I 10 comandamenti

di
genere
dominazione

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Rosanna adagiò i suoi oltre 100 chili sul divano. Allungò le sue grasse cosce sul puff di fronte. Si tirò verso il basso il vestitino corto che indossava nell'impossibile missione di coprire la cellulite traboccante. Accavallò i piedi paffuti, rosei e curatissimi che iniziò a sfregare fra loro con sensuale lentezza. Prese fra le mani un cofanetto che Dario, in ginocchio di fronte ai suoi piedi incrociati, timidamente gli porse. Lo aprì, uscì l'anello contenuto, lo guardò con attenzione, poi si mise a controllarlo in controluce e dopo un po' se lo mise al dito.

Poi guardò Dario con aria di sfida. Per un po' non disse nulla. I suoi occhi sospettosi, però, parlavano da soli. Quindi, come nulla fosse, prese in mano il suo smartphone e indicando le sue estremità col dito, con aria annoiata gli ordinò: “Leccami i piedi, schiavo...muoviti!”

“Schiavo!?...come schiavo, io veramente...” rispose meravigliato il ragazzo

“Si, schiavo! Schiavo!! Da oggi ho deciso così! O hai qualcosa da ridire!?” ribatté Rosanna bruscamente
.
“No, nulla...nulla! E che...” rispose intimorito Dario

“Muoviti allora! Inizia a leccarmi sti piedi che ho bisogno di rinfrescarli...sono accaldati e sudati. E' da stamattina che li tengo nelle scarpe da tennis. Non te lo fare ripetere più!” lo interruppe scocciata la donna senza alzare lo sguardo dal suo telefonino

“Si...si, subito Rosanna” rispose intimidito Dario

“Padrona! No Rosanna! Padrona, mi devi chiamare!...da ora in poi devi rispondermi, si padrona subito!” lo incalzò piccata la donna.

“Si padrona...si” disse come rassegnato il ragazzo.

Così si chinò sulla pianta del piede sollevato e iniziò a gustarne l'afrore di sudore e gomma. Cercò di attenuare una smorfia di disgusto iniziando a leccarlo e sperando che Rosanna, assorta sullo smartphone, non lo notasse. Invece con la coda dell'occhio se ne accorse e gli assestò una una frustata in faccia con il ventaglio che aveva vicino.

“Cos'è, ti fanno schifo i miei piedi?” domandò stizzita.

“No, padrona, no! I tuoi piedi sono bellissimi e il loro odore è eccitante!” provò a giustificarsi Dario

“Non mi pare avessi la faccia di uno che si eccita coi miei piedi, tutt'altro!” lo sferzò ancor Rosanna

“E' stato solo un attimo, Padrona...ti chiedo umilmente perdono!” provò a giustificarsi ancora Dario

“Ah quindi stai ammettendo che i miei piedi fanno puzza!? Tu osi dire dei miei sacri e bellissimi piedi, che fanno puzza!!??” ribatté con tono inquisitorio la donna.

“No...e che...” Dario non ebbe il tempo di finire la frase, che la donna, usando ancora il ventaglio, lo colpì con una gragnola di frustate al viso che lo fecero stramazzare a terra.

“Alzati merdaccia e riprendi a leccare...e non osare offendere i miei sacri piedi, muoviti!” gli ordinò la donna.

Dario si rimise in posizione e riprese a leccare la pianta del piede. Poi dolcemente ne succhiò le dita dalle unghia lunghe perfettamente laccate color melanzana, leccò negli interstizi. Rosanna cambiò piede e fece lo stesso con l'altro.

“I tuoi piedi sono buonissimi, Padrona. Il loro odore mi eccita davvero” di nuovo provò a blandirla Dario

“Ma che cazzo dici, stronzo!? Ma mi prendi ancora per i culo!? Ma se lo sento da qua che puzza di sudore fanno i miei piedi! Perciò da stamattina nelle scarpe da tennis, e tu mi vuoi fare credere che fanno buon odore!!?? Tu pensi che io sia una idiota che puoi adulare come vuoi!!??” gli rispose arrabbiata Rosanna che, senza dargli il tempo di ribattere, partì di nuovo a colpire il ragazzo con un'altra gragnola di frustate col ventaglio.

“Pietà padrona, pietà!” supplicò Dario a terra coprendosi la testa con le mani, mentre Rosanna continuava a colpirlo senza tregua.

“Non devi osare prendermi per il culo, hai capito stronzo!?” gli rispose la donna.

Dario si rialzò lentamente e si rimise a leccarle i piedi con l'espressione di chi sta per piangere.
Rosanna, soddisfatta delle umiliazioni che gli stava infliggendo, tornò a rilassarsi sprofondata nel divano. Quando ritenne che il ragazzo le aveva leccato a sufficienza ed in ogni anfratto i piedi, allargò lentamente le cosce e con sorprendente agilità, vista la stazza, si sfilò via le mutandine umide di sudore e di umori vaginali. Afferrò Dario per i capelli e prima gliele strofinò in faccia, poi con forza gliele infilò in bocca, ordinandogli di succhiarle, fino a farlo quasi soffocare. Poi con sadico divertimento, gliele tolse di bocca e fece affondare la faccia del ragazzo in mezzo al grasso delle sue cosce, fino a farlo arrivare con la bocca sulla fica calda e aperta per l'eccitazione.

“Leccamela e fammi godere, schiavo bastardo!” gli ordinò.

Dario eseguì. Anche li in mezzo c'era tutt'altro che odore di pulito e asciutto. La fica di Rosanna era aperta col clitoride teso e gocciolava di sudore e umori. Pur nondimeno, soffrendo non poco, il ragazzo riuscì a farla arrivare all'orgasmo.
Soddisfatta, fece mettere Dario con il mento appoggiato al puff in modo che potesse mettergli entrambe le piante dei piedi in faccia e lo tenne così, tormentandolo sfregandogli le sue piante odorose e rugose, per almeno una mezz'ora.

“Basta adesso mi hai scocciato!” disse poi improvvisamente Rosanna. Diede a Dario un calcetto sul viso per allontanarlo dal puff e aggiunse sarcastica: “Adesso si, possiamo parlare di questo anello. Che di essere è bello, molto costoso immagino e immagino pure il motivo perchè me lo stai donando, no?”

“Beh, intanto sono contento ti piaccia, Ros...ops...Padrona. Poi si, il motivo è che...che avrei voluto chiederti ufficialmente di sposarmi, però mi pare di capire che...” rispose Dario.

“Capire che non sono una cretina! Una candida obesa burrosa che si beve qualsiasi cosa provenga da un bel paio di giovani pettorali da maschio perchè ne è disperatamente alla ricerca!” lo interruppe decisa la donna. “lo so perchè mi vuoi sposare...” aggiunse.

“Perchè sono davvero innamorato di te, te l'ho dimostrato...e della mia voglia di fare sul serio sposandoci te ne avevo parlato parecchio in questi sei mesi che ci siamo frequentati...” provò a convincerla Dario.

Rosanna scoppiò in una grassa risata. “Innamorato di me? Tu!?” sbottò poi con aria sarcastica.

“Si, Rosanna...o, va bene...si padrona!” rispose il ragazzo.

“Te lo dico io di cosa sei innamorato tu, Dario! Tu sei innamorato del mio conto in banca, di questa villa con piscina e spa, del mese in crociera col mio yacht di lusso, dell'Harley e la Bentley in garage. Di questo sei innamorato! Tu disoccupato, senza ne arte e ne parte, senza una casa perchè nemmeno un affitto di una stanza riusciresti a pagare, probabilmente pure questo anello me lo hai regalato con i miei soldi, con l'unica dote la giovane bellezza a cui obiettivamente è difficile resistere, con me hai pensato di sistemarti a vita...” gli rinfacciò con serafica arroganza.

“No, non è così Rosanna, te lo giuro!” provò a giustificarsi il ragazzo tornando a baciarle i piedi in supplica.

“Certo, come no! Avrei voluto vedere se invece che l'azionista di maggioranza di una multinazionale, fossi stata un'infermiera...una casalinga disoccupata...se tu, un figo venticinquenne, ti saresti innamorato così di una grassona come me e per di più vent'anni più grande si te...dai finiscila, ti ho già detto non prendermi per il culo!” rispose Rosanna guardandosi meglio l'anello al dito.

“Va beh...senti,se proprio non mi vuoi sposare...guarda, a me sta bene stare con te come schiavo, così come ho capito stasera mi vuoi tu!” ribatté fra la supplica e la speranza Dario.

“E certo! Figurati! Tu pur di vivere a scrocco e non perdere la bella vita che ti ho fatto fare in questi mesi, saresti disposto a farmi pure da cesso e farti cagare in bocca, altro che da schiavo!” gli rispose sarcasticamente la donna.

“Ma allora...allora, devo intenderlo come...come un no!?...non ho proprio speranze nemmeno come schiavo?” le chiese quasi piangendo il ragazzo

Rosanna, con l'aria tronfia ed arrogante di chi sa di essere ormai padrona della vita e della morte di chi le sta davanti, tornò per qualche secondo a rimirarsi l'anello al dito. Poi puntò Dario, in ginocchio a sbaciucchiarle i piedi, e gli disse: “Si, invece. Ti sposo! Fossi matta a perdere un bel figo come te a mia totale disposizione?”

“Davvero!!?” rispose entusiasta il ragazzo.

“Certo! E faremo pure un ricevimento fastoso con tanto di invitati. Ci mancherebbe! Un ricevimento degno del mio rango e della mia persona...e soprattutto per far spappolare d'invidia i fegati di certe cosiddette amiche che uno come te se lo sognano...vista la tristezza fisica dei loro mariti” gli rispose ridendo Rosanna

“Ma è bellissimo Rosan..ehm...padrona, si padrona, va bene?” esclamò Dario in preda all'eccitazione per l'obiettivo raggiunto.

“Padrona, si! Ecco, bravo! Quindi capirai bene che il nostro sarà solo un matrimonio di facciata, sulla carta. Ma in realtà...tu lo schiavo, io la padrona. Tu ubbidisci e io comando!” puntualizzò Rosanna col tono di chi vuole smorzare i facili entusiasmi.

“Ma certo, certo! Starò sempre ai tuoi piedi come stasera e potrai farmi quello che vuoi...” gli rispose il giovane con la contentezza di chi è appena uscito vivo da sotto un tir a rimorchio.

“Calma...calma! Non pensare che te la caverai solo leccandomi i piedi e la fica, per poi poter fare sempre quello che vuoi come quando eri libero. No, no! Non funzionerà più così! Dal momento che diventerai ufficialmente mio marito, tu mi apparterrai in tutto e per tutto. Sarò la padrona assoluta della tua vita e della tua morte! Si, ti dovrai sempre umiliare sotto i miei piedi, perchè come hai notato, mi eccita da impazzire. Ma avrai degli altri obblighi al quale dovrai sottostare, pena la fine del matrimonio e la cacciata da questa casa...e ti chiederò pure i danni!” tornò a smorzargli l'entusiasmo Rosanna

“I danni!?” chiese Dario fra l'incuriosito ed il preoccupato.

“Si i danni. Te l'ho detto, non sono una scema. Una bambolona alla quale la si può fare a proprio piacimento. Del resto se sono diventata così ricca e potente, ci sarà un motivo, no? Bene, siccome avevo previsto tutto, ho fatto come Mosè sceso dal Sinai. Una lista di dieci comandamenti a cui ti dovrai attenere, che dopo averla letta attentamente, mi firmerai e che depositerò nello studio di uno dei miei legali per tutelarmi” gli rispose con serafica malizia Rosanna, prendendo una cartellina posata li accanto a se e porgendola all'incredulo Dario, che dopo qualche attimo di smarrimento, l'aprì e iniziò a leggerla nella sua mente.

“Leggi ad alta voce!” gli ordinò Rosanna mentre si soffiava col ventaglio poco prima usato come frustino

Dario la guardò titubante e poi iniziò: “1, Io sono la tua Signora e Padrona, non ne avrai altre all'infuori di me. 2, la tua inutile vita appartiene a me, deciderò io e soltanto io, oggi e nel futuro, cosa farne. 3, non avrai più accesso ai miei conti bancari, ne potrai averne mai uno tuo, ne alle mie carte di credito e di debito, ne potrai mai averne delle tue, non potrai possedere nemmeno contanti senza che io lo sappia. 4, tutto ciò che ti serve, anche piccole cifre, dovrai chiedermelo supplicandomi, deciderò io se te lo sarai meritato o meno. 5, non potrai più usare ne la motocicletta e ne la macchina a tuo piacimento e senza che ci sia io con te. 6, che siamo fuori o a casa non ti allontanerai da me mai, senza che ti autorizzi io e non avrai nessun potere sui miei domestici. 7, ogni mio anche infinitesimale capriccio, è un ordine e va eseguito prima di subito. Quando ti chiamo dovrai lasciare ogni cosa e volare da me ai miei piedi. La mattina appena sveglia mi servirai sempre il caffè a letto e se mi gira pure la colazione. 8, in relazione al primo comandamento, non potrai mai intrattenerti, parlare, salutare, rivolgerti nemmeno con uno sguardo a qualunque altra donna che non sia io. Comunque ad evitare qualsiasi tentazione, prima di infilarti la fede nuziale al dito, infilerò al tuo bel pene un hard cock chastity con tanto di lucchetto di cui avrò solo io la chiave... ”

A quest'ultima cosa Dario smette di leggere. Alza lo sguardo verso Rosanna, che se lo sta osservando con soddisfatta arroganza, deglutisce e sbianca in viso. Legge nella sua testa quello che segue. Rivolge di nuovo lo sguardo preoccupato alla donna, sempre più tronfia ed arrogante, con l'espressione di chi si aspetta che gli dicano sei su scherzi a parte, ma invece...

“E allora!? Continua a leggere! Ci sono altri due comandamenti...che c'è? Cosa non ti piace, il bloccacazzo con il lucchetto o i due finali...o entrambi le cose!?” lo incalzò la donna con una sadica risatina

Dario, continuando a deglutire, riabbassa gli occhi sulla lista e quasi balbettando ne riprende la lettura: “Si Rosanna...si..allo...allora...ecco...comandamento 9, al contrario tuo, io potrò intrattenermi e fare sesso con chi voglio e tu dovrai subire in silenzio. Se mi gira pure costringerti a guardare come mi scopa un altro. 10, anche a letto comando io. Quello che contano sono solo le mie voglie, le tue non contano nulla. Mi soddisferai sessualmente sempre e solo quando ne avrò voglia io, tanto col pene sotto chiave non potrai nenneno masturbarti, e comunque dovrà essere con la stessa intensità con la quale hai fatto fin'ora. Un calo del desiderio anche minimo sarà visto come disobbedienza al presente decalogo con le conseguenze che comporterà e che tu sai.”

Quindi Dario si ferma come se avesse letto abbastanza e invece Rosanna, sempre più sadicamente divertita, lo esorta:“E poi!? Leggi, leggi!” esclamò.

“Si Padrona...si...ecco, dopo dice...Io Dario Baldigari con la mia firma mi impegnerò al rispetto integrale del presente decalogo. Una mia violazione, sia pure parziale o minima, anche di un solo comandamento comporterà la fine dell'unione coniugale e una penale che varia dai...dai...dai, cinquanta mila ai...ai...centomila euro...centomila... a seconda di come la mia signora e padrona Rosanna Garfield valuterà la violazione.
E' bene inteso che la citata penale verrà applicata pure nel caso di un mio qualunque tentativo di porre fine all'unione matrimoniale o all'abbandono arbitrario del tetto coniugale. Ciò che Sua Eccellenza Rosanna Garfield lega a se, nessuno può sciogliere....”

“Ma...ma...davvero sono una tua proprietà...centomila euro per riavere la libertà...oddio mio!” disse come tramortito Dario guardando il sorriso beffardo della sua oramai prossima padrona

“No...puoi averla anche subito. Adesso. Gratis. Ti restituisco pure questo bell'anello, però sparisci dalla mia vista per sempre. Non pensare di mettere più piede in questa casa e ne che io possa in qualche maniera frequentarti e soprattutto mantenerti. Ma non solo, non pensare nemmeno di trovare qualche altra donna a cui fare i tuoi giochetti, perchè lo sai, io ho la forza e la potenza di farti terra bruciata attorno. Rimarrai a dormire sotto un ponte perchè nessuno ti vorrà o ti darà una casa o un lavoro. Dovrai lasciare non solo questa città, ma pure la regione per avere pace! ” gli disse con serafica sicurezza Rosanna e poi aggiunse: “Ma un secondo secondo dopo che avrai messo la firma su questa lista, dunque non pensare nemmeno lontanamente anche di non presentarti il giorno delle nozze, sarai di mia proprietà e scatteranno altrettanto immediatamente i miei dieci comandamenti e le penali, dunque pensaci bene, firma...o vai via adesso!”

Dario per un bel po rimase in silenzio come tramortito. Si stava giocando per sempre la libertà e non si aspettava una Rosanna così spietata e sadica.

“Allora!? Come!? Dicevi che volevi rimanere con me anche come schiavo...adesso ti sto accontentando, no? Firma...” continuò ad infierire Rosanna

Qualche altro secondo di titubanza, poi Dario capii di avere due alternative. O finire in mezzo ad una strada o avere comunque un comodo tetto sulla testa e una vita più o meno serena. Scelse la seconda. Quindi prese la penna che Rosanna gli stava porgendo già da un po e appose tremante la sua firma sui dieci comandamenti.
Da quell'istante e per sempre sarebbe appartenuto a quella donna che per festeggiare questa sorta di fidanzamento ufficiale, si spogliò completamente nuda e con tutti i suoi rotoli pendenti di grasso e cellulite in bella vista si distese di pancia sul divano e ordinò a quello che ormai era a tutti gli effetti di legge il suo schiavo: “Dopo i piedi, leccami il buco del culo che mi scoccia farmi il bidè, muoviti schiavo!”
scritto il
2024-08-22
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