Ancora l'ortolano
di
gabry
genere
gay
Dopo qualche giorno tornai dall’ortolano a fare la spesa e quando mi passo’ il sacchetto mi disse di guardare bene lo scontrino.
Appena uscito dal negozio presi lo scontrino in mano , c’era scritto l’oraio ed il posto ed il giorno dove ci saremo incontrati.
Ripassando davanti al negozio gli feci un segno di assenso e lui mi sorrise.
L’indirizzo come ebbi a scoprire quando ci andai non era altro che il suo magazzino distaccato dal negozio , dove aveva anche una cella frigo , il posto per parcheggiare il motocarro, ed una stanza con la scrivania , l’immancabile letto per riposarsi a negozio chiuso ed un bagno.
L’orario era il solito del macellaio cioe’ orario di chiusura negozi.
Con precauzione per cercare di non farmi notare mentre entravo bussai e lui apri’ immediatamente ed appena entrato mi abbraccio’ senza baciarmi.
Mi trascino’ nella stanza con il letto ed in un batter d’occhio si spoglio di quel poco che aveva addosso mettendo in mostra il suo svettante cazzone al quale non seppi resistere e buttandomi in ginocchio provai ad imboccaarlo il piu’ possibile dopo averlo leccato in tutta la sua lunghezza non tralasciando le palle , belle pelose e gonfie.
Hei troietta, mi disse, vedo che hai appetito oggi, ma ci pensero’ io a levarti la voglia.
Io annui riempiendomi la bocca del suo cazzone profumato cercando inutilmente di prenderlo tutto.
Lui era in estasi e mi diceva che ero una succhiacazzi come non ne aveva mai trovate mentre mi accarezzava i capelli e mi pizzicava in capezzoli.
Come ben sapete i capezzoli sono uno dei miei punti deboli ed il solo toccarli mi fa eccitare, proprio come una donna. Mi stavo smascellando e mi sbavavo addosso dalla voglia di prenderne sempre di piu’ fino a che mi fece alzare e mi fece spogliare lasciandomi solo il perizoma. Mi fece salire sul letto a pecorina e spostando il perizoma mi unse il buco con una crema fresca e profumata che contribui’ a farmi rilassare oltre che ad eccitarmi ancora di piu’ I suoi diti entravano agevolmente fino a inserirne quattro mentre mi dimenavo e uggiolavo di piacere. Quando levo’ i diti gli chiesi di fare piano, ma lui per tutta risposta mi penetro’ con un sol colpo facendomi urlare e tentare di sottrarmi a quella bestia dentro di me. Lui mi tappo’ la bocca dandomi a succhiare i suoi diti e con l’altra mano mi spinse con la testa verso il materasso per potermi sfondare senza problemi. Mi teneva ferma e mi sentivo riempire sempre piu’ in profondita’ da quel cazzone che quando si ritraeva lasciava un vuoto significativo nel mio sfintere. Passato il dolore iniziai a smaniare di piacere ed io stesso lo invitavo a farmelo sentire ancora di piu’. Lui imperterrito mi scopava dicendomi che una troia cosi’ non l’aveva mai trovata mentre gli venivo incontro , mi accarezzava il seno ed i capezzoli sempre di piu’ . Sembrava una macchina mi pompava come se non ci fosse un domani. Gli chiesi di cambiare posizione e lui mi rispose, stai zitta troia io sono l’uomo e decido io continuando a montarmi .
Erano dieci minuti che mi pompava ed iniziavo a sentire un po’ di bruciore , ma lui si stacco lasciando un vuoto incolmabile , seppure per poco, si sdraio e dopo avermi unto ancora il culo , mi fece andare sopra di lui a smorzacandela ed io ormai aperto mi lasciai andare di schianto su quel cazzone e sentendomi cosi’ riempito e sollecitato non resistetti molto ed ebbi un grande orgasmo anale spruzzando da tutte le parti compreso sul suo corpo , cosa che lo fece incazzare. Brutta troia , mi disse, come ti permetti di sporcarmi con il tuo seme e togliendosi di sotto mi fece sdraiare e mi infilo tutto il suo cazzone fino in gola. Credevo di strozzare mentre le sue palle battevano sul mio mento e cercavo di allontanarlo inutilmente. Finalmente capi’ e lo levo’ permettendomi di riprendere fiato prima di allargarmi le cosce e schiantarmelo ancora nel buco slabbrato riprendendo a scoparmi con colpi bestiali. Non capivo piu’ niente , il dolore ed il piacere si mescolavano e lui finalmente venne con urli di piacere, dandomi delle spinte che credevo mi avrebbero sfondato ma che invece mi fecero venire ancora. Lui spinse fino a che il suo cazzone non erutto’ ancora sbroda , che invece usci’ a fiumi dal mio buco martoriato mentre io mi lasciavo andare stremato. Ma invece di lasciarmi in pace mi prese per i capelli e mi ingozzo’ ancora con il suo cazzone semiduro, dicendomi, quando l’avrai pulito bene dovrai leccare tutta la tua sbroda con cui mi hai sporcato, zoccola. Non potevo fare altro che eseguire i suoi voleri e malgrado tutto mi sentivo molto attratta da quest’uomo rude.
Ora ti puoi riposare vacca, mi disse , ed ando’ a farsi una doccia, lasciandomi finalmente riprendere.Dopo qualche minuto usci’ e mi lascio il posto ed io mi godetti una bella doccia rinfrancante sciaqquandomi anche internamente.
Ci rivestimmo e mi apostrofo’ dicendomi che non dovevo mai piu’ sbrodargli addosso, che si era proprio divertito e che avremo dovuto rifarlo. Io non ero tanto di quell’avviso e gli dissi che se lo rifacevamo non avrebbe dovuto piu’ trattarmi a quel modo. Lui non si fece ne in qua, ne in la e mi mise alla porta dandomi una sonora pacca sul culo dicendomi ciao vacca ci rivediamo presto tanto lo so che ti piace il cazzo . Che potevo farci se non dargli ragione?.
Appena uscito dal negozio presi lo scontrino in mano , c’era scritto l’oraio ed il posto ed il giorno dove ci saremo incontrati.
Ripassando davanti al negozio gli feci un segno di assenso e lui mi sorrise.
L’indirizzo come ebbi a scoprire quando ci andai non era altro che il suo magazzino distaccato dal negozio , dove aveva anche una cella frigo , il posto per parcheggiare il motocarro, ed una stanza con la scrivania , l’immancabile letto per riposarsi a negozio chiuso ed un bagno.
L’orario era il solito del macellaio cioe’ orario di chiusura negozi.
Con precauzione per cercare di non farmi notare mentre entravo bussai e lui apri’ immediatamente ed appena entrato mi abbraccio’ senza baciarmi.
Mi trascino’ nella stanza con il letto ed in un batter d’occhio si spoglio di quel poco che aveva addosso mettendo in mostra il suo svettante cazzone al quale non seppi resistere e buttandomi in ginocchio provai ad imboccaarlo il piu’ possibile dopo averlo leccato in tutta la sua lunghezza non tralasciando le palle , belle pelose e gonfie.
Hei troietta, mi disse, vedo che hai appetito oggi, ma ci pensero’ io a levarti la voglia.
Io annui riempiendomi la bocca del suo cazzone profumato cercando inutilmente di prenderlo tutto.
Lui era in estasi e mi diceva che ero una succhiacazzi come non ne aveva mai trovate mentre mi accarezzava i capelli e mi pizzicava in capezzoli.
Come ben sapete i capezzoli sono uno dei miei punti deboli ed il solo toccarli mi fa eccitare, proprio come una donna. Mi stavo smascellando e mi sbavavo addosso dalla voglia di prenderne sempre di piu’ fino a che mi fece alzare e mi fece spogliare lasciandomi solo il perizoma. Mi fece salire sul letto a pecorina e spostando il perizoma mi unse il buco con una crema fresca e profumata che contribui’ a farmi rilassare oltre che ad eccitarmi ancora di piu’ I suoi diti entravano agevolmente fino a inserirne quattro mentre mi dimenavo e uggiolavo di piacere. Quando levo’ i diti gli chiesi di fare piano, ma lui per tutta risposta mi penetro’ con un sol colpo facendomi urlare e tentare di sottrarmi a quella bestia dentro di me. Lui mi tappo’ la bocca dandomi a succhiare i suoi diti e con l’altra mano mi spinse con la testa verso il materasso per potermi sfondare senza problemi. Mi teneva ferma e mi sentivo riempire sempre piu’ in profondita’ da quel cazzone che quando si ritraeva lasciava un vuoto significativo nel mio sfintere. Passato il dolore iniziai a smaniare di piacere ed io stesso lo invitavo a farmelo sentire ancora di piu’. Lui imperterrito mi scopava dicendomi che una troia cosi’ non l’aveva mai trovata mentre gli venivo incontro , mi accarezzava il seno ed i capezzoli sempre di piu’ . Sembrava una macchina mi pompava come se non ci fosse un domani. Gli chiesi di cambiare posizione e lui mi rispose, stai zitta troia io sono l’uomo e decido io continuando a montarmi .
Erano dieci minuti che mi pompava ed iniziavo a sentire un po’ di bruciore , ma lui si stacco lasciando un vuoto incolmabile , seppure per poco, si sdraio e dopo avermi unto ancora il culo , mi fece andare sopra di lui a smorzacandela ed io ormai aperto mi lasciai andare di schianto su quel cazzone e sentendomi cosi’ riempito e sollecitato non resistetti molto ed ebbi un grande orgasmo anale spruzzando da tutte le parti compreso sul suo corpo , cosa che lo fece incazzare. Brutta troia , mi disse, come ti permetti di sporcarmi con il tuo seme e togliendosi di sotto mi fece sdraiare e mi infilo tutto il suo cazzone fino in gola. Credevo di strozzare mentre le sue palle battevano sul mio mento e cercavo di allontanarlo inutilmente. Finalmente capi’ e lo levo’ permettendomi di riprendere fiato prima di allargarmi le cosce e schiantarmelo ancora nel buco slabbrato riprendendo a scoparmi con colpi bestiali. Non capivo piu’ niente , il dolore ed il piacere si mescolavano e lui finalmente venne con urli di piacere, dandomi delle spinte che credevo mi avrebbero sfondato ma che invece mi fecero venire ancora. Lui spinse fino a che il suo cazzone non erutto’ ancora sbroda , che invece usci’ a fiumi dal mio buco martoriato mentre io mi lasciavo andare stremato. Ma invece di lasciarmi in pace mi prese per i capelli e mi ingozzo’ ancora con il suo cazzone semiduro, dicendomi, quando l’avrai pulito bene dovrai leccare tutta la tua sbroda con cui mi hai sporcato, zoccola. Non potevo fare altro che eseguire i suoi voleri e malgrado tutto mi sentivo molto attratta da quest’uomo rude.
Ora ti puoi riposare vacca, mi disse , ed ando’ a farsi una doccia, lasciandomi finalmente riprendere.Dopo qualche minuto usci’ e mi lascio il posto ed io mi godetti una bella doccia rinfrancante sciaqquandomi anche internamente.
Ci rivestimmo e mi apostrofo’ dicendomi che non dovevo mai piu’ sbrodargli addosso, che si era proprio divertito e che avremo dovuto rifarlo. Io non ero tanto di quell’avviso e gli dissi che se lo rifacevamo non avrebbe dovuto piu’ trattarmi a quel modo. Lui non si fece ne in qua, ne in la e mi mise alla porta dandomi una sonora pacca sul culo dicendomi ciao vacca ci rivediamo presto tanto lo so che ti piace il cazzo . Che potevo farci se non dargli ragione?.
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