La tratta delle bianche parte 3

di
genere
dominazione

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Dopo una settimana a digiuno nel buio del bunker costretta a defecare e a urinare nel suo angolino, legata al collo con una grossa catena, la ragazza era distrutta. Non aveva più pensieri era una sorta di zombie. Finalmente l’uomo scese nel bunker accese la luce che la fece sobbalzare. Era coperta di feci e piscio e puzzava da far schifo. Non sembrava manco più la bellissima ragazza di qualche settimana prima. Prese la canna dell’acqua e la bagnò di acqua gelida che la fece rinvenire. Si ricordò dove era e cosa stava subendo. Implorò pietà ma l’uomo si limitò a metterle davanti due ciotole di zuppa puzzolente e di acqua. Lei si gettò avidamente a divorare quello schifo con le mani come una cagna. Lui rideva.
Uscì un attimo e tornò con un grosso mastino napoletano
-allora puttanella sei pronta a diventare la mia cagna da sesso?
Lei scosse la testa.
- va bene allora adesso sarai il godimento del mio cane.
Lasciò libero il grosso mastino che si avvicinò subito ad annusarla. Lei fece per spostarsi ma la catena al collo le impediva di andare lontano.il mastino l’annusò ancora e poi cominciò ad annusarle il culo e la figa. Poi prese con la grossa lingua bavosa a leccarle il culo e la figa. Lei piangeva disperata aveva paura a toccarlo che il cane la mordesse. L’uomo prese delicatamente il cane e lo alzò sopra la schiena della ragazza che l’aveva messa a quattro zampe. Il mastino tirò fuori immediatamente un enorme cazzo rosso e fece per infilarglielo nella figa. Scopata da un cane. La ragazza era distrutta, era scesa al punto più basso della depravazione altrui. L’uomo aiutò il cane a sistemarsi meglio e il mastino cominciò a infilare il grosso cazzo nella fighetta della giovane, scopandola senza pietà. L’uomo si toccava il cazzo a vedere quella scena di depravazione totale e cominciò a masturbarsi senza sosta. Il mastino tolse il cazzo pieno di sborra dalla figa e penetrò il culo. La ragazza urlava disperata ma tanto nessuno la poteva sentire. A ancora tantissima sborra calda che le entrava questa volta direttamente nella pancia.
- scopala scopala e falla diventare una cagna! Urlava l’uomo mentre sburrava il suo seme caldo sulla faccia della ragazza. Andò avanti così per almeno un’ora. Il grosso mastino sembrava non volersi fermare mai la scopò nel culo e nella figa almeno quattro volte. Lei sentiva tutta quella sborra nella pancia e alla fine le uscì dal buco del culo come una fontana.
Era distrutta. L’uomo si avvicinò e la leccò su quel bel viso: - sei mia proietta domani ti scoperò a sangue, questa è adesso la tua vita, non potrai mai uscire da qua dentro e fuggire dalle mie voglie perverse.
scritto il
2024-09-10
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