La gita

di
genere
sentimentali

Quando ho bisogno di leccarmi le ferite ripenso a te, a noi..i nostri attimi insieme, rubati,discreti, silenziosi..
Quel giorno eravamo a Sotto il Monte, nella bergamasca..che giornata splendida,quel sole primaverile ancora mi scalda il cuore.

L'erba è fresca,verde,soffice sotto il mio corpo,sdraiato intento ad osservarti giocare come un ragazzino,correre dietro al pallone fra le urla dei ragazzi scatenati, gioiosi di non aver passato quelle ore sui banchi di scuola in noiose lezioni senza fine.
Ogni tanto ti sfugge lo sguardo,cade sul mio fisso su di te.. rispondi con quel sorriso che ha mille significati, ma solo noi sappiamo..
La palla arriva a sfiorarmi le gambe, e tu con lei. Ti sdrai, quasi ti lanci sfinito sul prato, non c'è spazio fra noi, tra la nostra pelle che si tocca scambiandosi peccaminosi pensieri.
"Chi di voi fanciulle mi offre dell'acqua?"
Sai già la risposta, ma devi fare la tua parte..
Ti porgo la mia bottiglia, senza spostare la mia gamba dal tuo volto, dalla tua dolce barba che punge la mia coscia.
Ma sei tu ad alzarti, bevi a canna..col senno di poi,segno della nostra intimità.
"Angelica,sei il mio angelo custode"
Quel sorriso irresistibile, come non baciarti? Mentre torni dagli altri, appoggio le mie labbra sul bordo della bottiglia assaporando le tue, immaginandone il gusto..

Il sole è alto in cielo.

Una lunga discesa ci attende.

C'è chi canta,chi ride, chi resta pensieroso e chi , preso di mira perché troppo diverso, viene spinto e deriso.
Ricordo il male..non nella caviglia slogata, nell'anima, quel senso di vergogna che mi avvolgeva.

Tu eri il mio angelo custode!

Ti accorgi di tutto, e senza dire una parola ti abbassi donandomi la tua schiena.
"Sali"
Le mie braccia intorno al tuo collo, ad ogni passo esplorano il tuo petto, mentre le tue mani reggono saldamente le mie gambe.

Chissà se senti il mio cuore battere all'impazzata contro di te?

Chissà cosa pensi ad avermi addosso?

Dolcemente appoggio la testa sulla tua spalla, lascio che il mio respiro ti inumidisca la pelle esposta dal largo colletto della tua t-shirt.
Leggermente ti volti, gli sguardi si cercano, si trovano..si parlano..
Le mie labbra aderiscono perfettamente alla tua scapola, più volte ti bacio mentre mi fai spazio inclinando la testa, svelando il tuo collo alla mia bocca che non ne perde un millimetro.
Assaggio la tua pelle, in questo frammento di intimità.
Le tue mani dapprima accarezzavano le mie cosce, adesso si chiudono in una stretta di eccitazione, rabbia e dolore..come la smorfia che ti si crea in volto..la conosco bene.
È il tuo desiderio che parla, soffocato dalla ragione.
Una bramosia dolorosa, affamata.. distruttiva.
Ti fermi.
Ti volti.
I nostri respiri si uniscono, le labbra si sfiorano..

Non c'è alunna, non c'è professore,
ci siamo solo noi.
scritto il
2023-09-08
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