Cornuto e frocio per sempre
di
TATONE2
genere
dominazione
Mi sono sposato molto giovane, poche esperienze con le donne, e qualche esperienza con lo stesso sesso, nulla di pazzesco, seghe e pompini trà compagni.
Poi a vent'anni ho conosciuto Gabriella, venticinque anni, una donna fatta, stupenda, sempre in tacchi, gonna, pelliccia, tette da urlo, un culo da sballo, e mai avrei pensato, che si interessasse a mè.
Era da poco entrata in compagnia con noi, era stata introdotta da una nostra amica, e una volta presentatami, me ne sono innamorato immediatamente.
Tutti i maschi della nostra compagnia ci hanno provato, e sò di sicuro, che un paio, sono riusciti, a portarla a letto, d'altronde, era stupenda, e io non avevo il coraggio di affrontarla.
Fù lei un giorno, ad avvicinarsi, e a chiedermi se potevo accompagnarla a casa, non si sentiva bene, e così, un sabato sera mollai tutti e l riportai a casa.
Nel tragitto parlammo del più e del meno, e fù molto espansiva con mè, e così, ebbi il coraggio di invitarla a cena il giovedì dopo, accettò, e arrivati a casa prima di scendere mi diede un bacio sulle labbra, stavo svenendo.
Attesi con trepidazione il giovedì,e mi presentai a casa sua, con giacca e cravatta, lei scese, e la potei ammirare, indossava una camicetta, scollata che mostrava il suo fantastico seno, una gonna corta aderente, un paio di collant color carne 8 denari, e un paio di sandali tacco dieci, finemente truccata, e una giacca al braccio, salì in auto e mi diede un bacio.
Passammo la serata in allegria, ma il mio sguardo cadeva sul suo seno, e una volta sulla starada del rientro, mi chiese se mi piaceva il suo seno, deglutii e ammisi di sì, lei con noncuranza, slacciò la camicetta, e rimase in reggiseno, e poi lo slacciò, esplosero le sue tette, piene sode, con un'aureola enorme e due capezzoli durissimi.
Cosa facciamo mi chiese, io infilai una stradina laterale e mi fermai, ci baciammo e le leccai le tette e succhiai i suoi capezzoli, poi mi spoglia, le si tolse le calze, sollevò la gonna e mi disse, scopami, ne ho voglia, le salii sopra, lei afferrò il mio cazzo, e lo introdusse nella sua figa, avevo e ho un cazzo notevole, sprofondai dentro di lei, e iniziò a godere.
La scopai a lungo, e venne più volte, e poi la innondai di sperma, ci baciammo a lungo, e poi ricomposti la riportai a casa.
Decidemmo di continuare a vederci, e poi ci fidanzammo e arrivammo al matrimonio, ero innamoratissimo di lei, ma sapevo che difficilmente mi sarebbe stata fedele, e così, la prima notte di nozze le dissi che ero disposto ad accettare le sue corna, se però, ho prima o subito dopo me lo avesse confessato, vidi delle lacrime ai suoi occhi, grazie amore e poi si girò, inculami, sverginalo, devi essere il primo, di tanti, e così, le sverginai il culo.
Passammo i primi mesi, come una coppia normale, e poi una sera invitai un amico d'infanzia, e mentre cenavamo, il vino scorreva e Antonio era parecchio ubriaco, e uscì con una frase non indicata, mi disse, ti ricordi Paolina, i pompini che ci facevi?, lo zitti, mamia moglie aveva sentito, e così una volta soli, a letto, mi disse, ma allora sei frocetta e rise, le raccontai che sì, ero bravo a fare pompini, e seghe, ne avevo fatte e ricevute molte, ma che preferivo farli i pompini, e che adoravo l'intimo femminile.
Nei giorni seguenti mi convinse ad indossare il suo di intimo le calze ecc, mi aiutò a truccarmi, e facevo del sesso pazzesco con lei da femmina.
Poi un sabato mi disse che aveva conosciuto la settimana prima, un cliente dellìazienda dove lavorava, e che sarebbe arrivato la domenica mattina, all'aereoporto, e che sarebbe andata a prenderlo, e che avrebbe passato laa giornata con lui, mi accarezzò, lo sò amore, sei rimasto male, ma lo sapevi che presto o tardi sarebbe accaduto, mi piace, mi ha baciata, ho sentito il suo cazzo e ne ho voglia.
Il giorno dopo andò a prenderlo, e rientrò a tarda sera, era sfatta, distrutta, l'aiutai a spogliarsi, e vidi lo sperma di lui, colare abbondante dalla figa di mia moglie, non resistetti, la ripuliie lo bevvi tutto.
dA QUEL GIORNO, LE SUE USCITE AUMENTARONO, E IO, LA ATTENDEVO TRAVESTITA, e la ripulivo sentendo i suoi racconti, poi la scopavo, e le venivo dentro.
Diventavo sempre piu frocio, mi travestivo sotto i pantaloni, e ad ogni occasione mi appartavo a succhiere cazzi, o a prenderlo nelculo, nell'ambiente che frequentavo, mi chiamavano la puttana, e poi iniziai a portarmi a casa i miei amanti, e poi raccontavo a Gabriella cosa e come lo facevo, e poi scopavamo.
Passarono un paio d'anni, lei con i suoi amanti e io con i miei, e poi ad amarci, ma la mia pulsione omosessuale crebbe e divenne imperante, la mia femminilità esplose, e decisi di parlarne con lei.
Le dissi che ero intenzionato, a continuare la mia vita come donna, volevo vivere anche di giorno come tale, che volevo essere di più maschi, alla luce del giorno, avere un rapporto continuativo con un maschio che mi apprezzasse, e che non ero più attratto dalla sua figa, dal suo ano, dalle sue tette, mi abbracciò, mi baciò, e mi disse, ora sai cosa facciamo?.
D a domani, ti trovo un lavoro come segretaria, ti presenterai come una donna, truccata e vestita solo il titolare sarà a conoscenza della tua nature, affitteremo l'appartamento attiguo, e tù abiterai lì, ma ci frequenteremo come coppia, potrai portare chi vuoi e se troverai l'anima gemella, starai con lui, però, c'è l'ultimo scoglio, i mie e i tuoi, ma se lasci fare a mè risolvo tutto,accettai.
Il sabato sera invitò i miei suoceri e i miei genitori, con mia sorella e suo marito, un'ora prima dell'inizio della serata, mi disse, preparati, rimasi stranito, in che senso? chiesi, fatti la doccia e ti aiuto a vestirti, da donna chiesi? certo cosa se nò, ma sei pazza mi devo presentare travestita, ma nemmeno per sogno, uoviti i disse, e mi costrinse a fare quello che mi chiedeva.
Dopo la doccia mi aiutò a mettermei reggiseno reggicalze, calze slip, un tubino nero attillato, che risaltava il mio piccolo seno, e il mio culo stupendo, mi aiutò atruccarmi bene e mi mise unrossetto tenue, ma bello,e poi un paio di decoltè nere, infine la parrucca a caschetto nera, ero bellissima.
Arrivarono le nove, il campanello suonò, e Gabriella andò ad aprire e fece accomodare gli invitati, si accomodarono in salotto e gli servì un aperitivo, e poi disse, cara famiglia,ora avrete una sorpresa, che io e Paolo riteniamo fantastica, e spero che lo sia anche per voi, e così, entrai in scena.
Appena mi videro non mi riconebbero, ero veramente, e lo sono tutt'ora molto femminile, mamma disse, ma chi è?, tuo figli rispose Gabriella, cadde un silenzio pazzesco, mi avvicnai, e mi feci ammirare.
Poi mi rivolsi a tutti loro, lo sò, che è una scioc, ma ho deciso di seguire lamia natura, sono omosessuale, e da tempo, ma ora, mi sento donna, e voglio vivere come tale, Gabriella è d'accordo, e a breve, cambierò il mio nome al femminile, non mi opererò, ma frequenterò uomini alla luce del sole, avrò rapporti sessuali con loro, e mi troverò un uomo e formerò una coppia, spero che non mi scacciate per questo.
Tutta la famiglia mi abbracciò, e mammi mi disse di averlo sempre sospettato, e poi i miei suoceri mi chieserew del rappoto con la loro figlia, risposi che restavamo sposati, ma che lei avrebbe avuto altre persone, e che sarebbe rimasta incinta, di chi avrebbe scelto, io avrei dato il mio nome.
Le settimane seguenti furono un turbinio di nuove esperienze, il lavoro, il colloquio, fù molto bello, il titolare mi disse, per tutti sarai Paola, cerca di non farti i colleghi altrimenti ti scopri, andrai ai servizi delle donne, tranquilla, e poi, si alzò, se posso, mi accarezzò il collo, mi piacerebbe vederti, capii, mi alzai e mi spoglia, rimasi in reggicalze calze e tacchi, il mio cazzo era durissimo, lui si avvicinò, lo strinse, mi baciò, e poi mi fece un pompino.
Lo ricambiai, e poi mi feci scopare, fù meraviglioso la segretaria con il padrone era eccitante.
Alla sera passavo dai miei, chiacchieravo con mamma e rispondevo alle sue domande, curiose, sù di mè, e poi più dettagliate, di cosa facevo con i maschi, le risposi, cosa fai con papà, lo succhi e poi ti scopa no?, ammise di sì, bene io faccio pompini e me lo faccio mettere nel culo e godo, lei sorrise, anche io godo quando papà mi incula.
Una sera capii cosa volesse, mio padre era seduto e capivo che erano d'accordo, mi assentai un attimo e ritornai da loro in autoreggenti, e tacchi, volevate vedermi nuda vero? lo ammisero, il mio seno era cresciuto, in attesa dell'intervento per portarlo a una quarta, mamma si avvicinò, e sfiorò il mio cazzo, e questo?, e questo lo uso con i miei amanti se sono passivi, e con Gabriella, quando ne ha voglia, la scopi ancora disse papà, certo, non molto ma la scopo, dopo che è stata con altri maschi, mamma divenne rossa, intanto tenevA stretto il mio cazzo lo fece di riflesso, io po le dissi, mamma mi fai venire così, si staccò, io ripresi la sua mano, ora devi finire quelo che hai iniziato, allargai le gambe e le irrigidii, mi appoggiai sul tavolo, misi il culo in direzione di papà, mamma iniziò a mungermi, papà dissi quasi urlando, scopami, poco dopo avevo il suo cazzo nel culo.
Poi a vent'anni ho conosciuto Gabriella, venticinque anni, una donna fatta, stupenda, sempre in tacchi, gonna, pelliccia, tette da urlo, un culo da sballo, e mai avrei pensato, che si interessasse a mè.
Era da poco entrata in compagnia con noi, era stata introdotta da una nostra amica, e una volta presentatami, me ne sono innamorato immediatamente.
Tutti i maschi della nostra compagnia ci hanno provato, e sò di sicuro, che un paio, sono riusciti, a portarla a letto, d'altronde, era stupenda, e io non avevo il coraggio di affrontarla.
Fù lei un giorno, ad avvicinarsi, e a chiedermi se potevo accompagnarla a casa, non si sentiva bene, e così, un sabato sera mollai tutti e l riportai a casa.
Nel tragitto parlammo del più e del meno, e fù molto espansiva con mè, e così, ebbi il coraggio di invitarla a cena il giovedì dopo, accettò, e arrivati a casa prima di scendere mi diede un bacio sulle labbra, stavo svenendo.
Attesi con trepidazione il giovedì,e mi presentai a casa sua, con giacca e cravatta, lei scese, e la potei ammirare, indossava una camicetta, scollata che mostrava il suo fantastico seno, una gonna corta aderente, un paio di collant color carne 8 denari, e un paio di sandali tacco dieci, finemente truccata, e una giacca al braccio, salì in auto e mi diede un bacio.
Passammo la serata in allegria, ma il mio sguardo cadeva sul suo seno, e una volta sulla starada del rientro, mi chiese se mi piaceva il suo seno, deglutii e ammisi di sì, lei con noncuranza, slacciò la camicetta, e rimase in reggiseno, e poi lo slacciò, esplosero le sue tette, piene sode, con un'aureola enorme e due capezzoli durissimi.
Cosa facciamo mi chiese, io infilai una stradina laterale e mi fermai, ci baciammo e le leccai le tette e succhiai i suoi capezzoli, poi mi spoglia, le si tolse le calze, sollevò la gonna e mi disse, scopami, ne ho voglia, le salii sopra, lei afferrò il mio cazzo, e lo introdusse nella sua figa, avevo e ho un cazzo notevole, sprofondai dentro di lei, e iniziò a godere.
La scopai a lungo, e venne più volte, e poi la innondai di sperma, ci baciammo a lungo, e poi ricomposti la riportai a casa.
Decidemmo di continuare a vederci, e poi ci fidanzammo e arrivammo al matrimonio, ero innamoratissimo di lei, ma sapevo che difficilmente mi sarebbe stata fedele, e così, la prima notte di nozze le dissi che ero disposto ad accettare le sue corna, se però, ho prima o subito dopo me lo avesse confessato, vidi delle lacrime ai suoi occhi, grazie amore e poi si girò, inculami, sverginalo, devi essere il primo, di tanti, e così, le sverginai il culo.
Passammo i primi mesi, come una coppia normale, e poi una sera invitai un amico d'infanzia, e mentre cenavamo, il vino scorreva e Antonio era parecchio ubriaco, e uscì con una frase non indicata, mi disse, ti ricordi Paolina, i pompini che ci facevi?, lo zitti, mamia moglie aveva sentito, e così una volta soli, a letto, mi disse, ma allora sei frocetta e rise, le raccontai che sì, ero bravo a fare pompini, e seghe, ne avevo fatte e ricevute molte, ma che preferivo farli i pompini, e che adoravo l'intimo femminile.
Nei giorni seguenti mi convinse ad indossare il suo di intimo le calze ecc, mi aiutò a truccarmi, e facevo del sesso pazzesco con lei da femmina.
Poi un sabato mi disse che aveva conosciuto la settimana prima, un cliente dellìazienda dove lavorava, e che sarebbe arrivato la domenica mattina, all'aereoporto, e che sarebbe andata a prenderlo, e che avrebbe passato laa giornata con lui, mi accarezzò, lo sò amore, sei rimasto male, ma lo sapevi che presto o tardi sarebbe accaduto, mi piace, mi ha baciata, ho sentito il suo cazzo e ne ho voglia.
Il giorno dopo andò a prenderlo, e rientrò a tarda sera, era sfatta, distrutta, l'aiutai a spogliarsi, e vidi lo sperma di lui, colare abbondante dalla figa di mia moglie, non resistetti, la ripuliie lo bevvi tutto.
dA QUEL GIORNO, LE SUE USCITE AUMENTARONO, E IO, LA ATTENDEVO TRAVESTITA, e la ripulivo sentendo i suoi racconti, poi la scopavo, e le venivo dentro.
Diventavo sempre piu frocio, mi travestivo sotto i pantaloni, e ad ogni occasione mi appartavo a succhiere cazzi, o a prenderlo nelculo, nell'ambiente che frequentavo, mi chiamavano la puttana, e poi iniziai a portarmi a casa i miei amanti, e poi raccontavo a Gabriella cosa e come lo facevo, e poi scopavamo.
Passarono un paio d'anni, lei con i suoi amanti e io con i miei, e poi ad amarci, ma la mia pulsione omosessuale crebbe e divenne imperante, la mia femminilità esplose, e decisi di parlarne con lei.
Le dissi che ero intenzionato, a continuare la mia vita come donna, volevo vivere anche di giorno come tale, che volevo essere di più maschi, alla luce del giorno, avere un rapporto continuativo con un maschio che mi apprezzasse, e che non ero più attratto dalla sua figa, dal suo ano, dalle sue tette, mi abbracciò, mi baciò, e mi disse, ora sai cosa facciamo?.
D a domani, ti trovo un lavoro come segretaria, ti presenterai come una donna, truccata e vestita solo il titolare sarà a conoscenza della tua nature, affitteremo l'appartamento attiguo, e tù abiterai lì, ma ci frequenteremo come coppia, potrai portare chi vuoi e se troverai l'anima gemella, starai con lui, però, c'è l'ultimo scoglio, i mie e i tuoi, ma se lasci fare a mè risolvo tutto,accettai.
Il sabato sera invitò i miei suoceri e i miei genitori, con mia sorella e suo marito, un'ora prima dell'inizio della serata, mi disse, preparati, rimasi stranito, in che senso? chiesi, fatti la doccia e ti aiuto a vestirti, da donna chiesi? certo cosa se nò, ma sei pazza mi devo presentare travestita, ma nemmeno per sogno, uoviti i disse, e mi costrinse a fare quello che mi chiedeva.
Dopo la doccia mi aiutò a mettermei reggiseno reggicalze, calze slip, un tubino nero attillato, che risaltava il mio piccolo seno, e il mio culo stupendo, mi aiutò atruccarmi bene e mi mise unrossetto tenue, ma bello,e poi un paio di decoltè nere, infine la parrucca a caschetto nera, ero bellissima.
Arrivarono le nove, il campanello suonò, e Gabriella andò ad aprire e fece accomodare gli invitati, si accomodarono in salotto e gli servì un aperitivo, e poi disse, cara famiglia,ora avrete una sorpresa, che io e Paolo riteniamo fantastica, e spero che lo sia anche per voi, e così, entrai in scena.
Appena mi videro non mi riconebbero, ero veramente, e lo sono tutt'ora molto femminile, mamma disse, ma chi è?, tuo figli rispose Gabriella, cadde un silenzio pazzesco, mi avvicnai, e mi feci ammirare.
Poi mi rivolsi a tutti loro, lo sò, che è una scioc, ma ho deciso di seguire lamia natura, sono omosessuale, e da tempo, ma ora, mi sento donna, e voglio vivere come tale, Gabriella è d'accordo, e a breve, cambierò il mio nome al femminile, non mi opererò, ma frequenterò uomini alla luce del sole, avrò rapporti sessuali con loro, e mi troverò un uomo e formerò una coppia, spero che non mi scacciate per questo.
Tutta la famiglia mi abbracciò, e mammi mi disse di averlo sempre sospettato, e poi i miei suoceri mi chieserew del rappoto con la loro figlia, risposi che restavamo sposati, ma che lei avrebbe avuto altre persone, e che sarebbe rimasta incinta, di chi avrebbe scelto, io avrei dato il mio nome.
Le settimane seguenti furono un turbinio di nuove esperienze, il lavoro, il colloquio, fù molto bello, il titolare mi disse, per tutti sarai Paola, cerca di non farti i colleghi altrimenti ti scopri, andrai ai servizi delle donne, tranquilla, e poi, si alzò, se posso, mi accarezzò il collo, mi piacerebbe vederti, capii, mi alzai e mi spoglia, rimasi in reggicalze calze e tacchi, il mio cazzo era durissimo, lui si avvicinò, lo strinse, mi baciò, e poi mi fece un pompino.
Lo ricambiai, e poi mi feci scopare, fù meraviglioso la segretaria con il padrone era eccitante.
Alla sera passavo dai miei, chiacchieravo con mamma e rispondevo alle sue domande, curiose, sù di mè, e poi più dettagliate, di cosa facevo con i maschi, le risposi, cosa fai con papà, lo succhi e poi ti scopa no?, ammise di sì, bene io faccio pompini e me lo faccio mettere nel culo e godo, lei sorrise, anche io godo quando papà mi incula.
Una sera capii cosa volesse, mio padre era seduto e capivo che erano d'accordo, mi assentai un attimo e ritornai da loro in autoreggenti, e tacchi, volevate vedermi nuda vero? lo ammisero, il mio seno era cresciuto, in attesa dell'intervento per portarlo a una quarta, mamma si avvicinò, e sfiorò il mio cazzo, e questo?, e questo lo uso con i miei amanti se sono passivi, e con Gabriella, quando ne ha voglia, la scopi ancora disse papà, certo, non molto ma la scopo, dopo che è stata con altri maschi, mamma divenne rossa, intanto tenevA stretto il mio cazzo lo fece di riflesso, io po le dissi, mamma mi fai venire così, si staccò, io ripresi la sua mano, ora devi finire quelo che hai iniziato, allargai le gambe e le irrigidii, mi appoggiai sul tavolo, misi il culo in direzione di papà, mamma iniziò a mungermi, papà dissi quasi urlando, scopami, poco dopo avevo il suo cazzo nel culo.
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