Impegno di lavoro
di
Anonima1981
genere
tradimenti
Sono a letto. Sola, come tante volte è successo negli ultimi mesi. Quasi mezzanotte.
Sento il conosciuto leggero cigolio della porta d’ingresso che si apre. Eccolo, è lui che torna casa.
Passi leggeri, una luce si accende nel corridoio della zona giorno. Fingo di dormire, meglio così.
Si è tolto le scarpe per non fare rumore, anche se la folta moquette del corridoio e della nostra camera da letto attutisce tutti i suoni…. Ma lo fa perché spera che io dorma, che possa venire a letto senza essere disturbato da chiacchere inutili..
Si spoglia nella poca luce che penetra dalla porta socchiusa sul corridoio e dal chiarore della notte che filtra dalle tende accostate… Con gli occhi chiusi e i sensi acuiti dal buio e dal silenzio riconosco gli abituali gesti…
La cravatta che scivola dal colletto della camicia, il fruscio dei bottoni della camicia che escono dalle loro asole, l’ardiglione della cintura che esce dal suo foro e la lampo dei pantaloni che scende…
Il respiro trattenuto quando si siede sul letto e si infila con studiata lentezza sotto le coperte… Fingo di dormire, forse lui sa che io sto fingendo..ma va bene a tutti e due che sia così…
Inutile chiedere come sia andata la giornata, come si sia risolto l’incontro di lavoro…L’incontro di lavoro si chiama Roberta…
So chi è, ha dieci anni meno di me…faccio i soliti due conti… mi ricordo com’ero io a 35 anni, una bella giovane donna bionda che attirava sguardi interessati di uomini giovani e maturi… due occhi verdi che si spalancavano su un viso dai lineamenti delicati, una bocca grande chiusa da due labbra piene che promettevano baci appassionati, un fisico armonioso e dalle linee morbide…
Non che oggi, passata la soglia dei 45 anni e pericolosamente vicina quella dei cinquanta, sia proprio una scarpa vecchia da buttare nella raccolta indifferenziata… me lo dicono ancora gli occhi di uomini sconosciuti e di amici di vecchia data, me lo dicono ancora quegli sguardi che si chiedono come deve essere questa signora borghese e matura spogliata dei suoi vestiti eleganti, come deve essere quando, superati gli imbarazzi inziali, si abbandona ai gesti della passione…
Ma lei ha 10 anni meno di me…l’ho vista una volta nell’ufficio di mio marito… segretaria efficiente, la solita storia della segretaria e del titolare… Alta, bruna, gambe lunghe, bel viso e due tette che riempiono gli occhi come riempiono le coppe del suo reggiseno…
Lo vedo mentre la spoglia, mentre le sfila la camicetta di seta bianca, la gonna nera che così tanto la fascia…
La vedo mentre vestita solo dell’intimo (direi un po’ da troia!!) che lui le ha regalato e delle calze autoreggenti nere si offre al suo sguardo di maschio arrapato… Il desiderio di lui è evidente sotto la stoffa dei pantaloni di fresco di lana che ancora indossa..
Nella camera d’albergo illuminata dalle luci morbide della testata del letto lei si toglie con mosse sapienti il reggiseno…fantastiche tette, come negarlo???... i capezzoli sono già eccitati dalle mani di lui che li stringe tra le dita… Poi si inchina offrendogli, abile, la vista del suo culo minimamente coperto dal microslip nero di seta..
Eccola, si gira nella sua splendente e giovane nudità… una femmina vestita di luce…che si inginocchia davanti al suo maschio…slaccia quella cintura, abbassa quella lampo e fa scivolare a terra i pantaloni che lui scalcia nervoso…
Le mani di lei accarezzano il membro già eretto e ancora coperto dai boxer che io, moglie cretina ho scelto per lui…. Poi li abbassano e quelle mani laccate di rosso salgono ad afferrare il suo pene, accarezzano i testicoli pieni di voglia, fanno scivolare il prepuzio snudando il grosso glande lucido e violaceo…
Mi faccio del male pensando alle labbra di lei che si appoggiano al cazzo di mio marito, lo circondano, lo accolgono lente e poi audaci facendolo entrare nella sua bocca fin quasi alla radice….
Mi faccio del male pensando e vedendo con gli occhi ora serrati nel finto sonno le mani di lui che afferrano i lunghi capelli bruni e danno alla bocca quel ritmo che tanto gli piace…lo so, lo conosco quel ritmo che lui ama quando mi chiede, ormai sempre più di rado, di fargli un pompino… non una dolce fellatio, no, un crudo pompino, di farlo venire nella mia bocca, di fargli vedere che nemmeno una goccia va persa del suo prezioso piacere…
Roberta è brava, lo so, lo vedo…come se fossi presente in quella stanza dove gli unici suoni ora sono i gemiti di lui che fatica a non esplodere nella gola di lei, che si trattiene perché vuole possederla come già fa da quella prima volta, da quella volta a sera nei bagni dell’ufficio ormai svuotato dall’altro personale…
Da quella sera in cui lei non si è sottratta alle sue attenzioni che già conosceva e l’ha seguito, sicura padrona dei desideri del maschio, in un elegante locale pieno di specchi….
Ora lei è distesa prona sul letto, indossa ancora le calze autoreggenti che lo fanno impazzire di voglia…
La turgescente vulva di lei già bagnata di umori si offre senza riserve alla bocca, alla lingua di lui che, inginocchiato, la assapora, la divora, la penetra…. I suoi gemiti non più trattenuti lo invitano a prenderla…
Lui si alza, il cazzo eretto e pulsante… vedo con il mio sguardo cieco, le vene gonfie che corrono lungo la sua asta, vedo il glande umido che si appoggia al fiore bagnato d lei e la penetra lento all’inizio e poi con forza, quasi violenza, quando lei lo reclama allargando le cosce…
Lui le afferra i capelli, li tira verso di sé, inarcando la schiena dell’amante che così si offre completa al possesso… I colpi di bacino si susseguono con ritmo crescente, i rauchi gemiti degli amanti si mescolano nel silenzio ovattato nella camera… Fino a quando lei si abbandona all’orgasmo che monta rapido e inarrestabile e che la lascia sudata sul letto sgualcito…
Lei ora si gira, languida, morbida e bella… si offre al suo sguardo, le mani salgono ad afferrare il suo membro bagnato, ancora parzialmente eretto, lo accarezzano docili, lo portano alla sua bocca, la lingua ne segue i rivoli del piacere che ancora scivolano sull’asta, raccoglie le ultime gocce che ancora bagnano il glande… mentre con gli occhi lo guarda per spiarne il piacere donato….
Ecco, ora sento al mio fianco il respiro tranquillo nel sonno, lui riposa soddisfatto e sazio del piacere che gli è stato donato e che ha offerto… giro la testa, gli guardo la schiena che si muove leggera… poi alzo gli occhi ora aperti sul soffitto illuminato dalle luci delle auto che nella strada si inseguono…
Rimango così, sveglia, nelle ore che passano, nei rumori che si attenuano nella notte che trascorre tranquilla… verso il primo chiarore cha annuncia il nuovo giorno…
Lo so, domani avrò un aspetto di merda…
Sento il conosciuto leggero cigolio della porta d’ingresso che si apre. Eccolo, è lui che torna casa.
Passi leggeri, una luce si accende nel corridoio della zona giorno. Fingo di dormire, meglio così.
Si è tolto le scarpe per non fare rumore, anche se la folta moquette del corridoio e della nostra camera da letto attutisce tutti i suoni…. Ma lo fa perché spera che io dorma, che possa venire a letto senza essere disturbato da chiacchere inutili..
Si spoglia nella poca luce che penetra dalla porta socchiusa sul corridoio e dal chiarore della notte che filtra dalle tende accostate… Con gli occhi chiusi e i sensi acuiti dal buio e dal silenzio riconosco gli abituali gesti…
La cravatta che scivola dal colletto della camicia, il fruscio dei bottoni della camicia che escono dalle loro asole, l’ardiglione della cintura che esce dal suo foro e la lampo dei pantaloni che scende…
Il respiro trattenuto quando si siede sul letto e si infila con studiata lentezza sotto le coperte… Fingo di dormire, forse lui sa che io sto fingendo..ma va bene a tutti e due che sia così…
Inutile chiedere come sia andata la giornata, come si sia risolto l’incontro di lavoro…L’incontro di lavoro si chiama Roberta…
So chi è, ha dieci anni meno di me…faccio i soliti due conti… mi ricordo com’ero io a 35 anni, una bella giovane donna bionda che attirava sguardi interessati di uomini giovani e maturi… due occhi verdi che si spalancavano su un viso dai lineamenti delicati, una bocca grande chiusa da due labbra piene che promettevano baci appassionati, un fisico armonioso e dalle linee morbide…
Non che oggi, passata la soglia dei 45 anni e pericolosamente vicina quella dei cinquanta, sia proprio una scarpa vecchia da buttare nella raccolta indifferenziata… me lo dicono ancora gli occhi di uomini sconosciuti e di amici di vecchia data, me lo dicono ancora quegli sguardi che si chiedono come deve essere questa signora borghese e matura spogliata dei suoi vestiti eleganti, come deve essere quando, superati gli imbarazzi inziali, si abbandona ai gesti della passione…
Ma lei ha 10 anni meno di me…l’ho vista una volta nell’ufficio di mio marito… segretaria efficiente, la solita storia della segretaria e del titolare… Alta, bruna, gambe lunghe, bel viso e due tette che riempiono gli occhi come riempiono le coppe del suo reggiseno…
Lo vedo mentre la spoglia, mentre le sfila la camicetta di seta bianca, la gonna nera che così tanto la fascia…
La vedo mentre vestita solo dell’intimo (direi un po’ da troia!!) che lui le ha regalato e delle calze autoreggenti nere si offre al suo sguardo di maschio arrapato… Il desiderio di lui è evidente sotto la stoffa dei pantaloni di fresco di lana che ancora indossa..
Nella camera d’albergo illuminata dalle luci morbide della testata del letto lei si toglie con mosse sapienti il reggiseno…fantastiche tette, come negarlo???... i capezzoli sono già eccitati dalle mani di lui che li stringe tra le dita… Poi si inchina offrendogli, abile, la vista del suo culo minimamente coperto dal microslip nero di seta..
Eccola, si gira nella sua splendente e giovane nudità… una femmina vestita di luce…che si inginocchia davanti al suo maschio…slaccia quella cintura, abbassa quella lampo e fa scivolare a terra i pantaloni che lui scalcia nervoso…
Le mani di lei accarezzano il membro già eretto e ancora coperto dai boxer che io, moglie cretina ho scelto per lui…. Poi li abbassano e quelle mani laccate di rosso salgono ad afferrare il suo pene, accarezzano i testicoli pieni di voglia, fanno scivolare il prepuzio snudando il grosso glande lucido e violaceo…
Mi faccio del male pensando alle labbra di lei che si appoggiano al cazzo di mio marito, lo circondano, lo accolgono lente e poi audaci facendolo entrare nella sua bocca fin quasi alla radice….
Mi faccio del male pensando e vedendo con gli occhi ora serrati nel finto sonno le mani di lui che afferrano i lunghi capelli bruni e danno alla bocca quel ritmo che tanto gli piace…lo so, lo conosco quel ritmo che lui ama quando mi chiede, ormai sempre più di rado, di fargli un pompino… non una dolce fellatio, no, un crudo pompino, di farlo venire nella mia bocca, di fargli vedere che nemmeno una goccia va persa del suo prezioso piacere…
Roberta è brava, lo so, lo vedo…come se fossi presente in quella stanza dove gli unici suoni ora sono i gemiti di lui che fatica a non esplodere nella gola di lei, che si trattiene perché vuole possederla come già fa da quella prima volta, da quella volta a sera nei bagni dell’ufficio ormai svuotato dall’altro personale…
Da quella sera in cui lei non si è sottratta alle sue attenzioni che già conosceva e l’ha seguito, sicura padrona dei desideri del maschio, in un elegante locale pieno di specchi….
Ora lei è distesa prona sul letto, indossa ancora le calze autoreggenti che lo fanno impazzire di voglia…
La turgescente vulva di lei già bagnata di umori si offre senza riserve alla bocca, alla lingua di lui che, inginocchiato, la assapora, la divora, la penetra…. I suoi gemiti non più trattenuti lo invitano a prenderla…
Lui si alza, il cazzo eretto e pulsante… vedo con il mio sguardo cieco, le vene gonfie che corrono lungo la sua asta, vedo il glande umido che si appoggia al fiore bagnato d lei e la penetra lento all’inizio e poi con forza, quasi violenza, quando lei lo reclama allargando le cosce…
Lui le afferra i capelli, li tira verso di sé, inarcando la schiena dell’amante che così si offre completa al possesso… I colpi di bacino si susseguono con ritmo crescente, i rauchi gemiti degli amanti si mescolano nel silenzio ovattato nella camera… Fino a quando lei si abbandona all’orgasmo che monta rapido e inarrestabile e che la lascia sudata sul letto sgualcito…
Lei ora si gira, languida, morbida e bella… si offre al suo sguardo, le mani salgono ad afferrare il suo membro bagnato, ancora parzialmente eretto, lo accarezzano docili, lo portano alla sua bocca, la lingua ne segue i rivoli del piacere che ancora scivolano sull’asta, raccoglie le ultime gocce che ancora bagnano il glande… mentre con gli occhi lo guarda per spiarne il piacere donato….
Ecco, ora sento al mio fianco il respiro tranquillo nel sonno, lui riposa soddisfatto e sazio del piacere che gli è stato donato e che ha offerto… giro la testa, gli guardo la schiena che si muove leggera… poi alzo gli occhi ora aperti sul soffitto illuminato dalle luci delle auto che nella strada si inseguono…
Rimango così, sveglia, nelle ore che passano, nei rumori che si attenuano nella notte che trascorre tranquilla… verso il primo chiarore cha annuncia il nuovo giorno…
Lo so, domani avrò un aspetto di merda…
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