Schiavo della moglie del mio amico
di
astroxman
genere
dominazione
Per contatti cicciopelliccio2@yahoo.com
Eravamo due coppie che si conoscevano da tantissimi anni ancor prima di sposarci. Rimanemmo amici fino a oggi anche dopo sposati, cenavamo insieme, facevamo vacanze insieme, non c’era nessun problema. Anzi ce ne era uno: la moglie del mio amico mi era sempre piaciuta. Carina, abbastanza alta, apparentemente timida, non bellissima ma d’altro canto manco io lo ero. Qualcosa ci attraeva inconsapevolmente. Forse perché suo marito era proprio brutto, una persona brava ma ignorante il cui unico interesse era organizzare enormi mangiate. Io ero un giornalista pieno di interessi e lei era chiaramente affascinata da me. E poi c’era un particolare per me fondamentale. Da feticista dei piedi femminili quale ero, ero incantato e attratto da morire dai suoi piedi, che lei in modo disinvolto, senza rendersene conto, metteva sempre in mostra.
Quando andavamo a cena a casa loro indossava zoccoletti di legno e calze collant di nylon e lasciava in bella vista i suoi piedi perfetti: lunghi, magri, dita perfette. Io mi incantavo a guardarle. Una volta stese le gambe sulla sedia di fronte senza zoccoli lasciando i piedi in bella vista. Pensavo lo facesse a posta, ma non poteva sapere del mio interesse, anche se fissavo i suoi piedi.
Il massimo fu una volta che andai in bagno e trovai appese vicino al lavandino un paio di collant. Rimasi scioccato, mi avvicinai pensando fossero stese ad asciugare, non resistetti e misi il naso sulla parte che copriva i piedi: erano ancora da lavare, odoravano di piedi, impazzì, il mio cazzo si fece duro e sprofondai ad annusarle perdendo la cognizione del tempo. le tirai giù, me le passai più volte sul viso, le bacia, le leccai, poi aprii la patta dei pantaloni, tirai fuori il mio cazzo bello duro e mi masturbai senza ritegno. Oh che paradiso se solo dentro ci fossero stati i suoi di piedi.
Mi ricomposi e tornai in sala. Pensavo che lo avesse fatto apposta a lasciarmele lì in bella evidenza ma scoprì presto che non era stato così. Quando le conversazioni infatti si spostavano su qualcosa di sessuale, lei si scherniva sempre, diceva che certe pratiche sessuali le facevano schifo e io rimasi deluso.
Gli anni passavano, avevamo orma 50 anni, eravamo tutti ingrassati e un po’ invecchiati anche lei, ma si capiva che eravamo sempre attratti uno dall’altra. Una volta uscimmo da soli io e lei e lei a un certo punto scoppiò a piangere facendomi chiaramente capire che era sempre stata innamorata di me. Io ero scioccato, non sapevo come gestire la cosa, poi in realtà non ero più così attratto fisicamente da lei che aveva messo su troppi chili. Però i suoi piedi… pensavo sempre ai suoi piedi. Lei poi aveva un carattere forte, dominatore, nelle discussioni alzava la voce e insultava chi la contraddiceva… pensavo che sarebbe stata una padrona perfetta da adorare nonostante tutto.
Così dopo qualche giorno il desiderio die suoi piedi prese il sopravvento e cominciai a scriverle messaggini provocatori… con mio grande stupore lei rispondeva e partecipava alle provocazioni… mi feci coraggio e le dissi che da sempre aveva desiderato baciarle i piedi. Lei che era innamorata di me disse che avrei potuto farlo… ma in realtà a lei interessavo come un grande amore piuttosto che per giochi feticisti. Andammo avanti così con le mie provocazioni e le sue dichiarazioni di amore poi successe qualcosa.
Uno screzio, un misunderstanding, qualcosa che non ho mai capito e lei mi disse di sparire dalla sua vita. Ma in realtà lei si fece quasi una stalker. Mi seguiva in modo ossessionante su tutti i social e ben presto indagando nella mia privacy scoprì che io avevo la passione dei piedi. Mi scrisse furibonda: cosa sono queste schifezze? Leccatura di piedi? Sei un pervertito schifoso!.
Io le risposi malissimo di farsi i cazzi suoi. Ma lei continuava a stalekrarmi. Avevo paura che dicesse a suo marito o a mia moglie del nostro vecchio flirt, così le scrissi un lungo messaggio chiedendole di perdonarmi che l’avevo sempre amata e che l’amavo ancora.
Lei mi tese un tranello in cui cascai completamente. Io le scrissi che avevo sempre desiderato baciarle i piedi e lei mi disse che dovevo farlo.
Passò un po’ di tempo senza che ci sentissimo più poi un girono mi scrisse di andare a casa sua che suo marito era via per qualche girono. Cosa voleva? Ero titubante ma anche emozionato e alla fine diss di sì. andai.
Mi aprì. Guardai subito ai suoi piedi indossava due stivaletti bassi neri un po’ sporchi e rovinati. Mi fece entrare e accomodare in sala. Si sedette sulla poltrona io rimasi in piedi. Mi guardò con aria di sfida e mi disse parole che non avrei mai sognato mi avrebbe detto: inginocchiati, fronte a terra. La guardai titubante, mi prendeva in giro? “Allora? Ubbidisci o vuoi andartene?” Mi dissi.
Poi piano piano mi misi a quattro zampe con la fronte schiacciata sul pavimento. “Adesso lascia andare la tua testa sotto i miei piedi” mi comandò. Rimasi immobile mentre lei mi metteva gli stivaletti sulla testa. Era un sogno che si avverava. Ma non proprio come avevo desiderato. Con la punta di uno stivaletto mi alzò la testa e sempre rimanendo a quattro zampe lei si sporse verso di me, mi guardò piena di odio e sfida e cominciò a darmi schiaffi violenti con la mano destra. Uno, cinque, dieci, venti, trenta. Faceva malissimo ma vedevo che lei sembrava eccitarsi sempre di più
“Così impari a prendere in giro il mio amore, omuncolo di merda” disse e cominciò a schiaffeggiare altrettanto forte con la sinistra. Io godevo a subire tale violenza come se fossi un oggetto.
Poi disse la frase dei miei sogni più oscuri e depravati: “lecca gli stivali” e io risposi come avevo sempre desiderato: sì padrona.
Lasciò i piedi per terra così che dovetti abbassarmi del tutto e cominciai a leccare quegli stivaletti sporchi e rovinati. Dio come stavo cominciando a godere. Dio che godimento sentirsi ridotto a un lecca scarpe sporche e lercie, proprio di lei, una donna che oggi fisicamente mi infastidiva ma proprio per quello sentirmi ai suoi piedi mi eccitava ancora di più. Andai avanti a lungo con dedizione e impegno, poi lei alzò il piede destro e mi ordinò di leccare la suola, che era ovviamente lercia, impolverata, co segni di sputi e c’era anche un chewing-gum attaccato. “Lecca, falle divnetare splendente e ingoia tutto il lercio schiavo”. “Sì mia padrona grazie padrona” risposi. Cominciai a leccare senza sosta, staccando con i denti la cicca e ingoiandola. Che umiliazione, che depravazione immensa. Il mio cazzo nei pantaloni era durissimo ma vedevo che lei diventava rossa in faccia stava godendo anche lei.
Mi ordinò poi di sfilarle gli stivaletti cosa che feci con grande piacere. “Annusa dentro, annusa il profumo dei miei piedi sudati, non è quello che ti piace tanto merda? Ho visto le foto delle donnine che segui sui social, quelle che si fanno odorare e leccare i piedi”. Diventai rosso e dissi di sì “perdonami Cristina, sono un depravato”. “Già” disse lei dandomi un bel calcio forte in faccia.
Indossava collant color carne trasparenti, potevo vedere le dita meravigliose die suoi piedi, lunghe e affusolate.
“Baciami i piedi” ordinò. E io immediatamente coprì di baci profondi e adoranti tutti i suoi piedi. Poi mi ordinò di togliermi i pantaloni le mutande non potevo crederci che fosse diventata così perversa. stenditi a pancia in su mi ordinò.
Si alzò, si avvicinò alla mia faccia e mi mise un piede dopo l’altro sul viso, calcando e strusciandoli. Odoravano di piedi e di collant sudati in maniera stupenda, il mio cazzo era durissimo. Tornò indietro guardò con schifo il mio cazzo e ci mise un piede sopra schiacciando. Faceva male ma godevo tantissimo ero totalmente soggiogato. Andò avanti a strusciare a lungo fino a farmi venire. Sborrai come una fontana, lei mi guardava con disprezzo poi prese il piede tutto bagnato di sbarra e me lo mise in faccia calcando forte. Poi mi ordinò di aprire la bocca e me lo infilò dentro spingendo forte fino in fondo facendomi venire conati di vomiti: “fai veramente schifo” disse “avresti potuto avermi ta le tue braccia come una calda amante e guarda invece come sei ridotto”.
A quel punto fece qualcosa che mai mi sarei aspettato da una donna pudica come lei: si tolse pantaloni, mi mise le mutande in faccia e mi resi conto che era tutta bagnata, era eccitata anche lei. Me le fece leccare a lungo poi si distese sopra la mia faccia, la sua fica ben premuta sulla mia bocca. “Fammi godere maiale” disse.
Andò avanti a montarmi lungo, io con le labbra e la lingua dentro alla sua fica. I suoi umori bagnati che mi colavano ovunque fino a che ebbe un orgasmo violento e lunghissimo schiacciandomi la faccia quasi lasciandomi senza respiro. Ne ebbe immediatamente un secondo la mia faccia era il suo cazzo che la scopava. A quel punto stanca e seduta si sdraiò su di me e cominciò a baciarmi, a leccarmi, a infilare la lingua nella mia bocca senza sosta. “Sei mio piccolo stronzo” disse “finalmente sei mio non dovrai più scopare con quella troia di tua moglie ma dedicarti solo a me questo è stat solo l’inizio”. Ero nel paradiso dei sensi. Ero finalmente il suo schiavo e lei la mia padrona.
Eravamo due coppie che si conoscevano da tantissimi anni ancor prima di sposarci. Rimanemmo amici fino a oggi anche dopo sposati, cenavamo insieme, facevamo vacanze insieme, non c’era nessun problema. Anzi ce ne era uno: la moglie del mio amico mi era sempre piaciuta. Carina, abbastanza alta, apparentemente timida, non bellissima ma d’altro canto manco io lo ero. Qualcosa ci attraeva inconsapevolmente. Forse perché suo marito era proprio brutto, una persona brava ma ignorante il cui unico interesse era organizzare enormi mangiate. Io ero un giornalista pieno di interessi e lei era chiaramente affascinata da me. E poi c’era un particolare per me fondamentale. Da feticista dei piedi femminili quale ero, ero incantato e attratto da morire dai suoi piedi, che lei in modo disinvolto, senza rendersene conto, metteva sempre in mostra.
Quando andavamo a cena a casa loro indossava zoccoletti di legno e calze collant di nylon e lasciava in bella vista i suoi piedi perfetti: lunghi, magri, dita perfette. Io mi incantavo a guardarle. Una volta stese le gambe sulla sedia di fronte senza zoccoli lasciando i piedi in bella vista. Pensavo lo facesse a posta, ma non poteva sapere del mio interesse, anche se fissavo i suoi piedi.
Il massimo fu una volta che andai in bagno e trovai appese vicino al lavandino un paio di collant. Rimasi scioccato, mi avvicinai pensando fossero stese ad asciugare, non resistetti e misi il naso sulla parte che copriva i piedi: erano ancora da lavare, odoravano di piedi, impazzì, il mio cazzo si fece duro e sprofondai ad annusarle perdendo la cognizione del tempo. le tirai giù, me le passai più volte sul viso, le bacia, le leccai, poi aprii la patta dei pantaloni, tirai fuori il mio cazzo bello duro e mi masturbai senza ritegno. Oh che paradiso se solo dentro ci fossero stati i suoi di piedi.
Mi ricomposi e tornai in sala. Pensavo che lo avesse fatto apposta a lasciarmele lì in bella evidenza ma scoprì presto che non era stato così. Quando le conversazioni infatti si spostavano su qualcosa di sessuale, lei si scherniva sempre, diceva che certe pratiche sessuali le facevano schifo e io rimasi deluso.
Gli anni passavano, avevamo orma 50 anni, eravamo tutti ingrassati e un po’ invecchiati anche lei, ma si capiva che eravamo sempre attratti uno dall’altra. Una volta uscimmo da soli io e lei e lei a un certo punto scoppiò a piangere facendomi chiaramente capire che era sempre stata innamorata di me. Io ero scioccato, non sapevo come gestire la cosa, poi in realtà non ero più così attratto fisicamente da lei che aveva messo su troppi chili. Però i suoi piedi… pensavo sempre ai suoi piedi. Lei poi aveva un carattere forte, dominatore, nelle discussioni alzava la voce e insultava chi la contraddiceva… pensavo che sarebbe stata una padrona perfetta da adorare nonostante tutto.
Così dopo qualche giorno il desiderio die suoi piedi prese il sopravvento e cominciai a scriverle messaggini provocatori… con mio grande stupore lei rispondeva e partecipava alle provocazioni… mi feci coraggio e le dissi che da sempre aveva desiderato baciarle i piedi. Lei che era innamorata di me disse che avrei potuto farlo… ma in realtà a lei interessavo come un grande amore piuttosto che per giochi feticisti. Andammo avanti così con le mie provocazioni e le sue dichiarazioni di amore poi successe qualcosa.
Uno screzio, un misunderstanding, qualcosa che non ho mai capito e lei mi disse di sparire dalla sua vita. Ma in realtà lei si fece quasi una stalker. Mi seguiva in modo ossessionante su tutti i social e ben presto indagando nella mia privacy scoprì che io avevo la passione dei piedi. Mi scrisse furibonda: cosa sono queste schifezze? Leccatura di piedi? Sei un pervertito schifoso!.
Io le risposi malissimo di farsi i cazzi suoi. Ma lei continuava a stalekrarmi. Avevo paura che dicesse a suo marito o a mia moglie del nostro vecchio flirt, così le scrissi un lungo messaggio chiedendole di perdonarmi che l’avevo sempre amata e che l’amavo ancora.
Lei mi tese un tranello in cui cascai completamente. Io le scrissi che avevo sempre desiderato baciarle i piedi e lei mi disse che dovevo farlo.
Passò un po’ di tempo senza che ci sentissimo più poi un girono mi scrisse di andare a casa sua che suo marito era via per qualche girono. Cosa voleva? Ero titubante ma anche emozionato e alla fine diss di sì. andai.
Mi aprì. Guardai subito ai suoi piedi indossava due stivaletti bassi neri un po’ sporchi e rovinati. Mi fece entrare e accomodare in sala. Si sedette sulla poltrona io rimasi in piedi. Mi guardò con aria di sfida e mi disse parole che non avrei mai sognato mi avrebbe detto: inginocchiati, fronte a terra. La guardai titubante, mi prendeva in giro? “Allora? Ubbidisci o vuoi andartene?” Mi dissi.
Poi piano piano mi misi a quattro zampe con la fronte schiacciata sul pavimento. “Adesso lascia andare la tua testa sotto i miei piedi” mi comandò. Rimasi immobile mentre lei mi metteva gli stivaletti sulla testa. Era un sogno che si avverava. Ma non proprio come avevo desiderato. Con la punta di uno stivaletto mi alzò la testa e sempre rimanendo a quattro zampe lei si sporse verso di me, mi guardò piena di odio e sfida e cominciò a darmi schiaffi violenti con la mano destra. Uno, cinque, dieci, venti, trenta. Faceva malissimo ma vedevo che lei sembrava eccitarsi sempre di più
“Così impari a prendere in giro il mio amore, omuncolo di merda” disse e cominciò a schiaffeggiare altrettanto forte con la sinistra. Io godevo a subire tale violenza come se fossi un oggetto.
Poi disse la frase dei miei sogni più oscuri e depravati: “lecca gli stivali” e io risposi come avevo sempre desiderato: sì padrona.
Lasciò i piedi per terra così che dovetti abbassarmi del tutto e cominciai a leccare quegli stivaletti sporchi e rovinati. Dio come stavo cominciando a godere. Dio che godimento sentirsi ridotto a un lecca scarpe sporche e lercie, proprio di lei, una donna che oggi fisicamente mi infastidiva ma proprio per quello sentirmi ai suoi piedi mi eccitava ancora di più. Andai avanti a lungo con dedizione e impegno, poi lei alzò il piede destro e mi ordinò di leccare la suola, che era ovviamente lercia, impolverata, co segni di sputi e c’era anche un chewing-gum attaccato. “Lecca, falle divnetare splendente e ingoia tutto il lercio schiavo”. “Sì mia padrona grazie padrona” risposi. Cominciai a leccare senza sosta, staccando con i denti la cicca e ingoiandola. Che umiliazione, che depravazione immensa. Il mio cazzo nei pantaloni era durissimo ma vedevo che lei diventava rossa in faccia stava godendo anche lei.
Mi ordinò poi di sfilarle gli stivaletti cosa che feci con grande piacere. “Annusa dentro, annusa il profumo dei miei piedi sudati, non è quello che ti piace tanto merda? Ho visto le foto delle donnine che segui sui social, quelle che si fanno odorare e leccare i piedi”. Diventai rosso e dissi di sì “perdonami Cristina, sono un depravato”. “Già” disse lei dandomi un bel calcio forte in faccia.
Indossava collant color carne trasparenti, potevo vedere le dita meravigliose die suoi piedi, lunghe e affusolate.
“Baciami i piedi” ordinò. E io immediatamente coprì di baci profondi e adoranti tutti i suoi piedi. Poi mi ordinò di togliermi i pantaloni le mutande non potevo crederci che fosse diventata così perversa. stenditi a pancia in su mi ordinò.
Si alzò, si avvicinò alla mia faccia e mi mise un piede dopo l’altro sul viso, calcando e strusciandoli. Odoravano di piedi e di collant sudati in maniera stupenda, il mio cazzo era durissimo. Tornò indietro guardò con schifo il mio cazzo e ci mise un piede sopra schiacciando. Faceva male ma godevo tantissimo ero totalmente soggiogato. Andò avanti a strusciare a lungo fino a farmi venire. Sborrai come una fontana, lei mi guardava con disprezzo poi prese il piede tutto bagnato di sbarra e me lo mise in faccia calcando forte. Poi mi ordinò di aprire la bocca e me lo infilò dentro spingendo forte fino in fondo facendomi venire conati di vomiti: “fai veramente schifo” disse “avresti potuto avermi ta le tue braccia come una calda amante e guarda invece come sei ridotto”.
A quel punto fece qualcosa che mai mi sarei aspettato da una donna pudica come lei: si tolse pantaloni, mi mise le mutande in faccia e mi resi conto che era tutta bagnata, era eccitata anche lei. Me le fece leccare a lungo poi si distese sopra la mia faccia, la sua fica ben premuta sulla mia bocca. “Fammi godere maiale” disse.
Andò avanti a montarmi lungo, io con le labbra e la lingua dentro alla sua fica. I suoi umori bagnati che mi colavano ovunque fino a che ebbe un orgasmo violento e lunghissimo schiacciandomi la faccia quasi lasciandomi senza respiro. Ne ebbe immediatamente un secondo la mia faccia era il suo cazzo che la scopava. A quel punto stanca e seduta si sdraiò su di me e cominciò a baciarmi, a leccarmi, a infilare la lingua nella mia bocca senza sosta. “Sei mio piccolo stronzo” disse “finalmente sei mio non dovrai più scopare con quella troia di tua moglie ma dedicarti solo a me questo è stat solo l’inizio”. Ero nel paradiso dei sensi. Ero finalmente il suo schiavo e lei la mia padrona.
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