Sono venuto nella pancia della mia mamma 17° - Sverginata! Il racconto alla mamma
di
Andrea inc
genere
incesti
Essendo vicino il giorno degli esami di maturità, Sandra aveva chiesto al fidanzato che già frequentava il primo anno di economia e c. di aiutarla nella preparazione.
Nella sua cameretta con la porta chiusa e la certezza che nessuno li avrebbe disturbati, alternavano lo studio a momenti in cui si abbandonavano a baci, parole dolci, carezze delicate in cui si spingevano sino ad audaci toccamenti dei rispettivi sessi da sopra i vestiti.
Nei giorni successivi si erano anche baciati con la lingua in bocca spingendosi anche con le mani ad accarezzarsi sotto le mutande.
Al contatto delle dita della ragazza lui veniva quasi subito bagnandole le dita mentre lei, completamente insensibile ai suoi inesperti toccamenti, fingeva di provare piacere.
Giunti alla mattina del sabato, il padre era uscito presto per impegni di lavoro mentre verso le 10 erano usciti anche la mamma ed il fratello per la spesa ed altri acquisti in un centro commerciale dal quale sarebbero rientrati solo nel pomeriggio.
Dopo circa mezz'ora dopo un impegnativo petting che li aveva eccitati entrambi e quando era certo che nessuno sarebbe rientrato, Sandra aveva sussurrato col fiato corto, nell'orecchio del fidanzato: "Stefy.. ho voglia di fare l'amore. Adesso io vado in bagno dei miei a fare il bidet e tu puoi andare nel mio bagno a lavarti e poi venire sul lettone dei miei genitori dove al buio, mi troverai sotto le lenzuola nuda, tutta per te.
Nel suo bagno la mamma le aveva già preparato una pompetta con una lunga canna caricata con lo sperma del fratello colorato col rosso di pomodoro che lei si era "siringato" direttamente a contatto con l'utero.
Quando il ragazzo era entrato nella stanza illuminata dalla fioca luce di un abat-jour, lei lo aveva accolto a braccia aperte e con le cosce spalancate con sotto di se un telo di spugna per evitare di sporcare il lenzuolo.
Il ragazzo tremante e con movimenti goffi, era salito sul letto ed incitato da lei le si era coricato sul corpo per baciarla subito corrisposto da lei che lo aveva stretto a se abbracciandolo.
Poi, dopo una serie di baci in cui lei aveva percepito sulla pancia la spinta del suo pene già duro, gli aveva detto: "Tieni amore.. metti il preservativo che ho preso nel cassetto della mamma."
Dopo avere scartato il goldone, il ragazzo aveva fatto una grande fatica per riuscire a tenerlo addosso per via della dimensione troppo grande.. "Del preservativo!"
A quel punto la ragazza, fingendo di non accorgersi del problema, con tono fremente nella voce gli aveva detto: "Amore.. mettilo dentro.. non resisto più ma fai piano per favore.. non farmi male.. sai che sono ancora vergine."
A quella decisa sollecitazione il ragazzo, superando ogni remora, se lo era afferrato e lo aveva guidato dentro la fica della fidanzata.
Aveva cercato di scivolarle dentro piano, senza forzare ed attento al minimo segnale di dolore di Sandra: "Ahi.. fermati un attimo.. mi fa male!"
Il ragazzo sentendoselo duro come mai prima, prudentemente lo aveva sfilato in attesa di un nuovo invito a penetrarla.
Sandra col respiro affannoso gli aveva chiesto di riprendere ma di fare piano.
La ragazza sapeva che a causa della sovraeccitazione del ragazzo e della sua assoluta inesperienza, gli sarebbe bastato un niente, un movimento brusco o un affondo più deciso per farlo venire subito in modo umiliante.
Per quel motivo pur non sentendolo dentro di se, evitava di stringere le cosce e contrarre le pareti della vagina.
Allo stesso modo, rimaneva completamente inerte implorando il suo ragazzo di fare piano per non farle male.
Quel gioco era durato alcuni minuti sino a che lei, dopo averlo baciato sulla bocca gli aveva sospirato: "Grazie Stefy.. grazie amore di avermi fatta tua ed avermi finalmente resa donna."
Poi l'aveva invitato ad entrarle più a fondo e allo stesso momento, tenergli le mani strette dietro ai glutei per impedirgli i movimenti del coito che l'avrebbero sicuramente fatto sciogliere all'istante.
Alla fine di quella impegnativa scopata, era stata lei stessa a decidere di farlo venire e con due rapide spinte del bacino, l'aveva sentito sciogliersi in un gemito simile al lamento di un gatto.
Quando l'aveva estratto, il profilattico era ricoperto da un fluido lattiginoso trasparente con striature rosse di sangue ed allo stesso momento, dalle labbra della fica sverginata, un rivolo di umori rossastri scivolava sul telo di spugna.
-Fortuna che abbiamo messo l'asciugamani sotto altrimenti avremmo sporcato tutto.-
Aveva commentato Sandra vedendo il preservativo sporco e la macchia sotto i suoi glutei.
Stavolta, si erano lavati nello stesso bidet sorridendo e commentando con toni raggianti ciò che era avvenuto.
Al suo ritorno la mamma, dopo che il ragazzo se ne era andato, aveva chiesto: "Com'è andata?" "Come vuoi che sia andata mamma? Bene per lui e male per me che non l'ho neanche sentito quando l'avevo dentro. Poi non ho neanche sentito il contatto con la sua pelle ed il calore del suo sperma per via del preservativo che indossava. Devo confessare che ad un certo punto mi faceva pena tanto largo era il preservativo che mentre si muoveva era costretto a tenerlo con una mano per evitare che si sfilasse." 2Ma che razza di preservativo aveva portato?" "Ma come che razza di preservativo? Quello che gli ho dato io che avevo preso dal tuo comodino!" "Nooooo..cazzo! Quello non era un preservativo ma un fodero in ricordo del cazzo di un nero che mesi fa mi aveva fatto prendere tuo padre! Quello non era un cazzo ma un palo della luce che mi aveva sfasciata il culo rendendolo inutilizzabile per due settimane. Se poi tu mi dici che Stefy ce l'ha piccolo, è tutto chiaro! Immagino che tu gli abbia detto che era di tuo padre!" "Si! Proprio così!" "Il povero, chissà che frustrazione!? A questo punto, bisogna che gli parli io."
Il giorno dopo nel pomeriggio, quando il ragazzo si era presentato a casa della fidanzata per il quotidiano ripasso per la maturità, Sandra non c'era -Assentata per una improvvisa chiamata di un'amica- aveva giustificato la mamma che, dopo averlo invitato a sedersi per un caffè, aveva preso a parlargli:
-Sai Stefy, Sandra mi ha detto che ieri avete fatto l'amore per la prima volta e che, eravate entrambi vergini.. è vero?-
A quella domanda così, a bruciapelo, il ragazzo era dapprima sbiancato e poi arrossato in viso come un peperone mentre il suo corpo era in preda ad un tremore senza controllo:
-Si.. si.. mi.. mi dispiace che sia avvenuto proprio sul suo letto matrimoniale..-
Aveva balbettato il ragazzo:
-Ti dispiace? Di che ti dispiace.. di avere finalmente reso donna mia figlia che ha ormai quasi venti anni?
Dovresti anzi compiacerti del fatto che lo avete fatto insieme per la prima volta e che quando vi sposerete, ricorderete con piacere questa prima volta.
Piuttosto dimmi com'è andata.. avete goduto?
Tu hai goduto?
E lei.. lei come ha reagito? Le hai fatto male? Ha goduto anche lei?-
Sottoposto a quella raffica di domande incalzanti ma l tempo stesso rassicuranti, il ragazzo aveva risposto:
-E' andata bene!
A lei è piaciuto com'era piaciuto a me ed anche lei ha goduto.-
-Immagino che tu indossassi il preservativo?!-
-Si.. si l'avevo ma non era il mio.-
-Come non era il tuo e di chi era?-
-Me l'ha procurato Sandra dal suo cassetto, credo che sia di suo marito.-
-Come dal mio cassetto? Cazzo! Cazzo! Ha preso quel goldone enorme che non è di mio marito ma il ricordo di una storia che non sto qui a raccontare.
Immagino che tu ci ballassi dentro!-
-Si, è così, per potermi muovere senza che si sfilasse ho dovuto tenerlo con la mano per tutto il tempo.-
-Povero Stefy ti capisco!
Adesso però, mi hai incuriosita e vorrei approfondire un po' quella vostra prima volta.
Avete fatto dei preliminari?-
-In che senso?-
Aveva chiesto lui col tono smarrito della voce.
-Nel senso che vi siete toccati.. accarezzati.. baciati.. leccati prima della penetrazione?
-!!??&***-
-Mi vuoi dire che tu non le hai leccato la fica e lei non ti ha succhiato il cazzo?
Mi vuoi dire che avete scopato senza neanche come siete fatti?-
-E' proprio così perché penso che quelle cose non si facciano con la fidanzata e la moglie ma siano cose da prostitute!
Io la penso così e credo che anche Sandra sia d'accordo giacché non me lo ha chiesto!-
-Ma cazzo Stefy, queste sono iniziative che deve prendere il maschio la prima volta soprattutto con una ragazza ingenua e illibata come mia figlia!
Dovevi essere a prepararti per quella prima, importantissima volta.
E poi, secondo il tuo ragionamento io sarei una puttana visto che quando faccio l'amore glielo succhio e me la faccio leccare.
A volte addirittura lo facciamo anche fuori dal letto quando ci si scatena la voglia.
Ascolta Stefy, io desidero la felicità di mia figlia e credo che in un rapporto altre l'amore, la fiducia, la stima, vi debba essere anche spazio per un sesso soddisfacente e libero da tabù sotto le lenzuola.
A questo punto, io devo sapere come sei fatto e, soprattutto, debbo insegnarti le basi elementari di una sessualità tra coppie felici e soddisfatte!
Vieni qua, avvicinati.
Lei era seduta sul divano e quando lui le si era avvicinato, gli aveva abbassato la cerniere dei pantaloni e dopo avergli slacciato la cintura, gli aveva calato il jeans e le mutande trovandoselo davanti agli occhi un folto ciuffo di peli neri sotto i quali pendeva una incredibile sacca scrotale e due coglioni gonfi come prugne.
Del membro pareva non esservi traccia sino al momento in cui, soppesando i testicoli con una mano, dal cespuglio scuro, aveva fatto capolino un cazzetto in fase di erezione.
segue
Nella sua cameretta con la porta chiusa e la certezza che nessuno li avrebbe disturbati, alternavano lo studio a momenti in cui si abbandonavano a baci, parole dolci, carezze delicate in cui si spingevano sino ad audaci toccamenti dei rispettivi sessi da sopra i vestiti.
Nei giorni successivi si erano anche baciati con la lingua in bocca spingendosi anche con le mani ad accarezzarsi sotto le mutande.
Al contatto delle dita della ragazza lui veniva quasi subito bagnandole le dita mentre lei, completamente insensibile ai suoi inesperti toccamenti, fingeva di provare piacere.
Giunti alla mattina del sabato, il padre era uscito presto per impegni di lavoro mentre verso le 10 erano usciti anche la mamma ed il fratello per la spesa ed altri acquisti in un centro commerciale dal quale sarebbero rientrati solo nel pomeriggio.
Dopo circa mezz'ora dopo un impegnativo petting che li aveva eccitati entrambi e quando era certo che nessuno sarebbe rientrato, Sandra aveva sussurrato col fiato corto, nell'orecchio del fidanzato: "Stefy.. ho voglia di fare l'amore. Adesso io vado in bagno dei miei a fare il bidet e tu puoi andare nel mio bagno a lavarti e poi venire sul lettone dei miei genitori dove al buio, mi troverai sotto le lenzuola nuda, tutta per te.
Nel suo bagno la mamma le aveva già preparato una pompetta con una lunga canna caricata con lo sperma del fratello colorato col rosso di pomodoro che lei si era "siringato" direttamente a contatto con l'utero.
Quando il ragazzo era entrato nella stanza illuminata dalla fioca luce di un abat-jour, lei lo aveva accolto a braccia aperte e con le cosce spalancate con sotto di se un telo di spugna per evitare di sporcare il lenzuolo.
Il ragazzo tremante e con movimenti goffi, era salito sul letto ed incitato da lei le si era coricato sul corpo per baciarla subito corrisposto da lei che lo aveva stretto a se abbracciandolo.
Poi, dopo una serie di baci in cui lei aveva percepito sulla pancia la spinta del suo pene già duro, gli aveva detto: "Tieni amore.. metti il preservativo che ho preso nel cassetto della mamma."
Dopo avere scartato il goldone, il ragazzo aveva fatto una grande fatica per riuscire a tenerlo addosso per via della dimensione troppo grande.. "Del preservativo!"
A quel punto la ragazza, fingendo di non accorgersi del problema, con tono fremente nella voce gli aveva detto: "Amore.. mettilo dentro.. non resisto più ma fai piano per favore.. non farmi male.. sai che sono ancora vergine."
A quella decisa sollecitazione il ragazzo, superando ogni remora, se lo era afferrato e lo aveva guidato dentro la fica della fidanzata.
Aveva cercato di scivolarle dentro piano, senza forzare ed attento al minimo segnale di dolore di Sandra: "Ahi.. fermati un attimo.. mi fa male!"
Il ragazzo sentendoselo duro come mai prima, prudentemente lo aveva sfilato in attesa di un nuovo invito a penetrarla.
Sandra col respiro affannoso gli aveva chiesto di riprendere ma di fare piano.
La ragazza sapeva che a causa della sovraeccitazione del ragazzo e della sua assoluta inesperienza, gli sarebbe bastato un niente, un movimento brusco o un affondo più deciso per farlo venire subito in modo umiliante.
Per quel motivo pur non sentendolo dentro di se, evitava di stringere le cosce e contrarre le pareti della vagina.
Allo stesso modo, rimaneva completamente inerte implorando il suo ragazzo di fare piano per non farle male.
Quel gioco era durato alcuni minuti sino a che lei, dopo averlo baciato sulla bocca gli aveva sospirato: "Grazie Stefy.. grazie amore di avermi fatta tua ed avermi finalmente resa donna."
Poi l'aveva invitato ad entrarle più a fondo e allo stesso momento, tenergli le mani strette dietro ai glutei per impedirgli i movimenti del coito che l'avrebbero sicuramente fatto sciogliere all'istante.
Alla fine di quella impegnativa scopata, era stata lei stessa a decidere di farlo venire e con due rapide spinte del bacino, l'aveva sentito sciogliersi in un gemito simile al lamento di un gatto.
Quando l'aveva estratto, il profilattico era ricoperto da un fluido lattiginoso trasparente con striature rosse di sangue ed allo stesso momento, dalle labbra della fica sverginata, un rivolo di umori rossastri scivolava sul telo di spugna.
-Fortuna che abbiamo messo l'asciugamani sotto altrimenti avremmo sporcato tutto.-
Aveva commentato Sandra vedendo il preservativo sporco e la macchia sotto i suoi glutei.
Stavolta, si erano lavati nello stesso bidet sorridendo e commentando con toni raggianti ciò che era avvenuto.
Al suo ritorno la mamma, dopo che il ragazzo se ne era andato, aveva chiesto: "Com'è andata?" "Come vuoi che sia andata mamma? Bene per lui e male per me che non l'ho neanche sentito quando l'avevo dentro. Poi non ho neanche sentito il contatto con la sua pelle ed il calore del suo sperma per via del preservativo che indossava. Devo confessare che ad un certo punto mi faceva pena tanto largo era il preservativo che mentre si muoveva era costretto a tenerlo con una mano per evitare che si sfilasse." 2Ma che razza di preservativo aveva portato?" "Ma come che razza di preservativo? Quello che gli ho dato io che avevo preso dal tuo comodino!" "Nooooo..cazzo! Quello non era un preservativo ma un fodero in ricordo del cazzo di un nero che mesi fa mi aveva fatto prendere tuo padre! Quello non era un cazzo ma un palo della luce che mi aveva sfasciata il culo rendendolo inutilizzabile per due settimane. Se poi tu mi dici che Stefy ce l'ha piccolo, è tutto chiaro! Immagino che tu gli abbia detto che era di tuo padre!" "Si! Proprio così!" "Il povero, chissà che frustrazione!? A questo punto, bisogna che gli parli io."
Il giorno dopo nel pomeriggio, quando il ragazzo si era presentato a casa della fidanzata per il quotidiano ripasso per la maturità, Sandra non c'era -Assentata per una improvvisa chiamata di un'amica- aveva giustificato la mamma che, dopo averlo invitato a sedersi per un caffè, aveva preso a parlargli:
-Sai Stefy, Sandra mi ha detto che ieri avete fatto l'amore per la prima volta e che, eravate entrambi vergini.. è vero?-
A quella domanda così, a bruciapelo, il ragazzo era dapprima sbiancato e poi arrossato in viso come un peperone mentre il suo corpo era in preda ad un tremore senza controllo:
-Si.. si.. mi.. mi dispiace che sia avvenuto proprio sul suo letto matrimoniale..-
Aveva balbettato il ragazzo:
-Ti dispiace? Di che ti dispiace.. di avere finalmente reso donna mia figlia che ha ormai quasi venti anni?
Dovresti anzi compiacerti del fatto che lo avete fatto insieme per la prima volta e che quando vi sposerete, ricorderete con piacere questa prima volta.
Piuttosto dimmi com'è andata.. avete goduto?
Tu hai goduto?
E lei.. lei come ha reagito? Le hai fatto male? Ha goduto anche lei?-
Sottoposto a quella raffica di domande incalzanti ma l tempo stesso rassicuranti, il ragazzo aveva risposto:
-E' andata bene!
A lei è piaciuto com'era piaciuto a me ed anche lei ha goduto.-
-Immagino che tu indossassi il preservativo?!-
-Si.. si l'avevo ma non era il mio.-
-Come non era il tuo e di chi era?-
-Me l'ha procurato Sandra dal suo cassetto, credo che sia di suo marito.-
-Come dal mio cassetto? Cazzo! Cazzo! Ha preso quel goldone enorme che non è di mio marito ma il ricordo di una storia che non sto qui a raccontare.
Immagino che tu ci ballassi dentro!-
-Si, è così, per potermi muovere senza che si sfilasse ho dovuto tenerlo con la mano per tutto il tempo.-
-Povero Stefy ti capisco!
Adesso però, mi hai incuriosita e vorrei approfondire un po' quella vostra prima volta.
Avete fatto dei preliminari?-
-In che senso?-
Aveva chiesto lui col tono smarrito della voce.
-Nel senso che vi siete toccati.. accarezzati.. baciati.. leccati prima della penetrazione?
-!!??&***-
-Mi vuoi dire che tu non le hai leccato la fica e lei non ti ha succhiato il cazzo?
Mi vuoi dire che avete scopato senza neanche come siete fatti?-
-E' proprio così perché penso che quelle cose non si facciano con la fidanzata e la moglie ma siano cose da prostitute!
Io la penso così e credo che anche Sandra sia d'accordo giacché non me lo ha chiesto!-
-Ma cazzo Stefy, queste sono iniziative che deve prendere il maschio la prima volta soprattutto con una ragazza ingenua e illibata come mia figlia!
Dovevi essere a prepararti per quella prima, importantissima volta.
E poi, secondo il tuo ragionamento io sarei una puttana visto che quando faccio l'amore glielo succhio e me la faccio leccare.
A volte addirittura lo facciamo anche fuori dal letto quando ci si scatena la voglia.
Ascolta Stefy, io desidero la felicità di mia figlia e credo che in un rapporto altre l'amore, la fiducia, la stima, vi debba essere anche spazio per un sesso soddisfacente e libero da tabù sotto le lenzuola.
A questo punto, io devo sapere come sei fatto e, soprattutto, debbo insegnarti le basi elementari di una sessualità tra coppie felici e soddisfatte!
Vieni qua, avvicinati.
Lei era seduta sul divano e quando lui le si era avvicinato, gli aveva abbassato la cerniere dei pantaloni e dopo avergli slacciato la cintura, gli aveva calato il jeans e le mutande trovandoselo davanti agli occhi un folto ciuffo di peli neri sotto i quali pendeva una incredibile sacca scrotale e due coglioni gonfi come prugne.
Del membro pareva non esservi traccia sino al momento in cui, soppesando i testicoli con una mano, dal cespuglio scuro, aveva fatto capolino un cazzetto in fase di erezione.
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