-Ciao, dove sei?- "Dal tuo amico Giorgio a farmi scopare" 3° - Sabato di sesso col marito e preparativi per l'amante.

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genere
corna

Solitamente quando Eva usciva da casa, indossava quasi sempre ampie e comode gonne appena sopra le ginocchia.

Quanto all'intimo, le tette benché formose e protuberanti, erano talmente sode che non richiedevano l'uso del reggiseno.
Non indossava quasi mai le mutandine per la gioia del marito e per essere pronta in caso di necessità.

Nelle borsa teneva sempre un perizoma ed una mutandina più ampia per contenere il frutto di qualche "Scappatella".

In quella occasione, uscendo da casa di Giorgio, aveva indossato le culotte che aveva in precedenza, adatte dunque, a contenere le numerose sborrate dei due maschi e quella precedente del suo capo che le riempivano entrambi i buchi.

Il marito che sapeva quale regalo avesse in serbo la moglie, l'aspettava già disteso supino sul letto, completamente nudo e col cazzo in tiro nonostante le seghe che si era fatto.

Entrando in casa, Eva si era diretta subito in camera da letto verso il marito e, con un radioso sorriso stampato in volto, ancora vestita, gli si era sdraiata accanto e l'aveva abbracciato unendosi a lui in un lungo, voluttuoso bacio.

Un bacio carico di passione accompagnato dalle mani che freneticamente, scorrevano ad accarezzare ogni parte del corpo dell'amato che riusciva a raggiungere con le dita.

Una vera manifestazione d'amore perfettamente ricambiata dal marito che stravedeva per lei e per le sue scelte di vita coniugali così anticonformiste e complici.

Si erano consumati di baci e scambio di saliva nel quale all'uomo pareva di percepire già il sapore dei maschi l'avevano baciata godendole anche in bocca quando lei, si era alzata e dopo essersi sfilata le mutande sborrate che gli aveva mostrato ridendo, rimanendo vestita, si era portata col bacino sul suo volto ricoprendolo con la gonna mentre lui la leccava con una passione che l'aveva trascinata verso un esplosivo orgasmo.

Mentre la leccava ingoiando quel cocktail di umori che tanto gli piacevano, si era masturbato sino a godere anche lui, spruzzandosi sulla pancia le poche gocce di sborra che gli erano rimaste.

Poi lei si era spogliata e rimanendo entrambi coi corpi intrisi di umori, si erano abbracciati stretti sino ad essere rapiti come un sol corpo ed una sola anima, dal mondo di Orfeo sino al mattino.

Era un sabato!

Il sabato era un giorno atteso con trepidazione da entrambi gli sposi giacché era la giornata dedicata a se stessi ed ai preparativi della domenica e della settimana a seguire.

Il risveglio ad un'ora imprecisata e mai la stessa, la moglie lo svegliava con un fragrante caffe servito a letto e mentre lui lo sorseggiava, lei si occupava del suo cazzo e con le mani e la bocca glielo faceva indurire.

Poi, al termine del caffè e quando anche la verga era pronta al punto giusto, lei gli saliva addosso in un 69 che, in un crescendo di ansimi, tremori e sudore, li portava a godere l'uno nella bocca dell'altra.

Poi, coi corpi bagnati e gocciolanti andavano in bagno dove nella vasca, il marito si distendeva per prendere in bocca una scarica di pioggia dorata che in buona parte riusciva ad ingoiare.

Infine, invertendo i ruoli, era lui a pisciare in bocca ed indosso alla moglie.

Poi, si abbracciavano ancora in modo passionale per unire i loro corpi e le loro bocche in un lungo bacio bagnato, osceno e lussurioso prima che lei si abbassasse per prenderglielo in bocca a gustare le ultime gocce di pipì prima farselo sborrare ancora in bocca.

Infine, dopo una intervallo nel quale ognuno nel proprio bagno espletava le proprie funzioni organiche, si ritrovavano per fare insieme la doccia.

Così, ben puliti e profumati, qualunque ora fosse, si dedicavano al pranzo ed a tavola, lei gli raccontava dettagliatamente la sua giornata passata anche se l'ultima, lui l'aveva seguita quasi tutta in videochiamata.

Certo, non l'aveva vista scopare per la prima volta col capo e quel racconto col contorno delle corna della moglie, l'aveva soddisfatto e gratificato alquanto.

Infine il discorso, com'era inevitabile, era finito sulla richiesta di Giorgio di ingravidarle la moglie.

Da quando si erano sposati e sino a quel momento, l'idea di avere bambini non l'avevano mai presa in considerazione ma quella, era una proposta davvero intrigante e forse irripetibile per entrambi.

Il loro rapporto era vissuto in una specie di giuoco di ruolo nel quale però, lei si comportava come una vera troia e lui come un vero cornuto anche se aveva una buona dotazione ed una spiccata virilità.

Lui da ragazzo aveva avuto una esperienza omosessuale che l'aveva segnato per la vita e ne aveva influenzato i suoi rapporti con le donne che l'avevano sempre lasciato per le sue strane idee.

La moglie per contro, aveva sin da adolescente una sessualità frizzante maturata e cresciuta in casa con le prime esperienze col fratello.

Superata il pregiudizio dell'incesto, tutto le sembrava possibile e lecito e dunque, aveva scelto la via del libertinaggio più estremo che si era finalmente normalizzato con l'incontro con Mario che sarebbe divenuto suo marito, complice e cornuto.

Dunque, impegnati com'erano con la straordinarietà del loro rapporto, un figlio non era proprio contemplato.

L'idea di Giorgio piombata come una bomba nella loro vita, aveva aperto prospettive inimmaginabili prima.

Dopo aver vagliato ogni pro e contro, avevano deciso che si, si sarebbe fatta ingravidare da Giorgio!

Il problema era come dirglielo: -Potevano scrivergli - Mandargli un messaggio - Dirglielo insieme o separati.

Ogni soluzione implicava conseguenze diverse.

Glielo avesse detto lei, avrebbe avuto il sapore del cornuto.

Con lui, sarebbe apparso come una violenza nei confronti della sua donna.

Insieme avrebbe perso il brivido del segreto.

La giornata era trascorsa senza riuscire a trovare una soluzione.

Dunque, meglio rimandare per rifletterci meglio ed intanto, procedere coi loro riti del sabato.

Alla fine del pranzo, erano tornati in bagno dove avevano attrezzato una speciale poltroncina reclinabile con incorporata una bacinella per l'acqua adatta alla depilazione dei rispettivi sessi senza fatica, senza sporcare ne bagnare.

Ad entrambi piaceva essere depilati completamente e dunque, dopo essersi rasati alla perfezione, avevano fatto entrambi un profondo clistere seguito da una nuova doccia insieme e poi a letto per fare l'amore.

Nelle due ore passate a letto, avevano praticato molte delle cose che piacevano ad entrambi ricorrendo anche all'uso di vibratori e strap-on per i rispettivi pertugi.

Alla fine, quando entrambi erano ben soddisfatti e lui aveva dato fondo anche all'ultima stilla di sperma dei suoi coglioni, si erano riposati abbracciati per quasi un'ora prima di iniziare i preparativi della moglie per la sera.

La loro giornata infatti terminava quando la moglie, pulita, profumata, pettinata, ben truccata e con indosso gli abiti adatti alla serata che l'aspettava, era pronta.

A lei sarebbe piaciuto tornare da Giorgio ma, non essendo programmato, con la presenza della moglie e con i programmi già fissati per tutta la settimana, non sarebbe stato possibile.

Quella sera comunque, era già fissata col suo fidanzato che non sapeva che Eva fosse già sposata.

segue





scritto il
2024-09-26
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