Schiavo della moglie del mio amico 3

di
genere
dominazione

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Sono sotto ai suoi piedi. I piedi di padrona Cristina. Lei gode a vedermi ridotto così come uno zerbino, un tappetino, un cagnolino. Mi fa spogliare nudo mi fa indossare una gabbietta molto piccola in cui rinchiudere il mio cazzo, perché sa che essere vicino ai suoi piedi odorosi mi provoca grandi erezioni, il cazzo diventa enorme, ma nella gabbietta viene compresso in modo dolorosissimo. E lei gode.
Un uomo sposato, amico di suo marito, suo amico, quasi il suo amante, ridotto in maniera così umiliante. Così imparo.
Mi tiene i piedi mollemente appoggiati sulla pancia, sul petto, ovviamente anche sul viso a lungo, mentre guarda la televisione. L’odore delle sue calze, il sudore dei piedi, impazzisco, ne sono inebriato, vorrei non finisse mai. Non sono più un essere umano, ma un oggetto umiliato e sottomesso. Non ho più alcuna dignità. Lei sa che vorrei baciare, leccare i suoi piedi ma spesso non me lo permette perché vuole vedermi implorare, implorare la parte più bassa del suo corpo, l’unica che posso meritare. Me li nega e io impazzisco di desiderio. Così imparo. Poi mi fa a mettere a quattro zampe come uno sgabello su cui poggia i piedi anche per ore fino a quando braccia e gambe mi fanno malissimo. Ovviamente cedo, mi muovo un po’ e lei mi punisce con raffiche fortissime di calci in faccia, di colpi di tallone sulla testa e sulla schiena. Mi insulta. Cane, merda, omuncolo, schifoso bastardo sorreggi la tua padrona. E io obbedisco chiedo scusa chiedo perdono.
Alla fine del pomeriggio mi ordina di pulire il pavimento, tutto, della sala con la lingua, lecco e lecco ogni angolo ogni spazio raccolgo imbocca pezzi di polvere e altre schifezze e li ingoio. Lei mi segue tendoni al guinzaglio come il cane che sono e per incentivarmi mi molla fortissimi colpi con il suo frustino sulle natiche sulla schiena sulle gambe. che male ma che godimento. Poi va in bagno si cala le mutande e piscia nel bidet.che si riempi del suo piscio, mi chiama, io corro a quattro zampe, mi afferra per i capelli e mi immerge più volte la testa nel bidet pieno di piscio amaro e puzzolente. Ma è il suo piscio, il piscio della dea, e io godo. Mi ordina di berlo e io bevo succhiando come il cane che sono mentre lei mi incita con forti frustate sulle natiche. Bevo, ingoio quel liquido amaro e puzzolente, lei ride a vedermi così, io mi eccito perché è come se lei mi possedesse completamente. Lo ingioio tutto e da bravo cane lecco con cura il bidet eliminando ogni goccia. Vedo la sua fica pelosa sopra di me e vorrei gettarmi a succhiarla e leccarla ma lei mi schernisce: te la sogni merda umana, la mia fica non te la meriti oggi.

Poi mi congeda e mi permette di togliere la gabbietta dal cazzo e appena salgo in macchina mi masturbo furiosamente due, tre volte. Ogni goccia di sborra è per lei , per la dea. Non per mia moglie. padrona Cristina non è più neanche così bella anzi si sta lasciando andare apposta, non si rade i peli sopra le labbra, i capelli sporchi, ma lo fa apposta perché io devo essere il suo schiavo a prescindere dal suo aspetto. Lei mi possiede, deve farmi sentire suo, e io devo cedere, lasciarmi completamente dominare nonostante il suo aspetto esteriore.
scritto il
2025-01-23
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