I buoni propositi non mantenuti

di
genere
gay

Con Marco stavo bene riuscivamo a stare insieme e a fare spesso l’amore senza destare sospetti. Cosi cominciai a rifiutare gli inviti dei miei amanti che seppur velatamente non si rassegnavano. Per turbare la ns. felicita’ arrivo la chiamata alla naja e Marco parti, lasciandomi sola. Ovviamente ci sentivamo appena possibile , mi mancava , il tempo passava e si stava risvegliando in me la voglia, mi imposi di resistere il piu’ possibile, ma per quanto?
Dopo qualche mese l’0ccasione mi fu data dallo sposato che mi invito’ ad una cena organizzata al piccolo circolo della pesca. Io accettai piu’ che altro per distrarmi ma mi aspettava una sorpresa e non mi insospettii nemmeno quando mi disse di vestirmi carina sotto .
Infatti malgrado le raccomandazioni, lui si era vantato al circolo di aver trovato una zoccola come non si potevano immaginare .
E meno male che alla cena era solo in sei , un paio li conoscevo ed agli altri quattro fui presentata al femminile cosa che mi fece arrossire. Fecero a gara a sedermi accanto e dopo gli antipasti e svariati bicchieri di vino dove le mie difese si erano abbassate in preda all’alcool, sentii le mie cosce toccate da ambo le parti, da due manone dei miei vicini. Provai ad allontanare quelle mani senza successo ed in preda ai fumi dell’alcool mi lasciai palpeggiare.
Durante i primi le mie cosce ben palpate mi facevano provare brividi di piacere. Prima dei secondi arrivarono anche a scambiarsi di posto e ben presto altre due mani ricominciarono a palparmi le cosce ed una anche il culo.
Il vino scorreva a fiumi come le battute sempre piu’ spinte fino a che qualcuno disse, ci vorrebbe una ballerina sul cubo, e lo sposato rivolgendosi a me disse, perche’ non fai vedere come balli con quel bel perizoma che indossi sempre: Io arrossii e mi sentitii gelare ma al tempo stesso mi sentivo eccitata dalle carezze e dal coro da stadio che si levo’ incitando il mio nome al femminile. Mi lasciai convincere e togliendomi lascivamente i jeans salii’ sul tavolo ed iniziai a ballare sculettando come una troia professionista . Le mani iniziarono ad allungarsi dandomi delle palpate sul culo che non facevano altro che aumentare la mia eccitazione mentre ormai ero rimasto solo con il perizoma, e i commenti su cosa avrebbero fatto ad un culo cosi’ si sprecavano. Qualcuno inizio’ ad aprirsi la patta e tirandosi fuori l’uccello comincio ‘a masturbarsi invitandomi a saggiarne la consistenza.
Scesi dal tavolo oramai conscia della troia che ero e non persi l’occasione di impugnare due belle nerchie che mi erano state offerte. Gli altri si fecero intorno e finirono di spogliarmi tastandomi da tutte le parti . Vieni ad assaggiare il presidente del circolo che ha la precedenza e restando in piedi mi chinai verso quel cazzo veramente grosso che mi veniva offerto accompagnando la mia testa verso il basso. Una volta che l’ebbi in gola sentii piu’ diti penetrami il buco ed una grossa cappella appoggiarsi alle mie chiappe spingendo. I miei buoni propositi di essere fedele a Marco erano spariti e la troia che era in me si era risvegliata.Io rinculai un po’ per facilitarne l’ingresso e mi trovai infilzato come allo spiedo fra due belle nerchie mentre altri me lo mettevano in mano. Il presidente mi teneva la testa ed io succhiavo goloso mentre chi era dentro di me lascio’ il posto ad un altro che mi penetro’ in un sol colpo facendomi un attimo intirizzire, ma duro’ poco e mi sentii riempire da un bel getto cremoso e si ritiro’ lasciando il posto ad un altro bel cazzo che scivolo’ dentro facilmente riempiendomi e facendomi provare un gran godimento . Ero proprio una zoccola , chi l’avrebbe mai detto che sarei diventata cosi’. Il gran cazzo del presidente non dava segni di cedimento mentre gli altri cazzi si susseguivano a riempirmi il culo mentre anche io gocciolavo e sborravo in continuazione come un rubinetto aperto. Ormai stanco e dopo aver fatto da sborratoio agli altri cinque mi accasciai a sedere in terra e dopo poco anche il presidente di riempii la bocca obbligandomi ad ingoiare tutto. Mi lasciai andare in terra per riprendermi ma fu un attimo perche’ mi presero di peso , mi sdraiarono di schiena sul tavolo e tirandomi su ed allargandomi le gambe come se fossi una donna, , tre di loro , ricominciarono in successione a scoparmi mentre qualcun altro mi dava da succhiare ancora un cazzo. Il piacere non scemava e malgrado fossi a pezzi mi lasciai scoparela bocce ed il culo, godendo e facendomi riempire ancora di sperma. Alla fine ero ridotta un cencio, sdraiata sul tavolo coperta di sperma mentre dal mio culo ne spurgavo a fiumi. Mi lasciarono stare mentre sentivo le loro parole di apprezzamento brindando alla troia del circolo ed altre cose ancora. Mi portarono in bagno e levandomi quel poco di perizoma che era rimasto mi fecero fare una bella doccia. Mi sentii riavere e piano piano mi ripresi , mi lavai cercando di far uscire, inutilmente, tutta la loro sbroda dal culo. Mi rivestii e prima di andare via mi vollero salutare tutti facendomi dare ancora una bella succhiata alle loro cappelle. Mi invitarono anche alla cena della settimana dopo, mi dissero che sarebbero stati i soliti sei e forse altri due. Io mi sentii morire dal piacere e dalla preoccupazione, ormai ero sputtanato, voglioso sempre piu’ di cazzi ma anche consapevole che non ce l’ avrei fatta a reggerne otto, a malapena ce l’avevo fatta con sei. Li salutai e ringraziandoli non promisi di esserci la settimana dopo e me ne andai verso casa a gambe larghe e con un bel tappo di carta a chiudermi il buco slabbrato mentre pensavo a cosa e se raccontare a Marco di quello che era successo.
di
scritto il
2023-07-17
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