Come ho stravolto la mia vita - cap. 2 Il tudor
di
Amico segreto
genere
esibizionismo
Marco aveva 10 anni esatti più di me, non era bellissimo, molto alto più di m. 1,90, leggermente sovrappeso probabilmente sui 110-120 kg, capelli molto corti, castano chiaro, almeno quelli rimasti, brillante e sicuro di se, credevo un gran porco (poi ho avuto ampia riprova che non sbagliavo), ma non morto di fica, inizialmente lo pensavo un allupato maniaco che sapeva ammaliare le donne, aveva la reputazione di grande trombatore, malignamente pensavo “certo con i soldi che guadagna”.
Una mattina che era in buona, ed eravamo soli in ufficio, mentre gli porto il caffè, gli dico: “Marco mi insegni davvero a fare questo lavoro, ti do il 10% di quello che riuscirò a guadagnare oltre lo stipendio per un anno”
Per la prima volta mi guarda davvero: “lo farei anche volentieri, (guardandomi sfacciatamente il culo) ma lo devi fortemente volere” si prende il caffè, ride e se ne va lasciandomi li imbambolata.
Gli vado dietro, e lo prego, inizio a raccontagli che ho problemi economici, mi ferma immediatamente dicendomi: “che i problemi ognuno ha i suoi, se vuoi qualcosa nella vita te la devi conquistare”.
Mi squadra e mi fa: “prima lezione gratis, come cazzo ti vesti? Hai un bel culo, mostralo, hai delle belle tette, mostrale, i clienti li devi sedurre”.
“Se vuoi che ti renda una macchina da guerra, farai quello che ti dico io, prima volta che non ubbidisci, ciao ciao Marco!”.
“I tuoi soldi non li voglio mi pagherai in natura solo se otterrai i risultati sperati, prendere o lasciare?”
Ero a bocca aperta tutta rossa ho balbettato: “come in natura?”
Con tutta la naturalezza del mondo mi fa: “qualche bel pompino, li sai fare no?”
L’avrei strozzato, ma la brava ragazza di allora, facendo buon viso a cattivo gioco rispose: “Ma io ho il ragazzo”
E lui: “appunto, li dovresti saper fare”
Ero totalmente nel pallone e sentii la mia voce che diceva: “Tu brutto porco insegnami, se resterò soddisfatta, saprò soddisfare anche te” non credevo alle mie stesse parole, che cazzo avevo detto.
Lui mi guarda con aria di sfida e avvicinandomi all’orecchio mi sussurra: “Susy, Susy pensaci bene, parti da molto lontano, non sarà facile e alla prima disobbedienza io mollo, siamo intesi?”
Una nuova parte di me, finora sconosciuta rispose: “ok ci sto!”
Marco mi squadra ancora e mi dice: “Seconda lezione, vai a casa in pausa pranzo, mettiti in ghingheri, la gonna più corta che hai, lo scollo maggiore, come se tu andassi con il cornutello al gran galà, trucco elegante, tacco alto, vediamo quello che sai fare”
Io vergognandomi già stavo pensando a come avrei potuto far colpo, Marco aveva la capacità di essere odioso, quasi irritante, ma così diretto che una parte di me quasi lo apprezzava, come se dentro di me avessi una vocina che mi suggeriva che avevo necessità di una guida così.
Di lui mi piaceva come affrontava la vita, era sempre sorridente, portava il buonumore in una stanza, solitamente le persone così determinate e di successo sono degli stronzi totali, lui sapeva esserlo con me, ma nel 90% del suo tempo era un amicone con cui farsi due risate.
Era ricercatissimo, da amici e da donne, non certo per la bellezza ma per l’empatia e la gioia di vivere che emanava da tutti i pori, per me era un mistero, una volta mentre era al telefono mi passò il suo cellulare apri e chiudi e mi fece cercare un nome, ne aveva trenta solo con il solito nome di battesimo, mentre l’aspettavo guardai la rubrica aveva memorizzato 450 persone.
Mentre avevo la testa tra le nuvole, mi richiamò alla sua scrivania dicendomi: “Non vorrai mica tutta in tiro tornare con i mezzi?” ecco a quello ci avevo pensato, mi sarei fatta prestare la yaris da Luca.
Forse ero molto lenta io, ma non aspettava quasi mai la risposta e continuava a parlare come pareva a lui: “Tieni prendi queste, se gli fai un graffio altro che pompino” passandomi le chiavi del duetto alfa romeo cabrio.
Marco aveva due auto una audi station wagon invernale di cui non gli fregava niente e l’adorata auto d’epoca alfa romeo che non avevo mai visto prestare a nessuno.
Mi ferma e mi dice: “Bambolina so che sei una ragazza intelligente, ma devi essere più brillante, devi saper rispondere alle provocazioni e alle avances, devi saper fare gli occhi dolci e riconoscere l’effetto che fai sulle persone, sia uomini che donne, sia da soli che in coppia, toglierti questa espressione da pesce lesso, terza lezione”
E subito continua: “Qual’era la prima lezione?”
Rispondo immediatamente: “Devo sedurre i clienti”
Marco: “E la seconda?”
Anche qui sono pronta: “Mi devo vestire sexy per sedurre i clienti” anticipo la domanda con “la terza mi devo togliere l’espressione da pesce lesso”
Marco: “bene, la prima lezione gratis, per la seconda girati, piegati in avanti”
Sono sorpresa ma faccio esattamente quello che mi chiede, mi da uno sculaccione forte e poi mi palpa il culo, divento rossa come un peperone, ma rimango li inchiodata.
Marco: “brava bambolina docile e bella soda, la terza lezione la incasso dopo”.
La duetto era una ficata, i miei capelli lunghi fluivano al vento, tutti mi guardavano sia la macchina sia chi guidava, arrivo a casa con l’idea di mettermi il pantaloncino corto che mi aveva regalato lo stronzo di Jhonny per l’harley, sopra ero indecisa.
Ripensavo a come mi ero piegata e fatta sculacciare e palpare il culo, sorridevo ed ero offesa, la femmina in me diceva che Susy con Jhonny e Luca non vai da nessuna parte, Marco ti porterà lontano, invece la brava ragazza come cazzo fai a farti trattare così?
Andai su una maglietta aderente che metteva in mostra le mie forme, mi presi anche un cappellino tipo tennis, un paio di sandali piuttosto alti li portai in mano, per guidare meglio le ballerine, non ero certo elegante, ma molto sportiva e quella che vedevo allo specchio era una Susy molto sexy.
Mentre rientravo in ufficio, Marco mi invia un messaggio scrivendomi: “Bambolina che per le 16:00 abbiamo la tua prima vendita importante, pensi di farcela?” il secondo messaggio era “Sbrigati cazzo”.
Continua.........
Per commenti e suggerimenti: amicosegreto@tutanota.com
Una mattina che era in buona, ed eravamo soli in ufficio, mentre gli porto il caffè, gli dico: “Marco mi insegni davvero a fare questo lavoro, ti do il 10% di quello che riuscirò a guadagnare oltre lo stipendio per un anno”
Per la prima volta mi guarda davvero: “lo farei anche volentieri, (guardandomi sfacciatamente il culo) ma lo devi fortemente volere” si prende il caffè, ride e se ne va lasciandomi li imbambolata.
Gli vado dietro, e lo prego, inizio a raccontagli che ho problemi economici, mi ferma immediatamente dicendomi: “che i problemi ognuno ha i suoi, se vuoi qualcosa nella vita te la devi conquistare”.
Mi squadra e mi fa: “prima lezione gratis, come cazzo ti vesti? Hai un bel culo, mostralo, hai delle belle tette, mostrale, i clienti li devi sedurre”.
“Se vuoi che ti renda una macchina da guerra, farai quello che ti dico io, prima volta che non ubbidisci, ciao ciao Marco!”.
“I tuoi soldi non li voglio mi pagherai in natura solo se otterrai i risultati sperati, prendere o lasciare?”
Ero a bocca aperta tutta rossa ho balbettato: “come in natura?”
Con tutta la naturalezza del mondo mi fa: “qualche bel pompino, li sai fare no?”
L’avrei strozzato, ma la brava ragazza di allora, facendo buon viso a cattivo gioco rispose: “Ma io ho il ragazzo”
E lui: “appunto, li dovresti saper fare”
Ero totalmente nel pallone e sentii la mia voce che diceva: “Tu brutto porco insegnami, se resterò soddisfatta, saprò soddisfare anche te” non credevo alle mie stesse parole, che cazzo avevo detto.
Lui mi guarda con aria di sfida e avvicinandomi all’orecchio mi sussurra: “Susy, Susy pensaci bene, parti da molto lontano, non sarà facile e alla prima disobbedienza io mollo, siamo intesi?”
Una nuova parte di me, finora sconosciuta rispose: “ok ci sto!”
Marco mi squadra ancora e mi dice: “Seconda lezione, vai a casa in pausa pranzo, mettiti in ghingheri, la gonna più corta che hai, lo scollo maggiore, come se tu andassi con il cornutello al gran galà, trucco elegante, tacco alto, vediamo quello che sai fare”
Io vergognandomi già stavo pensando a come avrei potuto far colpo, Marco aveva la capacità di essere odioso, quasi irritante, ma così diretto che una parte di me quasi lo apprezzava, come se dentro di me avessi una vocina che mi suggeriva che avevo necessità di una guida così.
Di lui mi piaceva come affrontava la vita, era sempre sorridente, portava il buonumore in una stanza, solitamente le persone così determinate e di successo sono degli stronzi totali, lui sapeva esserlo con me, ma nel 90% del suo tempo era un amicone con cui farsi due risate.
Era ricercatissimo, da amici e da donne, non certo per la bellezza ma per l’empatia e la gioia di vivere che emanava da tutti i pori, per me era un mistero, una volta mentre era al telefono mi passò il suo cellulare apri e chiudi e mi fece cercare un nome, ne aveva trenta solo con il solito nome di battesimo, mentre l’aspettavo guardai la rubrica aveva memorizzato 450 persone.
Mentre avevo la testa tra le nuvole, mi richiamò alla sua scrivania dicendomi: “Non vorrai mica tutta in tiro tornare con i mezzi?” ecco a quello ci avevo pensato, mi sarei fatta prestare la yaris da Luca.
Forse ero molto lenta io, ma non aspettava quasi mai la risposta e continuava a parlare come pareva a lui: “Tieni prendi queste, se gli fai un graffio altro che pompino” passandomi le chiavi del duetto alfa romeo cabrio.
Marco aveva due auto una audi station wagon invernale di cui non gli fregava niente e l’adorata auto d’epoca alfa romeo che non avevo mai visto prestare a nessuno.
Mi ferma e mi dice: “Bambolina so che sei una ragazza intelligente, ma devi essere più brillante, devi saper rispondere alle provocazioni e alle avances, devi saper fare gli occhi dolci e riconoscere l’effetto che fai sulle persone, sia uomini che donne, sia da soli che in coppia, toglierti questa espressione da pesce lesso, terza lezione”
E subito continua: “Qual’era la prima lezione?”
Rispondo immediatamente: “Devo sedurre i clienti”
Marco: “E la seconda?”
Anche qui sono pronta: “Mi devo vestire sexy per sedurre i clienti” anticipo la domanda con “la terza mi devo togliere l’espressione da pesce lesso”
Marco: “bene, la prima lezione gratis, per la seconda girati, piegati in avanti”
Sono sorpresa ma faccio esattamente quello che mi chiede, mi da uno sculaccione forte e poi mi palpa il culo, divento rossa come un peperone, ma rimango li inchiodata.
Marco: “brava bambolina docile e bella soda, la terza lezione la incasso dopo”.
La duetto era una ficata, i miei capelli lunghi fluivano al vento, tutti mi guardavano sia la macchina sia chi guidava, arrivo a casa con l’idea di mettermi il pantaloncino corto che mi aveva regalato lo stronzo di Jhonny per l’harley, sopra ero indecisa.
Ripensavo a come mi ero piegata e fatta sculacciare e palpare il culo, sorridevo ed ero offesa, la femmina in me diceva che Susy con Jhonny e Luca non vai da nessuna parte, Marco ti porterà lontano, invece la brava ragazza come cazzo fai a farti trattare così?
Andai su una maglietta aderente che metteva in mostra le mie forme, mi presi anche un cappellino tipo tennis, un paio di sandali piuttosto alti li portai in mano, per guidare meglio le ballerine, non ero certo elegante, ma molto sportiva e quella che vedevo allo specchio era una Susy molto sexy.
Mentre rientravo in ufficio, Marco mi invia un messaggio scrivendomi: “Bambolina che per le 16:00 abbiamo la tua prima vendita importante, pensi di farcela?” il secondo messaggio era “Sbrigati cazzo”.
Continua.........
Per commenti e suggerimenti: amicosegreto@tutanota.com
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Come ho stravolto la mia vita - cap. 1 La vecchia Susyracconto sucessivo
Come ho stravolto la mia vita - cap. 3 Superare i propri limiti
Commenti dei lettori al racconto erotico