Quella mano

di
genere
tradimenti

Non un giorno, non passava mai un giorno senza che ci fosse un momento, una situazione, un’immagine che mi riportava a quella notte in autostrada, a me seduta sul divanetto posteriore, a quella mano tra le mie gambe mentre mio marito e la moglie di Roberto, seduti davanti, chiacchieravano amabilmente di vacanze passate e future e di altre amenità…
Succedeva mentre cucinavo, mentre ero in bagno, mentre guardavo in tv un film con la famiglia… succedeva anche e soprattutto quando mio marito faceva l’amore con me, alla sera o al mattino appena svegli, giusto prima di alzarci per cominciare la giornata..
Quella mano che avevo provato a respingere, che aveva forzato le mie gambe, che si era insinuata, alla fine incontrastata e accolta, nella mia intimità..
Ritornavo di continuo con la mente al momento in cui, vedendo la mano di quella donna mollemente lasciate tra i capelli di mio marito che guidava, avevo lasciato che Roberto mi violasse con le sue dita..
Ritornavo di continuo ai due orgasmi che mi avevano travolto…il primo non voluto e imposto da quelle dita che mi penetravano contro la mia volontà, il secondo desiderato e facilmente raggiunto quando avevo dato via libera a quell’uomo da sempre considerato l’amico di famiglia per eccellenza, il lui della coppia che divideva da anni con noi i periodi di vacanza…
Ritornavo di continuo alla mia mano che, dopo, quasi per ripicca, lo aveva masturbato, gli aveva fatto provare la mia stessa paura, la paura di essere visto e sorpreso mentre prendeva piacere dalla mano di una donna che non era la sua…
Ritornavo di continuo a quella notte in autostrada con rabbia, con vergogna…a volte però la rabbia e la vergogna trascoloravano in altre sensazioni, e allora sentivo quel brivido sulla nuca, sentivo quel calore tra le cosce, sentivo quella sensazione di piacere non voluto ma alla fine desiderato e accolto… sentivo tra le dita il cazzo di quell’uomo, di Roberto, quando la mia mano era scivolata dentro i suoi pantaloni, dentro la cerniera lampo abbassata da lui in un tacito e sorpreso accordo…
Ma vergogna e rabbia, probabile voglia di vendetta erano i sentimenti che mi agitavano quella mattina di tre settimane dopo quando il mio smartphone ha suonato mostrando sul display che era di Roberto il numero chiamante…
Combattuta tra il rifiuto o l’accettazione della risposta, alla fine ho risposto inventando per me stessa il finto alibi che quella telefonata mi avrebbe permesso di dire a Roberto quello che pensavo di lui e che era meglio non si facesse sentire mai più da me e che avrei trovato il modo per dire a sua moglie e a mio marito che quelle vacanze comuni erano ormai un ricordo del passato…
Ma dentro di me sapevo che non sarebbe andata così..
Quel sesso nel buio dell’auto che correva verso casa era un segreto che condividevo con lui… certo Roberto non avrebbe potuto ricattarmi in alcun modo per non correre il rischio di subire il medesimo trattamento..
“E se ci vedessimo per un caffè un pomeriggio dei prossimi? Magari parliamo un poco di quello che è successo…” …queste furono le sue prime parole dopo il ciao dell’avvio di conversazione..
“Non mi sembra il caso, sei uno stronzo e lo sai”
“Dai, lo sai che non è così, parliamo e chiariamo la cosa, non c’è bisogno che Luigi o mia moglie lo sappiano.. Settimana prossima, mercoledì, ho il pomeriggio libero…Liberati anche tu così parliamo”…
Mercoledì pomeriggio, e ora sono qui, nella sua auto, davanti all’ingresso per auto di un anonimo motel di periferia con lui che mi chiede un documento per la registrazione… Lo sapevo che sarebbe successo, ma non sapevo che avrei aperto la borsa per consegnargli la mia carta d’identità…
Poi, nella stanza in penombra, le persiane socchiuse, la luce soffusa, un grande letto sormontato da un volgare specchio a soffitto, la sua bocca è padrona della mia che si lascia possedere da un’abile lingua..
Non c’è stato bisogno di molte parole, il caffè si è rapidamente trasformato in un tradimento…
Sento nelle narici un profumo di dopobarba che non è quello che conosco da sempre, sento sui miei seni delle mani che frugano e palpano in modo diverso dal modo che conosco da sempre.. Sento contro il mio ventre la pressione di un cazzo eccitato ed eretto che non è quello che conosco da sempre..
E poi sono sdraiata sul letto, guardo il mio corpo nudo nello specchio che mi sovrasta, vedo i miei seni da donna matura, i capezzoli eretti, il pelo chiaro del pube già lucido di trasgressivo piacere…
E’ questo che voglio? Ma ormai quel confine è stato superato… Guardo Roberto che si toglie con furia la camicia, rido dentro di me, un riso nervoso, quando vedo che indossa una canottiera in stile anni ’80, ma poi se la toglie e guardo il petto villoso che tante volte ho visto in vacanza senza pensare che si sarebbe sdraiato sui miei seni nudi, che si sarebbe sdraiato su me….
“Sei bella, lo sapevo che nuda eri bella… da tanto pensavo a questo momento” mi dice mentre si toglie l’ultimo schermo e il suo cazzo, che già al buio dell’auto avevo imparato a conoscere, si rivela eretto e con il glande semiscoperto…
Sale sul letto, in ginocchio rimane a guardarmi, un mano sul mio ginocchio ad accarezzarmi e subito, se chiudo gli occhi, torno a quel viaggio maledetto ed eccitante…
“Sei bella, è liscia la tua pelle, da morire il contrasto tra la tua pelle abbronzata e il bianco coperto dal costume.. quante volte ho immaginato com’era sotto il bikini…” …la mano tra le mie cosce che apro al suo tocco…
Il suo cazzo tra le mie mani, è lungo, non mi sembrava…. Ci gioco senza ben sapere quello che faccio…o meglio lo so da un pezzo quello che voglio farci.. Non c’è più rabbia o vergogna quando lo prendo tra le labbra..
Quando la lingua accarezza l’umido calore del glande… solo un lampo quando penso alla bocca di sua moglie o di qualche altra donna sconosciuta intenta allo stesso gioco… solo un lampo quando penso al cazzo di mio marito nella mia bocca… solo un lampo quando penso ai suoi gemiti mentre si scarica nella mia gola nel piacere che di rado concedo…
Poi mi sfila quel giocattolo di carne e si china per baciarmi… non so se sottrarmi a questo gesto così intimo, forse più intimo di quelli già superati… Ho letto da qualche parte che le donne di strada (Che buffa definizione… che pensieri cretini…) non concedono la loro bocca ai loro clienti paganti, perché quello è l’atto d’amore esclusivo dei loro amati compagni…
Lo trovo cretino, alla fine mi lascio di nuovo baciare… le sue mani torturano i miei capezzoli eretti, il dolore che vira nel piacere che da tempo non provo nelle abitudini e nella routine sessuale del matrimonio…
Ora sono un’amante, mi dico con sentimenti che travalicano i sensi di colpa…
E poi ecco, mi penetra con atto violento…che meraviglia, niente dolcezza…si, mi scopa quasi con forza, il suo cazzo sprofonda dentro di me, fino in fondo, sollevo le gambe, le incrocio sulla sua schiena…per dargli più agio di entrare… Mi porta davanti all’abisso della lussuria che supero senza vergogna, i miei gemiti si fanno più forti…
Poi mi gira di schiena, burattino nelle sue mani, la sua lingua mi bagna il fiore inviolato, lo bagna con la saliva, poi punta il cazzo.. vince la mia debole resistenza e mi sodomizza dolce e violento nel tempo…
E’ questo il piacere segreto che non tutte abbiamo provato, non certo io? Superati primi momenti di dolore misto a stupore, cresce la sensazione di essere “piena”…
“Che porca che sei… L’ho sempre saputo e da sempre ti voglio!” mi dice scadendo nel turpiloquio, ma anche questo mi piace, voglio sentirmi una troia…portiamo fino in fondo questo gioco insensato… la mia mano scende tra le mie cosce e accompagna il cazzo del mio amante, sfiora e sfrega il clitoride eretto… Di nuovo un orgasmo, lungo, profondo e terribile…
Poche parole tra noi…sappiamo che di nuovo succederà…superato il confine, cercheremo altre possibili fughe dalla realtà delle nostre vite…
Mentre paga all’uscita le poche ore vissute nella penombra, mi sembra di essere sporca, ho bisogno di farmi una doccia per lavarmi via dalla pelle il contatto della sua pelle… e di nuovo un lampo nella mia testa…
Come sarà il primo momento stasera… quando lui tornerà dal lavoro, un sorriso, un rapido bacio a sfioro di labbra…
Come sarà la prima cena a quattro con loro… con mio marito, con lui, con la moglie di lui…
Come sarà il prossimo incontro nello stesso motel? Perché so che altri ne seguiranno… cercati e voluti…
scritto il
2023-05-23
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