La camera

di
genere
trans

Lavoro a Milano, mi sono trasferito ad abitare circa un anno fà, prima facevo la spola il fine settimana, trà il paese e Milano, rientravo il venerdì sera e ripartivo la domenica sera, salutavo i miei, e per tutta la settimana, alla sera dopo il lavoro mi trasformavo in Paola.
Sì sono gay, o meglio un omosessuale, travestito, o meglio travestita, amo considerarmi e farmi considerare al femminile, mi sento donna in un corpo non mio.
Da molto tempo, incontro sconosciuti, o perone diventate conoscenti negli anni, adoro scopare, fare pompini, sentire i loro turgidi cazzi nel mio culo, sentirmi pompare, e gemere e goderne.
Ho la fortuna di abitare in una zona tranquilla, per accedere al mio appartamento non si deve necessariamente passare dalla scala comune, ma da un'entrata secondaria, e poi proprio vicino a mè, si trova un'alberghetto, con annessatrattoria e bar, gestita da due simpatici personaggi.
Lui un signore distinto e sveglio lei una donna di mondo, ex prostituta, ora in pensione, tutti e due sui sessant'anni, e spesso ceno da loro, e mi trattengo al bar a fare quattro chiacchiere.
Subito, dopo che ci siamo conosciuti, hanno capito chi e cosa fossi, un sera, dopo qualche bicchierino di troppo, mi sonoscoperta con lei, e così, si è istaurato un ottimo rpporto, che col tempo ci ha portate a raccontarci la nostra vita.
Clara, la signora, ha battuto la strada per molti anni, il marito, Mario, era il suo protettore, e marito, hanno trè figli, e nel periodo che Clara era incinta, batteva, e mi raccontava, che c'era la fila per scoparla col pancione, ora però, son batteva più, a volte qualche marchetta con vecchi clienti, nella comodità di un letto.
Ridendo, un annetto fà, mi chiese perchè, non pensavo, di farlo come professione, sai, sei bella, giovane, potresti guadagnare bene, di giorno lavori, di sera ti diamo una stanza, e batti, ti aiutiamo noi con i clienti, ci dai una percentuale, e sei tranquilla, non può succederti nulla ci sono io e Mario.
Ne parlammo a lungo, la cosa mi piaceva, e poi nessuno poteva riconoscermi, truccata ero un'altra persona, e tutto sommato, scopare per piacere, o scopare per danaro, poco cambiava, e così, una sera ci accordammo.
Il trenta percento andava a loro per la camera, se i clienti erano miei, il cinquanta, se i clienti erano loro, avrei avuto a disposizione la camera, per sempre, e avrei cenato da loro.
Accettai, e diedi disdetta all'appartamento, trasferii tutto nella camera, molto spaziosa, con annesso un grande ripostiglio dove misi vestiti e tutto il resto, e un piccolo bagnetto.
Così di giorno Paolo lavorava in unagrossa impresa, di sera Paola, cenava, e si preparava per i clienti.
Inizialmente erano un numeroesiguo, ma col passaparola, e le conoscenze dei due cognugi, ben presto, le serate erano piene, se mi chiamava un mio cliente, davo l'orario a Clara, se erano loro, mi avvisavano del mio impegno, avevo l'agenda piena.
Il sabato e la domenica, poi lavoravo anche di pomeriggio, e devo dire, che ero soddisfatta, godevo moltissimo, amavo e amo essere inculata, e poi succhiare cazzi, era la mia passione.
Col tempo selezionai i clienti, e a quelli sicuri, davo la possibilità di non usare il preservativo, e ingoiavo il loro sperma.
Arrivai persino a sverginare ad alcuni i loro figli, fui il primo buco che accoglieva il loro cazzo.
E a richiesta, con un'aggiunta, scopavo i passivi, cosa che non mi faceva impazzire, ma venire nel culo di un'altro frocio, non mi dispiaceva.
Qualche mese fà, mi si pone una scelta, la mia azienda è in crisi, e mi hanno proposto una bella cifra per licenziarmi, e visto che il mio secondo lavoro và bene, ho accettato, chiaramente, ora devo salire di qualità, così, parte della liquidazione, l'ho investita dal chirurgo, un bel seno, una quarta, ben fatto, non il solito seno tondo, nò, a pera come una vera donna.
La mia trasformazione ha successo, ora stò preparando le carte per cambiare il nome da Paola, a Paola.
Domenica scorsa, ho preso coraggio, e mi sono presentata a casa dei miei genitori, in gonna e camicetta, mostrando il mio generoso decoltè, devo dire che sospettavano da anni che io fossi gay, ma ritrovarsi una figlia al posto di un figlio, li ha sorpresi e non poco, ma mi hanno accettata.
Li ho resi edotti del mio cambiamento lavorativo, e ho detto loro che ero una prostituta, a tempo pieno, mamma mi chiese arrossata in viso, ma dunque, lo prendi nel..., si mamma loprendo nel culetto e in bocca, ma scusa tu e papà non lo fate?, lui rise, eccome, tua madre ha il culo sfondato da questo, e fece segno al suo cazzo, e ridemmo tutti e trè.
A fine serata, un pò troppo brilli, ci sedemmo in sala, accavallai le gambe inguainate dal naylon, mostrando parte della calza agganciata al reggicalze, papà me lo fece notare, bella scelta il reggicalze, ti piace dissi?, e mi alzai, sollevai la gonna e mostrai le mie cosce tornite, papà, apprezzò, mamma fece una smorfia, e si allontanò riapparendo dopo una decina di miuti, indossando anch'essa un reggicalze, in slip e tacchi senza gonna, al che sfilai la mia, e dissi a papà di scegliere la migliore.
Papà consiglià di rimanere in reggiseno reggicalze slip e tacchi,e così si fece.
Mamma è ancora una bella donna, la scelta non era facile, così togliemmo il reggiseno e gli slip, papà era eccitatissimo, poi dissi all'orecchio di mamma una proposta, accettò subito, ci avvicinammo a papà, e lo spogliammo in un batterd'occhio, e iniziammo a spompinarlo insieme.
Il cazzo di papà era un palo, una verga pazzesca, dissi a mamma, senti, tu lo prendi da anni, cedimelo per questa volta, lei sorrise e si spostò, io mi girai e mi sedetti sopra, facendolo scivolare nel mio culo, fino in fondo, era fantastico, e nel mentre mi pompavo, mamma iniziò a spompinarmi, lui venne in mè, e io nella bocca di mamma.
Rimasi trè giorni con loro mi scopai e mi feci scopare da pò, e scopammo mamma, fino allo sfinimento, poi ripresi il mio lavoro a Milano, incontrando molti clienti.
Il mio futuro? è questo, fare il mestiere più vecchio del mondo, la puttana.
scritto il
2024-01-03
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