Madre e figlia leccapiedi parte 5

di
genere
dominazione

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La madre di Donatella leccò a lungo gli stivali lerci di Nadia. Donatella gemeva e piagnucolava a quella vista, a un certo punto Nadia si stufò di sentirla e preso il frustino la scudisciò da tute le parti, culo, gambe, seno, pancia, schiena. Andò avanti molto a lungo senza alcuna pietà, anzi con cattiveria montante. In cambio delle frustate Donatella le baciò e leccò gli stivali ringraziandola. La madre era sconvolta. Ma la vista di come Nadia trattava la figlia la paura di troppe sofferenze la fece gettare anche lei ai piedi di Nadia e a leccarle gli stivali compreso la suola piena di schifezze. Non provava alcun piacere, anzi era disgustata. Lei era una donna matura, seria, senza le depravazioni della figlia ma per evitare sofferenze alla figlia era pronta a tutto.
Nadia alla fine si calmò diede dei forti calci in faccia a tutte e due e disse:
- cagne, vi aspetto domani sera a casa mia, vi fermerete alcuni giorni. Devo insegnare a questa vecchia troia come venerarmi.

Le due donne si guardarono spaventate, in realtà Donatella era felice anche se dispiaciuta per la madre.
La sera dopo si presentarono al cospetto di Nadia che le aspettava con una lingerie super sexy, calze di seta nera e tacchi a spillo e i capelli raccolti in una coda, una vera dominatrice. Ordinò loro di spogliarsi nude e di prostrarsi ai suoi piedi
- vecchia troia, tua figlia ha voluto tutto questo e adesso anche tu fai parte del gioco. Non puoi sottrarti altrimenti la mia punizione per tua figlia sarà terribile. Da questo momento siete i miei oggetti di piacere.

Fece sdraiare la madre a pancia in giù e le pose i piedi senza scarpe sul viso, piegato sulla destra. Come fosse un cuscino. A Donatella ordinò di cominciare a leccarle i piedi puzzolenti. Naturalmente qualche leccatura e soprattutto la saliva finivano sulla faccia della madre che pazientemente sopportava. Poi fece invertire i ruoli con Donatella sotto ai suo piedi e la madre che leccava senza sosta, sopra e sotto le piante die piedi. Le infilò i piedi in bocca fino in fondo facendola sbavare e lamentarsi, a ogni lamento Nadia la frustava sul sedere e sulla schiena.

Poi ordinò loro di tirarsi su e di stare in ginocchio una di fronte all’altra.
- Schiavetta, sputa in bocca a tua madre, un bel grumo di saliva.
Donatella esitò e una scarica di frustate si abbatte su di lei.
- dai Donatella sputa pure non preoccuparti di me.
- vecchia troia non osare parlare senza il mio permesso e apri la bocca. E tu puttanella sputa!
Donatela sputò in bocca alla madre.
-Ingoia cagna.
La madre ingoiò a occhi chiusi facendo fatica.
- ancora troietta! Coprila di sputi e di bava su tutta la faccia.
Donatella era perplessa, la povera madre non meritava questo ma obbedì.
La coprì di saliva su tutta la faccia e in bocca, la madre leccava la saliva che le colava sulle labbra senza fiatare.
- adesso tu vecchia troia fai lo stesso e sputa in bocca e in faccia a tua figlia.
La madre era dispiaciuta, ma si fece coraggio e sputò in bocca alla figlia che ingoiò con piacere. Per lei l’importante era sentirsi un verme, una troia, un oggetto.
Poi la madre cominciò a sputarle abbondanti dosi di saliva. Allora Nadia ordinò
- adesso brutte schifose leccatevi in faccia leccate via tutta la saliva.

Donatella non esitò e si lanciò con la lingua a leccare la faccia della madre che sopportava con disgusto. Poi toccò a lei leccare la faccia della figlia. Si leccarono a lungo, poi Nadia prese con le mani le loro teste e le mise bocca contro bocca
- troie baciatevi e slinguatevi a fondo.
Ancora una volta Donatela non esitò e ficcò la lingua in gola alla madre che fu costretta a fare lo stesso.
Nadia rideva da matti, godeva a vederle ridotte così come due cani rognosi. Le due donne si leccarono a lungo e si baciarono come due cagne in calore, con baci profondi e senza sosta, Nadia le costringeva tenendole per la testa a tenere le lingue in bocca anche per 5 minuti e più. Era uno spettacolo di incesto supremo di grande depravazione, e finalmente Nadia si sentì sessualmente eccitata. Si tolse gli slip e mostrò la sua meravigliosa fica. Prese la testa della madre e la costrinse in mezzo alle sue gambe. Mai la donna aveva immaginato di finire a leccare la fica di una ragazza, ma lo fece. Nadia le teneva la testa bloccata e la donna quasi non respirava ma leccò a lungo fino a quando Nadia ebbe almeno due orgasmi e le riempì la bocca del suo seme divino. Finalmente rilassata, andò in bagno comandando alle schiave di seguirla a quattro zampe, passò dalla cucina e prese delle foglie di insalata - la vostra cena troie, mentre io mangerò una deliziosa cena costosissima che ho appena ordinato. Nel frattempo Donatella si era bagnata un sacco di volte a vedere tutto quello. Che bella vita, che umiliazioni, come amo la mia dea Nadia, pensava.
Nadia gettò l’insalata nel cesso, si sedette e piscio abbondantemente poi ordinò prima a Donatella poi alla madre di raccogliere con la bocca le foglie di insalata dal fondo del cesso tutte pisciate e mangiarle. Rideva mentre le due donne masticavano insalata bagnata e piscio. Ordinò alla madre di asciugare la fica tutta pisciata e se ne andò in cucina con le schiave che mentre lei mangiava le leccavano senza sosta i piedi. Fu solo la prima di alcune lunghe giornate.
scritto il
2024-10-15
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