Come ho stravolto la mia vita - cap. 1 La vecchia Susy

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tradimenti

Ciao a tutti, mi chiamo Susanna, ma per tutti fino dalla tenera età sono “la Susy”, oggi ho 36 anni, mi sono decisa di raccontare come sono riuscita ad avere successo nella vita, negli affari ad essere una donna sicura di se e padrona del proprio destino.
Da ragazza ero molto bella, lo sono ancora e parecchio, ma esteriormente si cambia senza volerlo, interiormente il cambiamento comporta grande impegno e forza di volontà, solo così si riesce a diventare Persone migliori o per lo meno più centrate con i propri credo o i propri sogni.
Dicevamo della bellezza, da ragazza quasi mi sembrava un peso, non riuscivo a gestire le avances e nemmeno l’invidia delle donne meno fortunate, ero insicura, timida e caratterialmente una debole.
Tutto è cambiato grazie ad un evento che credevo sfortunato invece mi ha permesso di conoscere Marco quello che oggi è il mio socio, amante e il più grande amico.
Il merito della mia trasformazione è soprattutto suo, anche se devo ammettere ho molto lavorato su di me, ma la sua guida è stata fondamentale, mai e poi mai avrei avuto il coraggio, non solo di fare alcune scelte, ma addirittura di solo pensarle.
La fregatura di noi donne è la sindrome da brave ragazze, il condizionamento della società e della famiglia che ci porta a castrare i nostri veri sogni o anche solo le sperimentazioni, per fare quello che gli altri desidererebbero da noi, la brava ragazza, la brava fidanzata, la brava moglie, la brava segretaria, la brava cuoca, la brava infermiera, la brava sto cazzo!
Sono diventata una merda con chi si merita quella parte di me, sono diventata fredda calcolatrice quando mi conviene esserlo, sono diventata una donna che sa far godere un uomo così tanto da rimanerne ammaliato, sono diventata una donna donna, come diceva Venditti.
Ma andiamo per ordine, dieci anni fa ero fidanzata con Jhonny un ex bullo palestrato molto bello, ma anche molto stronzo, ne ero totalmente succube, lavoravo in un’azienda a 10 km da casa mia come receptionist, per la mia fisicità. 1,75 e misure da pin-up, castana, mediterranea.
L’azienda fu acquistata per il marchio, a noi 46 dipendenti che per loro eravamo troppi, chiesero chi voleva uno scivolo per licenziarsi, ero impaurita e la vecchia Susy mai avrebbe accettato di prendere le redini della propria vita.
Ma il diavolo fa le pentole e non i coperchi, successe che un amico di vecchia data, iniziò a farmi una corte serrata, nonostante la paura che aveva di Jhonny, ma non poteva vedermi sprecata con lui, mi voleva così bene da rischiare l’incolumità.
Passai un paio di mesi difficili, tra lavoro e vita privata, poi Jhonny mi tirò uno schiaffo sulla spiaggia davanti a tutti, perchè secondo lui avevo fatto la smorfiosa con un padre di famiglia vicino d’ombrellone, mentre era a fare il bagno mi vestii, un vicino d’ombrellone che aveva capito tutto, mi accompagnò alla stazione e tornai a casa in treno.
Non era il primo ceffone che prendevo da lui, ma una parte di me sopita si risvegliò e mi fece prendere una decisione dopo l’altra.
Per la prima volta nella mia vita, avevo detto basta, lo schiaffo non mi aveva fatto male per la forza, ma mi aveva aperto gli occhi sullo spessore della Persona per cui mi dedicavo, anzi quasi mi annullavo, non era giusto, ed una parte di me che non conoscevo aveva fatto effettivamente l’esibizionista, avevo incosciamente volutamente provocato Jhonny, per poi una volta sul taxi sentirmi straordinariamente libera, straordinariamente bene, le lacrime si stavano trasformando in forza di volontà.
Luca, l’amico di vecchia data, era l’esatto contrario di Jhonny, io scherzando ancora oggi lo chiamo il ragioniere, fu dolcissimo e decisi di andare a convivere con lui che aveva un appartamento a Scandicci, vicino Firenze, ben 30 km da casa mia e 40 km dall’azienda dove lavoravo.
Volevo cambiare aria, cambiare amicizie, che poi erano quelle di Jhonny, e anche cambiare colleghe e colleghi con cui a parte un paio di ragazze, non avevo assolutamente legato, il nuovo capo galletto poi era odioso.
Quindi accettai i sedicimila euro di buona uscita mi licenziai e andai in Naspi, il mio conto corrente mai aveva avuto la doppia cifra, vengo da una famiglia umile e non riuscivo quasi mai ad arrivare a fine mese, appena provavo a mettere via qualcosina c’era una spesa imprevista che mi faceva tornare al punto di partenza.
Oggi sono molto benestante, la mia trasformazione personale ha stravolto anche i rapporti con gli altri e incredibilmente anche il rapporto con soldi, quando qualcosa non gira per il verso giusto, difficilmente riuscirai a fare un triplo carpiato e far andare le cose bene, serve il coraggio di cambiare se stessi e vi assicuro che è molto difficile.
In venti giorni ero senza lavoro, con un pochino di soldi in tasca, convivevo con un ragazzo dolce e amorevole, l’opposto totale di Jhonny, con gli occhiali fisico esile, anche poco maschio devo dire, ma in quel momento era felicissima.
Tra Jhonny e Luca c’erano 30 kg di muscoli di differenza, 20 cm di altezza, il primo aveva 12 tatuaggi, il secondo zero, il primo Harley Davidson e il Suv il secondo lo scooterone scassato e la Yaris, il primo aveva la terza media e un’ignoranza marcata, Luca era intelligente, laureato e reggeva la discussione su qualsiasi argomento.
Luca vinceva su tutti i fronti, l’unico difetto che iniziai a riconoscergli, a letto ero abituata male, Jhonny era un porco egoista, mentre Luca non era molto carnale , uno troppo, uno troppo poco, non mi faceva sentire così desiderata, aveva molte meno esigenze di Jhonny, mi cercava di meno.
Dopo circa un trimestre di fancazzismo totale mi tornò la voglia di trovare un postino di lavoro, ed una domenica in giro in centro in una vetrina di un bellissimo studio immobiliare c’era un cartello che mi colpii: “ricerchiamo collaboratore con buona conoscenza della lingua inglese, capacità organizzative, buona cultura generale e ottima comunicazione”.
A scuola ero la secchiona della classe, avendo una cugina americana, l’inglese lo parlavo fluentemente, come organizzazione essendo super pignola era il punto di forza, anche cultura e comunicazione non potevo lamentarmi, sembrava che facesse al caso mio.
Ritornata a casa ci pensai su, ne parlai con Luca che non aveva niente da obbiettare, anzi mi disse vista la posizione in un palazzo storico, quell’ufficio varrà qualche milione di €uro.
Così una mattina, con il curriculum scritto fresco fresco, mi presento personalmente a consegnarlo, ne seguirono due incontri di selezione con la segretaria tuttofare e poi direttamente con il titolare, dopo 15 giorni partivo come agente immobiliare.
Per due mesi lavorai fianco a fianco con il mio tudor, oggi il mio migliore amico e socio, che però inizialmente fece di tutto per farsi odiare, mi riprendeva continuamente, mi trattava con sufficienza, per lui, mi dimostrava chiaramente, ero solo un peso.
Avevo un buon stipendio e dei benefit sulle vendite che mi sembravano buoni, facevo i calcoli che se avessi venduto un immobile al mese magari potevo superare anche i 3000 € netti.
Rimasi di ghiaccio quando vidi i 7 immobili venduti dal mio tudor Marco gli fruttavano un mensile di 24.800€, aveva guadagnato in un mese più di quando io guadagnavo in un anno nel precedente lavoro. Continua.............
Per commenti e suggerimenti: amicosegreto@tutanota.com
scritto il
2023-07-24
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