Il ritorno della figlia americana Secondo episodio

di
genere
incesti

Continuavo a guardare quella ragazza che per me era praticamente una sconosciuta anche se si trattava di mia figlia
“ Oh mio Dio Nicole, ma quanto sei diventata bella! E quanto sei alta”
“ Sei piedi, papà. Che in Italia dovrebbe essere 1.83. Comunque pure tu sei in forma stupenda. Sembra che tu non sia invecchiato per niente” Sorrisi
“ Forse perché ancora non sono vecchio. Sono diventato padre a 18 anni e adesso ne ho 36. Alla mia età si è ancora giovani”
“ Giusto. Non pensavo però di avere un papà così affascinante”
“ Beh, andiamo. Immagino che avremo tante cose da raccontarci” le dissi prendendo una dei suoi trolley giganti mentre lei prendeva l’altro. Immaginai che si fosse portata appresso mezza casa considerando quanto erano grandi. Arrivati alla macchina, mi resi conto che quei trolley erano anche pesanti e faticai per sollevarne uno. Nicole mi venne vicino
“ Lascia papà, ci penso io” mi disse sollevando con estrema facilità quel trolley che io faticavo ad alzare per metterlo nel portabagagli, ripetendo poi l’operazione con l’altro trolley. La guardai esterrefatto
“ Ma… Ma come hai fatto?” Mi sorrise
“ Sono un appassionata di fitness. Ho partecipato ad alcune gare. Sono molto forte”
“ L’ho visto. Immagino che avrai un sacco di cose da raccontarmi in macchina. Dai montiamo” Mi sedetti al volante e lei accanto a me. Cercai ovviamente di non guardarle le gambe anche se avevano un richiamo quasi irresistibile per me
“ Allora papà, cosa mi racconti? Hai una fidanzata?”
“ Una specie. Si chiama Valeria ma questi giorni vorrei trascorrerli con te e quindi non so se valga la pena di fartela conoscere” Mi diede un bacino sulla guancia”
“ Che carino papà, sono proprio contenta di trascorrere tutte le vacanze estive a Roma con te. E come farai per il lavoro? A proposito, la mamma mi ha detto che sei una specie di venditore di auto”
“ Direi che è riduttivo. Ho una concessionaria che è tra le più grandi di Roma. E funziona anche senza la mia presenza. Io gli affari li faccio ormai tramite telefono o computer. Ogni tanto passo nella concessionaria per vedere come vanno le cose ma diciamo che sono abbastanza libero”
“ Wanderful”
“ E tu? Hai un fidanzato?”
“ Mah, qualcosa del genere. Non mi va di legarmi anche perché posso scegliere come mi pare. Sono una delle ragazze più popolari della scuola”
“ Lo credo. Difficile immaginare che un’altra ragazza possa stare al tuo livello. E parlami della tua passione per il fitness. Cristo santo, ho una figlia che è più forte di me” Scoppiò a ridere
“ Ci puoi giurare, daddy. Anche perché non pratico solo fitness ma anche arti marziali” Rimasi davvero sconvolto. Era inquietante che mia figlia avesse quelle potenzialità
“ Allora, dove mi porti stasera?” mi disse
“ Non sei stanca? Hai fatto un volo intercontinentale, non hai problemi dovuti al fuso orario?”
“ Papà, sono giovane e non voglio perdermi nemmeno una sera. E comunque ho dormito sull’aereo”
“ Va bene, come credi. Andremo a cena in un bel ristorante a mangiare vera cucina italiana e non quelle schifezze americane”
“ Perfetto papà. Il tempo di arrivare, farmi una doccia e sarò pronta”
Arrivati a casa, mostrai a Nicole la sua camera e io me ne andai nella mia. Dovevo anche io cambiarmi e indossai un completo blu con una camicia celeste senza cravatta. Dopodiché attesi che Nicole fosse pronta. L’avevo vista uscire dal bagno e immaginai che non ci volesse molto. L’attesa però fu più lunga del previsto e giocherellai un po’ col cellulare mandando alcuni messaggi tra cui uno a Valeria dove le dicevo che avevo preso mia figlia e che saremmo andati a cena fuori tralasciando il fatto che fosse una ragazza bellissima. Dopo diverso tempo di attesa la vidi sulla porta. Una visione! Pensai che mia figlia fosse la ragazza più bella che avessi mai visto in vita mia. Aveva indossato una gonna cortissima nera e una camicetta semi trasparente bianca con dei sandali gioiello col tacco a spillo di almeno 12 centimetri. Si era truccata e aveva abbellito il suo già splendido viso con un rossetto rosso. Mi avvicinai a lei e mi accorsi che la differenza di altezza era diventata ancora più vistosa. Mi sentivo in difficoltà al suo cospetto
“ Allora papà, come sto?”
“ Nicole, sei… Sei davvero molto bella. Sarò invidiato da tutti. Nessuno potrebbe immaginare che tu sia mia figlia” Sorrise maliziosamente
“ E nessuno potrebbe immaginare che un ragazzo così attraente possa essere mio padre” Deglutii nervosamente
“ Bene, io direi di andare. Hai fame?”
“ Tantissima. Sull’aereo non ho mangiato quasi niente e praticamente è da ieri che non metto niente in bocca” Ci avviammo. Inutile sottolineare come fossi nervoso. Non dovevo vedere quella splendida ragazza come una donna. E’ vero, per me era poco più di un’estranea ma avevamo lo stesso sangue. Anche se avrei voluto sapere da chi avesse preso quell’altezza. Beh, Eleonora era abbastanza alta per essere una donna visto che era alla mia stessa altezza ma Nicole era davvero una gigantessa. Una splendida gigantessa. Appena di nuovo in macchina, cercai di volgere il mio sguardo alla strada senza guardare la splendida fanciulla che mi stava accanto che intanto vedevo rovistare nella sua borsetta per prendere una sigaretta e accendersela. Tossii vistosamente respirando quel fumo acre
“ Nicole, ti dispiacerebbe non fumare in macchina? Mi provoca un fastidio enorme l’odore del fumo” La vidi sbuffare ma aprì il finestrino e gettò la sigaretta
“ Va bene così?”
“ Sì grazie. Dai, raccontami di te. Siamo padre e figlia ma è come se fossimo due estranei. Vedo che parli ancora molto bene l’italiano. Lo parli con Eleonora?”
“ Sì con mamma parlo in italiano”
“ Ho notato che sei venuta a colpo sicuro da me all’aeroporto. Ti ricordavi di me??”
“ Sì, un po’ mi ricordavo. Ero grandicella quando sono andata via dall’Italia, non ero una neonata”
“ Infatti. Io invece non ti avrei mai riconosciuta” Si mise a ridere
“ Eri incredulo. Scommetto che ancora pensavi di trovare una ragazzina”
“ Beh, proprio una ragazzina no ma sinceramente non mi aspettavo una come te. Dai, raccontami delle tue passioni. Hai detto che hai fatto delle gare di fitness e che addirittura pratichi arti marziali”
“ C’è poco da dire. Ho preso la cintura nera in tre arti marziali e poi mi sono appassionata di fitness. Ho vinto alcune gare ma per il futuro vedremo. Il college mi impegnerà molto e sceglierò lo sport adatto a me. Ci dovrò pensare bene” Sgranai gli occhi”
“ Sei cintura nera in tre arti marziali?”
“ Già. I maschietti se la fanno sotto davanti a me”
“ Oh mio Dio! Tutto mi sarei immaginato tranne che avevo una figlia che era una specie di guerriera”
“ Beh, se qualcuno dovesse aggredirti, ti difenderò io. Sei carino ma non sembri molto muscoloso. Non ce la facevi nemmeno ad alzare il mio trolley che per me era leggerissimo” Accidenti che figura di merda che avevo fatto con mia figlia. E dovetti riconoscere che aveva ragione.
Intanto eravamo giunti a destinazione. Scesi dalla macchina e Nicole fece lo stesso. Ci avviammo verso il ristorante e appena entrati mi resi conto che quello che avevo immaginato era realtà. Tutti la guardavano e di conseguenza mi invidiavano. Ci mettemmo seduti al tavolo e riprendemmo a conversare. Nicole non era solo bellissima ma anche estremamente intelligente e la guardavo con ammirazione. E aveva davvero una gran fame perché mangiò di gusto. Mentre aspettavo il conto proseguimmo a parlare come se fossimo una coppia di innamorati
“ Allora, come prima sera ti basta o vuoi andare da qualche altra parte prima di tornare a casa?”
“ No, andiamo a casa. Ma da domani farò le ore piccole. Voglio divertirmi e dovrai portarmi nei locali dove posso scatenarmi” Non è che fossi molto felice di accompagnarla nei locali. Era ovvio che mi sarei sentito in tremenda difficoltà e non sapevo come comportarmi. Come padre non potevo accettare una cosa del genere ma il nostro era un rapporto alquanto atipico e decisi di pensare al comportamento da tenere in seguito senza sbilanciarmi al momento. Pagai il conto e uscimmo dal ristorante. Più la osservavo e più mi dicevo che era davvero meravigliosa. Non c’era nulla in lei che non andasse. Alzò però lo sguardo su di me cogliendomi con le mani nella marmellata
“ Che c’è papi, mi stai guardando?”
“ No è che… Insomma, per me sei veramente una scoperta. Sono davvero orgoglioso di te”
“ Solo per questo? O stavi osservando altre cose?”
“ Devo abituarmi al fatto di avere una figlia che è diventata una donna bellissima e che ha delle capacità fuori dal normale” Sorrise senza aggiungere altro e salimmo in macchina. Vedevo che si stava mettendo di nuovo il rossetto scemato durante la cena e mi chiedevo il motivo visto che tra poco saremmo arrivati a casa.

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scritto il
2023-04-08
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