Sala pesi

di
genere
etero

Di solito vado in palestra due o tre volte a settimana, rigorosamente alla mattina, verso le 10…quando si è svuotata dei giovani che vanno a fare un po’ di esercizio e a vedere se magari si può “cuccare” qualcuna o qualcuno prima di andare al lavoro o nelle aule universitarie..
Ho smesso di andarci presto proprio per questo motivo.. anche se ho superato i quaranta da qualche anno spesso c’era qualcuno che ci provava. Non che mi desse particolare fastidio, anzi… ma alla fine era sempre la solita storia… “Come stai? Come ti chiami? Abiti qui vicino? Certo che corri, però!! Caspita che brava con gli addominali! Verresti a bere un caffè? Ci stai per una pizza o un aperitivo una sera che vuoi?”
Le 10 invece sono l’ora delle casalinghe, delle donne tra i 40 e i 60, e dei pensionati… E’ un orario tranquillo, poca gente, silenzio… oggi non c’è praticamente nessuno, solo due donne che se ne vanno poco dopo che sono entrata e tre pensionati un po’ sovrappeso e con pochi capelli che parlano con sicurezza dell’ultima di campionato… Delle occasioni mancate, di chi è sicuro vincitore dell’ultima stracittadina.. Dei tempi di “…allora sì che era una squadra”…
Di sicuro la palestra è una noia ma lo sento quasi come un obbligo per cercare di rallentare il tempo che passa, per continuare a essere seguita da qualche sguardo maschile per strada, per essere in pratica più sicura di me…
Il marito di certo non mi guarda più con quegli occhi che mi divoravano ormai troppi anni fa… quegli occhi che lascia cadere con finta indifferenza sulle giovani donne che incontriamo per strada o in un ristorante.. Lui mi guarda come la donna di casa, la compagna di vita, la mamma dei suoi adorati marmocchi…
Non è così che mi guarda il nuovo istruttore, quel giovane bruno di non più di trent’anni… E’ proprio un bel tipo, uno di quelli con la barba da fare due volte al giorno, uno di quelli che se ti bacia o ti strofina il viso sopra la guancia ti fa dire con fare finto scocciato “Ma quando te la sei fatta la barba?”
Sono due volte che ci incontriamo, anzi con oggi fanno tre… e tutte le volte non ha mai smesso di guardarmi sottecchi facendo sempre finta di capitare per caso sulle mie tette coperte dalla canotta e dalla maglietta o sul mio culo fasciato nei leggins leggeri…
“Lo sai che sbagli il movimento?” mi dice una voce alle mie spalle mentre sollevo le braccia sopra la testa con i miei due manubri da 2 chilogrammi..
“Aspetta ti faccio vedere” ed è lui che si appoggia dietro di me per guidarmi nel movimento.. E subito mi sento come avvolta dal suo abbraccio e dal suo ampio torace e mi sfiora il pensiero se tutto ciò sia corretto in un’epoca di sexual harassment….
Forse non c’è alcuna malizia quando le mani scivolano lungo le braccia a stringere forte le mie… forse non c’è alcuna malizia quando ridiscendono lungo le braccia fino a sfiorare le ascelle e l’attaccatura dei seni… forse non c’è alcuna malizia quando le sento fermarsi qualche secondo di più proprio lì dove le tette si fanno più gonfie…
“Speriamo che continui a spiegarmi come muovere i pesi” penso in realtà dentro di me quando una serie di piccoli brividi mi invade la schiena… “E’ decisamente bravo a spiegare…proprio bravo…quasi troppo” mi dico ironica e già accaldata mentre sento il soffio del suo respiro sulla pelle del collo e mi appoggio un poco di più facendo finta di nulla….
Vana illusione… “Cazzo, ma hai visto che traversa che ha preso!!??” dice con voce sonora uno dei tre pensionati entrando in sala… E subito sento il bravo istruttore scostarsi da me, lasciare libere la schiena e le braccia e scivolar via con le mani dall’attaccatura dei seni… Sarei rimasta così ancora altro tempo e magari, chissà, avrei favorito qualche altro suo insegnamento…
Poi si allontana e torna nella sala di fianco, quella delle cyclette e dei tapis-roulant, lanciandomi solo uno sguardo curioso ed interessato…
Non so bene cosa mi prende, forse è solo immaginazione.. però mi piaceva parecchio la lezione privata ed ora mi sento un po’ troppo sudata… Sarà bene che faccia una doccia!
Mi avvio verso lo spogliatoio, lo saluto con un cenno del capo…mi risponde con occhi che sembrano volermi divorare… Di certo è solo immaginazione, la mia fantasia accaldata.. Si, devo ammetterlo, la situazione mi ha eccitato parecchio e avrei voluto che la cosa si prolungasse per altro tempo, tanto non c’era nessuno a parte quel cazzo di gruppetto di pensionati…
Come al solito nello spogliatoio a quest’ora non c’è nessuno, il solito odore di umanità misto a profumi di vario genere e quella sensazione di umidità per le docce usate fino a pochi minuti fa…
Mi tolgo tutto di dosso… leggins, slip, maglietta e canotta rimangono per terra in un mucchietto di stracci sudati… e nuda entro nell’ultimo box-doccia, il solito… chissà perché vado sempre in quello anche quando non c’è nessuno e sono tutti liberi…
Apro l’acqua calda, la regolo con un po’ di fredda e subito dal grande soffione prende a uscire un fiume tiepido che scivola sulla mia pelle sudata ed accaldata…
Dal flacone mi verso nella mano un po’ di doccia-schiuma e comincio a insaponarmi la testa per scendere poi sul viso, il collo, le tette … “Ma guarda come si sono svegliati i capezzoli… Basta una sensazione, un’immagine nella mia testa e subito loro rispondono al minimo richiamo… E’ proprio vero che gli anni passano ma i desideri rimangono immutati.. e poi non sono mica così vecchia, le tette ancora reggono mi sembra.. E’ mio marito che sembra sempre distratto, anche troppo…”
La mano insapona la pancia un po’ troppo morbida forse, scende senza alcuna fretta sul pube ancora ricco di piccoli ricci castani, si sofferma tra le cosce irrorate dall’acqua ma forse non solo dall’acqua…potenza dell’immaginazione e del contatto con il bravo istruttore…
Sento come un refolo d’aria nel piccolo e umido ambiente… una presenza dietro di me… Ora non sono più sola, sento di nuovo quelle due mani sui seni… Due mani grandi se ne impadroniscono con prepotenza… due dita maschili afferrano i dolci capezzoli eretti e li stringono mentre una voce mi sussurra all’orecchio “Disturbo? Mi sembrava che fosse necessaria la mia presenza”…
Ora sono schiacciata con le tette contro la parete… lui è dietro di me, nudo…ha approfittato del deserto di oggi in palestra, non era solo immaginazione la mia… sento il suo cazzo duro e potente spingere contro il mio culo, il fondo della mia schiena… Dovrei ribellarmi, lo so… Ma non lo faccio.. dovrei gridare… Ma non lo faccio… Ansimo con la bocca piena di acqua e di doccia-schiuma…
Ora mi gira…sono di fronte al suo torace bruno e villoso… il suo cazzo ora preme contro il mio ventre… le sue mani lasciano le mie tette dolenti e deliziate dalla sua dolce violenza, si appoggiano sulle mie spalle in un chiaro e silenzioso messaggio…
Mi inginocchio sulle piastrelle del pavimento e con la mano prendo a giocare con la grossa asta che si muove davanti ai miei occhi come fosse dotata di vita propria… poi incomincio a leccare il suo glande scoperto… “Toh, è circonciso, che strano non ne avevo mai visto uno così da vicino”..
La mano sulla mia testa mi invita, un po’ perentoria, ad andare oltre… “Calma, ci arrivo… un po’ di pazienza” penso dentro di me un po’ trasognata ma certo molto eccitata dalla situazione oltre modo trasgressiva per i miei parametri borghesi…
Il suo cazzo è nella mia bocca adesso…è caldo, duro, vibrante… strano, è quasi insapore, forse per l’acqua che inonda il mio corpo e il suo… lui (incredibile, non so nemmeno come si chiama!!!) lo spinge fino in fondo, in gola… non sono abituata così in fondo, un conato di vomito, lo faccio uscire un poco…ecco, perfetto… comincio un pompino di quelli che mio marito sembra apprezzare non poco… Anche lui ora apprezza… Mi sta scopando la bocca… gli prendo in mano il sacchetto scrotale, tocco due testicoli di tutto rispetto…
Devo dire che sto apprezzando anch’io… me lo conferma la mia figa allagata non solo dall’acqua dalla doccia che continua a scendere senza soluzione di continuità…
Ma poi, improvviso, lui mi toglie il giocattolo dalla bocca, mi solleva come fossi un fuscello prendendomi da sotto le ascelle e mi gira di nuovo con le tette schiacciare contro le piastrelle del box..
Con una mano mi spinge con il busto contro il muro e bruscamente mi divarica le gambe con un ginocchio… sento il suo cazzo farsi strada tra le mie cosce e in un attimo lui è dentro di me…fino in fondo… ad ogni suo affondo vengo sbattuta contro le piastrelle, dapprima ne sono un po’ spaventata…poi mi accorgo che è invece una sensazione magnifica sentire questi violenti affondi nella mia figa che lo accoglie piena di voglia…
Lo sento farsi ancora più grosso e più duro… sento l’onda che monta… sento il cervello illuminato da un sole accecante… sento l’eterno e atteso brivido che tutta mi percorre dalla punta dei piedi su fino ai capelli…
Una risata di giovane donna seguita da una battuta volgare… due ragazze sono entrate nei bagni senza che me ne rendessi conto… Apro gli occhi, sono in piedi sotto l’acqua che scroscia… una mano in mezzo alle cosce mentre l’altra stringe un seno… lui non c’è, non c’è mai stato?! Non ci credo, solo un sogno di piacere e lussuria…
scritto il
2023-06-16
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