Prendersi delle grandi soddisfazioni al lavoro - cap 10
di
Amico segreto
genere
dominazione
Portorose ha una caratteristica, gli hotel sono tutti su una strada su cui c’è anche un sauna park con oltre 20 stanze diverse, in cui ero già stato. Il marciapiede è pieno di coppie di turisti con l’accappatoio bianco del proprio hotel e le ciabattine, Betta era piuttosto stupita.
Arrivati all’hotel, al piano meno 1 c’è la piscina coperta più grande che abbia mai visto e Betta prontamente mi ricorda: “per fortuna un costume l’ho messo in valigia, guarda che piscina, potevi dirmelo”.
Non gli dico che al sauna park il costume è addirittura vietato, ma gli faccio capire le mie intenzioni: “Betta il costume adesso lo vai scegliere nuovo, possibilmente bianco, micro, deve avere meno stoffa di un fazzoletto”
Lo sguardo è un po’ offeso, un po’ malizioso, di chi sa l’effetto che fa il proprio corpo sugli uomini, un po’ timido, un po’ porcello, avrei voglia di baciarla qui davanti a tutti.
Ha sempre il plug, è senza perizoma, la camminata non è più titubante come all’autogrill, adesso saranno passate un paio d’ore abbondanti.
Gli chiedo: “Betta dove hai messo l’ovetto che ti ho fatto tirare fuori dalla valigia?” senza aspettare la sua risposta continuo: “hai 3 minuti per inserirlo, che poi ti porto a comprare il costume”
Lei: “L’ho messo nella borsetta” si guarda velocemente intorno e mi dice: “arrivo”
Ritorna dai bagni entro i tre minuti fregandomi, credevo che l’avesse lasciato nel cassettino della Tesla, bella sorridente mi passa il telecomando.
Facciamo circa 500 metri e davanti al negozio di intimo e costumi, gli dico: “questa è la terza prova di oggi, in questi giorni ne dovrai affrontare parecchie, dovrai provare almeno tre micro costumi, devi farti vedere anche da altri, trova te il modo, ti puoi togliere ovetto e plug altrimenti ti arrestano”
Le due commesse sono due fotocopie, una sui trenta e l’altra cinque, sei anni più giovane, alte bionde, occhi azzurri, Betta ne porta tre in camerino, uno lo sostituisco con una prima di seno dicendogli: “prova prima questo?”
La faccio morire di vergogna, perchè gli apro tutta la tenda ogni volta che indossa un costume ridottissimo, uno lo slip a brasiliana è talmente basso che un po’ di peluria rimane fuori, ci tiene la mano, è paonazza, anche io sono eccitatissimo.
Scegliamo quello bianco con il perizoma, ma non quello estremo e gli porgo altri due costumi stavolta interi e gli dico: “fatti un video con l’ovetto al massimo, gli passo il telecomando fino all’orgasmo, quando me lo giri su telegram ti puoi rivestire, questi sono la tua scusa”
Dopo circa cinque minuti mi arriva il video e la vedo uscire, con una salviettina umidificata si sta asciugando il sudore della prova, stavolta riesce a mascherare bene la goduta nello spogliatoio.
Mi assentai sono un pomeriggio per lavoro, passammo tre giorni di fuoco, dove gli feci superare tanti tabù, la sauna era veramente vietato il costume, avevamo solo un telo bianco da mettere a contatto con la ceramica, ma dopo l’impatto iniziale quasi ti dimentichi di essere nudo.
La goduta più simpatica fu la seconda sera alle 23, aveva dato appuntamento telefonico a Paolo dopo la cena tra colleghi del corso, doveva farlo ingelosire e il compito era di fargli fare una sega, naturalmente io disturbavo la coppietta godendomi Betta tutta nuda sul letto a pecora, con gli auricolari.
La riportai il sabato in stazione a Firenze per fargli prendere il locale e farsi venire a prendere dal maritino in stazione da noi.
E con questo finisce il racconto, Betta quando ha letto i primi tre capitoli mi ha chiesto di omettere alcune situazioni personali e di non fare cenno ai successivi sviluppi, è stato il mio primo racconto erotico, spero che vi sia piaciuto.
Per commenti e suggerimenti: amicosegreto@tutanota.com
Arrivati all’hotel, al piano meno 1 c’è la piscina coperta più grande che abbia mai visto e Betta prontamente mi ricorda: “per fortuna un costume l’ho messo in valigia, guarda che piscina, potevi dirmelo”.
Non gli dico che al sauna park il costume è addirittura vietato, ma gli faccio capire le mie intenzioni: “Betta il costume adesso lo vai scegliere nuovo, possibilmente bianco, micro, deve avere meno stoffa di un fazzoletto”
Lo sguardo è un po’ offeso, un po’ malizioso, di chi sa l’effetto che fa il proprio corpo sugli uomini, un po’ timido, un po’ porcello, avrei voglia di baciarla qui davanti a tutti.
Ha sempre il plug, è senza perizoma, la camminata non è più titubante come all’autogrill, adesso saranno passate un paio d’ore abbondanti.
Gli chiedo: “Betta dove hai messo l’ovetto che ti ho fatto tirare fuori dalla valigia?” senza aspettare la sua risposta continuo: “hai 3 minuti per inserirlo, che poi ti porto a comprare il costume”
Lei: “L’ho messo nella borsetta” si guarda velocemente intorno e mi dice: “arrivo”
Ritorna dai bagni entro i tre minuti fregandomi, credevo che l’avesse lasciato nel cassettino della Tesla, bella sorridente mi passa il telecomando.
Facciamo circa 500 metri e davanti al negozio di intimo e costumi, gli dico: “questa è la terza prova di oggi, in questi giorni ne dovrai affrontare parecchie, dovrai provare almeno tre micro costumi, devi farti vedere anche da altri, trova te il modo, ti puoi togliere ovetto e plug altrimenti ti arrestano”
Le due commesse sono due fotocopie, una sui trenta e l’altra cinque, sei anni più giovane, alte bionde, occhi azzurri, Betta ne porta tre in camerino, uno lo sostituisco con una prima di seno dicendogli: “prova prima questo?”
La faccio morire di vergogna, perchè gli apro tutta la tenda ogni volta che indossa un costume ridottissimo, uno lo slip a brasiliana è talmente basso che un po’ di peluria rimane fuori, ci tiene la mano, è paonazza, anche io sono eccitatissimo.
Scegliamo quello bianco con il perizoma, ma non quello estremo e gli porgo altri due costumi stavolta interi e gli dico: “fatti un video con l’ovetto al massimo, gli passo il telecomando fino all’orgasmo, quando me lo giri su telegram ti puoi rivestire, questi sono la tua scusa”
Dopo circa cinque minuti mi arriva il video e la vedo uscire, con una salviettina umidificata si sta asciugando il sudore della prova, stavolta riesce a mascherare bene la goduta nello spogliatoio.
Mi assentai sono un pomeriggio per lavoro, passammo tre giorni di fuoco, dove gli feci superare tanti tabù, la sauna era veramente vietato il costume, avevamo solo un telo bianco da mettere a contatto con la ceramica, ma dopo l’impatto iniziale quasi ti dimentichi di essere nudo.
La goduta più simpatica fu la seconda sera alle 23, aveva dato appuntamento telefonico a Paolo dopo la cena tra colleghi del corso, doveva farlo ingelosire e il compito era di fargli fare una sega, naturalmente io disturbavo la coppietta godendomi Betta tutta nuda sul letto a pecora, con gli auricolari.
La riportai il sabato in stazione a Firenze per fargli prendere il locale e farsi venire a prendere dal maritino in stazione da noi.
E con questo finisce il racconto, Betta quando ha letto i primi tre capitoli mi ha chiesto di omettere alcune situazioni personali e di non fare cenno ai successivi sviluppi, è stato il mio primo racconto erotico, spero che vi sia piaciuto.
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