Sono venuto nella pancia della mia mamma 14° la figlia sverginata dal padre anche nel culo

di
genere
incesti

Quando il fidanzato era arrivato, aveva trovato la mamma distesa su una piccola panca di legno che a cosce spalancate si faceva leccare la fica dalla "sua ragazza gay" mentre sotto di "lui/lei" , Sandra gli succhiava il minuscolo uccello duro, lungo e sottile come quello di un ragazzino alle sue prime seghe.

A quella vista il giovane dall'aspetto piuttosto prestante e dalla pelle bruna che ne denunciava l'origine esotica, abbozzando un distratto saluto, si era sfilato in un attimo la camicia bianca ed i pantaloni di lino rimanendo completamente nudo.. incredibilmente, anche lui non indossava mutande!

Mentre Sandra per nulla intimorita da quella nuova presenza continuava a succhiare l'uccellino del frocio, il fidanzato si era inginocchiato ed aveva cominciato a leccargli il buco del culo e, quando era ben lubrificato, con un colpo secco lo aveva infilzato come un pollo con la sua verga dritta e dura come un palo ed aveva cominciato ad incularlo rilasciando ad ogni affondo, un rumoroso schiocco di palle sulle sue chiappe.

Una composizione degna della migliore scultura dell'età classica greca!

Quattro corpi uniti e compenetrati in modo vibrante ed armonioso

Lui inculava la fidanzata mentre due estranee li tenevano impegnati con la bocca ed il cazzetto.

In breve nell'ambiente risuonavano gemiti, mugolii ed ansimi di piacere interrotti da un improvviso scatto della mamma che messasi a sedere aveva detto:

-E no ragazzi, così non va!

Se continuate in questo modo voi due sborrate lasciando me e la mia "sorellina all'asciutto.

Vieni qui Arturo, fammi vedere il tuo arnese tanto decantato dalla tua ragazza.

Lei è innamorata pazza di te e ce l'hai sempre a disposizione ma me e la mia sorellina quando potrai mai rivederle?

Per di più, a quest'ora i nostri mariti ci staranno cercando e non vorrei mai che ci trovassero prima di aver "Approfondita" la nostra conoscenza.

Mentre parlava Arturo le si era avvicinato porgendole la sua verga lucida di umori rettali e puntata come un palo verso il cielo: "Eccolo se proprio volevi fare la sua conoscenza."

Anna, forte della sua esperienza in certe situazioni, lo aveva dapprima guardato negli occhi creandogli un certo imbarazzo e poi, rassicurandolo: " Rilassati ragazzo, mi stai offrendo proprio ciò che voglio e dunque, rilassati e lasciami fare che ci divertiremo alla faccia dei nostri cornuti" glielo aveva preso avvolgendolo con le dita intrecciate a mo' di cestino e dopo averne valutato il peso e la consistenza, lo aveva afferrato come uno scettro e tenendolo stretto, aveva cominciato a leccargli le palle penduli dentro lo scroto morbido e ricoperto di peli scuri.

Lo aveva leccato e succhiato con sapienza scorrendo con la lingua dai testicoli e risalendo sul gambo sino a fermarsi sul frenulo creandogli contrazioni di piacere in tutto il corpo.

L'imbocco del glande come fosse un frutto maturo, provocava nel maschio le stesse sensazioni di quando gli succhiava i coglioni e quando poi, con la lingua raccoglieva le sue goccioline prespermatiche che facevano capolino dal buchino sulla cappella, gli strappava singulti di piacere.

-Lo voglio dentro nel culo!

Prima però voglio che la tua fidanzata lo infili nell'ano di mia sorella ancora vergine a causa di quel coglione del marito che non la vuole inculare per non trattarla come fosse una puttana: Coglione! Coglione e cornuto come merita!|-

Naturalmente quel linguaggio scurrile rivolto ai rispettivi mariti (Il suo e quello inventato della figlia) non faceva che aumentare l'eccitazione si quel maschio col cazzo livido al punto di esplodere e della sua fidanzatina gay anch'essa col cazzetto gocciolante, ben eretto e duro.

La mamma dopo aver controllato ancora la consistenza e la misura del pisello del gay, aveva voluto personalmente sfilare il plug dall'ano della figlia e dopo averglielo leccato per ben umettarlo e farglielo restringere, l'aveva accompagnato lei stessa all'imbocco dello sfintere anale della figlia.

Poi, mentre il ragazzo montava il culo di Sandra senza difficoltà, lei si era stesa supina sulla panca e guardando negli occhi Arturo gli aveva detto: "Inculami come fossi uno stallone con la sua giumenta.. montami.. fammi godere e poi riempimi coi tuoi caldi spruzzi di sborra mentre mi guardi negli occhi come fossi la tua puttana!"

Dalle grida di piacere della figlia, Anna aveva capito che Sandra finalmente era pronta a prendere anche i calibri del padre e del fratello e quella constatazione, le aveva provocato un violento orgasmo che le aveva imposto di implorare il suo stallone di incularla più forte e goderle dentro sino ad accompagnarla in paradiso.. "Aprimi.. sfondami.. trattami come la tua cagna.. sborra.. sborra riempimi.. aaaa.. godo.. godoooooo!"

Alla fine della doppia monta, quando entrambe avevano l'intestino pieno di sborra, senza lavarsi, avevano rimesso nel culo i loro plug ed avevano salutato non senza avere ricevuto in ricordo di quella avventura, dei perizomi super sexi coi quali i due si erano asciugati i cazzi sborrati.

I macchina sulla via del ritorno verso casa le due donne erano talmente entusiaste della giornata passata insieme che, mentre la mamma si scioglieva di lacrime per la gioia, la figlia non riusciva a contenere la felicità e gli umori che incessantemente le irroravano la fica.

Ad un certo punto del tragitto erano talmente arrapate che avevano dovuto fermarsi per leccarsi sino a darsi un nuovo piacere che le aveva costrette ad indossare i perizomi ricevuti in regalo per contenere i loro fluidi vaginali e non sporcare i sedili e le gonne.

Giunte a casa, avevano trovato il marito ed il figlio ad aspettarle ed a quel punto la mamma aveva detto:

-Io e Sandra abbiamo fatto un giro al centro commerciale qui vicino indossando entrambe un plug anale, a Sandra è piaciuto al punto di aver goduto e di sentirsi già pronta per essere sverginata anche li dal padre mentre io, sono pronta a regalare a mio figlio la gioia di possedermi anche nell'ultimo mio scrigno segreto.

A quel punto il padre come impazzito da quelle parole, aveva preso la figlia e dopo averla trascinata sul letto coniugale, le aveva strappato il plug ed incurante dei fluidi che ne fuoruscivano, l'aveva penetrata con violenza strappandole un grido di dolore subito trasformato in ansimi di piacere di un corpo scosso da incredibili convulsioni.

La mamma invece, aveva preso il figlio per mano e l'aveva portato in cucina dove si era sdraiata supina sul tavolo e dopo essersi sfilata il plug grondante di umori e di sborra, se l'era fatto infilare trascinando anche lui nel paradiso della libidine più sfrenata ed incestuosa.

Mentre il figlio la inculava con inusitata foga, la donna godeva e si complimentava con se stessa per non aver affidato quella prima volta della figlia al cazzone del figlio che, grosso e duro com'era, l'avrebbe sicuramente sfasciata.

segue

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scritto il
2024-09-20
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