I diari di Angelica 3

di
genere
orge

Lunedì 8 luglio
Ieri sera dopo che Eugenio e Mayumi sono andati via ho fatto una lunga doccia calda e poi mi sono messa sotto le coperte. La giornata era stata impegnativa ma ero felice di essere stata d’aiuto a Mayumi ed Eugenio. Umberto rientrò verso mezzanotte. L’ho sentii farsi una doccia e poi entrare nel letto. Subito mi ha abbracciò da dietro facendomi sentire il suo cazzo in mezzo alle gambe. Feci finta di dormire e lui con delicatezza entrò dentro di me e cominciò a muoversi. Mi baciò i lobi delle orecchie provocandomi brividi di piacere. Le mani a coppa sui miei seni stimolarono i miei capezzoli che diventarono duri e sensibili. Sotto ero tutto un lago di umori. Umberto accelerò i movimenti dentro di me spingendo fino in fondo la sua lunga asta di carne. Ogni volta che il suo cazzo entrava e usciva da me provavo un piacere immenso che aumentava la mia lubrificazione e rendeva ancora più agevole la penetrazione.
Sentii Umberto pronto ad esplodere ma aspettava che prima raggiungessi l’orgasmo.
Gli sussurrai di prendermi dietro. Umberto compreso il mio desiderio uscì da un buco ed entrò in quello affianco senza fatica vista l’enorme quantità di umori. L’orgasmo anale giunse subito al primo affondo, quando Umberto spinse fino in fondo il suo cazzo dentro il mio intestino. Lui pochi secondi dopo sputò tutto il suo seme dentro di me. Continuò ad affondare dentro per ancora qualche secondo poi si fermò e restò immobile ma ancora duro dentro di me. Sentii i muscoli del mio sfintere stringere il suo uccello come a non volerlo lasciar uscire. Umberto restò dentro fino a quando non terminò l’erezione poi lentamente sgusciò via da me. Ci addormentammo abbracciati e felici.

Martedì 9 luglio
Se decido di cambiare mestiere posso fare la consulente sessuale. Aver risolto il problema a Mayumi mi ha fatto diventare la beniamina fra le sue amiche giapponesi. Anche la madre di Mayumi ha voluto ringraziarmi inviandomi un vocale in inglese. Nel vocale mi spiegava che anche lei ha lo stesso problema della figlia ma non ha avuto mai necessità di risolverlo in quanto il cazzo di suo marito è abbastanza piccolo per entrare senza difficolta. Ascoltandolo sono scoppiata a ridere. Umberto ha fatto ancora tardi e quando è tornato si è addormentato di sasso senza toccarmi.

Mercoledì 10 luglio
Questa mattina quando ho sentito Umberto sotto la doccia mi sono alzata e ho preparato la colazione. Volevo parlare con lui delle continue assenze serali e speravo di farlo davanti ad una tazza di caffè. Umberto uscì dal bagno e si vestì per andare al lavoro e solo entrando in cucina si accorse che ero già in piedi. Mi abbracciò e mi baciò con passione portando entrambe le mani sui miei glutei stringendoli. Ci siamo seduti ed abbiamo fatto una colazione abbondante. Oltre al caffè Umberto ha mangiato biscotti e uno yogurt. Volevo affrontare subito l’argomento ma non ce ne fu bisogno. Lui stesso prima che io chiedessi qualcosa mi raccontò cosa stava succedendo. La spiegazione richiese qualche minuto e onestamente non ci capii molto. Quello che contava era che ad Umberto andava tutto bene e che quel lavoro gli avrebbe fruttato un bel po’ di soldi extra.
Umberto contava di finire il lavoro in settimana e poi ci saremmo presi un paio di giorni di relax. Pensava di andare al mare a vedere la barca con la quale avremmo fatto le vacanze in agosto. Suggerii di portare con noi Eugenio e Mayumi e Umberto acconsentì con entusiasmo.

Giovedì 11 luglio
Ieri è stata una giornata di merda. Umberto è andato al lavoro ed io mi sono dedicata a me stessa. Sono andata dall’estetista per una depilazione extra e poi dalla parrucchiera. Sono rientrata alle cinque del pomeriggio ed ho iniziato a preparare la cena. Poco dopo suonano alla porta. Non aspettavo nessuno ed ero in pantaloncini e maglietta e non indossavo le mutandine ed il reggiseno. Prima di aprire guardo nello spioncino. Dall’altra parte della porta vedo Melanie una delle gemelle che gestisce il club di cui vi ho già parlato. Apro la porta e la faccio entrare. Ci salutiamo con un bacio sulla bocca come facciamo sempre.
Melanie conosce la nostra casa e si dirige in salotto. Io la seguo e non posso fare a meno di apprezzare le sinuose curve dell’ex ballerina di danza classica ora escort di lusso e proprietaria del C.C.
Lo Change Club o C.C. si pronuncia SiSi all’inglese. È nato una decina di anni fa su iniziativa delle due gemelle Melanie che tutti chiamiamo Mel e Vittoria che tutti chiamiamo Vic.
Il fatto che si chiamino come due delle Spice Girls non deve stupire. Sono nomi d’arte che le due ragazze hanno scelto quando si prostituivano e nessuno conosce i loro veri nomi.
Il Club è nato quando le due ragazze stanche di fare le escort hanno preso dalla loro agenda i nomi dei clienti migliori e gli hanno proposto di aprire questo posto. Umberto non era tra i clienti delle due ragazze ma entrò in società in cambio del sistema di sicurezza. Il club ha riscosso subito un grande successo fra gli appassionati del genere e la riservatezza e l’esclusività hanno selezionato la clientela permettendo a Mel e Vic di ricevere la crema della borghesia.
La maggior parte dei soci del club sono ricchi industriali della provincia, proprietari terrieri, qualche alto prelato e molti avvocati, notai e commercialisti. In genere l’iscrizione da diritto all’ingresso per due persone e di solito i soci portano le mogli o le amanti e qualche volta qualche amico o cliente importante. Tutti sanno che la prima volta che entrano nel club devono essere censiti con tanto di foto. Non hanno timore perché la fama di riservatezza del club è tale che non rischiano nulla.
La quota annuale del Club è di venticinque mila euro e i soci non possono essere per statuto più di cento. Il bello è che tutti pagano volentieri la quota annuale perché, oltre a divertirsi fanno ottimi affari fra di loro.
Il Club si trova fuori città, vicino all’ingresso della tangenziale ed ha un parcheggio interno. Ogni socio è dotato di un mini-telecomando che apre un grande cancello in ferro e consente l’accesso. Da fuori sembra una grande villa utilizzata come abitazione. Nessun cartello. Nessuna insegna. In pochi sanno cosa succede lì dentro. Non è un esercizio pubblico e l’accesso è consentito ai soli soci.
Di solito il Club è sempre aperto. I soci oltre ai servizi base compresi nella quota annuale possono usufruire di servizi extra a pagamento. Mel e Vic non fanno più le escort ma gestiscono un gruppo di ragazze e ragazzi. Ogni tanto i ragazzi e le ragazze vengono al club per fare un po' di festa e di solito ci si diverte alla grande.
Durante il giorno si possono usare le stanze del club. In questi casi il socio porta l’amante di turno o in alternativa prenota una ragazza o un ragazzo per un paio d’ore di piacevole svago. Dimenticavo di dire che fra i soci ci sono anche molte donne. Di solito si tratta di manager di grandi aziende che avendo poco tempo per una relazione stabile si concedono il lusso di frequentare il club. Richiedono spesso uno o più ragazzi per farsi sbattere un po'.
Mel si siede sul mio divano accavallando le lunge e sinuose gambe. Non conosco di preciso la sua età ma dovrebbe avere meno di quarant’anni, ma ne dimostra molti meno. Bionda naturale, occhi grandi e chiari, bocca carnosa, seni piccoli e sodi, monte di venere depilato tranne che per un vezzoso ciuffo biondo. La sua figa è piccola e dolce da succhiare. La prima volta che ho avuto il piacere di assaggiarla è stata durante una gang bang dove lei era la protagonista ed io solo una spettatrice. Nel bel mezzo della gang lei mi si avvicina e mi dà un bacio sulle labbra posandoci un po' dello sperma che aveva appena ricevuto da Umberto. Ricambiai il bacio infilando la mia lingua dentro la sua bocca. Lei mi prese la testa e la posò sul seno ed io iniziai a stuzzicare i suoi capezzoli duri per l’eccitazione. Poi mi spinse in basso e mi ha schiacciò contro la sua figa che ho cominciai a leccare e succhiare. Poco dopo mi trovai anche io al centro della Gang Bang con cazzi in bocca, nella figa e nel culo. Alla fine, io e Melanie sfinite sul tappetino piene di sborra dappertutto cominciammo a leccarci e a baciarci ed abbiamo finito con un sessantanove da paura. Intorno tutti gli uomini continuavano a menarselo eccitati dallo spettacolo. Vennero ancora una volta su di noi riempendoci ancora di più di sborra calda.
Dopo quell’episodio siamo diventate amiche per la pelle. Anche con sua sorella siamo molto amiche ma con Mel il rapporto è speciale.
Dopo aver offerto a Mel un calice di prosecco le chiedo qual è il motivo che la porta a casa mia. Lei sembra imbarazzata e rimane per un po' in silenzio. So che non si tratta di timidezza e quindi mi comincio a preoccupare.
Si tratta di Umberto mi dice. So che siete una coppia aperta, e quindi non si tratta di una questione di sesso. Credo si sia messo nei guai.

Venerdì 12 luglio
Ieri sera non sono riuscita a finire il resoconto della mia giornata. Ero troppo incazzata. Mel mi ha raccontato delle cose che mi hanno fatto incazzare di brutto. Non si tratta di tradimenti, corna o altre cose. Se è vero quello che dice Mel, Umberto con me ha chiuso. Adesso è mattino. Ho avuto una notte piena di incubi e appena sveglia decido di scrivere queste righe a futura memoria. Mel mi ha detto che una sua amica poliziotta dopo una felice scopata la ha avvertita di stare attenta ad Umberto. Incuriosita lei le ha chiesto il motivo e la donna le ha raccontato che pare che Umberto sia implicato in un ricatto ai danni di una ricca signora della Milano bene. A quel poco che è riuscita a farsi dire, sembra che Umberto con la complicità di un altro uomo abbia filmato gli incontri hard della signora e chiesto poi un ingente somma per non consegnare il tutto al marito di lei. Ieri sera quando Mel è andata via ho provato a chiamare Umberto, ma il telefono risultava spento o non raggiungibile. Anche su WhatsApp mancava da diverse ore.


Sabato 13 luglio
Ieri è venuto fuori tutto il casino. Saranno state le dieci si sono presentati a casa quattro agenti di polizia due donne e due uomini con un mandato di perquisizione. Hanno cominciato a frugare in tutta la casa, lasciando un casino dappertutto. Hanno trovato una cassetta di legno ben nascosta in un sottofondo dentro la cabina armadio di Umberto. Dentro c’erano diverse mazzette di denaro contanti, il suo passaporto e una serie di chiavette dati di colore rosso.
Dopo un’ora che stavano perquisendo la casa è arrivata il pubblico ministero incaricata delle indagini preliminari. Dopo aver parlato con i poliziotti si è rivolta a me. La dottoressa Carmela Incardona è una rossa di bell’aspetto sulla cinquantina. Un viso con due grandi occhi neri incorniciato da una folta chioma rossa e due labbra grandi e carnose. Indossava un abitino di cotone nero che aderiva perfettamente alle sue curve procaci di donna matura. Un seno prosperoso e proporzionato al bel culo tondo mi hanno dato l’idea di una donna che ci tiene al proprio aspetto e si mantiene in forma. Il suo atteggiamento nei miei confronti non è stato ostile. Mi ha comunicato che Umberto era stato arrestato la sera precedente e che aveva cominciato a collaborare indicando dove trovare il materiale oggetto del ricatto. Umberto ha confermato che io non sapevo niente di tutta questa vicenda. È dispiaciuto mi ha detto. Dice di essere stato costretto perché la sua azienda non andava bene e che per ripianare i debiti aveva accettato di partecipare al ricatto. Lina, così mi ha chiesto di chiamarla, mi ha detto che altro non mi poteva dire. Stavano cercando ancora altre persone coinvolte. Ci siamo salutate dopo dieci minuti scusandosi ancora per il disordine che avrebbero lasciato.
Poco dopo anche gli agenti di polizia sono andati via.
La casa era un disastro. Tutto il contenuto dei cassetti era rovesciato per terra. Tutti gli abiti negli armadi erano stati buttati sul letto. Mi è venuto da piangere. Più per la rabbia che per il casino. Ho impiegato tutto il giorno a rimettere in ordine tutto e alla fine stanca ed esausta mi sono fatta una doccia. Mentre l’acqua mi scorreva su tutto il corpo togliendomi parte della stanchezza, ho riflettuto sul da farsi. Non volevo più restare in quella casa e ho deciso di ritornare nel mio piccolo appartamento.

11 febbraio
Molto tempo è trascorso. Umberto è sempre in galera. Dopo il suo arresto sono emerse un sacco di porcherie che mi hanno fatto prendere la decisione di lasciarlo al suo destino. Eugenio ha preso il suo posto in azienda e pare se la cavi bene. Da quando mi sono trasferita nel mio appartamento da single è venuto a trovarmi un paio di volte. Abbiamo anche scopato, ma senza trarne grande beneficio nessuno dei due. Ha lasciato Mayumi e so che ora passa le sue serate al Club dove Mel e Vic lo accolgono sempre a braccia aperte. Un cazzo del genere ha sempre successo in un posto come quello. Io sono tornata qualche volta al club ma lui non c’era. In compenso ho rivisto Lina la Pm che si è occupata del caso di Umberto. Era in versione zoccola e devo dire che è proprio un bel bocconcino. Si accompagnava con un uomo più vecchio di lei. Li ho seguiti con lo sguardo e quando lei ha incrociato il mio, mi ha sorriso ammiccante. Ho chiesto a Mel, che si trovava seduta accanto a me, notizie e mi ha detto che Lina aveva preso a frequentare il club dopo che le indagini su Umberto erano state chiuse. Era diventata socia e veniva almeno una volta alla settimana sempre accompagnata dallo stesso uomo che, a quanto pare, non era il marito.
Lina ci guardava da lontano sorridendoci. Immagino sapesse che stavamo parlando di lei perché ad un certo momento alzò il suo calice di prosecco verso di noi come a brindare. Io e Mel alzammo i nostri e bevemmo.
Poco dopo Lina ed il suo accompagnatore si alzano e lei con lo sguardo mi invita a seguirla.
Io guardo Mel, che mi sorride. Ha visto l’invito e mi sprona ad andare.
Salgo le scale e la trovo che mi attende. Ci abbracciamo, ci diamo un bacio sulle labbra e lei mi presenta Nicola il suo accompagnatore. Mi prende per mano e mi fa strada entrando in una stanza con al centro un grande letto rotondo. Alle pareti specchi così come sul soffitto. Sul letto trovo Vic impegnata in un sessantanove con una vecchia conoscenza: Mayumi.
Si accorgono di noi e ci invitano a partecipare. Nicola si siede su una poltrona ad un lato della stanza. Lina si avvicina a me, mi bacia sulla bocca e infila la sua lingua a cercare la mia. Si incontrano, lottano. Le sue mani sono sul mio collo a sganciare la cerniera che corre per tutta la schiena e con un semplice gesto sono nuda. Lei si gira e mi invita a fare lo stesso. Pochi secondi dopo siamo sdraiate sul letto con Mayumi e Vic che si prendono cura delle nostre fighe, leccandole succhiandole. Mayumi che si occupa di me, non è più la ragazzina ingenua di pochi mesi prima, ora la sua lingua si muove con sapienza dentro di me, e toccando i punti giusti mi fa raggiungere l’orgasmo. Spruzzo i miei umori nella sua bocca. Lei sale a baciarmi e a farmi assaporare il mio stesso sapore. Anche Lina ha raggiunto il suo primo orgasmo. Attorno a noi si è radunata una piccola folla di maschi che si menano il cazzo per farlo diventare duro semmai ce ne fosse bisogno. Tutti i maschi del Club hanno a disposizione Viagra a volontà e tutti ne fanno uso. Alcuni dei presenti sono già nudi altri lo diventano presto. Mayumi è la prima ad avventarsi sul cazzo più vicino e a prenderlo in bocca. È vorace quando se lo infila fino in gola e l’uomo viene immediatamente riempendo la bocca della ragazza che si stacca e va alla ricerca di un altro cazzo. Lo trova e stavolta ci va piano, lo scappella, lo lecca, prende in bocca la cappella, la stringe leggermente con i suoi piccoli denti bianchi. L’uomo ha un sussulto, geme. Lei succhia dal piccolo foro dell’ uretra il liquido che ne esce, poi mentre lo mena lo prende poco alla volta in bocca fino a toccare con il naso l’inguine dell’uomo. Lui le prede la testa imponendole il ritmo dei movimenti. Lei lo lascia fare e si lascia schiacciare la faccia contro il corpo dell’uomo. Un conato di vomito sembra sopraggiungere, ma lei si controlla e riprende il controllo della situazione. Si tira fuori il cazzo dalla bocca e si gira mettendosi carponi sul letto. L’uomo la prende per i fianchi, punta il suo cazzo sulla sua piccola figa asiatica e spinge. Entra senza fatica, segno che ormai la sua figa è larga abbastanza. Vic, nel frattempo, si è presa due dei cazzi a disposizione e se li spompina entrambi, poi anche lei si gira ed invita uno dei due ad entrare dentro di lei mentre l’altro gli si posiziona davanti presentandogli il suo uccello da prendere in gola. Lina ed io ci fondiamo sugli uccelli rimasti che non sono pochi e cerchiamo di soddisfarli tutti. In breve, ci troviamo ognuna con tre cazzi dentro che godiamo come delle troie. Nessuno ci viene dentro ma ci spruzzano la loro sborra in faccia, in bocca, sui capelli, sui seni, sul ventre, sulle cosce, insomma dappertutto. Quando restiamo sole Nicola si alza si avvicina a Lina ed inizia a leccarla tutta assaporando lo sperma che le è stato spruzzato addosso.
scritto il
2024-06-28
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