I diari di Angelica 4

di
genere
orge

12 febbraio
È domenica e sono seduta con un amico in un bar del centro.
Facciamo quello che a Milano chiamano il Brunch. Breakfast & Lunch. Mi sono alzata tardi dopo una bella serata al club e ora converso con un amico del più e del meno. In verità abbiamo intenzione di andare al Club nel pomeriggio. La domenica l’ambiente è più rilassato. Ci scappa magari anche una bella scopata ma in genere si sta ammollo nella vasca idromassaggio a chiacchierare. Solo la sera l’atmosfera si scalda, ma essendo il giorno successivo lavorativo, alla mezza torniamo tutti a casa.
Ad un tratto mi sento toccare le spalle. Sono delle mani piccole di donna e dal profumo riconosco Mayumi. La piccola giapponese mi bacia sulle guance e mi presenta la cugina, in vacanza in Italia. Le due ragazze sembrano sorelle per quanto si somigliano. Kimi è il nome della cugina. Alta quanto Mayumi, il seno un po' più prosperoso, indossa un paio di jeans attillati che mettono in mostra un bel culetto sodo. Il mio amico che è un porco non le toglie gli occhi di dosso. Sembra che le stia facendo una radiografia e per allungare la visione invita le due ragazze a sedersi con noi.
Kimi non parla una parola di Italiano ed il mio amico che parla molto bene l’inglese intavola una banale conversazione.
«nice to meet you», dice lui, «my name is Mike, Michele». Kimi risponde con una voce flebile quasi da bambina: «nice to meet you too». Nel dubbio Mike (Michele) gli domanda l’età e quando lei risponde che ha ventidue anni, lui emette un sospiro di sollievo. La conversazione fra i due prosegue in inglese mentre io e Mayumi ci raccontiamo le ultime novità. Mayumi sottovoce per non farsi sentire da Michele mi dice che sua cugina in realtà è sua sorella. Il padre di Mayumi si è scopato la cognata ed è nata Kimi. Tutti lo sanno e tutti fanno finta di non sapere.
«ora capisco la somiglianza» le dico.
Lei aggiunge che la cugina sorella ha il suo stesso problema, quello che io le ho risolto.
«Volevo chiederti di aiutarla, se potevi» mi dice con un sorriso che mette in mostra i suoi bei denti bianchi.
Mike e Kimi, intanto, se la chiacchierano amabilmente e la giovane sembra attratta da lui.
Nel frattempo, è giunta l’ora di andare al Club e con dispiacere di Mike devo interrompere la conversazione.
Mayumi propone di venire anche lei con la cugina al club, così possiamo approfondire la questione.
«Quale questione?» chiede Mike incuriosito.
Io lo guardo torvo e lui capisce che non è il caso di andare oltre.
Mentre Kimi e Mayumi parlano fra loro in giapponese io spiego brevemente al mio amico il problema della micia della giapponese. Lui sorride e mi chiede di partecipare.
«Sono proprio curioso di capire come fai ad allargare una figa stretta».
Rido per la battuta e gli prometto che, quando sarà il momento se Kimi e d’accordo lo inviterò al party.
Mayumi ci comunica che verranno anche loro al club, ma che devono passare da casa a prendere i costumi da bagno. Io la guardo stupita e dalla sua faccia capisco che non ha spiegato fino in fondo lo scopo del CC Club.
Per risolvere ed evitare alle due di perdere tempo ad andare a casa mi offro di prestare alla ragazza uno dei miei costumi.
«Abbiamo più o meno la stessa taglia di reggiseno e lo slip con i laccetti puoi adattarlo».
Mayumi traduce alla cugina quello che ho detto e lei come risposta mi abbraccia. Le sue tette si appoggiano alle mie. Sento il morbido delle forme e il suo profumo mi eccita. Prevedo un bel pomeriggio.
Mezz’ora dopo siamo al club. Sbrigate le formalità per registrare gli ospiti ci andiamo a cambiare per metterci in costume. In realtà io sono abituata a girare nuda, ma questa volta per non traumatizzare troppo la giapponesina decido di indossare almeno lo slip. Quando arriviamo in giardino lo spettacolo che ci si presenta davanti è da girone dantesco. Non so cosa ha scatenato una potente orgia collettiva e più di cinquanta corpi di uomini e donne sono impegnati in una ammucchiata da Guinness dei primati. Cazzi e fighe al vento. Bocche, fighe e culi piene di cazzi duri e molli. L’odore dello sperma e degli umori femminili aleggia nell’ aria. Guardo Mayumi per capire cosa ne pensa la cugina sorella e la troviamo come ipnotizzata davanti a quella distesa di corpi. La piscina con l’idromassaggio è vuota e invito tutti ad entrarci. Mayumi prende per mano Kimi e io mi faccio aiutare da Mike. Osservo che il suo uccello scoppia dentro il piccolo slip nero che indossa. La mia decisione di entrare in acqua si rileva adeguata. La nostra temperatura corporea si abbassa ed anche l’erezione di Mike si riduce.
Dentro l’acqua Mayumi decide di togliersi il reggiseno lasciando libere le belle e sode tette. La cugina sorella segue il suo esempio e tutti e quattro ci sdraiamo per godere dell’effetto massaggiante delle bolle d’aria. Le bolle nascondono i nostri corpi ed io per sentirmi più libera tolgo lo slip restando completamente nuda. Mike si accorge della mia manovra e mi imita togliendosi lo slip e facendo emergere un bel cazzo lungo e duro. Con la mano mi avvicino e prendo a segare quella bella mazza provocando sul viso dell’uomo una espressione di piacere. Ci giriamo per capire se le giapponesi si siano accorte di qualcosa e le troviamo con le bocche allacciate e le lingue che mulinano come spade.
In pochi istanti anche gli slip delle due ragazze finiscono nel fondo della piscina. Mike si solleva per potersi sedere a bordo della piscina e mettere finalmente in mostra il suo enorme uccello. Io mi avvicino a lui e prendo a leccare quella fantastica mazza. Ma Mike non è la mia lingua che desidera. Lo capisco, faccio un cenno a Mayumi che si avvicina con la cugina sorella che alla vista del bel cazzone di Mike non si fa pregare ed inizia a leccarlo come fosse un gelato. Io mi stacco dal bordo seguita da Mayumi e ci posizioniamo in modo da poter godere dello spettacolo. Sento la mano di Mayumi in mezzo alle mie cosce. Sento le sue dita solleticare il mio clitoride e poi le grandi labbra ed infine le sento infilarsi nella mia figa. La bacio e con la mano ricambio il piacere. Godiamo insieme poi le sussurro all’orecchio che gradirei un bel cazzo duro. Lei mi risponde con un cenno del capo e insieme usciamo dalla piscina per unirci all’orgia. Come nuove arrivate veniamo salutate da piccolo gruppo di cazzi che si avvicina a noi che ci inginocchiamo in attesa. Loro si mettono in cerchio e a turno infilano i loro cazzi nelle nostre bocche. Cazzi piccoli e grossi ci solleticano le tonsille e molti di loro incapaci di trattenersi ci sputano in bocca il loro sperma. Noi a volte lo ingoiamo, altre volte lo tratteniamo in bocca e con un bacio lo passiamo una all’altra più volte. I sapori si mischiano e godiamo a far godere. Con una mano mi tocco la figa. Sono fradicia. Due degli uomini sollevano di peso il corpo leggero di Mayumi e la posizionano in mezzo a loro in modo che i loro cazzi possano entrare uno davanti e l’altro dietro. Sento Mayumi urlare di piacere e due cominciano a sollevarla in alto per poi spingerla in basso e fare entrare nuovamente i loro cazzi dentro di lei.
Io mi ritrovo a soddisfare da sola tre grossi cazzi. Dopo averli spompinati per bene mi metto carponi e li invito ad entrare dentro di me. Uno si posiziona sotto di me e spostando leggermente il bacino agevolo la penetrazione della mia figa. L’altro da dietro mi sputa un po’ di saliva sull’ano e senza troppo riguardi mi ficca il suo uccello nel culo. Il suo cazzo è così lungo che sembra mi arrivi fino in gola. Il terzo appoggia la sua cappella grossa e dura sulla mia bocca, io la apro per bene ed accolgo la terza mazza dentro di me. Da quel momento lascio fare tutto a loro. In sincrono spingono i loro uccelli dentro di me provocandomi un orgasmo dietro l’altro fino a quando anche loro non scaricano tutto il loro seme nella mia figa, nel mio culo e nella mia bocca.


13 febbraio
Come ho già raccontato, ho chiesto un anno di aspettativa e al momento non insegno. Le mie giornate sono comunque piene di impegni. L’esperienza fatta con Mayumi, mi ha aperto un mare di opportunità per lavorare nel mondo del sesso. Non la pornografia o, peggio, la prostituzione, ma la consulenza sessuale. Mi sono documentata a lungo ed ho scoperto che negli Stati Uniti esistono delle terapiste del sesso che aiutano le coppie ma anche singoli e singole e superare traumi, paure ed altro ancora. Mayumi è stata la prima di una lunga serie di amiche a cui ho dato una mano a risolvere problemi di natura sessuale. Ovviamente non mi sono fatta mai pagare per questo tipo di aiuto. Ma adesso è arrivato il momento di passare alla fase due. Dal primo di gennaio ho aperto la mia regolare partita iva e ho preso in affitto il piccolo appartamento a fianco al mio. Per l’attività che svolgo non mi serve un vero ufficio, ma ho dovuto arredare in maniera adeguata il bilocale. Cucina, salotto e camera da letto sono stati ripensati per agevolare il mio lavoro e devo dire che è venuto proprio bene. I primi clienti arrivano stamattina. Si tratta di una giovane coppia appena sposata. Lei è amica di una mia vecchia conoscenza e mi ha chiamato chiedendomi un consulto di coppia. Li ho incontrati separatamente nei giorni scorsi. Li ho intervistati per comprendere bene quale fosse il problema tra loro. Valeria ha trent’anni ed è sposata da pochi mesi con Marco suo coetaneo. Per scelta condivisa sono arrivati al matrimonio senza aver mai consumato un rapporto sessuale completo e al momento di farlo lei ha scoperto di provare dolore quando lui la penetra. Valeria è una bella ragazza bionda, formosa, una quinta di reggiseno. Lavora in uno studio legale come segretaria. Marco quando mi racconta il problema dal suo punto di vista si dice rammaricato e preoccupato. Lui non volendo farle male non la penetra da tempo e il loro rapporto si limita alla reciproca masturbazione. Quando gli chiedo se hanno mai pensato ad altre vie per il piacere lo vedo arrossire. Io per testare il suo desiderio mi sono messa una gonna corta e quando sono seduta lascio intravedere le mie mutandine. Lui inizialmente cerca di concentrare il suo sguardo sul mio viso, guardandomi negli occhi, ma ad ogni domanda intima che gli faccio, vedo le sue pupille spostarsi sulle mie cosce e soffermarsi per qualche secondo.
Quando penso di aver terminato l’intervista gli pongo una domanda a bruciapelo: «guardando in mezzo alle mie gambe ti sei eccitato? Ti è diventato duro?».
Lui arrossisce e abbassa lo sguardo.
Rimane in silenzio.
Io allora lo invito ad alzarsi in piedi e ad avvicinarsi a me.
Lui esegue l’ordine come ipnotizzato dalla mia voce. Ora è davanti a me. La patta dei suoi pantaloni è all’altezza del mio viso. Slaccio la cintura, gli sbottono in pantaloni e glieli calo a metà gamba. Lui mi lascia fare. Mi guarda fisso negli occhi e io non perdo nemmeno per un istante il contatto visivo. Gli abbasso gli slip ed emerge un bel cazzo già mezzo turgido. Annuso la cappella che sa di bagno schiuma. Appoggio la punta della mia lingua sulla cappella e la trovo bagnata. Prendo il suo uccello fra le mani e lo scappello. Il ragazzo è circonciso e la sua cappella è libera di svettarmi tra le mani. È proprio un bell’arnese. Credo che Valeria avrà da divertirsi parecchio. Continuo ad esplorare il membro del giovane, saggiandone la consistenza ora che grazie al mio tocco l’erezione è arrivata al massimo. Dall’uretra esce liquido pre-seminale e una goccia sta per cadere. Io lo impedisco appoggiano la mia lingua aperta sotto. Al tocco della mia lingua lui ha un fremito. L’esame sarebbe finito, ma non potendo lasciarlo in quella condizione, mi infilo la sua asta in bocca. Lui geme, io apro ancora di più la bocca e lo infilo tutto fino in fondo fino a quando il mio naso non sfiora il suo pube. Saranno diciotto centimetri buoni di cazzo, e non essendo particolarmente grosso entra con facilità fino in gola. Per agevolare l’ingresso tirò fuori un pezzo di lingua e aumento la capienza della mia bocca. Resto qualche secondo ferma, poi comincio ad andare avanti e indietro tirandolo fuori e rimettendolo dentro più volte. Sento aumentare il suo turgore ed esco leggermente. Con una mano sego la parte che non ho in bocca e pochi istanti dopo viene copiosamente riempiendomi la gola di sperma dal sapore dolciastro. Il suo cazzo sobbalza ad ogni getto e dalla quantità di sperma che emette comprendo che il ragazzo era in astinenza da parecchi giorni. Quando sento che il getto è terminato, lascio andare la presa e faccio scivolare via la mia bocca. Lui ha ancora un sussulto quando la mia bocca si sofferma sulla sua cappella ed esce un ultimo getto di sperma. Con le labbra chiuse aspiro dal suo buchino le ultime gocce di seme e mi stacco definitivamente.
Il suo cazzo ha ancora una discreta erezione e decido di approfittarne per provarlo anche in figa.
Gli sollevo una gamba, gli sfilo scarpa, calza e pantalone, poi faccio lo stesso con l’altra. Ora è nudo dalla vita in giù. Mi alzo e gli sollevo il maglione di lana, lui mi agevola alzando in alto le braccia. Gli tolgo la camicia e la canottiera. Ora è completamente nudo davanti a me. Lo prendo per mano e lui mi segue docile. Arriviamo in camera, mi spoglio rapidamente e ci sdraiamo sul letto. Gli prendo la mano e la porto in mezzo alle mie cosce e gli insegno dove toccarmi. Capisce velocemente cosa fare e mi procura un primo orgasmo. Prendo in mano il suo cazzo lo meno per farlo tornare ancora duro. Quando lo sento pronto lo spingo supino sul letto e salgo sopra di lui. Struscio la mia figa sul suo cazzo per qualche istante poi mi sollevo e mi infilo dentro la mazza di carne. La penetrazione è potente. L’assenza del frenulo rende la cappella più grossa e quando arriva in fondo godo. Lo cavalco mentre lui mi stringe forte le tette. Quando sento pulsare il sangue scivolo fuori e lo prendo in bocca e dopo poco il suo sperma mi riempie di nuovo il cavo orale ed io ingoio senza remore.
Quando abbiamo finito è già passata l’ora a disposizione e per non fare attendere il prossimo paziente lo liquido di tutta fretta dandogli appuntamento ad oggi. Li sto aspettando.
scritto il
2024-06-29
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