Love Granny 7 - Una buona pompa
di
Keyseven
genere
incesti
Una buona pompa
In un afoso pomeriggio estivo nulla è meglio di una bibita ghiacciata mentre ti fanno una deliziosa pompa.
Oggi è venuta a farci visita Alda, l’amica di zia che, col suo aiuto, ho finito per sbattermi in ogni buco a piena potenza. Dalla nostra prima volta ci siamo già ritrovati altre cinque o sei volte ed è stato sempre un piacere trombare a piacimento questa vecchia porca vogliosa.
Oggi, appena sentito che arrivava, mi sono presentato già nudo col cazzo dritto mentre mia zia dalla cucina preparava una caraffa di limonata ghiacciata per tutti.
Alda era seduta sulla poltrona e appena mi ha visto e ha visto il mio attrezzo ha alzato le sopracciglia probabilmente già eccitata.
A quel punto ha allargato le gambe e mi ha mostrato la sua patata pelosa in una cornice di calze di nylon color daino che ho apprezzato molto così come ho apprezzato il fatto che la vecchia porca si sia già presentata senza quegli odiosi e poco stimolanti mutandoni.
Anzi, l’idea che abbia scorrazzato per tutto il paese con la fica al vento mi ha eccitato ancor di più.
Comunque mi sono posto in piedi davanti a lei col mio batacchio dritto e l’ho lasciata. Alda lo ha preso saldo fra le mani rugose, lo ha accarezzato un po’ quasi con venerazione e poi se lo è portato alla bocca. Nei nostri precedenti incontri mi ha confessato che nonostante due mariti non abbia mai fatto lavoretti con la bocca. Ho pensato “poveri loro” ma non mi sono certo arreso e dopo averglielo quasi infilato a forza in gola la prima volta devo dire che adesso è diventata molto brava. Oggi in particolare sembra davvero succhiare con gusto.
Nel frattempo arriva mia zia col vassoio delle bibite. Mi porge un bicchiere come nulla fosse mentre Alda muove la testa a pieno ritmo.
Io le tengo una mano sulla nuca, le do un po’ il ritmo mentre le stringo i capelli grigiastri far le dita.
Giro la testa, guardo mia zia che seduta sul divano si gusta la scena con interesse. Le sorrido, lei mi sorride e apre le gambe mostrandomi la sua bella passerona.
Anche lei non ha le mutande ma, a dirla tutta, ormai credo non le metta quasi più.
Alda ci da dentro, oggi pare una idrovora. Succhia che è un piacere tanto da strapparmi un sospiro di piacere mentre mi formicolano le palle.
Vinto dal suo gioco il mio bacino inizia a muoversi avanti e indietro. Faccio piano per non slogarle una mascella ma pare quasi di fotterla in bocca.
“Cristo sborro” esclamo e mi lascio andare.
Vengo in gola ad Alda con tutta la mia esuberanza è tutta la quantità non indifferente di sperma che riesce a sparare il mio grosso cazzo. La donna prova ad ingoiarne un po’ ma è troppo e si arrende, sputa fuori l’uccello che ancora fa altri spruzzi che la inondano sul seno flaccido che, nel frattempo ha provveduto a mettere in bella vista slacciandosi la camicetta fra una ciucciata e l’altra.
Me lo afferro, mi devo per forza dare ancora dei rapidi colpi di mano per appagarmi e continuo a lavarla. Alla fine le ho persino appannato i grossi occhiali e la cosa pare quasi buffa.
“Vuoi un asciugamano cara?” domanda gentile la zia Flo.
“Si forse è meglio” dice lei con un rivolo di sperma che le cola dal labbro.
“Veramente un gran lavoro” commento io che con la mano ancora sulla sua testa le accarezzo i capelli come a un cagnolino che ti ha riportato l’osso.
“Mi sono tolta la dentiera” sorride lei quasi trionfante per l’idea che ha avuto e, caso mai non le credessi, armeggia nella borsetta poggiata a terra e la fa apparire avvolta in uno scottex.
Fa un po’ schifo ma, in effetti, è stata una bella idea perché ha davvero ciucciato divinamente. Meno male che zia li ha fissi e non dobbiamo fare esperimenti ortodontici.
Intanto la cara Flo torna, da un lindo panno bianco a Alda che subito ci si pulisce il viso e mi chiede “vuoi un asciugamano anche tu?”.
La guardo “potresti pulirmelo tu con la lingua” esclamo.
La zia pare fingersi scioccata davanti all’amica anche se ha fatto ben di peggio, comunque, provocata, accetta perché si siede sul divano e lascia che mi avvicini con la fava colante.
La accoglie fra le sue belle e grandi poppe che traboccano per uscire da sotto il vestito e che paiono quasi un cuscino disegnato per appoggiare i miei gioielli.
Sempre con Alda intenta a togliersi di dosso ogni singolo spermatozoo e che, per farlo meglio, si è del tutto levata la camicetta e la gonna e ora se ne sta quasi nuda con solo un minuscolo filo di seta marrone chiaro che regge i gancetti per tenere su le calze, la zia inizia a “pulirmi”.
Non si tratta di un semplice pompino ma di leccare a lingua tesa ogni centimetro del mio cazzone. Una operazione tanto certosina quanto piacevole che, in effetti, lustra il bastone per bene ma lo fa anche tornare duro come acciaio in men che non si dica.
Io intanto, visto che non avevo nulla da fare con le mani, le ho aperto due bottoni e le ho fatto saltare fuori le poppe in tutto il loro splendore.
Così, visto che sono già al posto giusto, le afferro con le mani, vi faccio scivolare in mezzo l’uccello e inizio a muoverle su e giù in una sorta di auto-spagnola che poi si conclude con la cappella che entra ed esce nella calda boccuccia di zia.
Ormai è una pompa in piena regola mentre guardò il corpo nudo di Alda pensando a quanto è vacca.
Anche lei ci guarda. Non mi ha mai visti scopare con la zia ma la cosa non pare sconvolgerla più di tanto, anzi, sembra un po’ eccitata dallo spettacolo.
Si accorge che la sto guardando, sorride.
“Perché non vieni qui?”.
Lei esita.
“Dai vieni ad aiutare la zia”.
Noto lo sguardo strano di Flo che deve essere stata colta di sorpresa ma, continua a ciucciare quindi non mi pare a disagio.
Alda esita un po’ ma alla fine si alza mettendo in bella vista le tette cadenti e il cespuglio peloso in cui ficco subito la mano appena è a portata di mano.
Lei mi lascia fare, la zia continua a succhiare e a tenersi le poppe strette sul mio attrezzo.
Di istinto ficco la lingua in bocca ad Alda contandole tutti i denti mentre la mano fra le sue gambe è sempre più pressante.
La tengo per i capelli, la fisso, ha la mia saliva sulle labbra.
“Succhialo. Succhiatelo assieme”.
“Si, te lo succhio tutto tesoro” geme la vecchia porca.
È così si siede accanto alla zia che gentile subito le porge il mio cazzone tenendolo con la mano come se le offrisse un gelato.
Noto quanto zia si stia divertendo a guidare i giochi.
Alda spompina, la zia, lesta, si slaccia gli altri bottoni e resta nuda con le calze autoreggenti nere.
Anche guardarle, così nude e porche, stimolerebbe un cadavere.
Ora i giochi orali sono meravigliosi e le dei vecchie porche hanno fatto del loro meglio ma questo uccello di marmo vuole fottere.
Spingo Alda lunga sul divano, mi chino con le ginocchia sul pavimento e con le sue gambe rette dai miei muscoli e ben slanciate in aria glielo pianto dritto nella pancia con un colpo solo.
La vecchia gode, la zia, li accanto, si gode la scena e si massaggia le poppe. Visto che anche lei ha la patata a portata di mano ne approfitto. Allungo una mano con due dita unite e dritte e comincio a mungerle il grilletto a tutto spiano.
È così mentre Alda gode a colpi di mitraglia la cara zietta se la spassa lasciandosela sgrullare a dovere fin che non spara una mini pisciatina di orgasmi che finisce sul pavimento.
Cambio buco. Un po’ come un driver al pit e alla stessa velocità, la zia si lascia andare lunga su tutta la parte libera del divano offrendomi le sue cicce.
Lo tiro fuori unto di Alda più che mai e lungo disteso sopra a zia glielo pianto pompando ancora.
Intanto Alda, forse sentendosi sola, mi accarezza il culo cosa che, per inciso è molto piacevole.
Faccio godere la zia, il numero di orgasmi non l’abbiamo contato ma sono tanti.
Alda, sull’altro lato del divano si è accucciata al bracciolo e se ne sta a culo in aria dimenandolo a dovere.
Lascio la zia sdraiata a prendere fiato, mi volto e sono dietro ad Alda.
SPROK!
Le ho preso il culo.
Lieve guaito appena percepito ma la vecchia si adatta subito.
Gode e io con lei.
Poi sento qualcosa di caldo. Sono le mani di zia che mi massaggiano le chiappe. Lei però osa più dell’amica e a un certo punto sento le sue dita solleticarmi il buco del culo.
Parrà strano e poco mascolino ma io lo trovo divino e godo da matti sollecitato a pompare ancora più forte.
Il massimo però è quando una cosa morbida e calda mi si infila appena dentro come se volesse sodomizzarmi.
È la lingua di zia. La calda, sensuale e vogliosa lingua della vecchia porca che mi lecca divinamente il culo.
Mi scappa una bestemmia incontenibile e subito dopo uno schizzo incontrollabile con cui inondo il culo ad Alda.
Visto che siamo in vena di leccare culi guido la testa di zia nel culo dell’amica tenendola per i capelli.
Il mio sperma esce potente dal culo di Alda, zia apre la bocca, sporge la lingua, lappa e beve tutto…
Alda gode, viene. La lingua nel culo è davvero il massimo.
I giochi non sono finiti ho ancora una sborrata in canna e parecchia energia.
La zia con la grazia di una balena spiaggiata si è messa a pancia sotto sul divano e mi aspetta.
La prendo con decisione. Un lavoro doppio e ben fatto perché i buchi sono due, caldi e spalancati per me. Alda intanto è corsa in bagno perché la stimolazione anale deve aver dato i suoi frutti.
“Pensa se ti cagava in bocca” rido mentre trombo la zia avvinghiato alle sue maniglie dell’amore.
“Che schifo” sussurra lei fra un sospiro e l’altro.
“Dai che stavo scherzando” la rincuoro dandole uno schiaffetto sul culone.
“Comunque non è la prima volta che lecco una gnocca se te lo stai chiedendo”.
“In effetti lo immaginavo” sorrido mentre le metto una mano su una tetta palpando con l’avidità di chi se ne sente padrone le sue belle poppe.
“E intanto il mio porcellino si è fatto una bella doppia” ride lei.
“Si zia, anzi, grazie. Quindi cosa saresti: bisex?”.
“Diciamo che mi piace dare piacere quanto riceverlo…anche alle donne”.
“E magari hai altre amiche come Alda?” sussurro mentre il cazzo fa una specie di saltello come se volesse assentire.
“A porcone. Cosa vuoi? Sfondarmi tutte le amiche?”.
La fisso impassibile “se rispondo di sì ti offendi?”.
“No” risponde secca e ridiamo allegramente mentre i nostri corpi nudi si strusciano l’un l’altro.
Concludendo:
Alda torna qualche giorno dopo. Quando la sento confabulare con zia mi preparo (cioè mi denudo completamente) e scendo di sotto già bello ringalluzzito.
Ma, sorpresa, in salotto non c’è nessuno.
Dalla camera da letto di zia però si odono dei vagiti sommessi. Entro.
Le due nonne sono sul letto. In un perfetto 69.
Zia sotto e Alda sopra col culo giusto davanti a me. Da lì vedo benissimo la faccia di zia Flo ficcata fra le sue gambe intenta a slinguare a tutto spiano mentre gliela tiene spalancata con due dita. Alza gli occhi, mi vede. Molla il tiro ed esclama “Dick ci fai compagnia”.
Ovviamente si.
Visto che il culo di Alda è così a portata di mano devo solo salire sul letto, accucciarmi bene e SPROK!
Una inculata a tutta forza.
E mentre le palle gonfie ciondolano poggiandosi sul naso di zia Flo mi inculo ben bene la vecchia Alda…ed è solo l’inizio.
Credetemi il trio con due vecchie zoccole da davvero soddisfazione…
In un afoso pomeriggio estivo nulla è meglio di una bibita ghiacciata mentre ti fanno una deliziosa pompa.
Oggi è venuta a farci visita Alda, l’amica di zia che, col suo aiuto, ho finito per sbattermi in ogni buco a piena potenza. Dalla nostra prima volta ci siamo già ritrovati altre cinque o sei volte ed è stato sempre un piacere trombare a piacimento questa vecchia porca vogliosa.
Oggi, appena sentito che arrivava, mi sono presentato già nudo col cazzo dritto mentre mia zia dalla cucina preparava una caraffa di limonata ghiacciata per tutti.
Alda era seduta sulla poltrona e appena mi ha visto e ha visto il mio attrezzo ha alzato le sopracciglia probabilmente già eccitata.
A quel punto ha allargato le gambe e mi ha mostrato la sua patata pelosa in una cornice di calze di nylon color daino che ho apprezzato molto così come ho apprezzato il fatto che la vecchia porca si sia già presentata senza quegli odiosi e poco stimolanti mutandoni.
Anzi, l’idea che abbia scorrazzato per tutto il paese con la fica al vento mi ha eccitato ancor di più.
Comunque mi sono posto in piedi davanti a lei col mio batacchio dritto e l’ho lasciata. Alda lo ha preso saldo fra le mani rugose, lo ha accarezzato un po’ quasi con venerazione e poi se lo è portato alla bocca. Nei nostri precedenti incontri mi ha confessato che nonostante due mariti non abbia mai fatto lavoretti con la bocca. Ho pensato “poveri loro” ma non mi sono certo arreso e dopo averglielo quasi infilato a forza in gola la prima volta devo dire che adesso è diventata molto brava. Oggi in particolare sembra davvero succhiare con gusto.
Nel frattempo arriva mia zia col vassoio delle bibite. Mi porge un bicchiere come nulla fosse mentre Alda muove la testa a pieno ritmo.
Io le tengo una mano sulla nuca, le do un po’ il ritmo mentre le stringo i capelli grigiastri far le dita.
Giro la testa, guardo mia zia che seduta sul divano si gusta la scena con interesse. Le sorrido, lei mi sorride e apre le gambe mostrandomi la sua bella passerona.
Anche lei non ha le mutande ma, a dirla tutta, ormai credo non le metta quasi più.
Alda ci da dentro, oggi pare una idrovora. Succhia che è un piacere tanto da strapparmi un sospiro di piacere mentre mi formicolano le palle.
Vinto dal suo gioco il mio bacino inizia a muoversi avanti e indietro. Faccio piano per non slogarle una mascella ma pare quasi di fotterla in bocca.
“Cristo sborro” esclamo e mi lascio andare.
Vengo in gola ad Alda con tutta la mia esuberanza è tutta la quantità non indifferente di sperma che riesce a sparare il mio grosso cazzo. La donna prova ad ingoiarne un po’ ma è troppo e si arrende, sputa fuori l’uccello che ancora fa altri spruzzi che la inondano sul seno flaccido che, nel frattempo ha provveduto a mettere in bella vista slacciandosi la camicetta fra una ciucciata e l’altra.
Me lo afferro, mi devo per forza dare ancora dei rapidi colpi di mano per appagarmi e continuo a lavarla. Alla fine le ho persino appannato i grossi occhiali e la cosa pare quasi buffa.
“Vuoi un asciugamano cara?” domanda gentile la zia Flo.
“Si forse è meglio” dice lei con un rivolo di sperma che le cola dal labbro.
“Veramente un gran lavoro” commento io che con la mano ancora sulla sua testa le accarezzo i capelli come a un cagnolino che ti ha riportato l’osso.
“Mi sono tolta la dentiera” sorride lei quasi trionfante per l’idea che ha avuto e, caso mai non le credessi, armeggia nella borsetta poggiata a terra e la fa apparire avvolta in uno scottex.
Fa un po’ schifo ma, in effetti, è stata una bella idea perché ha davvero ciucciato divinamente. Meno male che zia li ha fissi e non dobbiamo fare esperimenti ortodontici.
Intanto la cara Flo torna, da un lindo panno bianco a Alda che subito ci si pulisce il viso e mi chiede “vuoi un asciugamano anche tu?”.
La guardo “potresti pulirmelo tu con la lingua” esclamo.
La zia pare fingersi scioccata davanti all’amica anche se ha fatto ben di peggio, comunque, provocata, accetta perché si siede sul divano e lascia che mi avvicini con la fava colante.
La accoglie fra le sue belle e grandi poppe che traboccano per uscire da sotto il vestito e che paiono quasi un cuscino disegnato per appoggiare i miei gioielli.
Sempre con Alda intenta a togliersi di dosso ogni singolo spermatozoo e che, per farlo meglio, si è del tutto levata la camicetta e la gonna e ora se ne sta quasi nuda con solo un minuscolo filo di seta marrone chiaro che regge i gancetti per tenere su le calze, la zia inizia a “pulirmi”.
Non si tratta di un semplice pompino ma di leccare a lingua tesa ogni centimetro del mio cazzone. Una operazione tanto certosina quanto piacevole che, in effetti, lustra il bastone per bene ma lo fa anche tornare duro come acciaio in men che non si dica.
Io intanto, visto che non avevo nulla da fare con le mani, le ho aperto due bottoni e le ho fatto saltare fuori le poppe in tutto il loro splendore.
Così, visto che sono già al posto giusto, le afferro con le mani, vi faccio scivolare in mezzo l’uccello e inizio a muoverle su e giù in una sorta di auto-spagnola che poi si conclude con la cappella che entra ed esce nella calda boccuccia di zia.
Ormai è una pompa in piena regola mentre guardò il corpo nudo di Alda pensando a quanto è vacca.
Anche lei ci guarda. Non mi ha mai visti scopare con la zia ma la cosa non pare sconvolgerla più di tanto, anzi, sembra un po’ eccitata dallo spettacolo.
Si accorge che la sto guardando, sorride.
“Perché non vieni qui?”.
Lei esita.
“Dai vieni ad aiutare la zia”.
Noto lo sguardo strano di Flo che deve essere stata colta di sorpresa ma, continua a ciucciare quindi non mi pare a disagio.
Alda esita un po’ ma alla fine si alza mettendo in bella vista le tette cadenti e il cespuglio peloso in cui ficco subito la mano appena è a portata di mano.
Lei mi lascia fare, la zia continua a succhiare e a tenersi le poppe strette sul mio attrezzo.
Di istinto ficco la lingua in bocca ad Alda contandole tutti i denti mentre la mano fra le sue gambe è sempre più pressante.
La tengo per i capelli, la fisso, ha la mia saliva sulle labbra.
“Succhialo. Succhiatelo assieme”.
“Si, te lo succhio tutto tesoro” geme la vecchia porca.
È così si siede accanto alla zia che gentile subito le porge il mio cazzone tenendolo con la mano come se le offrisse un gelato.
Noto quanto zia si stia divertendo a guidare i giochi.
Alda spompina, la zia, lesta, si slaccia gli altri bottoni e resta nuda con le calze autoreggenti nere.
Anche guardarle, così nude e porche, stimolerebbe un cadavere.
Ora i giochi orali sono meravigliosi e le dei vecchie porche hanno fatto del loro meglio ma questo uccello di marmo vuole fottere.
Spingo Alda lunga sul divano, mi chino con le ginocchia sul pavimento e con le sue gambe rette dai miei muscoli e ben slanciate in aria glielo pianto dritto nella pancia con un colpo solo.
La vecchia gode, la zia, li accanto, si gode la scena e si massaggia le poppe. Visto che anche lei ha la patata a portata di mano ne approfitto. Allungo una mano con due dita unite e dritte e comincio a mungerle il grilletto a tutto spiano.
È così mentre Alda gode a colpi di mitraglia la cara zietta se la spassa lasciandosela sgrullare a dovere fin che non spara una mini pisciatina di orgasmi che finisce sul pavimento.
Cambio buco. Un po’ come un driver al pit e alla stessa velocità, la zia si lascia andare lunga su tutta la parte libera del divano offrendomi le sue cicce.
Lo tiro fuori unto di Alda più che mai e lungo disteso sopra a zia glielo pianto pompando ancora.
Intanto Alda, forse sentendosi sola, mi accarezza il culo cosa che, per inciso è molto piacevole.
Faccio godere la zia, il numero di orgasmi non l’abbiamo contato ma sono tanti.
Alda, sull’altro lato del divano si è accucciata al bracciolo e se ne sta a culo in aria dimenandolo a dovere.
Lascio la zia sdraiata a prendere fiato, mi volto e sono dietro ad Alda.
SPROK!
Le ho preso il culo.
Lieve guaito appena percepito ma la vecchia si adatta subito.
Gode e io con lei.
Poi sento qualcosa di caldo. Sono le mani di zia che mi massaggiano le chiappe. Lei però osa più dell’amica e a un certo punto sento le sue dita solleticarmi il buco del culo.
Parrà strano e poco mascolino ma io lo trovo divino e godo da matti sollecitato a pompare ancora più forte.
Il massimo però è quando una cosa morbida e calda mi si infila appena dentro come se volesse sodomizzarmi.
È la lingua di zia. La calda, sensuale e vogliosa lingua della vecchia porca che mi lecca divinamente il culo.
Mi scappa una bestemmia incontenibile e subito dopo uno schizzo incontrollabile con cui inondo il culo ad Alda.
Visto che siamo in vena di leccare culi guido la testa di zia nel culo dell’amica tenendola per i capelli.
Il mio sperma esce potente dal culo di Alda, zia apre la bocca, sporge la lingua, lappa e beve tutto…
Alda gode, viene. La lingua nel culo è davvero il massimo.
I giochi non sono finiti ho ancora una sborrata in canna e parecchia energia.
La zia con la grazia di una balena spiaggiata si è messa a pancia sotto sul divano e mi aspetta.
La prendo con decisione. Un lavoro doppio e ben fatto perché i buchi sono due, caldi e spalancati per me. Alda intanto è corsa in bagno perché la stimolazione anale deve aver dato i suoi frutti.
“Pensa se ti cagava in bocca” rido mentre trombo la zia avvinghiato alle sue maniglie dell’amore.
“Che schifo” sussurra lei fra un sospiro e l’altro.
“Dai che stavo scherzando” la rincuoro dandole uno schiaffetto sul culone.
“Comunque non è la prima volta che lecco una gnocca se te lo stai chiedendo”.
“In effetti lo immaginavo” sorrido mentre le metto una mano su una tetta palpando con l’avidità di chi se ne sente padrone le sue belle poppe.
“E intanto il mio porcellino si è fatto una bella doppia” ride lei.
“Si zia, anzi, grazie. Quindi cosa saresti: bisex?”.
“Diciamo che mi piace dare piacere quanto riceverlo…anche alle donne”.
“E magari hai altre amiche come Alda?” sussurro mentre il cazzo fa una specie di saltello come se volesse assentire.
“A porcone. Cosa vuoi? Sfondarmi tutte le amiche?”.
La fisso impassibile “se rispondo di sì ti offendi?”.
“No” risponde secca e ridiamo allegramente mentre i nostri corpi nudi si strusciano l’un l’altro.
Concludendo:
Alda torna qualche giorno dopo. Quando la sento confabulare con zia mi preparo (cioè mi denudo completamente) e scendo di sotto già bello ringalluzzito.
Ma, sorpresa, in salotto non c’è nessuno.
Dalla camera da letto di zia però si odono dei vagiti sommessi. Entro.
Le due nonne sono sul letto. In un perfetto 69.
Zia sotto e Alda sopra col culo giusto davanti a me. Da lì vedo benissimo la faccia di zia Flo ficcata fra le sue gambe intenta a slinguare a tutto spiano mentre gliela tiene spalancata con due dita. Alza gli occhi, mi vede. Molla il tiro ed esclama “Dick ci fai compagnia”.
Ovviamente si.
Visto che il culo di Alda è così a portata di mano devo solo salire sul letto, accucciarmi bene e SPROK!
Una inculata a tutta forza.
E mentre le palle gonfie ciondolano poggiandosi sul naso di zia Flo mi inculo ben bene la vecchia Alda…ed è solo l’inizio.
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