La mia padrona è una trans Quarto episodio

di
genere
dominazione

Mi fece strada ed entrammo in quella villetta splendidamente arredata tanto che dopo aver visto l’ingresso e l’ampio salone sgranai gli occhi dalla meraviglia
“ Mio Dio, lei ha una casa meravigliosa” esclamai alla vista di quel salone lussuoso. Lei mi osservò e fece un sorrisino ironico
“ E sai come sono riuscita ad ottenere tutto questo? Intendo la casa, la macchina, i miei gioielli, i miei vestiti e la mia carta di credito sempre piena?” Dopo quello che aveva visto sul suo telefonino la risposta era fin troppo semplice”
“ Io credo che quelle foto, quei video, quelle chat…” La vidi annuire
“ Proprio così. Ho tantissimi schiavi virtuali che mi riempiono le tasche, come puoi vedere da questa casa. Solo per parlare con loro in chat e per mostrare loro quelle foto e quei video sganciano diversi soldini. E in più ho due schiavi fissi”
“ Co… Cosa intende per schiavi fissi?” Balbettavo miseramente di fronte a lei. Non mi sentivo adeguato. Aveva un’aria di superiorità che mi faceva sentire minuscolo al suo confronto
“ So che mi hai vista con loro. Ti ho già detto che mi sono subito accorta di come mi guardavi. Sono due uomini che farebbero pazzie per me. Mi servono, fanno sempre ciò che dico loro e se si azzardano ad aprire bocca senza il mio permesso per loro si mette male. E soprattutto sono molto ricchi e generosi. Pur di continuare ad essere i miei schiavi farebbero qualunque pazzia. Solo per incontrarmi sono disposti a pagare migliaia di euro”
“ Ma come è possibile? E’… è incredibile”
“ Vedo che non conosci certe situazioni. Si chiamano moneyslave e pagano anche per nulla, solo per il piacere di essere umiliati. Questi due in realtà sono leggermente diversi. A volte mi omaggiano con cifre sostanziose solo per continuare a rimanere miei schiavi. Ma siccome io amo anche la dominazione reale oltre che virtuale, loro si sentono ancor più sottomessi nei miei confronti”
“ Io… Io non sono ricco. Non potrei permettermi…” Scoppiò a ridere
“ Oh, lo so benissimo. Ma vedi, tu mi piaci e ho deciso che voglio farti diventare il mio schiavetto personale senza toglierti dei soldi che non potresti permetterti” Io uno schiavo? Non avevo mai pensato a una simile eventualità ma lei aveva un fascino talmente intenso che con lei anche quella cosa assurda mi sembrava possibile
“ Io… Io…” Continuavo a balbettare quasi privo di volontà. Lei mi mise il suo dito indice sotto il mento per costringermi a guardarla negli occhi. La differenza di altezza era enorme e mi sentivo una nullità. Eppure, quella sensazione di non essere adeguato a lei mi eccitava come mai mi era successo prima. Stavo scoprendo sensazioni del tutto nuove ma incredibilmente sensuali
“ Ascoltami bene Leonardo. Non sarebbe una vera schiavitù. Non sarai in catene con la palla al piede. Però è ovvio che tu dovrai fare sempre ciò che io ti dico. Sempre! Ti plasmerò e fra pochi giorni tu non sarai più in grado di resistere al mio fascino e alla mia bellezza, ti farò diventare obbediente e completamente soggetto alla mia volontà ma sono sicura che ti piacerà. Se non dovessi obbedirmi immediatamente io farò di te quello che voglio. Sono esperta in varie arti marziali e potrei picchiarti con una mano mentre mi osservo le unghie dell’altra ma se tu dovessi accorgerti che non ti piace, ti basterebbe dire che te ne vai e sarai libero di farlo. Ma non ci saranno altre occasioni. Appena mi dirai che non vuoi più essere il mio schiavo, non mi rivedrai più e non avrai più niente a che fare con me. Se invece tu decidessi di rimanere e continuare ad essere il mio schiavo, tu dovrai obbedire, qualsiasi cosa io ti abbia ordinato e accettare ciò che deciderò di farti. Potrei anche farti molto male ma avrò comunque cura della tua salute e non mi spingerò troppo oltre. Sono però sicura che il tuo unico obiettivo sarà quello di cercare di rimanere con me ad ogni costo” L’ascoltavo quasi ipnotizzato. Era sicura di sé, della sua straordinaria bellezza e io continuavo ad essere poco lucido. Molto poco lucido e continuavo ad avere respiri corti e irregolari
“ Perché io?” riuscii comunque a chiederle. Lei si allontanò da me andando a rovistare nella sua borsa per poi tirar fuori una sigaretta. Se l’accese e poi si mise seduta accavallando quelle gambe lunghissime che mi stavano facendo sudare freddo. Soprattutto considerando a cosa aveva in mezzo ad esse. La vedevo fumare e notai quanto fosse estremamente sensuale nel farlo. Tutto in lei era eccitante
“ Perché mi piaci. Non c’è un perché. Ma io non sono adatta ad avere una relazione normale. Quelle che ho avuto mi hanno stancato facilmente pertanto ho deciso che I miei uomini avrebbero dovuto essere completamente sottomessi al mio volere e quando ti ho visto nel tuo negozietto ho deciso che saresti stato mio. Non sei una bellezza statuaria e so che posso pretendere molto di meglio ma… Noi donne siamo strane e non sempre ci piacciono i belloni” concluse scoppiando a ridere. In effetti, pur non essendo un adone avevo sempre avuto un certo fascino con le donne. Il mio fisico era ben strutturato e il mio volto regolare con i capelli corti e neri e sapevo dialogare su diversi argomenti. E soprattutto ero sempre stato un gentiluomo, persino con una mia ex fidanzata che aveva scelto un altro ragazzo solo perché più ricco di me
“ E… Se io non avessi dato un’occhiata al suo cellulare?” le chiesi facendola sorridere di nuovo
“ Avrei preso la situazione di petto. Uno come te non avrebbe mai avuto il coraggio di prendere iniziative con una come me. L’unica cosa che ho dovuto fare è stata quella di conoscerti e per questo ho fatto in modo di impallare il mio cellulare. Per portartelo e per conoscerti”
“ Lei ha impallato il suo cellulare apposta?” Scoppiò di nuovo a ridere mentre gettava nell’aria una nuvola di fumo
“ Già, ero sicura che tu lo aprissi e capissi chi sono in realtà e ho azzeccato le previsioni. L’hai fatto e hai capito che sono una trans dominante”
“ Io… Lei è bellissima ma non ho mai avuto desideri di essere schiavo” le dissi infine. Lei spense la sigaretta e si alzò per venire di nuovo di fronte a me. Avevo il cuore che sembrava stesse per uscirmi dal petto per quanto la sua vicinanza, il suo profumo mi stavano destabilizzando. Afferrò il mio viso e poi poggiò le sue labbra intrise di rossetto sulle mie. Poi la sua lingua nella mia bocca. Ero in paradiso e non capivo più niente. Con una mano spingeva sulla mia nuca quasi per non farmi scappare ma fuggire era l’ultima cosa che avrei voluto fare perché quel bacio era straordinariamente sensuale. Con l’altra mano mi sbottonò i pantaloni facendo uscire il mio cazzo turgido come forse non lo era mai stato continuando a baciarmi appassionatamente. Non riuscii a resistere e senza toccarmi e senza che lei mi toccasse me ne venni copiosamente in pochi secondi sporcando il pavimento e facendola ridere di gusto
“ Mi è bastato un bacio per fartene venire e questo dovrebbe farti capire definitivamente che non puoi resistermi. L’ho capito subito da come mi guardavi. Lo so che non hai mai avuto istinti sottomessi ma con me diventerai uno schiavo perfetto. Mi amerai pazzamente e sarai felice di servirmi e di adorarmi. Come succede a tutti i miei schiavi che posso manovrare a mio piacimento. Ora sta a te decidere. Puoi andartene adesso. Ti pagherei un taxi e te ne tornerai a casa. Altrimenti ti spoglierai completamente nudo e ti inginocchierai al mio cospetto. Questa è l’ultima decisione che ti lascio prendere dopodiché tu mi apparterrai fino a quando ne avrò voglia oppure fino a quando tu riterrai che non ce la fai più a resistere. Ma sono sicura che questa seconda ipotesi non sia da prendere in considerazione. Dopo che avrai assaporato il mio potere non potrai fare a meno di me” La guardavo. Toglieva il fiato ma ero preoccupato. Quel bacio era stato meraviglioso ma non era una femmina biologica e io non aveva mai avuto tendenze omosessuali. In quel momento non mi preoccupava l’eventuale dominazione. Avrei sempre potuta interromperla come e quando avrei voluto. Anzi, in un certo senso mi sembrava quasi scontato che una persona come lei dovesse avere un totale predominio su chiunque. Ma quell’affare che aveva in mezzo alle gambe…
“ Io, non so…” Si avvicinò di nuovo a me, prese il mio viso cominciando a mordicchiarmi dolcemente il labbro inferiore. Ancora una volta mi resi conto di essere completamente in suo potere. Il mio cazzo, malgrado l’eiaculazione appena fatta, era di nuovo sull’attenti. Non mi era mai accaduto dopo così poco tempo. Era come se avesse il magico potere di farmi eccitare al suo comando. Poi di nuovo la sua lingua dentro la mia bocca. Ci baciammo dolcemente per diversi secondi e mi abbandonai completamente a lei. Quando si staccò mi sorrise sicura e sfrontata
“ Vuoi rinunciare a tutto questo?”
“ No, non voglio. Ho solo paura” risposi guardando tra le sue gambe e facendola ridere di nuovo con gusto”
“ Hai paura del mio cazzo enorme? Arriverà un momento che lo bramerai e che non ne potrai più fare a meno. La mia bellezza, la mia dominazione e il mio enorme cazzo saranno per te una droga. Adesso basta parlare. Ti voglio nudo e in ginocchio. Obbedisci!” Ero come drogato. Aveva ragione che la sua bellezza e la sua dominazione sarebbero state armi letali perché mi resi conto che obbedirle era l’unica cosa che avrei potuto e dovuto fare in quel momento. Del tutto privo di volontà, come un automa mi spogliai e mi misi in ginocchio. Avevo fatto una scelta e sapevo che non avrei potuto fare altrimenti.
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jonathan1957@tiscali.it
scritto il
2024-05-17
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