Madre e figlia schiave leccapiedi dell'amica parte 7
di
astroxman
genere
dominazione
Per contatti cicciopelliccio2@yahoo.com
Padrona Nadia godeva immensamente a disporre delle due donne per i suoi capricci. Le piaceva molto organizzare gare per vedere chi delle due fosse la più sottomessa e la più devota verso di lei. Ora che la madre dopo la stuprata collettiva sembrava più malleabile voleva insistere su questa strada.
Ad esempio sputava grossi grumi di saliva sul pavimento e le due donne dovevano lanciarsi immediatamente a leccare lo sputo, chi arrivava prima era la più devota. Le due donne si spingevano e si pendevano a pugni per arrivare prime facendo ridere la padrona. La madre adesso sembrava davvero infuocata dava dei graffi sulla faccia alla figlia per arrivare a leccare e succhiare gli sputi. Naturalmente la padrona frustava violentemente la perdente delle due. Dentro di sé la madre era addolorata per il trattamento che per colpa sua subiva la figlia ma voleva conquistare l’apprezzamento della padrona. Dentro di lei stava subendo l’annullamento della sua personalità e cominciava a sentirsi un oggetto senza anima della padrona.
Un’altra gara era portarle nude nel cortiletto privato dell’abitazione tutto coperto di sassi e cavalcarle come due pony con gli speroni che le ferivano a fondo nei fianchi e vedere chi delle due resisteva di più. Donatella vinceva spesso ma adesso anche la madre otteneva delle belle vittorie. Le due schiave finivano con tutte le ginocchia le gambe e i fianchi sanguinanti. La vincitrice veniva premiata con delle lunghe e riservate solo a lei leccature degli stivali di Nadia, cominciando dalle suole lerce.
Come godimento personale di Nadia, la perdente doveva passare una intera giornata chiusa nel terrazzino all’aperto, anche di inverno e anche sotto alla pioggia per una intera giornata. Naturalmente completamente nuda e senza nulla per coprirsi. La povera cagna moriva di freddo e spesso si era ammalata. Nadia le concedeva di prendere delle medicine ingoiandole con il suo piscio caldo.
Infierire sulle due cagne era sempre più nei pensieri di Nadia. Un giorno decise di invitare due sue amiche a cui aveva raccontato di possedere ben due schiave. Loro non ci credevano così le invitò a casa. Erano tutte e due bellissime, alte. Una bionda con i lunghi capelli lisci, l’altra mora con i capelli corti neri a caschetto. Indossavano stivali e scarpe con tacchi a spillo e appena entrate le due cagne si lanciarono ai loro piedi leccando le scarpe. Rimasero stupefatte
- Ma come hai fatto a ridurle così? Le chiesero.
- Con la ragazzina ci è voluto poco lei mi ama follemente, si bagna tutto solo a leccarmi i piedi. Con quella puttana della madre ci è voluto un po’ di più ma alla fine ci sono riuscita.
Si accomodarono in sala le schiave portarono dei drink freghi e gustosi alle padrone e poi si misero a leccare le suole sporche di tute e tre.
- Mi sto eccitando, disse una.
- bene disse Nadia, potete fare con loro quello che volete, sono oggetti che vi offro volentieri.
Le due ragazze si guardarono e schiserò a Nadia se aveva dei dildo e dei strapon.
- Certo, mi pace molto scoparmele nel culo. Non nella figa perché non ne sono degne, ma voi fate quello che volete.
Le due ragazze si tolsero i pantaloni, indossarono due dildo enormi
- Voglio scoparmi la vecchia, disse quella con i capelli caschetto.
La madre immediatamente alzò il culo offrendolo alla padrona.
La ragazza senza esitazione la penetrò facendola lamentare ma sotto voce perché se avesse urlato Nadia l’avrebbe frustate. La scopò per almeno mezz’ora mentre l’altra inculavala figlia. Nadia rideva e si masturbava.
Si tolsero il dildo e comandarono alle due cagne di leccare loro le fighe. La madre si dimostrò molto appassionata, leccando e succhiando la figa con grande perizia fino a quando la ragazza con i capelli a caschetto ebbe due o tre orgasmi rovesciano la sborra in bocca alla cagna.
Non soddisfatte, ripresero i dildo e stuprarono le due donne per almeno un paio d’ore. Erano delle belve, non avevaio pietà volevano solo godere senza sosta.
Si aggiunse anche Nadia e sfondò la madre prima nel culo e poi in bocca con il grosso dildo. La donna piagnucolava per i dolori, e Nadia la prese a schiaffoni e a sputi in bocca, anche le due ragazze cominciarono a sputare in faccia e in bocca alle due donne fino a coprire il loro viso di saliva. Poi ordinarono loro di leccarsi la faccia a vicenda e alla madre di leccare la figa della figlia. Che umiliazione.
Donatella venne in bocca alla madre diverse volte.
A questo punto le tre ragazze ordinarono del cibo cinese e si misero a tavola con le schiave ai loro piedi.
Un altro gioco preferito di Nadia era masticare dei bocconi e poi sputare in mano e lanciarli alle due cagne che correvano spingendosi e colpendosi per prenderli in bocca per prime. Le amiche ridevano da matte e fecero lo stesso. Non avevano mai pensato che due esseri umani potessero spingersi così in basso.
Non contente, dopo cena ripresero a stuprarle nel culo e nella fica senza pietà, riducendole a due stracci. Come premio Nadia indossando dei tacchi a spillo salì sui loro corpi camminando e infierendo su seno pancia e fica senza pietà. Le amiche se ne andarono, Nadia se ne andò nel suo comodo letto e le due cagne come sempre dormirono nude sul pavimento ai suoi piedi coperte di ferite e con la fica e il culo doloranti.
Padrona Nadia godeva immensamente a disporre delle due donne per i suoi capricci. Le piaceva molto organizzare gare per vedere chi delle due fosse la più sottomessa e la più devota verso di lei. Ora che la madre dopo la stuprata collettiva sembrava più malleabile voleva insistere su questa strada.
Ad esempio sputava grossi grumi di saliva sul pavimento e le due donne dovevano lanciarsi immediatamente a leccare lo sputo, chi arrivava prima era la più devota. Le due donne si spingevano e si pendevano a pugni per arrivare prime facendo ridere la padrona. La madre adesso sembrava davvero infuocata dava dei graffi sulla faccia alla figlia per arrivare a leccare e succhiare gli sputi. Naturalmente la padrona frustava violentemente la perdente delle due. Dentro di sé la madre era addolorata per il trattamento che per colpa sua subiva la figlia ma voleva conquistare l’apprezzamento della padrona. Dentro di lei stava subendo l’annullamento della sua personalità e cominciava a sentirsi un oggetto senza anima della padrona.
Un’altra gara era portarle nude nel cortiletto privato dell’abitazione tutto coperto di sassi e cavalcarle come due pony con gli speroni che le ferivano a fondo nei fianchi e vedere chi delle due resisteva di più. Donatella vinceva spesso ma adesso anche la madre otteneva delle belle vittorie. Le due schiave finivano con tutte le ginocchia le gambe e i fianchi sanguinanti. La vincitrice veniva premiata con delle lunghe e riservate solo a lei leccature degli stivali di Nadia, cominciando dalle suole lerce.
Come godimento personale di Nadia, la perdente doveva passare una intera giornata chiusa nel terrazzino all’aperto, anche di inverno e anche sotto alla pioggia per una intera giornata. Naturalmente completamente nuda e senza nulla per coprirsi. La povera cagna moriva di freddo e spesso si era ammalata. Nadia le concedeva di prendere delle medicine ingoiandole con il suo piscio caldo.
Infierire sulle due cagne era sempre più nei pensieri di Nadia. Un giorno decise di invitare due sue amiche a cui aveva raccontato di possedere ben due schiave. Loro non ci credevano così le invitò a casa. Erano tutte e due bellissime, alte. Una bionda con i lunghi capelli lisci, l’altra mora con i capelli corti neri a caschetto. Indossavano stivali e scarpe con tacchi a spillo e appena entrate le due cagne si lanciarono ai loro piedi leccando le scarpe. Rimasero stupefatte
- Ma come hai fatto a ridurle così? Le chiesero.
- Con la ragazzina ci è voluto poco lei mi ama follemente, si bagna tutto solo a leccarmi i piedi. Con quella puttana della madre ci è voluto un po’ di più ma alla fine ci sono riuscita.
Si accomodarono in sala le schiave portarono dei drink freghi e gustosi alle padrone e poi si misero a leccare le suole sporche di tute e tre.
- Mi sto eccitando, disse una.
- bene disse Nadia, potete fare con loro quello che volete, sono oggetti che vi offro volentieri.
Le due ragazze si guardarono e schiserò a Nadia se aveva dei dildo e dei strapon.
- Certo, mi pace molto scoparmele nel culo. Non nella figa perché non ne sono degne, ma voi fate quello che volete.
Le due ragazze si tolsero i pantaloni, indossarono due dildo enormi
- Voglio scoparmi la vecchia, disse quella con i capelli caschetto.
La madre immediatamente alzò il culo offrendolo alla padrona.
La ragazza senza esitazione la penetrò facendola lamentare ma sotto voce perché se avesse urlato Nadia l’avrebbe frustate. La scopò per almeno mezz’ora mentre l’altra inculavala figlia. Nadia rideva e si masturbava.
Si tolsero il dildo e comandarono alle due cagne di leccare loro le fighe. La madre si dimostrò molto appassionata, leccando e succhiando la figa con grande perizia fino a quando la ragazza con i capelli a caschetto ebbe due o tre orgasmi rovesciano la sborra in bocca alla cagna.
Non soddisfatte, ripresero i dildo e stuprarono le due donne per almeno un paio d’ore. Erano delle belve, non avevaio pietà volevano solo godere senza sosta.
Si aggiunse anche Nadia e sfondò la madre prima nel culo e poi in bocca con il grosso dildo. La donna piagnucolava per i dolori, e Nadia la prese a schiaffoni e a sputi in bocca, anche le due ragazze cominciarono a sputare in faccia e in bocca alle due donne fino a coprire il loro viso di saliva. Poi ordinarono loro di leccarsi la faccia a vicenda e alla madre di leccare la figa della figlia. Che umiliazione.
Donatella venne in bocca alla madre diverse volte.
A questo punto le tre ragazze ordinarono del cibo cinese e si misero a tavola con le schiave ai loro piedi.
Un altro gioco preferito di Nadia era masticare dei bocconi e poi sputare in mano e lanciarli alle due cagne che correvano spingendosi e colpendosi per prenderli in bocca per prime. Le amiche ridevano da matte e fecero lo stesso. Non avevano mai pensato che due esseri umani potessero spingersi così in basso.
Non contente, dopo cena ripresero a stuprarle nel culo e nella fica senza pietà, riducendole a due stracci. Come premio Nadia indossando dei tacchi a spillo salì sui loro corpi camminando e infierendo su seno pancia e fica senza pietà. Le amiche se ne andarono, Nadia se ne andò nel suo comodo letto e le due cagne come sempre dormirono nude sul pavimento ai suoi piedi coperte di ferite e con la fica e il culo doloranti.
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