La mia padrona è una trans Quinto episodio
di
Valerio sissy
genere
dominazione
Lei mi sorrise soddisfatta e mi mise un piede sulla testa costringendomi a toccare con la fronte sul pavimento
“ Bene! Era inevitabile che tu diventassi il mio schiavo. Da adesso in poi stabiliremo le regole. Dovrai rivolgerti a me chiamandomi e verrai a stare qui con me. Il tuo compito sarà quello di servirmi e lo farai da solo o insieme ad altri schiavi. Deciderò quali saranno i tuoi orari in base alle mie esigenze ma senza che questo influisca sul tuo lavoro. Ho visto che chiudi il tuo negozio alle 19, non è così?”
“ Sì signora padrona ma potrei anche chiudere prima se lei vuole. Non devo rispettare gli orari classici di apertura”
“ Molto bene. La mattina, dopo avermi servito la colazione a letto potrai andare al lavoro. Non mi servi e di solito la mattina mi dedico ai miei schiavi virtuali. Mi omaggiano ognuno di centinaia di euro al mese e devo accontentarli inviando loro foto e video dove effettuo una dominazione virtuale. Ma preferisco quella reale ed ecco perché ho due schiavi fissi E con te sono tre. Con una piccola differenza a tuo favore. Tu mi piaci molto di più. Come dicevo, la mattina dei giorni feriali non ho bisogno di te mentre il sabato e la domenica sarai a mia completa disposizione. Dicevo quindi dei giorni feriali. A che ora pensi di poter chiudere senza pregiudicare il tuo lavoro?” Ci riflettei alcuni secondi
“ Potrei chiudere alle 17 se per lei va bene. L’unico problema è che faccio praticamente orario continuato in quanto all’ora di pranzo abitualmente mi dedico alle riparazioni” Vidi che annuiva
“ Puoi anche chiudere mezz’ora più tardi ed essere da me alle 18. Di solito il primo pomeriggio lo dedico ai miei allenamenti e non rientro mai prima delle 18. Come ti ho accennato prima, sono molto brava in varie arti marziali e molto forte. Non ti lasciar fuorviare dalla mia costituzione magra. Posso fare cose che tu nemmeno puoi immaginare” Avevo ascoltate quelle ultime parole con un bel po’ di preoccupazione. Possibile che fosse così brava e forte come diceva? Lei comunque proseguì senza far caso alle mie titubanze “Ti va bene quest’orario o vuoi cambiarlo?”
“ Per me va bene, signora padrona” Non sarebbero state quelle due ore in meno a pregiudicare il mio lavoro. Era interesse di chi doveva riparare un computer o un telefonino informarsi sui miei orari di lavoro e chiudere un’oretta prima non avrebbe cambiato minimamente il mio guadagno
“ Perfetto. Terminato di lavorare, tornerai quindi a casa mia, la pulirai e mi preparerai la cena se decidessi di cenare in casa. Ma scoprirai tutto al momento opportuno. Potrei anche chiamare un altro schiavo solo per fare le pulizie di casa e ho già in mente qualcuno” Vide che la guardavo con gli occhi sgranati anche se non mi ero azzardato a interromperla e lei proseguì dopo avermi regalato un sorriso enigmatico “Vedi, c’è una persona che ha bisogno di un po’ di disciplina e ho in mente qualcosa. A te comunque non deve interessare. Il tuo dovere è soltanto quello di obbedirmi”
“ Sì signora padrona” risposi. Era strano ma rivolgermi in questo modo a lei mi regalava un piacere enorme che non sapevo spiegarmi. Possibile che avessi istinti sottomessi già da tempo? Era probabile considerando la facilità con la quale avevo accettato di diventare lo schiavo di Padrona Lucrezia. Lei intanto sorrise soddisfatta
“ Molto bene. Adesso però devi fare la conoscenza con qualcosa” Vidi che si allontanava di qualche metro per poi tornare di fronte a me “Alza gli occhi!” Lo feci e di fronte a me si ergeva qualcosa di mostruoso. Non era duro ma era enorme anche senza erezione. Sentivo il cuore che mi batteva violentemente dentro il petto. Mi sarebbe bastato dire che non volevo e me ne sarei alzato e sarei uscito da quella casa ma io volevo riprovare quei baci, io volevo stare insieme a lei e… Sì, anche servirla. Era ai miei occhi un essere superiore e quel cazzo enorme dimostrava ancor di più la sua superiorità assoluta nei miei confronti. Mi afferrò la nuca e la spinse verso il suo cazzo ma la sua altezza era tale che non ci arrivavo e mi fece cenno di alzarmi un po’ e poi me lo schiaffò in bocca. Avevo il cuore in subbuglio. Era strano. Era la prima volta che tenevo un cazzo in bocca ma non mi sentivo gay. Piuttosto, mi sentivo schiavo. Mi aveva fatto il lavaggio del cervello in pochi minuti e il mio unico desiderio era di poterla soddisfare e in quel momento la sua soddisfazione passava attraverso quel cazzo che diventava sempre più duro e grosso. Lo sentivo crescere nella mia bocca e in pochi secondi divenne talmente grosso che non ce la facevo a tenerlo in bocca. Era qualcosa di stupefacente, qualcosa che probabilmente avrebbe fatto invidia a un attore porno ma era l’emblema del suo potere. Mi disse che avrei dovuto ingoiare tutto il suo sperma e iniziai a spompinare quell’arnese enorme. Mi resi conto che mi piaceva. Mi sentivo completamente sottomesso a quella splendida creatura e cercavo in tutti i modi di compiacerla. Nonostante il mio impegno non veniva. Lo baciavo, lo ingoiavo ma aveva una resistenza di ferro. Non mi faceva più schifo. O forse non me lo aveva mai fatto. Era qualcosa della mia padrona ed era meraviglioso. Lo ingoiavo, almeno per quel poco che ci riuscivo, avidamente, lo leccavo, lo baciavo e finalmente lo sentii sussultare e sembrava non smettere più di eruttare sperma. Sentivo la mia padrona godere e mi accorsi di essere felice per lei. Il sapore dello sperma era neutro. Non piacevole ma nemmeno cattivo. Anche dopo aver terminato proseguii a baciare quel cazzo gigantesco, a leccargli la cappella dopo aver tolto ogni residuo di sperma fino al momento in cui fu lei a togliermelo dalla bocca, con mio grande rammarico
“ L’ho soddisfatta, signora padrona?” le chiesi speranzoso
“ Alzati!” mi ordinò e io naturalmente le obbedii. Mi afferrò di nuovo per la nuca e si abbassò per baciarmi. Io l’abbracciai con trasporto
“ Io l’amo, signora padrona. Lo so, è assurdo ma so di amarla anche se la conosco da un’ora”
“ Non è assurdo. E’ normale con una come me”
“ Come è possibile?”
“ Tu sai di non essere alla mia altezza, sai che potrei avere uomini molto più attraenti di te, molto più ricchi di te e hai percepito la mia scelta come un dono divino. Nel momento stesso in cui sono diventata la tua padrona hai cominciato ad amarmi perché uno schiavo non può non innamorarsi della sua padrona” Mi baciò di nuovo accarezzandomi e facendomelo diventare di nuovo durissimo e io sapevo che avrei fatto qualsiasi cosa per avere altri baci del genere.
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“ Bene! Era inevitabile che tu diventassi il mio schiavo. Da adesso in poi stabiliremo le regole. Dovrai rivolgerti a me chiamandomi e verrai a stare qui con me. Il tuo compito sarà quello di servirmi e lo farai da solo o insieme ad altri schiavi. Deciderò quali saranno i tuoi orari in base alle mie esigenze ma senza che questo influisca sul tuo lavoro. Ho visto che chiudi il tuo negozio alle 19, non è così?”
“ Sì signora padrona ma potrei anche chiudere prima se lei vuole. Non devo rispettare gli orari classici di apertura”
“ Molto bene. La mattina, dopo avermi servito la colazione a letto potrai andare al lavoro. Non mi servi e di solito la mattina mi dedico ai miei schiavi virtuali. Mi omaggiano ognuno di centinaia di euro al mese e devo accontentarli inviando loro foto e video dove effettuo una dominazione virtuale. Ma preferisco quella reale ed ecco perché ho due schiavi fissi E con te sono tre. Con una piccola differenza a tuo favore. Tu mi piaci molto di più. Come dicevo, la mattina dei giorni feriali non ho bisogno di te mentre il sabato e la domenica sarai a mia completa disposizione. Dicevo quindi dei giorni feriali. A che ora pensi di poter chiudere senza pregiudicare il tuo lavoro?” Ci riflettei alcuni secondi
“ Potrei chiudere alle 17 se per lei va bene. L’unico problema è che faccio praticamente orario continuato in quanto all’ora di pranzo abitualmente mi dedico alle riparazioni” Vidi che annuiva
“ Puoi anche chiudere mezz’ora più tardi ed essere da me alle 18. Di solito il primo pomeriggio lo dedico ai miei allenamenti e non rientro mai prima delle 18. Come ti ho accennato prima, sono molto brava in varie arti marziali e molto forte. Non ti lasciar fuorviare dalla mia costituzione magra. Posso fare cose che tu nemmeno puoi immaginare” Avevo ascoltate quelle ultime parole con un bel po’ di preoccupazione. Possibile che fosse così brava e forte come diceva? Lei comunque proseguì senza far caso alle mie titubanze “Ti va bene quest’orario o vuoi cambiarlo?”
“ Per me va bene, signora padrona” Non sarebbero state quelle due ore in meno a pregiudicare il mio lavoro. Era interesse di chi doveva riparare un computer o un telefonino informarsi sui miei orari di lavoro e chiudere un’oretta prima non avrebbe cambiato minimamente il mio guadagno
“ Perfetto. Terminato di lavorare, tornerai quindi a casa mia, la pulirai e mi preparerai la cena se decidessi di cenare in casa. Ma scoprirai tutto al momento opportuno. Potrei anche chiamare un altro schiavo solo per fare le pulizie di casa e ho già in mente qualcuno” Vide che la guardavo con gli occhi sgranati anche se non mi ero azzardato a interromperla e lei proseguì dopo avermi regalato un sorriso enigmatico “Vedi, c’è una persona che ha bisogno di un po’ di disciplina e ho in mente qualcosa. A te comunque non deve interessare. Il tuo dovere è soltanto quello di obbedirmi”
“ Sì signora padrona” risposi. Era strano ma rivolgermi in questo modo a lei mi regalava un piacere enorme che non sapevo spiegarmi. Possibile che avessi istinti sottomessi già da tempo? Era probabile considerando la facilità con la quale avevo accettato di diventare lo schiavo di Padrona Lucrezia. Lei intanto sorrise soddisfatta
“ Molto bene. Adesso però devi fare la conoscenza con qualcosa” Vidi che si allontanava di qualche metro per poi tornare di fronte a me “Alza gli occhi!” Lo feci e di fronte a me si ergeva qualcosa di mostruoso. Non era duro ma era enorme anche senza erezione. Sentivo il cuore che mi batteva violentemente dentro il petto. Mi sarebbe bastato dire che non volevo e me ne sarei alzato e sarei uscito da quella casa ma io volevo riprovare quei baci, io volevo stare insieme a lei e… Sì, anche servirla. Era ai miei occhi un essere superiore e quel cazzo enorme dimostrava ancor di più la sua superiorità assoluta nei miei confronti. Mi afferrò la nuca e la spinse verso il suo cazzo ma la sua altezza era tale che non ci arrivavo e mi fece cenno di alzarmi un po’ e poi me lo schiaffò in bocca. Avevo il cuore in subbuglio. Era strano. Era la prima volta che tenevo un cazzo in bocca ma non mi sentivo gay. Piuttosto, mi sentivo schiavo. Mi aveva fatto il lavaggio del cervello in pochi minuti e il mio unico desiderio era di poterla soddisfare e in quel momento la sua soddisfazione passava attraverso quel cazzo che diventava sempre più duro e grosso. Lo sentivo crescere nella mia bocca e in pochi secondi divenne talmente grosso che non ce la facevo a tenerlo in bocca. Era qualcosa di stupefacente, qualcosa che probabilmente avrebbe fatto invidia a un attore porno ma era l’emblema del suo potere. Mi disse che avrei dovuto ingoiare tutto il suo sperma e iniziai a spompinare quell’arnese enorme. Mi resi conto che mi piaceva. Mi sentivo completamente sottomesso a quella splendida creatura e cercavo in tutti i modi di compiacerla. Nonostante il mio impegno non veniva. Lo baciavo, lo ingoiavo ma aveva una resistenza di ferro. Non mi faceva più schifo. O forse non me lo aveva mai fatto. Era qualcosa della mia padrona ed era meraviglioso. Lo ingoiavo, almeno per quel poco che ci riuscivo, avidamente, lo leccavo, lo baciavo e finalmente lo sentii sussultare e sembrava non smettere più di eruttare sperma. Sentivo la mia padrona godere e mi accorsi di essere felice per lei. Il sapore dello sperma era neutro. Non piacevole ma nemmeno cattivo. Anche dopo aver terminato proseguii a baciare quel cazzo gigantesco, a leccargli la cappella dopo aver tolto ogni residuo di sperma fino al momento in cui fu lei a togliermelo dalla bocca, con mio grande rammarico
“ L’ho soddisfatta, signora padrona?” le chiesi speranzoso
“ Alzati!” mi ordinò e io naturalmente le obbedii. Mi afferrò di nuovo per la nuca e si abbassò per baciarmi. Io l’abbracciai con trasporto
“ Io l’amo, signora padrona. Lo so, è assurdo ma so di amarla anche se la conosco da un’ora”
“ Non è assurdo. E’ normale con una come me”
“ Come è possibile?”
“ Tu sai di non essere alla mia altezza, sai che potrei avere uomini molto più attraenti di te, molto più ricchi di te e hai percepito la mia scelta come un dono divino. Nel momento stesso in cui sono diventata la tua padrona hai cominciato ad amarmi perché uno schiavo non può non innamorarsi della sua padrona” Mi baciò di nuovo accarezzandomi e facendomelo diventare di nuovo durissimo e io sapevo che avrei fatto qualsiasi cosa per avere altri baci del genere.
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