Matrimonio femdom (3) Vita conougale
di
Sine Nomine
genere
dominazione
Matrimonio femdom (3) Vita coniugale
Racconto di pura fantasia.
Comincia, dopo il viaggio di nozze, la vita matrimoniale di Giulia e Matteo, un matrimonio femdom visto che la bellissima Giulia ha accettato di sposarsi con lui, bella presenza, buona posizione sociale ma mini dotato, dietro promessa del marito di assoluta sottomissione. Infatti durante il viaggio di nozze lei lo tradisce con prestanti ragazzi del posto.
La vita dei due si svolge tutto sommato normalmente durante le ore diurne della settimana, lui si alza abbastanza presto e, badando di fare assoluto silenzio, si reca al lavoro. Lei dorme fino a tardi poi nel primo pomeriggio si reca presso un negozio di abbigliamento dove ha trovato impiego come commessa. Non avrebbe necessità di lavorare ma in fondo si annoierebbe a casa sola, senza il suo marito schiavo, tutto il giorno e poi e’ l’occasione per conoscere qualche bel ragazzo per farsi scopare. Lui rientra verso le 18, appena entrato in casa si spoglia completamente, anche se la Padrona e’ assente ha l’ordine di essere sempre nudo in caso, indossa sola la gabbietta di castità che la moglie gli ha imposto al rientro dal viaggio di nozze, la toglie solo per lavarsi e quando la sua Proprietaria gli concede di masturbarsi, naturalmente in ginocchio ai suoi piedi. Poi svolge alcuni lavori domestici, ovviamente sono tutti a suo carico, e prepara la cena, su indicazioni della Padrona, apparecchiando solo per una persona, gli schiavi non siedono a tavola con i Padroni. Qualche minuto prima delle 20,00 si mette in ginocchio vicino alla porta di ingresso, in attesa del ritorno di lei che rincasa verso la 20/20,30. Appena la vede interare si prostra ai suoi piedi, la saluta con “Bentornata Padrona, mi auguro abbia avuto una buona giornata “ e poi la omaggia baciandole le eleganti scarpe che Giulia calza. Lei non lo degna ne di una risposta, ne di uno sguardo, si accomoda sul divano e l’ammaestrato servo le si avvicina, camminando a quattro zampe, le toglie le scarpe e le massaggia i piedi, quando la Padrona si sente generosa gli concede di poterli leccare. Lui non vede l’ora visto che e’ tutto il giorno che non vede la sua adorata moglie. Dopo essersi fatta assistere per la doccia, con grande sofferenza di lui che e’ a stretto contatto con la fica della moglie, oggetto proibito, ma non può nemmeno leccarla, la signora mangia, lasciando gli avanzi in una ciotola per cani, avanzi che lui consuma in ginocchio. Durante il fine settimana, invece, la musica cambia. Il sabato mattino lei dorme fino a tardi, visto che di norma il venerdì esce con qualche amica oppure, più spesso, con uomini. Lui le porta la colazione a letto, svegliandomi con una delicata leccata di piedi, il resto della giornata ai lavori domestici a naturalmente a servire la Padrona. La sera, poi, l’aiuta a prepararsi per uscire per l’usuale appuntamento con qualche bel ragazzo. Lei rientra tardissimo ma lo schiavo la deve attendere sveglio, pronto a mettere la sua lingua a disposizione per pulire e rinfrescare figa e culo della Padrona, unica occasione in cui ha l’onore di leccare la vagina dei lei, quasi sempre ancora impregnata dello sperma dell’ occasionale amante. Con il tempo Giulia introduce nuove forme di sottomissione: prima di tutto abitua il suo schiavo a bere la sua urina, prima gradualmente da un bicchiere e poi direttamente dalla “fonte”. Soluzione quest’ultima che lui preferisce, visto che con l’occasione può leccare la figa di lei per ripulirla, deve però trattenersi dal continuare quando la pulizia e’ completata. Qualche leccata in più può costare pesanti punizioni. La Padrona, infatti, si e’ attrezzata con scudisci e fruste per punire lo schiavo od anche solo per sfogarsi, magari dopo una giornata storta. Una sera, infatti, rientrata incazzatissima per aver scoperto di non avere speranze con un cliente che le piaceva molto, visto che costui era gay, ha rifilato 30 frustate al malcapitato ed incolpevole Matteo, che come in tutti i rapporti sadomaso che si rispettino, doveva contare e dire “Grazie Padrona” ad ogni colpo di frusta. Altra novità viene introdotta all’arrivo di un grosso pacco anonimo. Contiene tre strapon di diversa grandezza. “Visto schiavo come e’ generosa la tua Padrona? Ho deciso che anche tu meriti di fare sesso ma inizieremo con quello più piccolo, su aiutami a d indossarlo poi lubrificalo un po’ con la lingua” . Lui, in fondo, aspettava questo momento è, tutto sommato, desiderava che arrivasse. Esegue e poi, su ordine di lei si mette a 90 gradi. “La prego Padrona, faccia piano, e’ la prima volta”. “Come osi dirmi quello che devo fare? Verme inutile. Tu sei di mia proprietà e faccio quello che mi pare e poi, credimi, prenderlo nel culo e’ piacevole, te lo dice una che lo fa abitualmente da veri uomini non da impotenti segaioli come te”, detto questo affonda lo strapon nel culo di lui, senza pietà. Nel giro di un mese arrivano a quello di maggiori dimensioni e la Padrona sta considerando di acquistarne online uno più grosso.
Racconto di pura fantasia.
Comincia, dopo il viaggio di nozze, la vita matrimoniale di Giulia e Matteo, un matrimonio femdom visto che la bellissima Giulia ha accettato di sposarsi con lui, bella presenza, buona posizione sociale ma mini dotato, dietro promessa del marito di assoluta sottomissione. Infatti durante il viaggio di nozze lei lo tradisce con prestanti ragazzi del posto.
La vita dei due si svolge tutto sommato normalmente durante le ore diurne della settimana, lui si alza abbastanza presto e, badando di fare assoluto silenzio, si reca al lavoro. Lei dorme fino a tardi poi nel primo pomeriggio si reca presso un negozio di abbigliamento dove ha trovato impiego come commessa. Non avrebbe necessità di lavorare ma in fondo si annoierebbe a casa sola, senza il suo marito schiavo, tutto il giorno e poi e’ l’occasione per conoscere qualche bel ragazzo per farsi scopare. Lui rientra verso le 18, appena entrato in casa si spoglia completamente, anche se la Padrona e’ assente ha l’ordine di essere sempre nudo in caso, indossa sola la gabbietta di castità che la moglie gli ha imposto al rientro dal viaggio di nozze, la toglie solo per lavarsi e quando la sua Proprietaria gli concede di masturbarsi, naturalmente in ginocchio ai suoi piedi. Poi svolge alcuni lavori domestici, ovviamente sono tutti a suo carico, e prepara la cena, su indicazioni della Padrona, apparecchiando solo per una persona, gli schiavi non siedono a tavola con i Padroni. Qualche minuto prima delle 20,00 si mette in ginocchio vicino alla porta di ingresso, in attesa del ritorno di lei che rincasa verso la 20/20,30. Appena la vede interare si prostra ai suoi piedi, la saluta con “Bentornata Padrona, mi auguro abbia avuto una buona giornata “ e poi la omaggia baciandole le eleganti scarpe che Giulia calza. Lei non lo degna ne di una risposta, ne di uno sguardo, si accomoda sul divano e l’ammaestrato servo le si avvicina, camminando a quattro zampe, le toglie le scarpe e le massaggia i piedi, quando la Padrona si sente generosa gli concede di poterli leccare. Lui non vede l’ora visto che e’ tutto il giorno che non vede la sua adorata moglie. Dopo essersi fatta assistere per la doccia, con grande sofferenza di lui che e’ a stretto contatto con la fica della moglie, oggetto proibito, ma non può nemmeno leccarla, la signora mangia, lasciando gli avanzi in una ciotola per cani, avanzi che lui consuma in ginocchio. Durante il fine settimana, invece, la musica cambia. Il sabato mattino lei dorme fino a tardi, visto che di norma il venerdì esce con qualche amica oppure, più spesso, con uomini. Lui le porta la colazione a letto, svegliandomi con una delicata leccata di piedi, il resto della giornata ai lavori domestici a naturalmente a servire la Padrona. La sera, poi, l’aiuta a prepararsi per uscire per l’usuale appuntamento con qualche bel ragazzo. Lei rientra tardissimo ma lo schiavo la deve attendere sveglio, pronto a mettere la sua lingua a disposizione per pulire e rinfrescare figa e culo della Padrona, unica occasione in cui ha l’onore di leccare la vagina dei lei, quasi sempre ancora impregnata dello sperma dell’ occasionale amante. Con il tempo Giulia introduce nuove forme di sottomissione: prima di tutto abitua il suo schiavo a bere la sua urina, prima gradualmente da un bicchiere e poi direttamente dalla “fonte”. Soluzione quest’ultima che lui preferisce, visto che con l’occasione può leccare la figa di lei per ripulirla, deve però trattenersi dal continuare quando la pulizia e’ completata. Qualche leccata in più può costare pesanti punizioni. La Padrona, infatti, si e’ attrezzata con scudisci e fruste per punire lo schiavo od anche solo per sfogarsi, magari dopo una giornata storta. Una sera, infatti, rientrata incazzatissima per aver scoperto di non avere speranze con un cliente che le piaceva molto, visto che costui era gay, ha rifilato 30 frustate al malcapitato ed incolpevole Matteo, che come in tutti i rapporti sadomaso che si rispettino, doveva contare e dire “Grazie Padrona” ad ogni colpo di frusta. Altra novità viene introdotta all’arrivo di un grosso pacco anonimo. Contiene tre strapon di diversa grandezza. “Visto schiavo come e’ generosa la tua Padrona? Ho deciso che anche tu meriti di fare sesso ma inizieremo con quello più piccolo, su aiutami a d indossarlo poi lubrificalo un po’ con la lingua” . Lui, in fondo, aspettava questo momento è, tutto sommato, desiderava che arrivasse. Esegue e poi, su ordine di lei si mette a 90 gradi. “La prego Padrona, faccia piano, e’ la prima volta”. “Come osi dirmi quello che devo fare? Verme inutile. Tu sei di mia proprietà e faccio quello che mi pare e poi, credimi, prenderlo nel culo e’ piacevole, te lo dice una che lo fa abitualmente da veri uomini non da impotenti segaioli come te”, detto questo affonda lo strapon nel culo di lui, senza pietà. Nel giro di un mese arrivano a quello di maggiori dimensioni e la Padrona sta considerando di acquistarne online uno più grosso.
3
voti
voti
valutazione
1
1
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Matrimonio femdom (2) Viaggio di nozzeracconto sucessivo
Matrimonio femdom (4) La suocera
Commenti dei lettori al racconto erotico