Giulia e Riccardo pt6
di
Andrea MCMLXXXIV
genere
incesti
"Deve essere mio", facile a dirsi ma difficile a farsi.
Quale approccio utilizzare? Uno soft provando pian piano a provocarlo oppure una bella terapia d'urto?.
Chiese consiglio a Ludovica.
"Di base è un incesto, quindi moralmente sbagliato. Andarci troppo convinta rischi di bruciartelo, ricordati che pure te eri indecisa".
"Si Ludo hai ragione".
"Provocalo ma pian piano, cucinatelo a fuoco lento e raccogli delle prove". Giulia non era sicura di aver capito bene.
"Vedi di capire che reazioni ha, quando hai capito che la cosa potrebbe interessarle allora puoi passare all' assalto, alle sue rimostranze potrai rispondere".
Come prima cosa si depiló la patata e cominciò a vestirsi in modo più lascivo. In casa girava sempre con pantaloncini corti che lasciavano intravedere qualche pezzo di chiappa. Gli atteggiamenti invece erano sempre gli stessi.
Il fratello non ebbe qualche particolare reazione, ma non demorse.
Passò allora alla fase successiva, cercare qualche piccolo contatto fisico ma sempre rimanendo nei limiti della decenza.
Ecco che, a questo punto, qualche timida reazione cominciò a manifestarsi.
Riccardo rispose con sudore freddo e cominciando a balbettare.
Giulia, con molta ironia, le chiese se andava tutto bene.
Era qualcosa ma non abbastanza da poter tentare l' assalto finale.
Intanto scoprí gli orgasmi da depilata. La totale assenza di barriera tra la mano e quel pube sempre più bagnato le provocarono orgasmi di natura più intensa.
"Mmmm Riccardo", con questa frase veniva sempre.
Gli assalti al fratello si facevano sempre più frequenti e sempre più audaci, adesso era passata a mettersi in braccio a lui e baciargli la guancia.
L' erezione non si fece attendere e Giulia la sentì.
Stava ottenendo le prove che voleva, sentì che era cotto a puntino.
È notte, Giulia, andata in cucina per prendere un bicchiere d'acqua, ritornando in camera vide il fratello con il cazzo svettante ma stavolta senza ausilio di filmetti vari.
Si menava quell' asta sempre più turgida, rantolava.
Giulia non poteva resistere. Cominciò anche lei a titillarsi la passerina, la goduria fu tanta, i seni erano preda delle sue dita, si masturbò ma di colpo si fermó.
Venendo Riccardo aveva fatto il suo nome. Eccola la prova maestra.
Quale approccio utilizzare? Uno soft provando pian piano a provocarlo oppure una bella terapia d'urto?.
Chiese consiglio a Ludovica.
"Di base è un incesto, quindi moralmente sbagliato. Andarci troppo convinta rischi di bruciartelo, ricordati che pure te eri indecisa".
"Si Ludo hai ragione".
"Provocalo ma pian piano, cucinatelo a fuoco lento e raccogli delle prove". Giulia non era sicura di aver capito bene.
"Vedi di capire che reazioni ha, quando hai capito che la cosa potrebbe interessarle allora puoi passare all' assalto, alle sue rimostranze potrai rispondere".
Come prima cosa si depiló la patata e cominciò a vestirsi in modo più lascivo. In casa girava sempre con pantaloncini corti che lasciavano intravedere qualche pezzo di chiappa. Gli atteggiamenti invece erano sempre gli stessi.
Il fratello non ebbe qualche particolare reazione, ma non demorse.
Passò allora alla fase successiva, cercare qualche piccolo contatto fisico ma sempre rimanendo nei limiti della decenza.
Ecco che, a questo punto, qualche timida reazione cominciò a manifestarsi.
Riccardo rispose con sudore freddo e cominciando a balbettare.
Giulia, con molta ironia, le chiese se andava tutto bene.
Era qualcosa ma non abbastanza da poter tentare l' assalto finale.
Intanto scoprí gli orgasmi da depilata. La totale assenza di barriera tra la mano e quel pube sempre più bagnato le provocarono orgasmi di natura più intensa.
"Mmmm Riccardo", con questa frase veniva sempre.
Gli assalti al fratello si facevano sempre più frequenti e sempre più audaci, adesso era passata a mettersi in braccio a lui e baciargli la guancia.
L' erezione non si fece attendere e Giulia la sentì.
Stava ottenendo le prove che voleva, sentì che era cotto a puntino.
È notte, Giulia, andata in cucina per prendere un bicchiere d'acqua, ritornando in camera vide il fratello con il cazzo svettante ma stavolta senza ausilio di filmetti vari.
Si menava quell' asta sempre più turgida, rantolava.
Giulia non poteva resistere. Cominciò anche lei a titillarsi la passerina, la goduria fu tanta, i seni erano preda delle sue dita, si masturbò ma di colpo si fermó.
Venendo Riccardo aveva fatto il suo nome. Eccola la prova maestra.
2
5
voti
voti
valutazione
6.2
6.2
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Giulia e Riccardo pt5racconto sucessivo
Giulia e Riccardo pt7
Commenti dei lettori al racconto erotico