Il ritorno della figlia americana Terzo episodio
di
Valerio sissy
genere
incesti
Entrati a casa la baciai sulla guancia e per farlo dovetti alzarmi sulla punta dei piedi e lei dovette abbassare la testa
“ Buonanotte allora. Spero che tu possa riposare bene. Sai, quando si cambia letto a volte è difficile prendere sonno”
“ Sono sicura che non avrò problemi. Però aspetta, fammi compagnia perché non ho voglia di andare a dormire subito” Si mise seduta sul divano e si accese una sigaretta mentre accavallava quelle gambe lunghissime
“ Certo. Di cosa vorresti parlare?”
“ Della tua fidanzata. Hai una sua fotografia?” Presi il telefonino e le feci vedere una foto che ritraeva Valeria con me. Lei la osservò e poi mi riconsegnò il telefonino emettendo una sensuale nuvola di fumo dalla sua bocca rossa “Carina ma potresti permetterti di meglio” disse guardandomi negli occhi
“ Io? Beh, non sono Brad Pitt. E Valeria è una bella donna”
“ Più bella di me?” Era sorridente, sicura di sé e quella domanda era chiaramente una provocazione
“ Ma no. Tu… Voglio dire…”
“ Sei in difficoltà daddy? Eppure la domanda è semplice. Chi delle due pensi che si più bella?” Si alzò. Il paragone era improponibile. Valeria era sicuramente graziosa ma non c’era partita
“ Beh ecco. Nicole, tu sei davvero una bellissima ragazza. Fare paragoni è inopportuno e anche ingiusto. A confronto con te sparirebbe qualsiasi donna” le risposi alla fine in modo sincero
“ Grazie papi. E’ bello sentirtelo dire” Ero in enorme difficoltà
“ Beh, forse è meglio che io vada a dormire” dissi alla fine per togliermi dall’imbarazzo
“ Rimani qui” stavolta non sembrava una richiesta quanto un ordine
“ No Nicole, preferisco andarmene a letto” Lei sorrise sfrontata
“ Ti sto mettendo in difficoltà? Avanti, sii sincero e dimmi che mi scoperesti adesso” Sgranai gli occhi
“ Ma che stai dicendo? Sei mia figlia e…”
“ Sono una donna e tu sei un uomo. Ho visto come mi hai guardato fin dall’inizio. E siccome tu piaci anche a me, ho deciso di fare io il primo passo” Non potevo credere a ciò che stava dicendo. Sdegnosamente mi voltai per andare verso l’uscita ma mi sentii bloccare. Era Nicole che stringeva il mio braccio
“ Che stai facendo? Lasciami Nicole o sarò costretto…”
“ Sarai costretto a fare cosa?” Mi girò mentre continuava a stringermi. Mi stava facendo male. Eravamo ormai a pochi centimetri l’uno dall’altro. Ero turbato e tremendamente eccitato da lei ma continuavo ad avere un barlume di lucidità
“ Fermati Nicole, non facciamo pazzie”
“ A me piace fare le pazzie” mi disse afferrandomi per il mento per portarmi vicino alla sua bocca. Provai a ribellarmi. Cercai pertanto di divincolarmi senza però riuscire a liberarmi. Nicole continuava a stringermi il braccio e poi, con la mano libera mi schiaffeggiò violentemente. Ero completamente scioccato e anche mezzo intontito. Quello schiaffo era stato di una violenza pazzesca. Avevo già capito come Nicole fosse una spanna più forte di me ma non avrei mai immaginato che potesse usare la sua forza per costringermi a baciarla
“ Basta Nicole, cerca di ragionare” le dissi più dolcemente senza però ottenere nulla. Mi lasciò il braccio ma solo per afferrarmi in vita e stringermi a sé. Cercò di posare le sue labbra su di me ma io scansai la testa col risultato di farle stringere di più. Sentivo un dolore pazzesco. Sembrava che le mie ossa si stessero per frantumare
“ Se non fai lo stronzo ti lascio integro, altrimenti sono cazzi tuoi” Provò di nuovo a baciarmi e stavolta non mi scansai. La sua lingua penetrava nella mia bocca e la esplorava sapientemente e il mio cazzo era diventato di marmo. Non volevo ma baciare mia figlia mi stava eccitando come mai lo ero stato in vita mia. Lei se ne accorse e scoppiò a ridere “Vedo che ti piaccio. Bene, adesso ti lascio ma se provi a scappare sarò costretta a farti del male” Mi lasciò infatti. Stavo letteralmente tremando
“ Ti prego, facciamo finta che non sia accaduto niente” Per tutta risposta mi arrivò un altro schiaffo che quasi mi sollevò da terra. Andai a sbattere contro il tavolo
“ Sto perdendo la pazienza. Da adesso in poi ti farò male sul serio. Caro paparino, tua figlia ti rompe il culo se vuole. Quindi obbedisci in silenzio e vedrai che avrai soltanto da guadagnarci. Comincia a spogliarti” Mi veniva da piangere. L’umiliazione, l’impotenza mi stavano massacrando psicologicamente. Mi tolsi la giacca e la camicia e lei venne di nuovo di fronte a me toccandomi il petto “Bel fisico. Minuto ma proporzionato. E tutto depilato come piace a me. Dai, continua lo spogliarello. Ti voglio vedere nudo” Le obbedii. Non potevo fare altro. Mi tolsi i pantaloni e tutto il resto rimanendo completamente nudo
“ Che cosa vuoi fare adesso?” Sorrise
“ Ti devo fare un disegnino? Voglio scoparti. E se prima avevo qualche dubbio, nel vedere un bel cazzo come il tuo, i dubbi sono completamente scomparsi. Sei davvero ben dotato paparino” Mi prese per un braccio e mi condusse nella mia camera da letto per poi spingermi sul letto. Iniziò anche lei a spogliarsi e tutto quello che avevo immaginato era reale. Mia figlia aveva un corpo esplosivo, perfetto. Si mise sopra di me e riprese a baciarmi. Era inutile divincolarmi. Era troppo forte per me e accettai il suo bacio che ebbe la conseguenza di farmelo venire ancora più duro. Non dovevo, era immorale e provai per l’ennesima volta a liberarmi ma Nicole mi afferrò per le mani e strinse le sue cosce sul mio corpo. Lo fece talmente forte che urlai dal dolore
“ Basta ti prego, mi spezzi la gabbia toracica, mi uccidi Nicole”
“ Proverai ancora a ribellarti?”
“ No te lo giuro ma lasciami” la implorai tra i singhiozzi. Rilasciò le sue cosce e riprese a baciarmi per poi impalarsi sopra di me. Entrò immediatamente perché era completamente fradicia. Mi stava violentando e lei si era eccitata come una cagna in calore. Mi cavalcava ed era… Meraviglioso. Non avevo mai fatto l’amore in quel modo e stavo impazzendo. Mia figlia era una vera troia ma una troia incredibilmente sensuale
“ Allora papà, ti piace?”
“ E’… E’ davvero bello” dovetti ammettere. La sentii gemere per un orgasmo e poi riprendere di nuovo a cavalcarmi. Ebbe un altro orgasmo ma anche io ero arrivato al capolinea. Dovette accorgersene perché mi afferrò per il volto
“ Non vorrai mica venirtene senza il mio permesso? Potrei arrabbiarmi e posso garantirti che quando mi arrabbio divento molto pericolosa
“ Non ce la faccio più”
“ Non me ne frega un cazzo. Controllati altrimenti sarà peggio per te” Dovetti farlo. Era pericolosa e cercai di pensare ad altro. Finalmente però sentii mia figlia che sussultava “ Dai, veniamo insieme. Oh sì, così, sborra tutto quello che hai nelle palle” Lo feci ed ebbi il più bell’orgasmo della mia vita. Non avevo mai goduto così. E naturalmente mi sentivo una merda. E’ vero che ero stato preso con la violenza ma mi era piaciuto oltre l’immaginazione. Guardai l’incantevole viso di mia figlia
“ E adesso che intenzioni hai?”
“ Non fare quella faccia. Ti è piaciuto. Non aspettavi altro. Penso che mi divertirò quest’estate con te. Ti userò come giocattolino sessuale. Hai un bel cazzo e non ho intenzione di rinunciarci”
“ Ti rendi conto di come stai parlando?”
“ Mi dispiace di non essere una figlia tutta casa e chiesa. Sono fatta così e tu dovrai accettarlo. Se lo farai con le buone, tanto di guadagnato. Altrimenti lo farai con le cattive e potrebbe non essere piacevole per te” Ero allibito. Si tolse il mio cazzo dalla sua fica ed era grondante dei suoi umori. Mi accasciai sul letto quasi privo di forze
“ Ti dispiace andare nella tua camera Nicole? Ho voglia di dormire” Si chinò su di me baciandomi
“ Non vorrai cacciarmi via. Dormirò qui con te. Metti caso che di notte mi venga voglia di un bel cazzo, non dovrò far altro che voltarmi e prenderti. Adesso vai a prendere le mie sigarette che ho lasciato in salone. Sbrigati che ho voglia di fumare”
“ No Nicole, ti ho detto che mi dà fastidio il fumo della sigaretta. Soprattutto in camera mia” Si voltò di scatto afferrandomi con una mano il mento e con l’altra il polso
“ Non me ne frega un cazzo se ti dà fastidio. Forse non hai capito che le cose sono cambiate e tu devi fare quello che ti dico io se vuoi rimanere illeso. Altrimenti…” Strinse con la sua mano il mio polso e ancora una volta mi fece urlare dal dolore
“ Va bene Nicole, farò quello che dici ma lasciami. Ho capito che sei più forte di me” Mi alzai e andai a prenderle le sigarette. Scoppiai di nuovo a piangere. Era tutto assurdo. Tornai da lei, ancora del tutto sfrontatamente nuda. Le accesi la sigaretta e la osservai. Non potevo non osservarla. Era straordinariamente sensuale. Le sue tette erano meravigliose, il suo viso bellissimo, le sue gambe infinite. Si accorse del mio sguardo e sorrise
“ Ti piacciono le mie tette? Toccale, senti quanto sono dure”
“ No io stavo…” Il suo sguardo divenne di ghiaccio
“ Ti ho ordinato di toccarle. Non voglio ripetere le cose due volte” Mi avvicinai quasi tremante. Continuava a fumare in modo sensuale e misi la mia mano sul suo seno. Era in effetti durissimo. Mai sentita una cosa del genere”
“ Hai ragione, sono davvero molto dure” ammisi quasi in un sussurro
“ Ascoltami bene. Ti conviene stare ai miei ordini. Non hai molte altre possibilità. Se lo farai, ci divertiremo entrambi altrimenti…” Abbassai la testa. Non avevo altra scelta. E forse nemmeno volevo averla.
Continua...
“ Buonanotte allora. Spero che tu possa riposare bene. Sai, quando si cambia letto a volte è difficile prendere sonno”
“ Sono sicura che non avrò problemi. Però aspetta, fammi compagnia perché non ho voglia di andare a dormire subito” Si mise seduta sul divano e si accese una sigaretta mentre accavallava quelle gambe lunghissime
“ Certo. Di cosa vorresti parlare?”
“ Della tua fidanzata. Hai una sua fotografia?” Presi il telefonino e le feci vedere una foto che ritraeva Valeria con me. Lei la osservò e poi mi riconsegnò il telefonino emettendo una sensuale nuvola di fumo dalla sua bocca rossa “Carina ma potresti permetterti di meglio” disse guardandomi negli occhi
“ Io? Beh, non sono Brad Pitt. E Valeria è una bella donna”
“ Più bella di me?” Era sorridente, sicura di sé e quella domanda era chiaramente una provocazione
“ Ma no. Tu… Voglio dire…”
“ Sei in difficoltà daddy? Eppure la domanda è semplice. Chi delle due pensi che si più bella?” Si alzò. Il paragone era improponibile. Valeria era sicuramente graziosa ma non c’era partita
“ Beh ecco. Nicole, tu sei davvero una bellissima ragazza. Fare paragoni è inopportuno e anche ingiusto. A confronto con te sparirebbe qualsiasi donna” le risposi alla fine in modo sincero
“ Grazie papi. E’ bello sentirtelo dire” Ero in enorme difficoltà
“ Beh, forse è meglio che io vada a dormire” dissi alla fine per togliermi dall’imbarazzo
“ Rimani qui” stavolta non sembrava una richiesta quanto un ordine
“ No Nicole, preferisco andarmene a letto” Lei sorrise sfrontata
“ Ti sto mettendo in difficoltà? Avanti, sii sincero e dimmi che mi scoperesti adesso” Sgranai gli occhi
“ Ma che stai dicendo? Sei mia figlia e…”
“ Sono una donna e tu sei un uomo. Ho visto come mi hai guardato fin dall’inizio. E siccome tu piaci anche a me, ho deciso di fare io il primo passo” Non potevo credere a ciò che stava dicendo. Sdegnosamente mi voltai per andare verso l’uscita ma mi sentii bloccare. Era Nicole che stringeva il mio braccio
“ Che stai facendo? Lasciami Nicole o sarò costretto…”
“ Sarai costretto a fare cosa?” Mi girò mentre continuava a stringermi. Mi stava facendo male. Eravamo ormai a pochi centimetri l’uno dall’altro. Ero turbato e tremendamente eccitato da lei ma continuavo ad avere un barlume di lucidità
“ Fermati Nicole, non facciamo pazzie”
“ A me piace fare le pazzie” mi disse afferrandomi per il mento per portarmi vicino alla sua bocca. Provai a ribellarmi. Cercai pertanto di divincolarmi senza però riuscire a liberarmi. Nicole continuava a stringermi il braccio e poi, con la mano libera mi schiaffeggiò violentemente. Ero completamente scioccato e anche mezzo intontito. Quello schiaffo era stato di una violenza pazzesca. Avevo già capito come Nicole fosse una spanna più forte di me ma non avrei mai immaginato che potesse usare la sua forza per costringermi a baciarla
“ Basta Nicole, cerca di ragionare” le dissi più dolcemente senza però ottenere nulla. Mi lasciò il braccio ma solo per afferrarmi in vita e stringermi a sé. Cercò di posare le sue labbra su di me ma io scansai la testa col risultato di farle stringere di più. Sentivo un dolore pazzesco. Sembrava che le mie ossa si stessero per frantumare
“ Se non fai lo stronzo ti lascio integro, altrimenti sono cazzi tuoi” Provò di nuovo a baciarmi e stavolta non mi scansai. La sua lingua penetrava nella mia bocca e la esplorava sapientemente e il mio cazzo era diventato di marmo. Non volevo ma baciare mia figlia mi stava eccitando come mai lo ero stato in vita mia. Lei se ne accorse e scoppiò a ridere “Vedo che ti piaccio. Bene, adesso ti lascio ma se provi a scappare sarò costretta a farti del male” Mi lasciò infatti. Stavo letteralmente tremando
“ Ti prego, facciamo finta che non sia accaduto niente” Per tutta risposta mi arrivò un altro schiaffo che quasi mi sollevò da terra. Andai a sbattere contro il tavolo
“ Sto perdendo la pazienza. Da adesso in poi ti farò male sul serio. Caro paparino, tua figlia ti rompe il culo se vuole. Quindi obbedisci in silenzio e vedrai che avrai soltanto da guadagnarci. Comincia a spogliarti” Mi veniva da piangere. L’umiliazione, l’impotenza mi stavano massacrando psicologicamente. Mi tolsi la giacca e la camicia e lei venne di nuovo di fronte a me toccandomi il petto “Bel fisico. Minuto ma proporzionato. E tutto depilato come piace a me. Dai, continua lo spogliarello. Ti voglio vedere nudo” Le obbedii. Non potevo fare altro. Mi tolsi i pantaloni e tutto il resto rimanendo completamente nudo
“ Che cosa vuoi fare adesso?” Sorrise
“ Ti devo fare un disegnino? Voglio scoparti. E se prima avevo qualche dubbio, nel vedere un bel cazzo come il tuo, i dubbi sono completamente scomparsi. Sei davvero ben dotato paparino” Mi prese per un braccio e mi condusse nella mia camera da letto per poi spingermi sul letto. Iniziò anche lei a spogliarsi e tutto quello che avevo immaginato era reale. Mia figlia aveva un corpo esplosivo, perfetto. Si mise sopra di me e riprese a baciarmi. Era inutile divincolarmi. Era troppo forte per me e accettai il suo bacio che ebbe la conseguenza di farmelo venire ancora più duro. Non dovevo, era immorale e provai per l’ennesima volta a liberarmi ma Nicole mi afferrò per le mani e strinse le sue cosce sul mio corpo. Lo fece talmente forte che urlai dal dolore
“ Basta ti prego, mi spezzi la gabbia toracica, mi uccidi Nicole”
“ Proverai ancora a ribellarti?”
“ No te lo giuro ma lasciami” la implorai tra i singhiozzi. Rilasciò le sue cosce e riprese a baciarmi per poi impalarsi sopra di me. Entrò immediatamente perché era completamente fradicia. Mi stava violentando e lei si era eccitata come una cagna in calore. Mi cavalcava ed era… Meraviglioso. Non avevo mai fatto l’amore in quel modo e stavo impazzendo. Mia figlia era una vera troia ma una troia incredibilmente sensuale
“ Allora papà, ti piace?”
“ E’… E’ davvero bello” dovetti ammettere. La sentii gemere per un orgasmo e poi riprendere di nuovo a cavalcarmi. Ebbe un altro orgasmo ma anche io ero arrivato al capolinea. Dovette accorgersene perché mi afferrò per il volto
“ Non vorrai mica venirtene senza il mio permesso? Potrei arrabbiarmi e posso garantirti che quando mi arrabbio divento molto pericolosa
“ Non ce la faccio più”
“ Non me ne frega un cazzo. Controllati altrimenti sarà peggio per te” Dovetti farlo. Era pericolosa e cercai di pensare ad altro. Finalmente però sentii mia figlia che sussultava “ Dai, veniamo insieme. Oh sì, così, sborra tutto quello che hai nelle palle” Lo feci ed ebbi il più bell’orgasmo della mia vita. Non avevo mai goduto così. E naturalmente mi sentivo una merda. E’ vero che ero stato preso con la violenza ma mi era piaciuto oltre l’immaginazione. Guardai l’incantevole viso di mia figlia
“ E adesso che intenzioni hai?”
“ Non fare quella faccia. Ti è piaciuto. Non aspettavi altro. Penso che mi divertirò quest’estate con te. Ti userò come giocattolino sessuale. Hai un bel cazzo e non ho intenzione di rinunciarci”
“ Ti rendi conto di come stai parlando?”
“ Mi dispiace di non essere una figlia tutta casa e chiesa. Sono fatta così e tu dovrai accettarlo. Se lo farai con le buone, tanto di guadagnato. Altrimenti lo farai con le cattive e potrebbe non essere piacevole per te” Ero allibito. Si tolse il mio cazzo dalla sua fica ed era grondante dei suoi umori. Mi accasciai sul letto quasi privo di forze
“ Ti dispiace andare nella tua camera Nicole? Ho voglia di dormire” Si chinò su di me baciandomi
“ Non vorrai cacciarmi via. Dormirò qui con te. Metti caso che di notte mi venga voglia di un bel cazzo, non dovrò far altro che voltarmi e prenderti. Adesso vai a prendere le mie sigarette che ho lasciato in salone. Sbrigati che ho voglia di fumare”
“ No Nicole, ti ho detto che mi dà fastidio il fumo della sigaretta. Soprattutto in camera mia” Si voltò di scatto afferrandomi con una mano il mento e con l’altra il polso
“ Non me ne frega un cazzo se ti dà fastidio. Forse non hai capito che le cose sono cambiate e tu devi fare quello che ti dico io se vuoi rimanere illeso. Altrimenti…” Strinse con la sua mano il mio polso e ancora una volta mi fece urlare dal dolore
“ Va bene Nicole, farò quello che dici ma lasciami. Ho capito che sei più forte di me” Mi alzai e andai a prenderle le sigarette. Scoppiai di nuovo a piangere. Era tutto assurdo. Tornai da lei, ancora del tutto sfrontatamente nuda. Le accesi la sigaretta e la osservai. Non potevo non osservarla. Era straordinariamente sensuale. Le sue tette erano meravigliose, il suo viso bellissimo, le sue gambe infinite. Si accorse del mio sguardo e sorrise
“ Ti piacciono le mie tette? Toccale, senti quanto sono dure”
“ No io stavo…” Il suo sguardo divenne di ghiaccio
“ Ti ho ordinato di toccarle. Non voglio ripetere le cose due volte” Mi avvicinai quasi tremante. Continuava a fumare in modo sensuale e misi la mia mano sul suo seno. Era in effetti durissimo. Mai sentita una cosa del genere”
“ Hai ragione, sono davvero molto dure” ammisi quasi in un sussurro
“ Ascoltami bene. Ti conviene stare ai miei ordini. Non hai molte altre possibilità. Se lo farai, ci divertiremo entrambi altrimenti…” Abbassai la testa. Non avevo altra scelta. E forse nemmeno volevo averla.
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