Racconti libertini 10

di
genere
dominazione

Adesso al mio servizio ho tre persone.
Caterina che si occupa di tenere pulita ed ordinata le mie stanze, Maria che si occupa dei miei abiti e della mia acconciatura e Paolo che si dedica alla mia persona.
Caterina sta pulendo la stanza quando entro per prendere un ventaglio. Appena mi vede abbassa la testa e mi saluta.
- Buongiorno padrona, desidera qualcosa ? mi domanda.
- Buongiorno Troia, no grazie.
Sono ancora arrabbiata con lei ma capisco che ce la sta mettendo tutta per farsi perdonare.
Mi avvicino a lei e le accarezzo la testa come si fa con un animale. Lei mi guarda proprio come un cane in cerca della carezza del padrone e la cosa mi eccita. Possedere un essere un umano è una sensazione fantastica.
Torno in veranda dove gli zii prendono il the con gli amici.
Suonano alla porta. Il maggiordomo addetto all’ingresso apre la porta.
Sono un ispettore di polizia e due agenti e chiedono di mio zio.
Mio zio li riceve nel suo studio.
Dopo quasi un’ora i tre poliziotti vanno via e lo zio ritorna da noi.
- I poliziotti sono venuti da farmi delle domande sulla morte del tuo servo nero, dice lo zio all’amico.
- E tu cosa hai detto, chiede l’amico preoccupato?
- Che non ne sapevo nulla, e che l’ultima volta che l’avevo visto era vivo e vegeto in casa tua.
I miei ricordi di quella serata sono confusi.
Ricordo il nero che aveva squarciato il sesso della ragazza entrandole dentro con il suo enorme cazzo.
Ricordo che, quando molti degli amici sono andati via, ci siamo trasferiti in una sala più piccola e che il padrone di casa ci ha dato da bere una bevanda dal gusto strano. Da quel momento in poi il buio più totale.
Quel porco di mio zio deve avere abusato del mio culo mentre ero sotto l’effetto di una qualche droga contenuta nella bevanda.
Chiedo alla zia se lei ricorda qualcosa della serata.
Anche lei dal momento in cui ha bevuto l’intruglio non ricorda più nulla. In compenso al risveglio il suo culo era intero.
Devo indagare mi dico e faccio un sorriso di circostanza a tutti i presenti.

Dopo cena mi ritiro nelle mie stanze. Ho voglia di giocare con i miei schiavi.
Qualche ora fa gli ho detto che al mio ritorno li volevo trovare nudi ai piedi del mio letto e mi sono anche raccomandata di non dare e darsi piacere.
Entro in stanza e trovo tutti e tre accucciati ai piedi del letto, nudi con Paolo nel mezzo.
Appena mi vedono si alzano in piedi e tengono lo sguardo rivolto verso il basso. Annuso i loro sessi e scopro che nonostante il mio ordine si sono dati piacere a vicenda.
Faccio inginocchiare davanti a me Caterina e la minaccio di frustarla a sangue se non mi racconta la verità.
La serva ancora scossa dagli avvenimenti degli ultimi giorni confessa.
- Mentre Paolo mi scopava io ho leccato la figa di Maria e siamo venuti tutti e tre.
- Brutto maiale mi accanisco contro Paolo.
Prendo una delle mie scarpe e con il tacco cominciò a martellarlo sui coglioni facendolo urlare per il dolore.
- Brutta troia inveisco contro Maria.
Dal cassetto prendo un fallo di gomma e lo infilo nella figa della ragazza che piange.
Decido di non punire per il momento Caterina, che sentendosi graziata si prostra ai miei piedi baciandomeli.
Ma non mi sento ancora soddisfatta e quindi prendo dal cassetto un frustino di cuoio nero e percuoto le natiche di Paolo e Maria fino a farle diventare rosse. Maria dalla paura e dal dolore se la fa sotto.
Ordino a Caterina di pulire il piscio con la lingua e lei esegue immediatamente.
Sento che hanno il terrore della mia crudeltà e questo placa la mia sete di punizione.
Ordino a Paolo di preparare il bagno e alle ragazze di spogliarmi.
Maria ancora scossa dalle frustate non si alza da terra, e io faccio schioccare un paio di volte in aria le punte della frusta.
La ragazza a quel suono sinistro si alza e aiuta Caterina a spogliarmi.
Paolo ritorna nella stanza e mi dice che il bagno è pronto.
- Prima gli dico devi inculare tua sorella.
E ordino alla ragazza di mettersi carponi davanti a me e di abbassare la schiena per agevolare la penetrazione.
Paolo alla vista del culo della sorella, pronto per essere trapanato ha una erezione da paura.
Prima o poi, penso dovrò adoperare quel manico.
Con un cenno della mano faccio venire vicino a me Caterina e dopo averla fatta inginocchiare davanti alle mie cosce aperte ordino di leccarmi la figa.
Vedo Paolo che cerca di agevolare la penetrazione della sorella sputando saliva sul foro anale e lo fermo con la mano.
- Asciutto, gli dico, devi entrare asciutto.
Paolo obbedisce e appoggia la punta del proprio cazzo duro come non mai sul piccolo ano della ragazza che solo al pensiero di prendere dentro di sé un cazzo così grosso piange per la paura.
Nel frattempo, Caterina ha cominciato a leccarmela. La lingua grossa e ruvida ad ogni passaggio mi dà un fremito che mi procura piccole perdite di piscio che la donna beve senza un lamento.
Paolo prende un respiro profondo e poi spinge il suo cazzo dentro il culo della sorella che urla per il dolore. Rispetto a quello di mio zio il cazzo del fratello è largo il doppio e il dolore è più che giustificato.
Mentre il ragazzo pompa e Maria comincia a godere io vengo in bocca di Caterina che beve tutto il mio succo.
Paolo è quasi pronto per sborrare e con lo sguardo mi chiede il permesso di venire.
Io do il mio consenso ed egli restando dentro la sorella la riempie di sperma.
Anche Maria raggiunge l’orgasmo e non riesce a trattenere lo stimolo di pisciare.
Paolo esce dal culo della sorella e come per Caterina si presenta alla bocca della ragazza per la pulizia.
Io ho un altro orgasmo ancora più potente del primo.
Dopo che Maria ha finito di pulire il cazzo del fratello le ordino di pulire il proprio piscio.
Mentre mi alzo per andare in bagno noto che Paolo ha ancora il cazzo duro e per premiare Caterina gli ordino di scoparla.
La donna si mette carponi ed attende la penetrazione.
La sua figa è fradicia di umori ed il cazzo del ragazzo entra senza fatica.
Sono già nella vasca immersa nell’acqua calda quando sento i due che raggiungono l’orgasmo.
Urlo a Maria di raggiungermi e la invito ad entrare nella vasca.
È seduta di fronte con le gambe aperte quando con il piede le stuzzico il sesso e senza che lei se lo aspetti ne infilo più di metà dentro.
Continua
scritto il
2024-07-03
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