Madre e figlia schiave leccapiedi dell'amica parte 8
di
astroxman
genere
dominazione
Per contatti cicciopelliccio2@yahoo.com
A padrona Nadia piaceva troppo infierire sulla madre di Donatella. Mentre la figlia era completamente assoggettata e poteva disporre di lei solo con uno schicco di dita, la madre era ancora restia. Soprattutto voleva piegarla psicologicamente, ridurla a un rottame di essere umano che come la figlia bramava la sottomissione.
Oltre a farlebere abbondanti dosi di piscio frustandola selvaggiamente se solo faceva cadere a terra qualche goccia, spesso usciva in balcone a piedi nudi e camminava strusciandoli in modo che si sporcassero ben bene. Fumava qualche sigaretta mandando il fumo in faccia alla vecchia cagna in modo che si intossicasse, spegneva molte sigarette nel portacenere. Poi rovesciava tutta la cenere e i mozziconi sul pavimento. Ordinava alla schiava di mangiare i mozziconi e di leccare la cenere ma prima ci passava sopra i piedi in modo che si sporcassero in modo schifoso. Poi passava i piedi lerci sulla faccia della donna sporcandola tutta e le ordinava di leccarli a lungo fino a togliere ogni traccia di sporco. La vecchia leccava e sbavava e lo sporco intriso di saliva le finiva sul viso riducendola a una maschera di schifo. Intanto masticava i mozziconi e la padrona le strusciava i piedi sul viso.
Donatella durante questi tormenti veniva legata con il guinzaglio a un termosifone e guardava con invidia quelle umiliazioni che la padrona le negava. Soffriva e adorava allo stesso tempo Nadia il suo folle amore la sua dea la sua padrona.
Quel giorno Nadia decise di portarsi a casa uno die suoi amati per una lunga e bella scopata. Voleva che restasse lì tutta la notte per goderselo a lungo, decise allora di chiudere le due cagne in cantina perché non voleva che i suoi amanti sapessero la sua vera natura di padrona spietata.
La cantina era lercia puzzolente e gelida, le due schiave vennero lasciate nude nel buio e tremavano. La madre con un istinto materno strinse la figlia a sé per scaldarsi a vicenda. Poi con le lacrime agli occhi le disse
- non possiamo andare avanti così, non importa se ci ricatterà, la denunceremo dobbiamo fuggire, rifarci la vita, tu sei giovane e bella non puoi consumarti in questo modo amore mio.
La figlia la guardò con stupore:
- ma mamma io non voglio, io voglio restare qui ai piedi di Nadia, la amo troppo, godo troppo per le sue umiliazioni e i suoi maltrattamenti, è l’unica vita che desidero…
La madre cominciò a singhiozzaree silenziosamente. Che figlia depravata aveva cresciuto come era possibile?
- ti prego tesoro non meriti tutto questo.
- mamma se vuoi vai via tu, io subirò la vendetta della padrona e sarà per me un piacere, questa è la mia vita.
Intanto le due donne si stringevano sempre più forte e strette.
-ma io vorrei che restassi qui anche tu mamma mi piace tanto come ti tratta Nadia e sono convinta che prima o poi anche a te ti piacerà…
Donatella avvicinò le labbra a quelle della madre e cominciò a baciarla prima delicatamente poi sempre più appassionatamente.
La madre era sconvolta: cosa fa? Ma questo è incesto.
Donatella proseguì con sempre più passione e le infilò la lingua in bocca slinguandola a fondo sbavandole addosso poi cominciò a leccarle il viso
- Ti amo mamma amo anche te ti amo tanto
La madre era sconvolta, che figlia depravata lesbica e incestuosa, però onestamente provava piacere anche lei. Non erano i soliti baci schifosi a cui erano obbligate da Nadia, c’era amore tra loro finalmente un po’ d’amore e anche lei cominciò a leccare collo e viso della figlia.
Si eccitava sempre di più, Donatella lo aveva capito e scese a leccarle prima i seni e poi la pancia avvicinandosi ala figa pelosa e puzzolente della madre ormai incolta perché Nadia non permetteva loro alcun igiene.
- oh sì amor mio leccamela fammi godere ti amo anche io figlia mia mormorò la madre sull’orlo dell’orgasmo.
Donatella non se lo fece ripetere due volte e cominciò a leccare e succhiare la figa della madre con passione enorme. Ovviamente Donatella con la mente pensava di fare l’amore con Nadia cosa che le era proibita ma godeva anche a scopare sua madre, la vecchia troia. Che depravazione quanto godeva. La madre si dimenava dal paicere e stringeva la testa della figlia sulla figa. Andarono avanti a lungo fino a quando la madre ebbe un orgasmo gigantesco e inondò la bocca della figlia di liquido che lei accolse tutto con grande piacere.
Poi fu la volta della madre a leccare tutta la figlia fino alla figa e a succhiarla calorosamente fino a quando Donatella non ebbe un grande orgasmo anche lei. Se solo Nadia lo avete saputo le avrebbe massacrate di frustate. Le due donne passarono la notte a baciarsi e slinguarsi, si amavano e dovevano restare insieme in quella situazione tragica per poter godere di questi momenti.
A padrona Nadia piaceva troppo infierire sulla madre di Donatella. Mentre la figlia era completamente assoggettata e poteva disporre di lei solo con uno schicco di dita, la madre era ancora restia. Soprattutto voleva piegarla psicologicamente, ridurla a un rottame di essere umano che come la figlia bramava la sottomissione.
Oltre a farlebere abbondanti dosi di piscio frustandola selvaggiamente se solo faceva cadere a terra qualche goccia, spesso usciva in balcone a piedi nudi e camminava strusciandoli in modo che si sporcassero ben bene. Fumava qualche sigaretta mandando il fumo in faccia alla vecchia cagna in modo che si intossicasse, spegneva molte sigarette nel portacenere. Poi rovesciava tutta la cenere e i mozziconi sul pavimento. Ordinava alla schiava di mangiare i mozziconi e di leccare la cenere ma prima ci passava sopra i piedi in modo che si sporcassero in modo schifoso. Poi passava i piedi lerci sulla faccia della donna sporcandola tutta e le ordinava di leccarli a lungo fino a togliere ogni traccia di sporco. La vecchia leccava e sbavava e lo sporco intriso di saliva le finiva sul viso riducendola a una maschera di schifo. Intanto masticava i mozziconi e la padrona le strusciava i piedi sul viso.
Donatella durante questi tormenti veniva legata con il guinzaglio a un termosifone e guardava con invidia quelle umiliazioni che la padrona le negava. Soffriva e adorava allo stesso tempo Nadia il suo folle amore la sua dea la sua padrona.
Quel giorno Nadia decise di portarsi a casa uno die suoi amati per una lunga e bella scopata. Voleva che restasse lì tutta la notte per goderselo a lungo, decise allora di chiudere le due cagne in cantina perché non voleva che i suoi amanti sapessero la sua vera natura di padrona spietata.
La cantina era lercia puzzolente e gelida, le due schiave vennero lasciate nude nel buio e tremavano. La madre con un istinto materno strinse la figlia a sé per scaldarsi a vicenda. Poi con le lacrime agli occhi le disse
- non possiamo andare avanti così, non importa se ci ricatterà, la denunceremo dobbiamo fuggire, rifarci la vita, tu sei giovane e bella non puoi consumarti in questo modo amore mio.
La figlia la guardò con stupore:
- ma mamma io non voglio, io voglio restare qui ai piedi di Nadia, la amo troppo, godo troppo per le sue umiliazioni e i suoi maltrattamenti, è l’unica vita che desidero…
La madre cominciò a singhiozzaree silenziosamente. Che figlia depravata aveva cresciuto come era possibile?
- ti prego tesoro non meriti tutto questo.
- mamma se vuoi vai via tu, io subirò la vendetta della padrona e sarà per me un piacere, questa è la mia vita.
Intanto le due donne si stringevano sempre più forte e strette.
-ma io vorrei che restassi qui anche tu mamma mi piace tanto come ti tratta Nadia e sono convinta che prima o poi anche a te ti piacerà…
Donatella avvicinò le labbra a quelle della madre e cominciò a baciarla prima delicatamente poi sempre più appassionatamente.
La madre era sconvolta: cosa fa? Ma questo è incesto.
Donatella proseguì con sempre più passione e le infilò la lingua in bocca slinguandola a fondo sbavandole addosso poi cominciò a leccarle il viso
- Ti amo mamma amo anche te ti amo tanto
La madre era sconvolta, che figlia depravata lesbica e incestuosa, però onestamente provava piacere anche lei. Non erano i soliti baci schifosi a cui erano obbligate da Nadia, c’era amore tra loro finalmente un po’ d’amore e anche lei cominciò a leccare collo e viso della figlia.
Si eccitava sempre di più, Donatella lo aveva capito e scese a leccarle prima i seni e poi la pancia avvicinandosi ala figa pelosa e puzzolente della madre ormai incolta perché Nadia non permetteva loro alcun igiene.
- oh sì amor mio leccamela fammi godere ti amo anche io figlia mia mormorò la madre sull’orlo dell’orgasmo.
Donatella non se lo fece ripetere due volte e cominciò a leccare e succhiare la figa della madre con passione enorme. Ovviamente Donatella con la mente pensava di fare l’amore con Nadia cosa che le era proibita ma godeva anche a scopare sua madre, la vecchia troia. Che depravazione quanto godeva. La madre si dimenava dal paicere e stringeva la testa della figlia sulla figa. Andarono avanti a lungo fino a quando la madre ebbe un orgasmo gigantesco e inondò la bocca della figlia di liquido che lei accolse tutto con grande piacere.
Poi fu la volta della madre a leccare tutta la figlia fino alla figa e a succhiarla calorosamente fino a quando Donatella non ebbe un grande orgasmo anche lei. Se solo Nadia lo avete saputo le avrebbe massacrate di frustate. Le due donne passarono la notte a baciarsi e slinguarsi, si amavano e dovevano restare insieme in quella situazione tragica per poter godere di questi momenti.
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