Matrimonio femdom (7) Coppia speculare
di
Sine Nomine
genere
dominazione
Matrimonio femdom (7) Coppia speculare
Racconto di pura fantasia.
Giulia, la moglie Padrona, e Matteo, il marito schiavo, rientrano dopo la breve vacanza al mare, durante la quale per là primo volta lui ha dovuto soddisfare sessualmente l’occasionale amante di lei, un 18enne marocchino super dotato ed autoritario che aveva sottomesso anche Giulia. Matteo scopre di essere un masochista totale e di godere nell’essere umiliato non solo dalla sua Padrona o dalla madre di lei, la Dea Luciana, ma anche da estranei, aver visto la moglie, per lui essere supremo, schiavizzata lo ha eccitato moltissimo, tanto che arriva a chiedere alla sua proprietaria il permesso di masturbarsi, la sadica Giulia prima lo illude liberandolo dalla gabbietta poi , invece, gli sferra un calcio violenti sui testicoli :”come osi farmi queste richieste, frocio, visto che godi con il culo da adesso potrai farlo solo così, basta seghe”.
Nel frattempo lei si è’ lasciata con Alex, l’uomo che l’aveva accompagnata nelle vacanze in Sardegna, ma subito trova un altro amante, il surrogato di farsi scopare dal marito , ovviamente non direttamente ma applicandogli uno strapon sul viso, non la soddisfa di certo. Novità arrivano anche dalla madre di lei, la donna aveva lasciato il lavoro da operaia ed era stata assunta nel negozio di abiti dove lavorava prima la figlia, sito nel capoluogo di provincia del loro piccolo comune . Si era anche trasferita li, vendendo la casa in paese e, dopo qualche ricerca, aveva trovato anche lei uno schiavo personale, un uomo di 40 anni, single, che ben volentieri si recava a casa di lei il fine settimana per servirla ed essere schiavizzato, questo in vista di una possibile convivenza in futuro. Sabato sera, Giulia e’ a cena fuori con Stefano, un affascinante e dotato suo coetaneo, il suo attuale amante. “caro, hai prenotato il solito hotel per dopo? Non vedo l’ora di prendere il tuo bel cazzone”. “Ho un altro programma, andiamo a casa mia, saremo più comodi”. La cosa stupisce la donna, sa che lui è sposato, forse la moglie e’ fuori casa, pensa. Giunti nella villetta di lui entrano in casa e sorpresa: ad attenderli c’è una giovane donna mora, completamente nuda se si fa eccezione per un collare e con un dildo infilato nel sedere. La donna si prostra e saluta Stefano con un “Bentornato Padrone” e ke bacia le scarpe. Stessa scena del rientro s casa di Giulia ma con sessi inversi. “Saluta anche la mia amica e presentati”. “Benvenuta Signora, sono Marina la schiava del mio marito e Padrone Stefano e sono a sua disposizione “ bacia più anche i piedi di Giulia che, tutto si aspettava tranne che di trovare una situazione speculare alla sua. I due amanti poi si spigliano e sotto gli occhi di Marina hanno numerosi rapporti, la schiava provvede a pulire con la lingua entrambe i sessi, nel sentire una lingua femminile per la prima volta leccarle la figa, Giulia ha una enorme eccitazione, “Continua a leccare, cagna, sei meglio di mio marito”. Così Giulia prova il sesso saffico, compreso l’uso di uno strapon di grosse dimensioni per inculare la schiava, su richiesta di Stefano: “facciamola contenta, anche lei ha diritto di godere in fondo, povera bestiola”. Il patto di discrezione con Matteo non ha certo valore, vista l’affinità delle situazioni. Così dice tutto, l’uomo è’ entusiasta e propone delle sedute a quattro, i due Padroni ed i rispettivi coniugi schiavi. Così le due coppie cominciarono a frequentarsi, Stefano e Giulia come Padroni, Marina e Matteo come schiavi. I due proprietari, inoltre, si vedevano anche separatamente con altre persone per fare sesso, in queste occasioni lo schiavo libero era tenuto ad andare a servizio dell’altro Padrone. Capitava quindi che Giulia avesse a disposizione oltre che il marito anche la schiava Marina e ne approfittava per farsela leccare lungamente. Matteo poi veniva regolarmente sodomizzato da Stefano, che doveva chiamare Padrone. Stefano poi si divertiva anche a mettere alla prova la sottomissione di lui, per esempio, liberandolo dalla gabbietta ed offrendogli liberamente due possibilità “Allora, schiavo, mi sento particolarmente generoso e ti offro due scelte: scopare la schiava qui disponibile oppure farti una sega mente mi lecchi i piedi, cosa scegli?” “Non ho dubbi Padrone” e comincia a leccare e masturbarsi. In fondo era un masochista nato e poi da tempo suo moglie non gli concedeva di segarsi.
Racconto di pura fantasia.
Giulia, la moglie Padrona, e Matteo, il marito schiavo, rientrano dopo la breve vacanza al mare, durante la quale per là primo volta lui ha dovuto soddisfare sessualmente l’occasionale amante di lei, un 18enne marocchino super dotato ed autoritario che aveva sottomesso anche Giulia. Matteo scopre di essere un masochista totale e di godere nell’essere umiliato non solo dalla sua Padrona o dalla madre di lei, la Dea Luciana, ma anche da estranei, aver visto la moglie, per lui essere supremo, schiavizzata lo ha eccitato moltissimo, tanto che arriva a chiedere alla sua proprietaria il permesso di masturbarsi, la sadica Giulia prima lo illude liberandolo dalla gabbietta poi , invece, gli sferra un calcio violenti sui testicoli :”come osi farmi queste richieste, frocio, visto che godi con il culo da adesso potrai farlo solo così, basta seghe”.
Nel frattempo lei si è’ lasciata con Alex, l’uomo che l’aveva accompagnata nelle vacanze in Sardegna, ma subito trova un altro amante, il surrogato di farsi scopare dal marito , ovviamente non direttamente ma applicandogli uno strapon sul viso, non la soddisfa di certo. Novità arrivano anche dalla madre di lei, la donna aveva lasciato il lavoro da operaia ed era stata assunta nel negozio di abiti dove lavorava prima la figlia, sito nel capoluogo di provincia del loro piccolo comune . Si era anche trasferita li, vendendo la casa in paese e, dopo qualche ricerca, aveva trovato anche lei uno schiavo personale, un uomo di 40 anni, single, che ben volentieri si recava a casa di lei il fine settimana per servirla ed essere schiavizzato, questo in vista di una possibile convivenza in futuro. Sabato sera, Giulia e’ a cena fuori con Stefano, un affascinante e dotato suo coetaneo, il suo attuale amante. “caro, hai prenotato il solito hotel per dopo? Non vedo l’ora di prendere il tuo bel cazzone”. “Ho un altro programma, andiamo a casa mia, saremo più comodi”. La cosa stupisce la donna, sa che lui è sposato, forse la moglie e’ fuori casa, pensa. Giunti nella villetta di lui entrano in casa e sorpresa: ad attenderli c’è una giovane donna mora, completamente nuda se si fa eccezione per un collare e con un dildo infilato nel sedere. La donna si prostra e saluta Stefano con un “Bentornato Padrone” e ke bacia le scarpe. Stessa scena del rientro s casa di Giulia ma con sessi inversi. “Saluta anche la mia amica e presentati”. “Benvenuta Signora, sono Marina la schiava del mio marito e Padrone Stefano e sono a sua disposizione “ bacia più anche i piedi di Giulia che, tutto si aspettava tranne che di trovare una situazione speculare alla sua. I due amanti poi si spigliano e sotto gli occhi di Marina hanno numerosi rapporti, la schiava provvede a pulire con la lingua entrambe i sessi, nel sentire una lingua femminile per la prima volta leccarle la figa, Giulia ha una enorme eccitazione, “Continua a leccare, cagna, sei meglio di mio marito”. Così Giulia prova il sesso saffico, compreso l’uso di uno strapon di grosse dimensioni per inculare la schiava, su richiesta di Stefano: “facciamola contenta, anche lei ha diritto di godere in fondo, povera bestiola”. Il patto di discrezione con Matteo non ha certo valore, vista l’affinità delle situazioni. Così dice tutto, l’uomo è’ entusiasta e propone delle sedute a quattro, i due Padroni ed i rispettivi coniugi schiavi. Così le due coppie cominciarono a frequentarsi, Stefano e Giulia come Padroni, Marina e Matteo come schiavi. I due proprietari, inoltre, si vedevano anche separatamente con altre persone per fare sesso, in queste occasioni lo schiavo libero era tenuto ad andare a servizio dell’altro Padrone. Capitava quindi che Giulia avesse a disposizione oltre che il marito anche la schiava Marina e ne approfittava per farsela leccare lungamente. Matteo poi veniva regolarmente sodomizzato da Stefano, che doveva chiamare Padrone. Stefano poi si divertiva anche a mettere alla prova la sottomissione di lui, per esempio, liberandolo dalla gabbietta ed offrendogli liberamente due possibilità “Allora, schiavo, mi sento particolarmente generoso e ti offro due scelte: scopare la schiava qui disponibile oppure farti una sega mente mi lecchi i piedi, cosa scegli?” “Non ho dubbi Padrone” e comincia a leccare e masturbarsi. In fondo era un masochista nato e poi da tempo suo moglie non gli concedeva di segarsi.
9
voti
voti
valutazione
2.8
2.8
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Matrimonio femdom (6) Week End al mare con … ospiteracconto sucessivo
Matrimonio femdom (8) I nuovi vicini
Commenti dei lettori al racconto erotico