Giada 4° - Giada gli sfonda il retto per la prima volta.

di
genere
incesti

Mentre in macchina tornavano a casa, Giada aveva aggredito verbalmente il marito riempiendolo di insulti:

-Porco, sei un porco.. un vero porco!

Mi erano giunte voci che la nostra prima notte di matrimonio, mentre io ero a letto ad aspettarti per fare l'amore col mio fresco sposino, tu eri con mia madre a farti fare un pompino!

Figurati che ingenua sono stata a non volerci credere.

Un porco, un vero porco traditore sei!

Un porco per come esattamente ti sei comportato oggi, che, mentre ero impegnata col lavoro scalpitando per tornare a casa e stare tranquilla a pranzo con te e la mia mamma, scopro che la stai violentando.

Non solo l'hai violentata facendoti fare un altro pompino per poi scopandotela e sborrarle dentro rischiando anche di metterla incinta ma, hai fatto con lei una cosa che non ti perdonerò mai!

Con lei hai fatto quello che doveva restare un nostro segreto svelandole i giochi che facciamo nella nostra intimità!

Sei un vero porco per di più traditore della fiducia che ti ho sempre dato.

Meriti proprio una punizione all'altezza del maiale che sei!-

Giunti a casa, l'aveva subito fatto spogliare e poi in bagno, senza nessuna delicatezza gli aveva infilato nel culo il flessibile della doccia ordinandogli di fare un accurato lavaggio rettale sino a che, l'acqua non fosse uscita completamente limpida.

Quando alla fine dell'improvvisato clistere il maritino era tornato in soggiorno, aveva trovato Giada con indosso un grosso strap-on nero dalle fattezze e misure, del tutto simile alla verga nerboruta di un mandingo di colore.

Dopo averlo fatto inginocchiare in posizione prona con le natiche ben esposte, gli aveva spalmato lo sfintere anale con della crema e dopo aver lubrificato anche quella impressionante verga legata al suo bacino, glielo aveva puntato e, tenendolo stretto per i fianchi, con un colpo secco glielo aveva schiantato tutto dento strappandogli dalla bocca un urlo disumano di dolore.

Poi, mentre lo teneva così impalato e dolorante, restando ferma, si era abbassata e con le labbra attaccate al suo orecchio, lo leccava e gli sussurrava parole d'amore:

-Lo vedi tesoro cosa mi costringi a fare con le tue bravate.

Lo so che ti fa male ma adesso, comincio a muovermi piano e vedrai che dopo un po' il dolore si trasforma in piacere e ti farò godere sino a quando non sborrerai nel bicchiere che ho messo sul tavolino davanti a te.

Poi faremmo come se nulla fosse successo e tu col bicchiere, potrai farmi colare il tuo seme sulla pancia e sul monte di Venere per leccarmi e farmi godere come solo tu sai fare.

segue



scritto il
2024-12-17
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