Due vere troie
di
FILIPPO
genere
esibizionismo
Quando papà si è accorto che mamma mi sosteneva di nascosto, e mi aiutava a scoprire la mia natura sessuale, inorridito se n'è andato.
Io ho iniziato da giovanissima a far trasparire la mia natura omosessessuale, guardavo compiaciuta ed interessata il cazzo dei miei compagni di scuola, loro, a differenza mia, avevano già l'erezione del loro cazzo, e lo mostravanofieri agli altri, e col passare dei mesi, tutti nella mia classe, potevano, segarsi e godere.
Io nò, le prime erezione le ho avute molto tardi, e così, sognavo già di toccarli, di giocarci, anche se non sapevo come.
Mamma se ne accorse, e poichè, avevamo un rapporto fantastico, le raccontai tutto, e lei mi fece aiutare da uno psicologo, che arrivò a dire a mamma che la mia natura, col tempo, sarebbe stata femminile.
Non ne fece un dramma, e col passare dei mesi, iniziò ad cquistarmi capi femmimili, intimo, qualche vestitino, delle scarpe, e mi lasciò crescere i capelli, che uniti alle mie fattezze femminili, mi aiutarono a trasformarmi.
Potevo indossare solo in casa e non alla presenza di papà, e così, visto che lui lavorava dal lunedì al venerdì fuori paese, ero molto libera, mamma mi insegnava a truccarmi, e piano piano mi trasformai in una bella ragazzina.
Capitava che andassimo a fare spese neia paesi limitrofi, io ci andavo da trav, nessuno mai si accorse che ero un maschietto, anzi, le commesse impazzivano per mè, fisico asciutto, seno piccolino, ero molto carina.
Poi si risvegliò in mè, la voglia di sesso, ero sempre più attratta dal cazzo, e volevo toccarlo, imparare a giocarci, e così un bel giorno lo dissi a mamma.
Mamma mi spiegò cosa fanno di solito le donne agli uomini, si spogliò nuda, e io feci lo stesso, mi fece toccare e succhiare i suoi seni, accarezzare la sua figa, e giocare con il suo ano, vedi tesoro, sarà questo che ti darà piacere, poi toccò a mè, mi succhiò il cazzo che sborrò quasi subito, dandomi oiacere, poi mi leccò l'ano e introdusse la lingua, e poi un dito, e un secondo dito.
Mi fece godere più volte, e poi, provai per la prima volta la sua figa, scopai per la prima volta, fù strano, ma non mi fece impazzire, era ormi conclamata la mia omosessualità.
Era ora di diventare donna mi disse. di perdere la mia verginità, e così organizzò un incontro con mio zio Carlo, suo fratello, scoprii poi che era gay, lo zio era un bell'uomo, sulla quarantina, bel fisico curato, e con un bel cazzo tosto.
Venne a casa nostra un giovedì pomeriggio, io indossavo un paio di autoreggenti, tacco non troppo alto, reggiseno, slip bianchi candidi, da tineger, vestitino corto, ben truccata, arrivò, mi baciò e mi fece i complimenti, mi accarezzò il viso e poi un bacio.
mamma ci accompagnò in camera sua, aveva messo le lenzuola che aveva il suo primo giorno di matrimonio, la baciai, sapevo quanto ci tenesse, fui concepita su quelle lenzuola, e ora avrei perso la mia verginità sopra di loro.
Zio si spogliò, rimase in reggicalze e calze, il cazzo era svettante, mi sfilò il vestitino, e mi stese sul letto, iniziando a baciarmi dal collo giù al seno, mi tolse il reggiseno, e scese sul ventre che si contraeva spasmodico, e poi raggiunse gli slip, me li sfilò, e prese in bocca il mio cazzo ormai durissimo.
Mi girò, e iniziò a lubrificarmi l'ano, infilando la lingua allargandomelo, e nel frattempo mi segava lentamente impazzivo.
Mamma era a bordo letto, mi strinse la mano, sei pronta mi disse? annuii, godevo troppo per parlare, lo zio si sistemò dietro di mè, mamma gli unse il cazzo con della crema, e poi mi sussurrò, trà poco sarai sverginata, perderai la tua purezza e inizierai un cammino di sesso e piacere bambina mia.
Lo zio appoggiò il cazzo al mio ano, e spinse, introducendo la sua cappella, ilbruciore fù improvviso, strinsi la mano di mamma, tranquilla mi disse passerà, e lui scivolò dentro il mio culo.
Iniziò a pomparmi lentamente, il mio cazzo veniva in continuazione, e poi aumentò il ritmo, mi strinse ai fianchie mi montò.
Mamma intanto mi accarezzava con la mano libera il cazzo, e quando lo zio iniziò a sborrarmi dentro, mi segò velocemente facendomi spruzzare sperma sulle coperte.
Urlai il mio piacere, come una cagnetta in calore, e poi ci accasciammo sul letto, rimanemmo poi abbracciati a baciarci per un lungo tempo.
Ero donna finalmente, incontrai lo zio più volte, mi isegnò a fare seghe e pompini con ingoi, a prenderlo senza crema, imparai ad incularlo, e ad inculare mamma, per dei mesi fummo un bel trio, e poi papà scoprì tutto, e dopo scenate pazzesche se ne andò, e io e mamma rimanemmo sole.
Crescendo, finite le scuole, la mia vita sessuale era pazzesca, non passava sera, che non avevo un cazzo nel culo o in bocca, mamma idem, portava a casa chiunque la volesse, ed era una bella donna, quindi la nostra casa divenne un pò un casino.
Poi decidemmo che era ora di farci pagare, così, affittammo una casetta in un paesino limitrofo, e incontravamo i nostri clienti, e spesso, ci volevano entrambi, mi scopavano mentre inculavo mamma, o loro la scopavano e io la inculavo, eravamo una coppia pazzesca.
Poi io mi misi con un Tunisino, con un cazzo mostruoso e me ne innamorai, andai in una grande città, e mi misi a battere per lui.
Ora siamo anziani, lui non mi scopa più, e io a volte mi concedo ai suoi parenti.
Io ho iniziato da giovanissima a far trasparire la mia natura omosessessuale, guardavo compiaciuta ed interessata il cazzo dei miei compagni di scuola, loro, a differenza mia, avevano già l'erezione del loro cazzo, e lo mostravanofieri agli altri, e col passare dei mesi, tutti nella mia classe, potevano, segarsi e godere.
Io nò, le prime erezione le ho avute molto tardi, e così, sognavo già di toccarli, di giocarci, anche se non sapevo come.
Mamma se ne accorse, e poichè, avevamo un rapporto fantastico, le raccontai tutto, e lei mi fece aiutare da uno psicologo, che arrivò a dire a mamma che la mia natura, col tempo, sarebbe stata femminile.
Non ne fece un dramma, e col passare dei mesi, iniziò ad cquistarmi capi femmimili, intimo, qualche vestitino, delle scarpe, e mi lasciò crescere i capelli, che uniti alle mie fattezze femminili, mi aiutarono a trasformarmi.
Potevo indossare solo in casa e non alla presenza di papà, e così, visto che lui lavorava dal lunedì al venerdì fuori paese, ero molto libera, mamma mi insegnava a truccarmi, e piano piano mi trasformai in una bella ragazzina.
Capitava che andassimo a fare spese neia paesi limitrofi, io ci andavo da trav, nessuno mai si accorse che ero un maschietto, anzi, le commesse impazzivano per mè, fisico asciutto, seno piccolino, ero molto carina.
Poi si risvegliò in mè, la voglia di sesso, ero sempre più attratta dal cazzo, e volevo toccarlo, imparare a giocarci, e così un bel giorno lo dissi a mamma.
Mamma mi spiegò cosa fanno di solito le donne agli uomini, si spogliò nuda, e io feci lo stesso, mi fece toccare e succhiare i suoi seni, accarezzare la sua figa, e giocare con il suo ano, vedi tesoro, sarà questo che ti darà piacere, poi toccò a mè, mi succhiò il cazzo che sborrò quasi subito, dandomi oiacere, poi mi leccò l'ano e introdusse la lingua, e poi un dito, e un secondo dito.
Mi fece godere più volte, e poi, provai per la prima volta la sua figa, scopai per la prima volta, fù strano, ma non mi fece impazzire, era ormi conclamata la mia omosessualità.
Era ora di diventare donna mi disse. di perdere la mia verginità, e così organizzò un incontro con mio zio Carlo, suo fratello, scoprii poi che era gay, lo zio era un bell'uomo, sulla quarantina, bel fisico curato, e con un bel cazzo tosto.
Venne a casa nostra un giovedì pomeriggio, io indossavo un paio di autoreggenti, tacco non troppo alto, reggiseno, slip bianchi candidi, da tineger, vestitino corto, ben truccata, arrivò, mi baciò e mi fece i complimenti, mi accarezzò il viso e poi un bacio.
mamma ci accompagnò in camera sua, aveva messo le lenzuola che aveva il suo primo giorno di matrimonio, la baciai, sapevo quanto ci tenesse, fui concepita su quelle lenzuola, e ora avrei perso la mia verginità sopra di loro.
Zio si spogliò, rimase in reggicalze e calze, il cazzo era svettante, mi sfilò il vestitino, e mi stese sul letto, iniziando a baciarmi dal collo giù al seno, mi tolse il reggiseno, e scese sul ventre che si contraeva spasmodico, e poi raggiunse gli slip, me li sfilò, e prese in bocca il mio cazzo ormai durissimo.
Mi girò, e iniziò a lubrificarmi l'ano, infilando la lingua allargandomelo, e nel frattempo mi segava lentamente impazzivo.
Mamma era a bordo letto, mi strinse la mano, sei pronta mi disse? annuii, godevo troppo per parlare, lo zio si sistemò dietro di mè, mamma gli unse il cazzo con della crema, e poi mi sussurrò, trà poco sarai sverginata, perderai la tua purezza e inizierai un cammino di sesso e piacere bambina mia.
Lo zio appoggiò il cazzo al mio ano, e spinse, introducendo la sua cappella, ilbruciore fù improvviso, strinsi la mano di mamma, tranquilla mi disse passerà, e lui scivolò dentro il mio culo.
Iniziò a pomparmi lentamente, il mio cazzo veniva in continuazione, e poi aumentò il ritmo, mi strinse ai fianchie mi montò.
Mamma intanto mi accarezzava con la mano libera il cazzo, e quando lo zio iniziò a sborrarmi dentro, mi segò velocemente facendomi spruzzare sperma sulle coperte.
Urlai il mio piacere, come una cagnetta in calore, e poi ci accasciammo sul letto, rimanemmo poi abbracciati a baciarci per un lungo tempo.
Ero donna finalmente, incontrai lo zio più volte, mi isegnò a fare seghe e pompini con ingoi, a prenderlo senza crema, imparai ad incularlo, e ad inculare mamma, per dei mesi fummo un bel trio, e poi papà scoprì tutto, e dopo scenate pazzesche se ne andò, e io e mamma rimanemmo sole.
Crescendo, finite le scuole, la mia vita sessuale era pazzesca, non passava sera, che non avevo un cazzo nel culo o in bocca, mamma idem, portava a casa chiunque la volesse, ed era una bella donna, quindi la nostra casa divenne un pò un casino.
Poi decidemmo che era ora di farci pagare, così, affittammo una casetta in un paesino limitrofo, e incontravamo i nostri clienti, e spesso, ci volevano entrambi, mi scopavano mentre inculavo mamma, o loro la scopavano e io la inculavo, eravamo una coppia pazzesca.
Poi io mi misi con un Tunisino, con un cazzo mostruoso e me ne innamorai, andai in una grande città, e mi misi a battere per lui.
Ora siamo anziani, lui non mi scopa più, e io a volte mi concedo ai suoi parenti.
6
voti
voti
valutazione
4.3
4.3
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
La coppia sottomessa
Commenti dei lettori al racconto erotico