Lo schiavo Isauro - Parte 3
di
Ottobre Rosso 66
genere
dominazione
Nella stanza da letto coniugale, marito e moglie sono già distesi a letto. Garson ha solo un paio di boxer addosso e Donna Vima una camiciola da notte corta e sotto completamente nuda.
Isauro, intanto, esce dal bagno che ha appena finito di pulire e rassettare dopo che i suoi padroni hanno fatto i loro bisogni e la doccia. Quindi come se lo vedono davanti, i coniugi, da che s'ignorano, a che improvvisamente si guardano conaria di complicità e Vima, con un sorrisetto beffardo, fa al marito: “Stai pensando a quello che penso io?”
Garson, ricambiando il sorrisetto: “Si...decisamente si...da quando tempo lo sognavamo?”
Vima: “Già...da tanto....e anche per questo l'ho comprato, mica solo per me (ride) ...e poi bianco! Bianco...come l'ho sempre desiderato io!!”
Vima, quindi, gli ordina: “Tu...dormi qui (indica a terra accanto a lei) su questo tappetino...in modo che qualsiasi ho bisogno mi basta solo stendere una mano o un piede per chiamarti...ma adesso non si dorme...adesso mettiti in ginocchio lì (indica l'angolo ai piedi del letto) e guardaci...guarda me e il padrone cosa facciamo...non osare abbassare la testa o distrarti...attento perchè noi godiamo ad essere guardati mentre scopiamo...e se non ci fai godere come vogliamo...le frustate che buschi non si potranno nemmeno contare, ti è chiaro?”
Isauro: “Si padrona...”
Quindi Donna Vima sfila i boxer al marito e inizia a masturbare il grosso cazzo già scappellato, teso e duro. Dopo un po', lanciando occhiate soddisfatte al suo schiavo costretto a guardare in ginocchio davanti al letto, glielo prende in bocca. Prima glielo lecca tutto, dai coglioni alla cappella. Poi se lo prende lentamente tutto in bocca e parte con una pompa in crescendo. Garson, steso a gambe larghe, ansima di piacere. Dopo un altro po', smette di pompare e si toglie le camiciola da notte. Una volta nuda, si stende a gambe larghe e stavolta tocca al marito praticargli del sesso orale.
Isauro, attento e terrorizzato, adesso ha l'enorme culo di Garson, piegato in ginocchio a leccare la fica alla moglie, davanti la faccia. Vima, spostando la testa per vedere se il suo schiavo sta guardando, gode ai colpi di lingua del marito.
Finito di leccare, Garson monta la moglie in posizione del missionario. La penetra e inizia a sbatterla in crescendo. Dopo un po' si ferma e i due cambiano posizione. Garson sta disteso e Vima gli sale sopra a smorzacandela. Ingoia nella fica lentamente il grosso cazzo e inizia a cavalcare, girandosi ogni tanto verso Isauro per controllarlo. La cavalcata dura un bel po, ogni tanto Garson sculaccia Vima, poi improvvisamente i due raggiungono l'orgasmo. Il primo a venire e Garson, poi Vima. Marito e moglie rimangono abbracciati, l'una sopra l'altro, per un po'. Poi Vima apre gli occhi, guarda Isauro, sempre fermo in ginocchio a guardarli, e gli ordina: “Spugnetta e salviettine...che ci pulisci e ci asciughi...muoviti!!”
Lo schiavo corre in bagno, prende l'occorrente. Torna in stanza, dove nel frattempo i due si sono staccati e stanno coricati di pancia a gambe aperte ognuno al loro posto. Isauro comincia a frizionare con la spugnetta la fica della padrona, intenta a guardare il telefonino. Gliela pulisce bene e gliela asciuga accuratamente. Poi passa al padrone, gli prende il cazzo ancora non del tutto floscio, glielo friziona bene con la spugnetta, assorbendo la sborra che ancora cola e quella sui coglioni. Glielo asciuga bene e mentre gli porge i boxer, Garson con un sorriso ironico gli dice: “Per me sei comunque un frocetto...anche se non lo vuoi ammettere...solo un frocetto, oltre la pompa, sa pulire così bene il cazzo..”
Isauro: “Grazie del complimento padrone...sono stato addestrato per questo...”
Vima, posando il cellulare sul comodino, interviene bruscamente: “Basta adesso!...a dormire, ho sonno!...tu!! (rivolgendosi al suo schiavo) vai posare le cose in bagno e poi subito qui, a terra dove ti ho detto prima!”
Il ragazzo veloce esegue e si va a distendere sulla stuoia. Si spengono le luci e inizia la notte.
E' quasi l'alba, quando Isauro viene svegliato strattonato sulla schiena dal piede di Donna Vima. Lo schiavo si volta e la padrona gli ordina: “Sali sul letto...mettiti disteso li (indicando la fine del letto) che mi servi da poggiapiedi...ho bisogno di stare con le gambe sollevate...sbrigati!”
Il ragazzo veloce si posiziona disteso in orizzontale alla fine del letto, con la testa dalla parte di Vima e le gambe da quella di Garson, che rannicchiato è girato dall'altro lato. La padrona subito gli sbatte i piedi coi talloni sopra il torace. Isauro accusa il colpo tacendo. Ha un piede della sua padrona vicinissimo alla faccia che con le dita gli sfiora naso e bocca. Ne può sentire l'odore . Poi improvvisamente Donna Vima gli accavalla sopra l'altro in modo che la pianta gli finisce tutta appiccicata in faccia. La donna glielo sfrega sul viso con decisione come se fosse un comunissimo cuscino
Questo supplizio dura un bel po. Ma non sembra bastare alla sua padrona che gli mette anche l'altro piede in faccia. Adesso Isauro ha la faccia totalmente schiacciata da entrambi i piedi di Vima che glieli muove come se la testa del suo schiavo fosse un pallone. Ogni tanto gli da un breve tregua, ritirando i piedi inarcando le gambe, per poi riprendere senza pietà a schiacciargli i viso. Poi rimette i piedi incrociati sul torace, vicinissimi al collo, dello schiavo in modo che una delle piante gli stia sulla faccia e dandogliene un colpetto sulla bocca gli ordina sottovoce: “Lecca!!”.
Isauro obbedisce e inizia a leccare la pianta fino alle dita. Quando stabilisce che il suo schiavo ha leccato abbastanza, si ritira i piedi, alza su la camiciola, allarga le gambe e sempre sottovoce gli ordina: “Adesso vieni a leccarmi la fica...sbrigati...che sono tutta bagnata!...”
Quindi Isauro si alza dalla sua posizione e le va a leccare la fica che effettivamente è un'acqua! E' evidente che gode a umiliarlo e farlo soffrire così! Infatti a Donna Vima, bastano pochi colpi di lingua del suo schiavo per arrivare all'orgasmo trattenendo il grido per non svegliare il marito.
Quindi si rimette lo schiavo sotto i piedi. Si rilassa qualche minuto e poi va in bagno. Isauro rimane comunque disteso li e non osa muoversi se non glielo ordina la sua padrona. Però almeno ha un attimo di tregua e può rifiatare. Ma dura poco perchè nel frattempo si risveglia Garson che stirando le gambe urta quelle dello schiavo. Alza la testa, lo guarda disteso in posizione poggiapiedi e gli chiede: “Che cazzo ci fai qui tu?”
Isauro: “E' la padrona, vostra moglie, che me lo ha ordinato...devo farle da poggiapiedi...”
Garson: “Ah va bene...” Poi stira le braccia, fa un rutto e poi una scorreggia. Allarga le gambe e dai boxer si nota prepotente il cazzo eretto. L'uomo se lo massaggia un po, poi abbassa la mutanda e se lo esce. Ce l'ha durissimo e scappellato, Se lo liscia, guarda lo schiavo e gli ordina: “Allora fai una cosa...mentre mia moglie è in bagno...vienimelo a succhiare, muoviti!”
Il ragazzo obbedisce. Si mette in ginocchio accanto il padrone e inizia a leccargli il cazzo nella cappella, mentre lo masturba con una mano.
Intanto Donna Vima è rientrata in camera e si è ridistesa al letto, guardandosi la scena come se nulla fosse. Il ragazzo, finito di leccare, sta pompando di bocca sul cazzo di Garson che gode con dei “si si, oh si, fantastico che bocca il frocetto”, mentre gli spinge la testa con la mano. Poi glielo esce dalla bocca, glielo strofina sul volto e glielo rinfila in dentro spingendo su una guancia, poi l'altra e poi giù fino in gola. Lo schiavo ha dei conati di vomito, così il padrone glielo esce dalla bocca e se lo masturba. Appena sta per sborrare lo prende per la testa, gli ordina di tenere la bocca aperta, gliela tiene sul cazzo e segandosi velocemente gli spruzza una montagna di sborra fin nella gola.
Una volta che ha soddisfatto il padrone, Isauro, lo pulisce e non appena finisce, Donna Vima lo manda dal figlio per come promesso la sera prima, ma gli intima: “Vedi di non starci tanto...non appena Daren ha finito...scendi da me immediatamente! Ti aspetto sotto per servire la colazione e poi mi devi preparare i vestiti per la passeggiata a cavallo che faccio ogni mattina...chiaro?...muoviti!”
Isauro: “Si padrona...vado”
sottomesso1966@gmail.com
Isauro, intanto, esce dal bagno che ha appena finito di pulire e rassettare dopo che i suoi padroni hanno fatto i loro bisogni e la doccia. Quindi come se lo vedono davanti, i coniugi, da che s'ignorano, a che improvvisamente si guardano conaria di complicità e Vima, con un sorrisetto beffardo, fa al marito: “Stai pensando a quello che penso io?”
Garson, ricambiando il sorrisetto: “Si...decisamente si...da quando tempo lo sognavamo?”
Vima: “Già...da tanto....e anche per questo l'ho comprato, mica solo per me (ride) ...e poi bianco! Bianco...come l'ho sempre desiderato io!!”
Vima, quindi, gli ordina: “Tu...dormi qui (indica a terra accanto a lei) su questo tappetino...in modo che qualsiasi ho bisogno mi basta solo stendere una mano o un piede per chiamarti...ma adesso non si dorme...adesso mettiti in ginocchio lì (indica l'angolo ai piedi del letto) e guardaci...guarda me e il padrone cosa facciamo...non osare abbassare la testa o distrarti...attento perchè noi godiamo ad essere guardati mentre scopiamo...e se non ci fai godere come vogliamo...le frustate che buschi non si potranno nemmeno contare, ti è chiaro?”
Isauro: “Si padrona...”
Quindi Donna Vima sfila i boxer al marito e inizia a masturbare il grosso cazzo già scappellato, teso e duro. Dopo un po', lanciando occhiate soddisfatte al suo schiavo costretto a guardare in ginocchio davanti al letto, glielo prende in bocca. Prima glielo lecca tutto, dai coglioni alla cappella. Poi se lo prende lentamente tutto in bocca e parte con una pompa in crescendo. Garson, steso a gambe larghe, ansima di piacere. Dopo un altro po', smette di pompare e si toglie le camiciola da notte. Una volta nuda, si stende a gambe larghe e stavolta tocca al marito praticargli del sesso orale.
Isauro, attento e terrorizzato, adesso ha l'enorme culo di Garson, piegato in ginocchio a leccare la fica alla moglie, davanti la faccia. Vima, spostando la testa per vedere se il suo schiavo sta guardando, gode ai colpi di lingua del marito.
Finito di leccare, Garson monta la moglie in posizione del missionario. La penetra e inizia a sbatterla in crescendo. Dopo un po' si ferma e i due cambiano posizione. Garson sta disteso e Vima gli sale sopra a smorzacandela. Ingoia nella fica lentamente il grosso cazzo e inizia a cavalcare, girandosi ogni tanto verso Isauro per controllarlo. La cavalcata dura un bel po, ogni tanto Garson sculaccia Vima, poi improvvisamente i due raggiungono l'orgasmo. Il primo a venire e Garson, poi Vima. Marito e moglie rimangono abbracciati, l'una sopra l'altro, per un po'. Poi Vima apre gli occhi, guarda Isauro, sempre fermo in ginocchio a guardarli, e gli ordina: “Spugnetta e salviettine...che ci pulisci e ci asciughi...muoviti!!”
Lo schiavo corre in bagno, prende l'occorrente. Torna in stanza, dove nel frattempo i due si sono staccati e stanno coricati di pancia a gambe aperte ognuno al loro posto. Isauro comincia a frizionare con la spugnetta la fica della padrona, intenta a guardare il telefonino. Gliela pulisce bene e gliela asciuga accuratamente. Poi passa al padrone, gli prende il cazzo ancora non del tutto floscio, glielo friziona bene con la spugnetta, assorbendo la sborra che ancora cola e quella sui coglioni. Glielo asciuga bene e mentre gli porge i boxer, Garson con un sorriso ironico gli dice: “Per me sei comunque un frocetto...anche se non lo vuoi ammettere...solo un frocetto, oltre la pompa, sa pulire così bene il cazzo..”
Isauro: “Grazie del complimento padrone...sono stato addestrato per questo...”
Vima, posando il cellulare sul comodino, interviene bruscamente: “Basta adesso!...a dormire, ho sonno!...tu!! (rivolgendosi al suo schiavo) vai posare le cose in bagno e poi subito qui, a terra dove ti ho detto prima!”
Il ragazzo veloce esegue e si va a distendere sulla stuoia. Si spengono le luci e inizia la notte.
E' quasi l'alba, quando Isauro viene svegliato strattonato sulla schiena dal piede di Donna Vima. Lo schiavo si volta e la padrona gli ordina: “Sali sul letto...mettiti disteso li (indicando la fine del letto) che mi servi da poggiapiedi...ho bisogno di stare con le gambe sollevate...sbrigati!”
Il ragazzo veloce si posiziona disteso in orizzontale alla fine del letto, con la testa dalla parte di Vima e le gambe da quella di Garson, che rannicchiato è girato dall'altro lato. La padrona subito gli sbatte i piedi coi talloni sopra il torace. Isauro accusa il colpo tacendo. Ha un piede della sua padrona vicinissimo alla faccia che con le dita gli sfiora naso e bocca. Ne può sentire l'odore . Poi improvvisamente Donna Vima gli accavalla sopra l'altro in modo che la pianta gli finisce tutta appiccicata in faccia. La donna glielo sfrega sul viso con decisione come se fosse un comunissimo cuscino
Questo supplizio dura un bel po. Ma non sembra bastare alla sua padrona che gli mette anche l'altro piede in faccia. Adesso Isauro ha la faccia totalmente schiacciata da entrambi i piedi di Vima che glieli muove come se la testa del suo schiavo fosse un pallone. Ogni tanto gli da un breve tregua, ritirando i piedi inarcando le gambe, per poi riprendere senza pietà a schiacciargli i viso. Poi rimette i piedi incrociati sul torace, vicinissimi al collo, dello schiavo in modo che una delle piante gli stia sulla faccia e dandogliene un colpetto sulla bocca gli ordina sottovoce: “Lecca!!”.
Isauro obbedisce e inizia a leccare la pianta fino alle dita. Quando stabilisce che il suo schiavo ha leccato abbastanza, si ritira i piedi, alza su la camiciola, allarga le gambe e sempre sottovoce gli ordina: “Adesso vieni a leccarmi la fica...sbrigati...che sono tutta bagnata!...”
Quindi Isauro si alza dalla sua posizione e le va a leccare la fica che effettivamente è un'acqua! E' evidente che gode a umiliarlo e farlo soffrire così! Infatti a Donna Vima, bastano pochi colpi di lingua del suo schiavo per arrivare all'orgasmo trattenendo il grido per non svegliare il marito.
Quindi si rimette lo schiavo sotto i piedi. Si rilassa qualche minuto e poi va in bagno. Isauro rimane comunque disteso li e non osa muoversi se non glielo ordina la sua padrona. Però almeno ha un attimo di tregua e può rifiatare. Ma dura poco perchè nel frattempo si risveglia Garson che stirando le gambe urta quelle dello schiavo. Alza la testa, lo guarda disteso in posizione poggiapiedi e gli chiede: “Che cazzo ci fai qui tu?”
Isauro: “E' la padrona, vostra moglie, che me lo ha ordinato...devo farle da poggiapiedi...”
Garson: “Ah va bene...” Poi stira le braccia, fa un rutto e poi una scorreggia. Allarga le gambe e dai boxer si nota prepotente il cazzo eretto. L'uomo se lo massaggia un po, poi abbassa la mutanda e se lo esce. Ce l'ha durissimo e scappellato, Se lo liscia, guarda lo schiavo e gli ordina: “Allora fai una cosa...mentre mia moglie è in bagno...vienimelo a succhiare, muoviti!”
Il ragazzo obbedisce. Si mette in ginocchio accanto il padrone e inizia a leccargli il cazzo nella cappella, mentre lo masturba con una mano.
Intanto Donna Vima è rientrata in camera e si è ridistesa al letto, guardandosi la scena come se nulla fosse. Il ragazzo, finito di leccare, sta pompando di bocca sul cazzo di Garson che gode con dei “si si, oh si, fantastico che bocca il frocetto”, mentre gli spinge la testa con la mano. Poi glielo esce dalla bocca, glielo strofina sul volto e glielo rinfila in dentro spingendo su una guancia, poi l'altra e poi giù fino in gola. Lo schiavo ha dei conati di vomito, così il padrone glielo esce dalla bocca e se lo masturba. Appena sta per sborrare lo prende per la testa, gli ordina di tenere la bocca aperta, gliela tiene sul cazzo e segandosi velocemente gli spruzza una montagna di sborra fin nella gola.
Una volta che ha soddisfatto il padrone, Isauro, lo pulisce e non appena finisce, Donna Vima lo manda dal figlio per come promesso la sera prima, ma gli intima: “Vedi di non starci tanto...non appena Daren ha finito...scendi da me immediatamente! Ti aspetto sotto per servire la colazione e poi mi devi preparare i vestiti per la passeggiata a cavallo che faccio ogni mattina...chiaro?...muoviti!”
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