Vigliacco a chi?

di
genere
masturbazione

La masturbazione mi ha accompagnato fin dalla prima adolescenza.
Man mano che il pisello cresceva, aumentava anche la frequenza delle pippe; purtroppo nessuna ragazza all’orizzonte. Da adolescente ero un po’ nerd, e non garantivo quella trasgressività che piaceva alle fanciulle.
Questo fino alla mia prima ragazza che scopavo senza grande entusiasmo. Poi, beh poi è arrivata Viki e mi si è aperto un mondo.
Erano ormai alcuni mesi che non ci frequentavamo; lei stava per partorire e volevamo ridurre al minimo ogni singolo sospetto.
Ci vedevamo in chat questo si ma non era abbastanza e, quanto alla masturbazione, rimanevo sulla classica sega, che era diventata un po’ annoiante anche se costituiva una garanzia di sborrata rapida e sicura.
-Mai sentito parlare della sega vigliacca? Mi chiese una sera Viki in chat. Se la tua risposta è no, devi farlo e filmare tutto. Lo voglio vedere poi-
Onestamente no, devo essere sincero ma, dopo una breve ricerca in internet realizzai la situazione anche se non mi sembrava una cosa così interessante. Il peggio era che in casa non avevo, in quel momento, alcun sex toys perché vivevo con altri ragazzi e non mi piaceva l’dea che li usassero anche loro.
Lasciai trascorrere altri due giorni senza toccarmi; una sofferenza che non dico perché la pollastrella mi inviava foto della patatina, rasata e lucida dei suoi umori.
Il mercoledì mattina, usciti tutti per andare all’università, entrai sotto la doccia senza aprire l’acqua; mi ero già preparato il culo, in un limbo tra trepidazione e vergogna perché si sa che a noi maschietti piace metterlo ma non prenderlo, segno di impotenza.
Il mio amichetto sembrava però felice, partendo mezzo scappellato e pulsante. Aprii il flacone del lubrificante e ne misi un po’ sulla punta del cazzo, cominciando a segarmi con la mano sinistra. Bastarono pochi tocchi perché fossi già al limite; sentivo il buco del culo stringersi spasmodicamente, come sempre mi succedeva quando ero arrapato.
Con la destra distribuii abbondante gel sul forellino, mantenendomi accoccolato sui talloni per rilassare i muscoli anali e facilitare la penetrazione; ne misi ancora sul dito medio della destra.
Appoggiai il polpastrello sullo sfintere, disegnando dei piccoli cerchi attorno al buco mentre passavo il pollice della sinistra sul frenulo; bastò una breve pressione perché entrasse tutto. Le pareti anali erano calde ed avevano una consistenza delicata e morbida. Ruotai il dito nel retto, alla ricerca della fantomatica prostata ma invano…Decisi di concentrare le mie attenzioni sulla parte terminale del culo mentre riprendevo a segarmi: il movimento del pene dentro il pugno mi produceva delle piccole scosse ogniqualvolta sfioravo la pelle dell’entrata. Vedevo il glande cambiare colore, diventando prima rosso e poi quasi viola. Mi stavo avvicinando sempre più al picco con un piacere che era difficile sia controllare che descrivere. Si trattava infatti di una sensazione fisica ma interna al corpo alla ricerca della quale si mosse il mio dito scavando dentro e affondando nelle profondità della carne. Il mio corpo, come in tranche, reagì d’istinto sollevandomi in piedi, il culo all’indietro verso le piastrelle e fu allora che percepii una piccola superficie, leggermente rugosa.
Bastarono pochi secondi di contatto per farmi orgasmare senza l’aiuto della mano. Semplicemente il membro sembrava aver deciso di sua iniziativa.
Innaffiai il plexiglass con rapidi spruzzi, prima di un liquidi molto chiaro e poi con la mia cara amata sborra il cui odore saturò l’ambiente; io però non me ne accorsi subito, sopraffatto dalle sensazioni impreviste di questa strana forma di piacere con le gambe piegate ed il culo alla parete.
Nei prossimi giorni dovrò riprovare sempre su indicazione di Viki; se prima ero impaurito adesso sono solo curioso. Meglio di niente.
La chiamano la “sega vigliacca” ma dovrebbero prima provare e poi giudicare.
di
scritto il
2021-05-22
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