Ampie vedute

di
genere
dominazione

Andai a trovare una mia amica, figlia di pastori, che viveva poco lontano dal paese. Le mie visite periodiche erano più che altro un espediente per vederla sempre affaccendata a fare la sfoglia o il formaggio. Questa volta stava rimestando il latte nel pentolone quando entrai, salutandola.
Una splendida ragazza, un po’ timida, in carne, dai fianchi ampi e dai seni cadenti ma sodi come si vedeva bene anche quella volta. Ci siamo messaggiati spesso, fino a quando mi rivelò di leggere e scrivere dei fumetti erotici di chiaro stampo hentai. Era il nostro segreto.
-Sai Jack, sono fidanzata, non te l’ho detto prima-
-Che bella notizia- la abbracciai-che ragazzo fortunato e anche te-
-Sii, infatti…-sospirò enigmatica -solo che…-
-Cosa?- la guardai interdetto
-Non gli ho ancora parlato dei fumetti, non vorrei pensasse male di me, è un tipo tradizionalista. Lui…-arrossì violentemente -…lui ha paura di mettermi incinta-
-Usate il preservativo?-
-No, viene sempre fuori ma…-
-Ma?-
-E’ imbarazzante, so che te hai sempre avuto una cotta per me, eh sì me ne ero accorta sai?
-Lo avevi notato…ormai è troppo tardi…ma dimmi come se fossi il fratello maggiore-
-Quando lui lo mette…Oddio è così difficile…Il fatto è che mi entra dentro con il suo coso fino in fondo e io…-
-Te godi, di sicuro, ma se anche facesse un solo schizzo…-
-Esatto, vedi che mi capisci? Sono due settimane che non ci vediamo perché abbiamo litigato, o mette il preservativo o io…-
-No dai…per così poco…-
-Sei scemo proprio lo sai!? E allora io mi guardo i miei fumetti, così non ci penso-
-Hai visto l’ultimo, quello di due giorni fa?-
-Si Jack, è assurdo, come farà mai io non lo so ma in qualche modo ci riesce e…-
-Dillo!-
-Fa uno spruzzo come una balena, assurdo, la piovra continua e lei rispruzza ancora, vanno avanti così per cinque pagine- era rosso peperone
-In realtà è abbastanza fattibile, potresti provare-
-Oh no…Roy non accetterà mai te l’ho detto-
-Passo a prenderti tra cinque giorni, prenditi un pomeriggio libero-
-Frena frena, chi ti dice che vorrei farlo, eppoi non venire a prendermi-
-Troviamoci al castello allora, alle 3, non tardare e soprattutto, non sditalinarti in questi giorni-
La lasciai così, di botto, avviandomi alla macchina. Un sms comparve sullo schermo: grazie!
Cinque giorni duri in tutti i sensi, anche io non incontrai Federica ma quel giovedì, che comunque era un caldo pazzesco arrivai in anticipo con il van camperizzato all’appuntamento. Lei era già lì e salì accanto a me.
-Sono ancora poco decisa, se cambio idea…-
-Se tu dovessi cambiare idea, e non credo, ma se succedesse ti riporto qui e amici compre prima-
Presi la mulattiera che portava nei boschi in vetta che in quella stagione erano caldissimi ed infestati dai tafani, nessuno ci avrebbe rotto le palle, dove arrivai poco dopo, entrando a marcia indietro in un macchiaio di ginestre ed arbusti.
Eravamo già abbondantemente sudati ed eccitati quando cominciammo ad esplorarci, spogliarci…
Nat aveva un corpo in carne dai fianchi giunonici, dal ventre piatto che si perdeva sul pube coperto da una lieve peluria nera tra le labbra rosa ed il clito umido. Le spalle dritte facevano ancora di più risaltare i suoi seni sodi e pieni che con un generoso solco a v rovesciata si allargavano fino allo sterno con due aureole rosa tenue.
-Uh-mormorò sorpresa quando mi abbassò i boxer iniziando a segarmi, scappellando la pelle dalla base del glande e tirando in basso i coglioni con le mani: il pisello, insalivato, le si gonfiò in bocca in pochi istanti.
Sempre abbracciati, nella tenue luce, sul letto dove avevo steso un telo ed allineato i toys la feci accomodare rannicchiata penetrandola con un dito nel culetto. I muscoli anali si serrarono attorno alla seconda falange.
Dopo due ore di gel, coccole e baci avevo messo dentro quattro dita fino alle nocche. Dopo un'altra ora aggiunsi il pollice facendola gemere forte.
-Non trattenerti, qui nessuno ci disturberà, sei come nella tua camera-
Un lungo lamento accompagnò le mie parole ed altri gemiti accompagnavano le pulsazioni del muscolo anale, teso e duro.
Ancora un ora, misi altro lubrificante sul dorso della mano, le dissi di respirare profondamente e come l’ano smise di pulsare entrai con le nocche: un lungo lamento e spasmi involontari del bacino accompagnarono il risucchio del suo culo che accoglieva il polso.
-Jack, oddio-
-MMh-
-Mi hai rotto il culo…Godoo- e ancheggiava per farsi prendere in tutti i punti. Le tenni il pugno dentro, immobile, fino a che non si rilassò la muscolatura quindi spremetti la prima bottiglia di gel, la buttai via e presi la seconda, una crema setosa da fisting con benzocaina al 5% che spalmai abbondante sulla mano. I suoi gemiti accolsero il risucchio di quando la tolsi e lo slaph del rientro, fino al polso.
-Mi sta piacendo un casino, vorrei che non finisse mai, vorrei che tu facessi come nel fumetto- un sospiro appagato dalla mano che le rigiravo nel culo, lentamente, prima di riprendere sommessamente, con voce arrochita -n..el fumetto il tentacolo le entra fino in fondo, Uhh Signore Iddio continua continua-
Sei bella Nat, se non sapessi che sei fidanzata…-
-Cosa?-
-Prova ad indovinare-
-Non mi importa, aggiungerò il segreto all’altro, mi piace troppo…-
-Dunque- con una lentezza assurda affondai fino a metà avambraccio -Quasi ci siamo, che ne dici Sei proprio assurda, non credevo che ti saresti aperta così-
-Cristo Gesù, mi stai uccidendo, non posso crederci- il cazzo eretto strusciando contro la figa la fece squirtare lievemente, non la vedevo ma sentii i coglioni che si bagnavano.
-Ehi scemo, hai sentito? Fai quello che devi. Se devo ritrovarmi pregna, meglio di te che di quello-
-Altro che figa, Nat, io ti apro letteralmente il culo-
-Come dici?-
-Letteralmente- sussurrai aggiungendo ancora crema e entrandole nel retto superiore, affondando fino alla spalla dove mi fermai tra i primi urli di dolore di Nat per la profondità del fisting.
-Mi hai spaccato il culo, Signore Iddio, come…come-
-Come il fumetto, piccola, ma ho il cazzo troppo duro, mi fa male-
-Svuotati dentro, fanculo Roy, cazzo sto godendo troppo, mi sembra di svenire- spasmi incontrollati del culo mi avvolsero il braccio mentre, con uno squeeze le avevo messo dentro mezzo cazzo.
-Sei durissimo, stai pulsando…-
Spinsi ancora, ancora pochi centimetri e premetti contro la cervice provocandole degli spasmi e dei gemiti acuti nel riprendere il fisting.
-Sei sempre più duro, hai finito?-
-Se potessi mettere dentro anche i coglioni lo farei-
-Sei proprio scemo ma mi uccideresti, hai due palle come quello di Zeno, il mio montone che quando carica le pecore quasi le druscia per terra da quanto seme hanno-
-Io ho il seme di cinque giorni se ti può bastare-
-Vedrò sul momento- e spinse il culo per prenderne di più di entrambi. Avevo perso la cognizione del tempo ma lubrificai ancora il cazzo e la mano con tanto gel e tornai a stantuffarla tra le prime grida acute per la forza del coito e dell’abuso.
-Godo dal culo, godo d..al c…uloo-
-Uh Nattina mia, godo anch’io- mentre vampate mi facevano vibrare il cazzo ed, ad ondate, sborravo l’astinenza in lei strizzandole le mammellone e torcendone i capezzoli eretti.
Con un urlo più forte, Nat squirtò proprio bene, una bella fontana inzuppò il telo.
-Accidenti, Jack altro che zeno- mormorò tirandosi su mentre rivoli di sborra le uscivano dalla fica aperta e slabbrata.
-Se me lo concederai, ripeteremo l’esperienza una volta a settimana-
-Potessimo rifarla una volta al giorno, altro che settimana- fiondandosi sul cazzo che in breve riprese vigore e impalandosi su di esso.
-U Nattina, non fermarti-
-Certo che no, devo mungerti per bene. Anche le mammelle delle pecore vanno munte più volte, così esce tutto il latte-
Partii verso il paradiso.
di
scritto il
2023-04-19
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