocare.
Esci, ma torni subito a penetrarla con due dita, andando più a fondo stavolta. Il ditalino è ipnotico, il ritmo regolare, le labbra della figa che si allargano e si richiudono attorno alle tue dita.
Silvia comincia a godere, ed io rimango lì, in piedi, a guardare.
“Ti eccita vedere tua moglie usata come una troia? E’ questo che desideravi? Guarda come gode.”
Togli le dita, e me le mostri. Luccicano dei suoi succhi, bagnate. Gliele porti alla bocca, e te le fai ripulire.
“Corri in cucina ora, servi in tavola.”
A malincuore faccio come dici. Preparo i piatti, e li porto in tavola.
Quando torno in sala hai ancora le dita nella figa di mia moglie, che ora ha riversato indietro la testa, dischiudendo le labbra, il respiro veloce.
“E’ pronto.”
Accelleri il movimento, ora si sente lo sciac-sciac ogni volta che la penetri. Mia moglie si lascia andare, geme di continuo, finche’ ti fermi di colpo.
“Nooooo…”
Tu rimani impassibile.
“Hai sentito tuo marito? Ha detto che e’ pronto, non lo vorrai fare aspettare no?”
Silvia mi guarda, incazzata. “Stronzo.”
Vi alzate, Silvia aggiusta la gonna e vi spostate in sala accomodandovi a tavola.
Per qualche minuto sembra quasi una normale cena fra amici, tu guidi la conversazione, ci chiedi di noi, si chiacchiera tranquilli.
Ad un tratto lasci le posate nel piatto. “Non male la cena, qualcosa di giusto lo sai fare, cornuto.”
Anche mia moglie allora si ferma. Ti alzi da tavola portandoti alle sue spalle. Le accarezzi dolcemente le braccia.
Una spallina era già calata, lasciandole il seno in mostra fino al capezzolo. Ora la fai scendere ancora, scoprendole del tutto la tetta. La raccogli nella mano, la palpi, sollevandola verso di me e poi facendola ricadere. Tiri l'altra spallina, la fai scendere, scoprendo anche quel seno. Io guardo mentre tu da dietro le afferri entrambe le tettine, muovi le mani in un gesto circolare, il seno si stringe, poi si solleva, ed infine torna giù nella sua posizione naturale.
Silvia ha di nuovo chiuso gli occhi, si sta godendo il momento. Incominci a giocare coi capezzoli, li stuzzichi con le dita, li afferri, tirandoli in avanti di qualche centimetro, sollevandole il seno.
"Marco, guarda come si fa toccare tua moglie. Mi ha visto oggi per la prima volta e già si è fatta mettere le dita in figa, ed ora si fa palpare le tette. È proprio una gran troia, non credi?"
Io sono così eccitato che mi dico subito d'accordo. "Si, hai ragione."
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Se quanto hai letto ti è piaciuto, puoi continuare a leggere i miei racconti acquistando su Amazon l'ebook o il libro cartaceo "Giochi per coppie"
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