Love Granny 4 - Lassativo naturale

di
genere
incesti

Lassativo naturale

La cosa è iniziata per scherzo dopo che con zia Flo abbiamo iniziato a fare sesso anale. Credevo fosse una burla ma lei ne pare davvero convinta.
Siccome da anni soffre di stitichezza cronica mi ha detto che farsi venire nel culo la aiuta molto ad andare di corpo.
“Sarà il calore dello sperma o il movimento intestinale che mi procuri avendolo lungo ma ti assicuro che aiuta molto”.
“Non ci crederai zia ma io quell’aiuto li te lo do molto volentieri” ho sorriso io.
E così oltre alla normale attività sessuale quotidiana ogni tanto, specie la sera dopo cena quando forse ha mangiato troppo la zia inizia con “mi sento un po’ costipata sai”.
“Vuoi la purga zia?”.
“È già pronta?” chiede e a quel punto abbasso i pantaloni della tuta e glielo mostro di solito già bello duro.
Se la consistenza non la convince nessun problema perché si mette a lavorare di bocca quel tanto che basta per raggiungere una massima erezione. Come ho già raccontato il gusto del cazzo le piace molto, così mi ha detto, e non ci sono grossi problemi nel farglielo prendere in bocca.
Quando si sente pronta, già nuda perché mentre mi spompina si leva quel poco che ha addosso andiamo in bagno. La nonna si mette in piedi contro il lavandino e si china meglio che può.
Io mi metto dietro, le allargo un po’ le chiappe e prendo la mira. All’inizio la dovevo lubrificare e lubrificarmi bene con l’olio d’oliva ma ormai facendo un uso intenso del suo buco del culo possiamo dire che la strada è bella aperta, basta giusto uno sputo (mio) fra le chiappe (sue) e l’effetto frizione si risolve.
Con una spinta decisa la penetro per una buona metà dei miei trenta centimetri e con la seconda la possiedo completamente. Le do qualche secondo per abituarsi a questa trave nel culo mentre magari la massaggio un po’ sul davanti giocando coi peli della sua gnocca o con le labbra della sua patata sempre nelle calde e poi partiamo.
“Spingi amore di zia”.
“Obbedisco. Inizio a incularla con tutte le mie forze senza paura di romperla. Lei gode quanto me e si sente ma lo scopo e farsi riempire e così sospira “spruzza amore, falla tutta”.
“Quando sento le palle cariche e l’orgasmo che mi pervade mi lascio andare e con un soffocato “sborrooo” le faccio il pieno.
A quel punto lo tolgo, piano ovvio per non farle male. La zia Flo fa appena in tempo a mettersi due dita sul buco del culo come fossero un tappo e mentre mi scosto si lascia scivolare indietro proprio verso la tazza che è giusto alle nostre spalle.
Io esco dal bagno, me lo lavo bene nel lavello della cucina dove la zia ha lasciato apposta un Infasil Intimo. Dai forti rumori di peti liquidi capisco che la zia è soddisfatta.
Quando esce, dopo un bidet, mi sorride “mi sento cinque chili in meno addosso”.
“Ottimo. Così leggiadra sei pronta per andare a letto” sorrido.
Lei mi guarda maliziosa, afferra il mio cazzo già duretto come se fosse un manico e praticamente mi porta di peso nel suo lettone ansiosa di fare sesso fino a tarda notte…

Qualche giorno dopo sono in camera mia a lavorare al pc mentre sorseggio una pepsi. Sono circa le quattro del pomeriggio e dal piano di sotto odo le voci tuonanti di zia Flo e di una delle sue tante amiche che intrattiene ogni pomeriggio con the e biscotti.
Anziane, un po’ sorde, un po’ tarde urlano spesso e volentieri e il brusio di sottofondo è quasi una colonna sonora abituale a cui ormai ho fatto l’abitudine. Così quando sento fare il mio nome ci metto un po’ a decifrarlo e corro di sotto solo dopo che la voce di zia Flo continua a reclamarmi a gran voce.
“Dick non ci sentivi?”.
“No zia, scusa”.
Sul divano c’è mia zia Flo con uno dei suoi camicioni a fiori lungo fino alle ginocchia è un po’ sollevato vista la posizione e scorgo il lembo delle mutande. Accanto a lei Alda, una donna mingherlina con la faccia parecchio butterata, grandi occhiali tipo fendinebbia di un camion. Mi sorride, la guardo. Indossa un golfino e una grigia sopra al ginocchio. Nonostante sia estate ha le calze di nylon che studio per valutarne qualità e denari.
È già…sono fatto così, quando vedo una tardona la soppeso, le guardo le poppe, le guardo il culo, controllo le calze e cerco di capire se siano collant o con il gancetto. Una piccola abitudine che ho fin da ragazzo quando mi studiavo le tardone, me le imprimevo bene nella memoria e poi appena solo a letto mi sollazzavo l’uccello con quei flashback.
Comunque sia mi siedo per capire che vuole zia Flo.
“Sai si parlava di stitichezza. La Alda ha il mio stesso problema”.
“A si la costipazione”.
“Non vado da tre giorni” dice la vecchia senza peli sulla lingua.
“O mi dispiace”
“Gli dicevo della tua purga” attacca la zia.
“La mia purga?” sgrano gli occhi.
“Si le dicevo appunto che è un toccasana e funziona davvero” sorride Flo.
“Zia ma stai dicendo quello che penso”.
Lei mi strizza l’occhio sorniona “proprio quello”.
“Wow” esclamo.
“Se ti va naturalmente” sorride la zia come se non conoscesse la risposta.
“Ma cioè come, quando?”.
“Il prima possibile” conclude zia.
“Tre giorni” sospira Alda.
“Capisco” annuisco guardando la donna con altri occhi.
“Allora ti va? Andiamo in bagno a fare il trattamento?” insiste la zia.
Come dirle no.
“Vieni cara andiamo in bagno a prepararci” dice la zia alzandosi in piedi. Io le guardo e soprattutto guardo Alda da dietro appena mi da le spalle mettendo a fuoco il suo culo sotto la gonna.
La zia intanto volta la testa e mi ordina “preparati anche tu Dick, ti aspettiamo”.
Ovviamente intende dire spogliati e fatti venire il cazzo duro ma non ne ha bisogno. Da quando mi ha fatto intendere cosa dovrei fare mi si è marmorizzato nei pantaloni.

Entro in bagno.
Sul lavandino in bella vista c’è la bottiglia di olio d’oliva, accanto un paio di mutande azzurrine che Alda si è appena tolte così come la gonna e il golfino che sono invece appoggiati sul bidet.
Già così è uno splendore col culo in aria. Un culo molto più piccolo della zia, liscio, un po’ peloso. Tutto sommato però l’insieme è gradevole con la vecchia in body nero e calze color daino rette dai gancetti.
“Levo anche le calze Flo?” chiede Alda.
“Assolutamente no!” scatto io.
Probabilmente l’ho detto con troppa enfasi perché strappo una risata alla zia.
Prende la bottiglia, me ne versa un po’ in mano “ungiti”.
Lo faccio, me lo meno per bene segandolo lentamente avanti e indietro.
Proprio in quel momento Alda volta la testa e mi guarda “è davvero enorme” esclama.
“Grazie” sospiro lusingato.
Zia Flo si versa un po’ d’olio nella mano e decisa punta al culo di Alda, le allarga le natiche mettendo in bella vista il suo buco nero chiaro con un contorno giallastro.
“Tieni il fiato Alda”.
“Si sì” annuisce lei incerta.
Il dito di zia le entra nel culo.
“Fa male?” chiede.
“No, no”.
Il ritmo aumenta. La zia le masturba il culo allegramente. Io mi gusto la scena. Sembra un film porno lesbo dal vivo.
Quando le infila un secondo dito Alda sussulta appena. Zia Flo impassibile continua il suo su e giù. “Direi che sei pronta. Adesso Alda stringi un po’ i denti perché farà un po’ male” si raccomanda.
“Faccio del mio meglio” risponde la vecchietta fiduciosa.
Con la mano libera zia mi afferra il cazzo mentre mi metto dietro ad Alda. Con la sua sapiente mano mi guida fino all’ano dell’amica accertandosi che sia al punto giusto e poi annuendo mi dice “spingi”.
Lo faccio strappando alla vecchia un urlo tipo film horror ma in qualche modo entra.
Padrone ormai della tecnica lascio che si abitui al mio manganello prima di spingere e farlo entrare del tutto. Altre urla un po’ soffocate di Alda ma resiste.
“Tutto bene cara?” chiede la zia che ci fissa.
“Fa un po’ malino ma poco poco” sorride Alda.
“Tranquilla adesso il peggio è passato” la rincuora la zia.
Io col cazzo piantato nel culo di Alda sono pronto a darci a tutta forza. Sono quasi fiero di me stesso nel mostrami in tiro nel culo di una donna davanti a Flo. Quasi le dicessi “hai visto zia come sono bravo?”.
Vorrei quasi che restasse li, che partecipasse ma la zia si scansa e va verso la porta.
“Vedrai che dopo starai meglio” dice facendomi l’occhiolino e poi sparisce.
“Sto già meglio” sospira Alda.
E così me la inculo a tutto spiano. Mi aggrappo ai fianchi esili con il tessuto del bustino fra le mani, la accarezzo, metto le mani sulle gambe e tocco voglioso il nylon delle calze. Dio quanto mi piace.
Intanto ci do di bacino col martello pneumatico che pompa a mille all’ora.
A un certo punto la sento sussurrare un “madonna che bello”. È chiaro che la vecchia se la gode.
Vengo!
Una discreta sborrata bella calda che spingo nelle sue viscere con gli ultimi rapidi colpi. “Sento tutto che si smuove” dice lei quasi in estasi.
“Ottimo” annuisco mentre glielo tiro fuori aiutandola a calarsi a gambe larghe sulla tazza.
Esco.
La zia è già lì con una spugna e un asciugamano e delicatamente mi lustra il cazzo lurido.
Dal bagno arriva un mix di scorregge, sospiri e guaiti.
“Direi che ha funzionato” sorride zia Flo.
Io la guardo “zia ma non hai paura che parli? Che racconti il nostro segreto?”.
Scuote la testa “non credo andrà in giro per il paese a raccontare che si è fatta sodomizzare di sua volontà nel mio bagno e poi chi le crederebbe” ride.
Sorrido anche immaginandola mentre cerca di spiegare che farselo mettere nel culo è una trovata per guarire la stitichezza. Intanto il lavaggio al cazzo di zia Flo è diventato una sega e infatti lo sento tornare duro.
“Comunque ha anche un po’ di alzhaimer, probabilmente domani nemmeno se ne ricorda o penserà di esserselo sognato”.
Rido immaginando Alda che si tocca il culo chiedendosi perché sia così largo.
Dal bagno intanto parte lo scarico e zia Flo, sempre con la mano che sega, urla “fatti pure un bidet cara”.
“Grazie” squilla la voce di Alda da dentro.
“Tienilo buono fin che non va via” mi sussurra.
“Non è facile. Non so neanche se mi entra la tuta”.
“Va beh tienilo fuori tanto ormai l’ha visto”.
Esce, è ancora semi nuda. La gonna, il golfino e le mutande sotto al braccio. Mi guarda, la guardo.
Ora vedo bene la sua ficona con le labbra molto grosse e sporgenti e il pelo piuttosto folto e tutto bianco. Con quel body, le calze e la fica esposta mi stuzzica davvero la voglia.
Lei fissa il mio cazzo in bella vista come fosse un alieno. “Da non credere che è entrato tutto” esclama.
“Domani ti brucerà un po’” sorride zia che ha mollato la presa dal mio uccello appena ha visto aprirsi la porta.
“Amen” sospira Alda poi si avvicina a zia e per un attimo penso che voglia limonarci assieme il che mi lascerebbe davvero basito. Invece le sussurra qualcosa in un orecchio. L’espressione di zia cambia rapidamente: prima pare sorpresa, poi perplessa, poi divertita.
Le due si voltano e mi fissano.
“Che c’è zia?”.
“Caro si vergogna a dirtelo ma le piacerebbe fare il trattamento anche davanti diciamo”.
“A!” sbalordisco io.
“Se puoi” sorride Alda come se cercasse di sembrare invitante.
Che dovrei dire con una palese erezione fra le gambe e la cappella che pulsa?
“Mi tengo le calze se vuoi” sussurra timida Alda.
“O si certo” annuisco.
“La camera da letto è di la” indica zia Flo come nulla fosse.
“Grazie Flo” dice la vecchia che mi prende per mano e quasi mi trascina tanto è ansiosa di essere chiavata…

Per commenti o scambio di opinioni keysevenfans@gmail.com
scritto il
2023-03-04
8 . 4 K
visite
1 1
voti
valutazione
5.8
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto sucessivo

Love Granny 5 - Nylon
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.