Sensazioni
di
amanuense
genere
etero
La stanza è immersa nel silenzio, avremmo dovuto aprire la finestra nel pomeriggio ma non l’abbiamo fatto, eravamo entrambi occupati a godere l’uno dell’altra.
Osservo la sua schiena inarcata sul letto, apice di un corpo che mi sta mostrando la sua intimità più recondita, schiusa a pochi centimetri dal mio sesso pulsante.
Massaggio con il pollice l’anello bruno aspettando con impaziente eccitazione che si apra quel tanto da permettermi di entrare, nel mentre la penetro lentamente nella fica guazza, ascolto il mio cazzo scivolare dentro e uscirne insaponato dal suo balsamo, le sue parole sono volgari ma mi eccitano. “Rompimi il culo” grida soffocando la voce nel cuscino che stringe; fra le mie gambe sento un dardo di carne infuocata che aspetta solo di affondare dentro le sue viscere. Sembra pronta adesso, i gemiti hanno sostituito le parole, avvicino la cappella all’entrata, so che le farà male, un filo di saliva lubrifica la carne tesa e arrossata di entrambi, spingo mentre lei si rilassa, sembra di attraversare uno stretto corridoio ma lo faccio senza fretta, assaporando ogni passo, lei mi aspetta in fondo, dove abbraccia il piacere. [marzo 2011]
amanuense@blu.it
Osservo la sua schiena inarcata sul letto, apice di un corpo che mi sta mostrando la sua intimità più recondita, schiusa a pochi centimetri dal mio sesso pulsante.
Massaggio con il pollice l’anello bruno aspettando con impaziente eccitazione che si apra quel tanto da permettermi di entrare, nel mentre la penetro lentamente nella fica guazza, ascolto il mio cazzo scivolare dentro e uscirne insaponato dal suo balsamo, le sue parole sono volgari ma mi eccitano. “Rompimi il culo” grida soffocando la voce nel cuscino che stringe; fra le mie gambe sento un dardo di carne infuocata che aspetta solo di affondare dentro le sue viscere. Sembra pronta adesso, i gemiti hanno sostituito le parole, avvicino la cappella all’entrata, so che le farà male, un filo di saliva lubrifica la carne tesa e arrossata di entrambi, spingo mentre lei si rilassa, sembra di attraversare uno stretto corridoio ma lo faccio senza fretta, assaporando ogni passo, lei mi aspetta in fondo, dove abbraccia il piacere. [marzo 2011]
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