Il party di E.R. Unire l'utile al dilettevole

di
genere
comici

Alle tre di notte squilla il telefono fisso.
Ci metto qualche minuto per capire che quello che mi sta perforando il cervello non è il monitor di ospedale che mi segnala un arresto cardiaco, e accendo la luce.
Il telefono mi insulta con quel suo suono spazientito e rispondo svogliatamente.

“Buongiorno, centro erotico giapponese 'Katsoduro arigato'.
Se desiderate un lavoretto con la bocca, premete il tasto 1. Vi risponderà Sukopoco Masukobene.
Se invece desiderate trapanare un bel culo, premete il tasto 2. Vi risponderà Minkyodi Nelbuko.
Se siete dei nostalgici della figa, premete il tasto 3. Vi risponderà Yogodo Tusudi.
Se preferite un trattamento sado-maso, premete il tasto 4. Vi risponderà Yominkatso Tusubishi.
Se siete amanti del pissing, premete il tasto 5. Vi risponderà Nosurina Sumuri.
Se invece desiderate una bella spagnola restate in linea, vi risponderà Flying Kitty.”
“Cazzo, ho sbagliato di nuovo numero... Com'è che mi rispondono solo centralini hard?” Una voce dall'altro capo del telefono.
“Dai capo, scherzavo, sono io, dimmi!” Riprendo io in tono di tolleranza. Tanto ormai sono sveglia.
“No, mi scusi, ho sbagliato numero. Cioè, vi richiamo, ma non in questo momento.”
“Hermann! Sono Yuko, dai, cosa c'è?”
“Come hai fatto a riconoscermi?”
“Dottor Morr, sei l'unico che mi chiama sul fisso alle tre di notte.”
“E tu, allora, perchè continui a tenere il telefono fisso?”
“Perchè tu continui a chiamarmi lì! Dai dimmi, che c'è stavolta? Mi hai fatto venire un infarto, temevo fosse una chiamata dal Giappone, ma in genere loro chiamano sul cell.”
“Va be', va be'. Ti chiamo per una missione.” Conclude Hermann per non tirare in lungo una vecchia questione.
“Ok, mi preparo. Dov'è il rendez-vous? Annalisa l'hai già chiamata?”
“Sì, certo, ma stai lì, è per domani sera, anzi, ormai stasera. Annalisa l'ho appena chiamata.
“Domani? E perchè mi hai svegliata alle tre di notte? Annalisa sarà stata felice!”
“Mmmm. Mica tanto. Ti chiamo adesso perchè tu sia pronta e per non dare nell'occhio.”
“Ma che trovata geniale!” Mi arrabbio io. “Svegli mezzo condominio chiamandomi in piena notte sul fisso che ovviamente squilla per mezz'ora e tutto questo è per non dare nell'occhio? Ma minchia!”
“Dovresti trattare i tuoi superiori con più rispetto.”
“Ma porca troia! E Annalisa cosa ti ha detto?”
“Non so, a un certo punto è caduta la linea.”
“E già, con tutto questo traffico di dati!”
“Noto una velatura sarcastica nel tuo eloquio.”
Riattacco il telefono senza più rispondere. Che ci vuoi fare?
Alle nove in punto sono alla centrale operativa. Hermann e Annalisa sono già davanti allo schermo di un computer.
“Capo...”
Un accenno di saluto. Incrocio lo sguardo della collega bionda e intuisco che anche lei non ha gradito il preallarme. Occorrerà rivedere alcune procedute di allertamento.
“Di che si tratta?” Mi avvicino al PC sgranocchiando una mela trovata sul tavolo lì vicino.
“Dovete infiltrarvi nel party di ER che ha organizzato Starman. Oggi dovrei procurarmi un paio di inviti per voi.”
“Ma io ce l'ho già!” E tiro fuori il coupon sciorinandolo davanti al naso del mio superiore.
“Anche tu? Ma dove l'hai pescato?”
Rimango inebetita e cerco lo sguardo di Browserfast che intanto scuote la testa e mostra il suo di coupon.
“Ma Hermann è da un pezzo che Starman ci ha invitato. Perchè, tu non...”
“No, no, anch'io ho l'invito.”
Segue un silenzio carico di significato.
“Pensavo che Starman non ti frequentasse più da un pezzo.”
“Sì, può darsi, ma per il party mi ha invitata. E perchè pensavi che non ci volesse invitare?” E con lo sguardo cerco quello di Browser che sembra sempre più annoiata.
“Da tempo si è dato alla zoofilia.”
“Ma va! Non c'è nessun racconto...” inizia la bionda, ma il capo la zittisce con una mano.
“So che se la fa con una gatta.” Conclude trionfante.
Io e la collega romana ci guardiamo e scoppiamo a ridere insieme.
“Ma che dici?”
“Vi dico che è vero, c'è un nome che gira.”
“Flying Kitty?” Azzardo io.
“Bingo!”
Nuovo scoppio di risate da parte delle due agenti segrete.
“E che c'è da ridere?”
“Dai, su”, taglia corto Annalisa, “Cosa dobbiamo fare?”
Riprendiamo un tono professionale.
“C'è tutto un giro di soldi, riciclo denaro sporco, che ruota intorno a Starman. Poi vi spiego i dettagli. Tu Annalisa devi infiltrarti nella festa e trovare informazioni, sentire ogni discorso, e comunicarmi ogni dato utile. Sponsor, giocattolini, diritti editoriali. Ogni cosa. Prendi questo, tienilo in un posto sicuro e non perderlo.”
E dà alla bionda una specie di cioccolatino dorato che subito viene messo in tasca.
“Tu, Yuko devi infiltrarti nel concorso di bellezza e cercare informazioni nei camerini. Sarai sul palco e da lì potrai controllare i movimenti. Ti va? Cioè, te la senti? Sei all'altezza? È alla tua portata? Pensi di farcela?”
“Ma porca miseria, capo! Non penso proprio di vincere il concorso di miss ER, ma non sono poi questo gran cesso!”
“Be', dai. Magari...”
Mi consola la tennista dalla lunga chioma dorata.
“L'ultimo concorso che ho vinto ero alle scuole medie. Il titolo era: la bambina più diversa da Ricci d'oro.” Declamo trionfante io.
“Quella pervertita dei tre orsi?”

Tralascio inutili dettagli sul resto della mattinata. Ci vengono date le informazioni del caso e in serata siamo all'ingresso di un lussuoso palazzo tutto illuminato.
“Starman ha fatto le cose in grande!” Dice Annalisa affascinata.
“E ci credo!” risponde Hermann.
Il nostro capo ci conduce a braccetto mentre l'autista del taxi trasporta una cassa tintinnante di vetri, tra una parolaccia e un porcone. Io ne ho approfittato per affittare un bellissimo kimono. Se devo partecipare alla gara di bellezza, tanto vale provare a piazzarsi nei primi posti. Anche Browserfast si è fatta bella. Col suo vestitino da vespa mette in risalto un corpo asciutto e atletico di tutto rispetto. E sì che sono abituata a vederla con la tuta spaziale o vestita sportiva.
Il nostro capo fa un'ottima figura con due belle donne alte e magre a braccetto.
Ma nella obi, la cintura del kimono, nascondo una rivoltella e Annalisa altrettanto, ma nessuno sa dove.
Veniamo però fermati subito all'ingresso. Chicken sta aiutando una guardia giurata a controllare gli invitati facendoli transitare sotto l'arcata di un metal detector da aeroporto.
“Addirittura?” Si scandalizza Hermann. “Ma ti pare che dobbiamo sottostare a questa procedura?”
E intanto saluto Lucrezia che ci passa accanto e attraversa con indifferenza il detector. Ovviamente non suona nulla. Avrà si e no venti centimetri quadrati di vestiti a coprirle il corpo di una Giunone dell'antica Roma. A parte una dozzina di orecchini dorati, che vengono subito scandagliati, per il resto passa senza problemi.
Ci guardiamo in giro preoccupati. Come ci passiamo da qui con tutta l'artiglieria che abbiamo sotto i vestiti? Prendiamo tempo e salutiamo i presenti, cercando di non dare nell'occhio.
Alla fine Annalisa si stufa, prende una decisione, saluta Chick e passa sotto, facendo suonare tutti gli allarmi.
“Hey che succede?” La ferma subito la guardia giurata. “Che ci hai, biondina? La protesi d'anca?”
Annalisa finge imbarazzo.
Il suo corpicino da 176 cm viene passato al setaccio. Il vestito attillatissimo dovrebbe testimoniare del fatto che non trasporta ordigni, ma il detector con lo strumento a mano si mette a suonare impazzito quanto le viene passato proprio davanti alla passera.
“Bella, cosa nascondi lì sotto? Una magnum?”
“Ma va! Se vuoi controllare...” E, prima che l'altro venga preso da un minimo di imbarazzo solleva la gonna mostrando un paio di castissime mutandine di cotone rigonfiate da un polposo monte di Venere.
“A questo punto...” La guardia avvicina il detector che, immancabilmente, suona.
“Pupa, che ci hai messo nella topa?”
“Ma saranno cazzi miei, no?”
“In effetti... Ma di metallo?”
“E perchè no? Non sai che esistono oggetti vibranti? E pensi che siano fatti di besciamella?”
“E la miseria! E ci vai in giro per tutta la festa?”
Intanto si sta formando coda e, fra tutti, io e Hermann insceniamo un po' di casino per velocizzare le procedure. La guardia si gira verso Chicken, non sapendo come comportarsi. Il pennuto gli fa cenno di lasciar passare e Annalisa rincara la dose, con atteggiamento di condiscendenza.
“Ma no, dai, è un plug vaginale. Sai com'è, a questi party! Se vuoi più tardi ti faccio controllare, ma la regola è che non devi usare le mani. Ok?”
Quello alla fine si fa convincere e lascia passare. È andata bene, ma io come faccio? Non mi ci sta la pistola nella passera. O meglio, non ci ho neanche provato, ma ora mi sembra troppo tardi per provarci e col kimono darei nell'occhio se cominciassi ad armeggiare sotto i vestiti.
Scorrono due o tre invitati e la situazione non si sblocca.
Hermann nasconde l'arma nella cassa di Bacardi che ha portato e fa passare il pacco sotto gli occhi della guardia, che neanche si accorge che il contenitore è scivolato al di fuori dell'arco di trionfo della strumentazione. Poi attraversa il controllo senza problemi.
E io?
Per fortuna vedo Margie. Ci metto un poco a capire che i vestiti le sono solo pennellati addosso e che gli unici indumenti sono due etti e mezzo di piercing metallici.
Ci salutiamo, ma non l'abbraccio per non venire macchiata dalla sua pittura e lasciarla bella nuda davanti all'entrata. Non vorrei che prendesse freddo al pancino.
Passa sotto l'arco e manda in tilt il sistema operativo del computer.
“Ma cazzo...” Una pessima serata per la guardia al dispositivo.
Il detector elettronico emana un fumo azzurrino e si sente puzza di corto circuito.
“Scusi un attimo.” La guardia cerca di far ripartire il computer, ma si capisce subito che sarà un casino. L'agente si accascia sulla sua sedia, la testa tra le mani.
“Dai, proviamo col cosino a mano, no?” Mi inserisco io appena mi viene un'idea. Il dottor Morr mi fa segno di sbrigarmi.
Prendo in braccio Margie e insieme attraversiamo la porta magica, come due spose lesbo all'ingresso della nuova casa.
“Ci fai un controllino con dildo elettronico?” Chiede Margie, che non sa nulla dell'artiglieria che trasporto sotto il vestito.
Quello si alza malvolentieri. Avvicina lo strumento che inizia a vibrare come l'archetto di un rabdomante di fianco a Rio delle Amazzoni. Un acuto squillo fa esplodere un paio di lampadine all'ingresso e interviene Chicken che blocca tutto.
“Dai basta! Facciamola finita con tutti questi controlli, per la miseria! Qui tutte le scrittrici avranno chili di metallo di varia foggia e per vari scopi infilati in tutti le entrate naturali del corpo, e anche qualcuna in più, e così non ne usciamo più!”
La guardia, a malincuore ci fa passare e io me la sfango. Strizzo l'occhio a Chicken che mi risponde con un gesto di assenso. Il più è fatto. Stampo un bacio sulla bocca di Margie. “Il resto dopo, ok?”
Lei mi risponde con una bella pacca sul culo. “Sei elegante, Yuko. Hai deciso di vincere la gara?”
“L'importante è partecipare!” E la saluto agitando le dita. Lei viene rapita subito da Lucrezia e Serena. Insieme, tutte e tre, avranno meno di una manciata di coriandoli a coprire i loro corpicini ben fatti.
Inseguo il mio team e ritrovo il capo e Browser al buffet. Sono andata a colpo sicuro.
“Hermann, sei riuscito a piazzare il Bacardi?” Lo apostrofo mentre lancio un rapido saluto a Ideaclito, intenta a trasportare un vassoio pieno di bicchieri di Berlucchi rosé.
“Ma Idea, almeno alle feste smettila di lavorare!”
“Macchè lavoro, questi sono per me!” E si allontana a braccetto di due gentiluomini, facendo tintinnare i calici in precario equilibrio.
“E 'stihazzi!”
“Dai, ragazze, il lavoro prima di tutto: vi voglio sul pezzo, tutte e due!” Ci richiama il capo.
“Di nuovo?” Risponde la bionda.
“In che senso?”
“Te l'ho già fatto stamattina il tagliando.”
“Che tagliando?” Risponde Morr senza capire.
“Cazzo, Hermann, quello con il controllo della pressione delle gomme!”
“Ah, sì. Ma non intendevo quel 'pezzo'. Non ci siamo, stiamo perdendo tempo e Starman invece sta organizzando le sue trame. Yuko, tu vai ai camerini e tieni d'occhio le dame. Imbucati alla gara di bellezza e cerca di non farti eliminare subito, come quella volta che ti sei mangiata gli spaghetti cinesi col naso.
“Ma che stupidate stai dicendo!” Mi ribello io, offesa sul mio onore. Quella volta ero arrivata seconda. Ma lui neanche mi ascolta.
“Tu, Annalisa, prendi la ricetrasmittente e segui Starman. Devi stagli appresso come un tatuaggio.”
“Che ricetrasmittente?” Risponde lei, sorpresa.
“Quella che ti ho dato stamattina; sbrigati che sta passando. Io presidio il buffet.”
“Ettepareva.” Mi scappa detto e Hermann mi fulmina col suo sguardo severo.
“Ma guarda che non mi hai dato nessuna ricetrasmittente.” Insiste la bionda di Roma dagli occhi celestiali.
“Ma sveglia, Annalisa, quella piccolina, dorata!”
“Ah. Era una ricetrasmittente?”
“E cosa pensavi che fosse?”
“Be', piccola, ovale, contorni arrotondati, l'antennina...”
“E dove l'hai messa?”
“Mi hai detto tu di metterla in un posto in cui non l'avrebbero trovata. Ecco perchè non funzionava! Pensavo di dover fare l'upgrade dell'app!”
“Dai, tirala fuori: Starman si è messo a parlare con Burton, vai e offrigli un Bacardi.”
“Aspetta. Girati un attimo.”
“Ma capo, il tuo Bacardi non lo vuole nessuno.” Azzardo io. Ma Hermann sul lavoro non vuole essere contraddetto. Mi trapassa con uno sguardo al laser. “Ok, vado nei camerini!” e me la batto.
“Hai un tovagliolino di carta?” sento Browser in sottofondo.
Ma io sono già lontana, vado a presentarmi all'organizzatore della serata.
“E tu devi essere Yuko!” Starman, elegantissimo mi viene incontro.
“Ma dai, Star! Come hai fatto a riconoscermi?” E intanto mi aggiusto la obi del chimono. Non vorrei che si vedesse la pistola e che lui mi scambiasse per un transessuale felice di vederlo.
“Ma dal sorriso, naturalmente!” Fa lui, da vecchio volpone. “Bevi qualcosa?”
“Lo sai che non reggo l'alcol, magari un gazzosino. Ma se raggiungi Hermann attento al suo Bacardi.”
“Ma cazzo, non l'ha ancora smaltito tutto?”
“Dai, dagli soddisfazione. Magari offrilo a qualcuno dei nuovi scrittori.”
“Ma poveracci!” Si intromette Burton indignato, e io scoppio a ridere.
“Dai, vado a prepararmi per la gara di bellezza, non vorrei arrivare col trucco completamente sfatto.” E mi congedo dal gruppetto.
Saluto Ambiguo che ci sta provando con Kiki. Sai mai. Lui mi risponde con un inchino, mentre Kiki mi guarda con un'espressione implorante.
Ma io sono di corsa e mi infilo nei camerini di prova. Qui piombo dalla luce sfarzosa in un'atmosfera di semioscurità.
Nel silenzio si odono solo voci sussurrate di donne in procinto di farsi più belle che mai.
Alla mia destra il rumore di un vecchio condizionatore con la ventola rotta; un borbottio sommesso.
Mi giro e la vedo. “Flying! Sei tu! Credevo si fosse inceppata una cinghia di trasmissione!”
“E invece no, mi guapa, japonesa de mi corazon!” E mi guarda con i cuoricini che fioccano dagli occhietti nocciola come pop corn dalla pentola calda; e continua più forte che mai a fare le fusa.
Le salto addosso e me la prendo in braccio, la gattina che mi fa palpitare di tachicardia ventricolare polimorfa. “Certo che, aver saputo che partecipavi anche tu al concorso, non mi presentavo neanche! Mi dovrò accontentare del secondo posto!” E sospiro, ma il lavoro mi chiama. Deposito la gattina sul divano e mi avvicino allo specchio per controllare le sbavature di matita nelle palpebre inferiori.
“È la prima volta che ti vedo in kimono. Stai benissimo!”
“E questo è nulla! Dovresti vedermi senza!”
“Jajajajajaja!”
“Come ridete voi spagnoli è uno dei grandi misteri irrisolti della scienza moderna.”
“Perchè?”
“Nulla, scherzavo. Io è la prima volta che ti vedo in divisa da hostess. Vieni direttamente dall'aeroporto?”
“Veramente è il mio vestito per la gara di stasera.” Risponde lei con uno sguardo un po' corrucciato.
“Oh, scusa!”
'crrrrr..... crrrrr... Yuko, sbrigati....' sento gracchiare la voce di Hermann direttamente dal basso ventre.
“Cosa?” Mi fa Flying. Cazzo, rischio di essere scoperta, devo abbassare il volume.
“Niente, scusami. Ho lo stomaco che borbotta. Mi sono scofanata del sushi al volo così in fretta che il salmone mi sta risalendo dall'esofago.”
Lei scoppia a ridere.
“Dai sbrighiamoci, fra poco chiamano sul palco!”
Aggiusto il rossetto sulle labbra. Le voglio belle rosse, contrasto orientale con la pelle chiara.
Flying si aggiusta il seno nella sua divisa o qualunque cosa sia, e scappiamo dai camerini.
di
scritto il
2022-12-12
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